Trovare una sorellina 3
di
Deadpool80
genere
trans
Tramite un conoscente la mia "sorellina" organizzó una serata a casa sua con due uomini. Ci facemmo alcune foto truccate e con i culetti belli in evidenza, poi le giró a un suo ex amante che ci propose a due cubani suoi amici.
Ci preparammo facendo spese di lingerie e depilandoci a vicenda.
La sera dell'incontro di vestimmo insieme e truccammo, era difficile non eccitarsi ma alla fine riuscimmo a ripiegare i nostri cazzi nelle mutandine per entrare nel ruolo.
Un po' in ritardo sull'orario concordato arrivarono i due cubani. Un sogno, alti con un gran fisico, mulatti.
Ci squadrarono nei nostri vestitini e immediatamente ci sentimmo quasi delle ragazzine indifese al loro cospetto.
Parlavano un misto di italiano e spagnolo, tentammo di parlare giusto per rompere il ghiaccio ma non aveva molto senso, eravamo tutti là per fare altro.
Ci chiesero di baciarci, quindi iniziammo a limonate tra di noi. Mentre avevamo le lingue in bocca, ci abbassarono le minigonne e le mutandine senza troppi complimenti.
I nostri cazzi si toccavano e mentre uno dei due cubani ci palpava il culo l'altro si mise a giocare coi nostri cazzi che erano diventati duri. Si misero a ridacchiare, poi tirarono fuori i loro. Da molli erano più lunghi e grossi dei nostri da duri. Ci derisero e dissero che era meglio se continuavamo a fare le femmine.
A quella vista, ci mettemmo subito in ginocchio per ciucciare quella magnificenza.
Ci fermarono perché loro erano sportivi e volevano fare una gara. Chi veniva per ultimo avrebbe vinto. Per noi invece la sfida era farli venire prima possibile.
Ci avventammo tutti e due a leccare le due aste e poi a prenderli in bocca. Una volta in bocca mi resi davvero conto delle dimensioni visto che dovevo tenerla spalancata. Presi in mano le palle e gliele massaggiai mentre cercavo di spingermi più a fondo possibile.
Il tizio notó le mie intenzioni, mi mise una mano sotto il mento e una dietro la testa e mi accompagnó il cazzo fino in fondo alla gola. Sentivo quell'asta di carne entrarmi dentro, togliermi il fiato poi un conato di vomito. Me lo sfilò fuori. Gli dissi di farmi provare da solo, presi fiato e stavolta affondai io fino al limite. Ripresi a succhiare normalmente. Avevo male alle mandibole, probabilmente le labbra arrossate, stavo succhiando da diversi minuti quando mi accorsi che l'altro stava vedendo. Il "mio" festeggió la sua resistenza e mi disse di continuare come stavo facendo. Andai avanti e finalmente sentii che stava per venire.
Sentii il primo fiotto, poi un secondo e un terzo, deglutii più volte, sembrava non finire più. Aveva un sapore diverso da quello della mia sorellina, buono come non mai.
Ci alzammo da terra, avevamo tutti e due il trucco disfatto ed eravamo provate.
Ci fecero mettere a pecora appoggiate al divano. Eravamo coi culetti esposti senza gonna e mutandine, solo con le calze autoreggenti.
Presero a masturbarci i nostri buchini, a penetrarci con le dita. Ci sputarono sopra e penetrarono ancora.
Poi decisero una nuova gara. Vince chi riesce a infilarlo tutto per primo.
Si posizionarono dietro di noi spalancandoci i culi, le cappelle appoggiate sui buchi.
Fecero una specie di conto alla rovescia tre due uno... Con il cazzo appoggiato là e ricordando come era in bocca realizzai che non ce l'avrei mai fatta a prenderlo nel culo così. Cercai di respirare e rilassarmi il più possibile, al via sentii un palo entrarmi dentro, urlai di dolore pensando che mi avrebbe spaccato il buco. Fece una piccola pausa poi con un secondo affondo dolorosissimo arrivò in fondo, mi sentii il suo corpo appoggiato del tutto alle natiche e il suo cazzo che mi aveva riempito e dilatato il buco.
Il dolore era fortissimo, tentai di alzare la testa per vedere dietro, mi spinse e mi tenne giù la testa, dicendomi di stare zitta. Lo sfilò fuori e lo ribatté dentro, di nuovo piansi per il dolore. Cominciò a fare su e giù per scoparmi, il dolore iniziò a scemare man mano che passavano i minuti e gli affondi.
Andò avanti a fottermi per non so quanto tempo, il cazzo mi colava in continuazione per la stimolazione alla prostata, poi venni. Mi lasciai andare del tutto e lasciai che finisse, scaricando la sua sborrata dentro di me. Guardai la mia sorellina, anche lei era provata. Ci abbracciamo e ci baciammo per rincuorarci poi io guardai il suo buchetto. Era arrossato e pulsante, sicuramente dolorante. Mi misi a baciarlo e leccarlo per alleviare il dolore e la pulii dallo sperma che stava uscendo. Fece lo stesso con me, provai un po' di sollievo al mio culetto sfondato, che presto sarebbe servito nuovamente ai due cubani.
Ci preparammo facendo spese di lingerie e depilandoci a vicenda.
La sera dell'incontro di vestimmo insieme e truccammo, era difficile non eccitarsi ma alla fine riuscimmo a ripiegare i nostri cazzi nelle mutandine per entrare nel ruolo.
Un po' in ritardo sull'orario concordato arrivarono i due cubani. Un sogno, alti con un gran fisico, mulatti.
Ci squadrarono nei nostri vestitini e immediatamente ci sentimmo quasi delle ragazzine indifese al loro cospetto.
Parlavano un misto di italiano e spagnolo, tentammo di parlare giusto per rompere il ghiaccio ma non aveva molto senso, eravamo tutti là per fare altro.
Ci chiesero di baciarci, quindi iniziammo a limonate tra di noi. Mentre avevamo le lingue in bocca, ci abbassarono le minigonne e le mutandine senza troppi complimenti.
I nostri cazzi si toccavano e mentre uno dei due cubani ci palpava il culo l'altro si mise a giocare coi nostri cazzi che erano diventati duri. Si misero a ridacchiare, poi tirarono fuori i loro. Da molli erano più lunghi e grossi dei nostri da duri. Ci derisero e dissero che era meglio se continuavamo a fare le femmine.
A quella vista, ci mettemmo subito in ginocchio per ciucciare quella magnificenza.
Ci fermarono perché loro erano sportivi e volevano fare una gara. Chi veniva per ultimo avrebbe vinto. Per noi invece la sfida era farli venire prima possibile.
Ci avventammo tutti e due a leccare le due aste e poi a prenderli in bocca. Una volta in bocca mi resi davvero conto delle dimensioni visto che dovevo tenerla spalancata. Presi in mano le palle e gliele massaggiai mentre cercavo di spingermi più a fondo possibile.
Il tizio notó le mie intenzioni, mi mise una mano sotto il mento e una dietro la testa e mi accompagnó il cazzo fino in fondo alla gola. Sentivo quell'asta di carne entrarmi dentro, togliermi il fiato poi un conato di vomito. Me lo sfilò fuori. Gli dissi di farmi provare da solo, presi fiato e stavolta affondai io fino al limite. Ripresi a succhiare normalmente. Avevo male alle mandibole, probabilmente le labbra arrossate, stavo succhiando da diversi minuti quando mi accorsi che l'altro stava vedendo. Il "mio" festeggió la sua resistenza e mi disse di continuare come stavo facendo. Andai avanti e finalmente sentii che stava per venire.
Sentii il primo fiotto, poi un secondo e un terzo, deglutii più volte, sembrava non finire più. Aveva un sapore diverso da quello della mia sorellina, buono come non mai.
Ci alzammo da terra, avevamo tutti e due il trucco disfatto ed eravamo provate.
Ci fecero mettere a pecora appoggiate al divano. Eravamo coi culetti esposti senza gonna e mutandine, solo con le calze autoreggenti.
Presero a masturbarci i nostri buchini, a penetrarci con le dita. Ci sputarono sopra e penetrarono ancora.
Poi decisero una nuova gara. Vince chi riesce a infilarlo tutto per primo.
Si posizionarono dietro di noi spalancandoci i culi, le cappelle appoggiate sui buchi.
Fecero una specie di conto alla rovescia tre due uno... Con il cazzo appoggiato là e ricordando come era in bocca realizzai che non ce l'avrei mai fatta a prenderlo nel culo così. Cercai di respirare e rilassarmi il più possibile, al via sentii un palo entrarmi dentro, urlai di dolore pensando che mi avrebbe spaccato il buco. Fece una piccola pausa poi con un secondo affondo dolorosissimo arrivò in fondo, mi sentii il suo corpo appoggiato del tutto alle natiche e il suo cazzo che mi aveva riempito e dilatato il buco.
Il dolore era fortissimo, tentai di alzare la testa per vedere dietro, mi spinse e mi tenne giù la testa, dicendomi di stare zitta. Lo sfilò fuori e lo ribatté dentro, di nuovo piansi per il dolore. Cominciò a fare su e giù per scoparmi, il dolore iniziò a scemare man mano che passavano i minuti e gli affondi.
Andò avanti a fottermi per non so quanto tempo, il cazzo mi colava in continuazione per la stimolazione alla prostata, poi venni. Mi lasciai andare del tutto e lasciai che finisse, scaricando la sua sborrata dentro di me. Guardai la mia sorellina, anche lei era provata. Ci abbracciamo e ci baciammo per rincuorarci poi io guardai il suo buchetto. Era arrossato e pulsante, sicuramente dolorante. Mi misi a baciarlo e leccarlo per alleviare il dolore e la pulii dallo sperma che stava uscendo. Fece lo stesso con me, provai un po' di sollievo al mio culetto sfondato, che presto sarebbe servito nuovamente ai due cubani.
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