2. Viaggiando Nuda - Il viaggio, poi Claudia
di
Lucrezia
genere
etero
In questo racconto, unisco due capitoli in quanto il primo è corto.
§1 - Il viaggio.
La sveglia alle 6 suona implacabile, mi butto sotto la doccia con gli occhi chiusi, sembro una sonnambula moribonda e devo svegliarmi lo stesso, mamma mia che comatosa per fortuna l’acqua fredda in questi casi aiuta. Caffè in preparazione, mi trucco leggera poi tazzina, sì zucchero mezzo cucchiaino, mordo una brioche di cartone, perizoma bene questo bianco leggero traforato sul davanti, per fortuna sono stata dall’estetista all’inizio della settimana nella speranza del sole, bene reggiseno… per ora nulla poi si vedrà, altro morso al cartone e un sorso di caffè, oddio che mi metto?
Minigonna rosa a balze, mi lascia le gambe scoperte e sì ci vanno bene i sandaletti oro o argento? Argento hanno più tacco; top, camicia, no, sì rosa pure la magliettina a bretelle leggere con lo scollo quadrato e la scollatura profonda sulla schiena. Il reggiseno? Un problema quello con le stringhe in silicone potrebbe andare bene ma non mi piace, non lo metto ma la mia quarta da pere mosce grida un po’ di vendetta, decido di metterlo in valigia per ora, che gridi pure. Occhiali da sole fashion e cappello di paglia con nastrino, ridicola ma lo porto non si sa mai.
Sono in stazione, molti mi guardano, hanno gli ombrelli e pioviggina, li capisco sono proprio fuori luogo così agghindata ma ho la valigia che spiega il motivo della mia mise; fa fresco però cavolo ma quando arriva il treno per Mestre, sono ridicola tra tutta questa gente incappottata in agosto, ridicoli loro è agosto cazzo!
Treno da pendolari ma sono seduta almeno, accavallo le gambe mi guardano, prendo una rivista e leggo, loro guardano e io leggo, faccio la gnorri in realtà mi sto non dico bagnando ma compiacendo sì, ora fa caldino e loro sudano io sto bene con il mio vestitino estivo, uno mi guarda nella scollatura, che guardi, anzi, se avessi più libertà di manovra ti farei vedere anche di più ma la maglietta non me lo permette è abbastanza aderente; oddio si vedranno i capezzoli li sento che iniziano a tirare, sensazione stupenda farsi ammirare ma mi imbarazza non sono un’esibizionista spinta.
Stazione di Mestre, piove, ma no diluvia, ombrello chiudibile dal cinese e poi autobus per l’ aereoporto, check in, come shampoo e bagnoschiuma non posso portarli, a già sono liquidi maledizione, va bene li lascio qui posso vero? Viaggerò più leggera se non altro, dieci chili di bagaglio mi sembrano già tanti.
Aereo, finalmente gente vestita in modo estivo, le assistenti di volo mi sono sempre piaciute con quel loro fare professionale anche mentre sorridono, ti rassicurano io ho volato poche volte in vita mia e mai da sola, sì è la mia prima volta sola soletta e non so perché ma me la sto facendo sotto. Cintura, motori al massimo e via si vola, il momento del distacco è sempre emozionante e mi sento tutta eccitata ora sì che inizia davvero la vacanza ora ci credo davvero, ora ho paura, ma che sto facendo io che vado sola in un paese straniero incontro a gente che non conosco, sospirone e mi rilasso, l’assistente di volo, un’altra, mi sorride e mi chiede se ho bisogno di qualche cosa. Sì di un abbraccio e tante coccole ma so che non posso chiedertelo, più tardi forse, diciamo mai ora solo un bicchiere d’acqua grazie.
Vado in bagno, sono un lago nel perizoma che non contiene nulla, il salvaslip per perizomi è troppo grande per questo modello, lo cambio comunque ma prima mi masturbo, ho sempre bisogno di farlo nei momenti di eccitazione, mi calma e mi aiuta ad affrontare la situazione quindi appena posso ne approfitto. Ora sono calma, cambio il salvaslip e decido che prima di arrivare tornerò qui, voglio fare una sorpresa alla Claudia per quando arrivo.
§2 - Claudia.
Bene sono quasi arrivata, tra dieci minuti si atterra e tra poco daranno il segnale di allacciare le cinture, devo sbrigarmi al bagno ma è chiuso c’è qualcuno dentro già da dieci minuti, gli assistenti di volo stanno chiamando per assicurarsi che tutto vada bene e finalmente la persona esce trafelata e scusandosi tanto, è un signore anziano, sicuramente avrà fatto casino con i comandi del bagno non sempre intuitivi, comunque ora non posso più alzarmi, il segnale di cinture allacciate è acceso e come faccio ora a sfilarmi il perizomino, il tipo accanto a me è sveglio ha sonnecchiato per tutto il volo ed ora mi guarda, ma che cazzo hai da guardare non hai mai vista una donna arrapata ed eccitata in vita tua?
Il tipo si rimette a guardare il finestrino quando l’aereo si avvicina a terra dal mare, bella vista non c’è che dire e splende il sole ma io ho da fare, l’agente segreto Lù-00,5 deve fare una cosa segretissima che solo lei può fare, sfilarsi il perizoma davanti a circa 140 passeggeri senza farsene accorgere da anima viva, merda con questa cintura è un casino muoversi e il tipo accanto a me si gira di continuo, mi chiede pure se voglio guardare, no grazie ho da fare devo grattarmi, va be’ non glielo dico ma il mio sguardo di diniego la dice lunga sul non rompermi.
Mi guardo intorno tutti stanno guardando dai finestrini, bene è il momento, mi infilo le dita sotto la minigonna, santa Mary Quant, e le infilo sotto l’elastico del ridottissimo perizoma, sguardo intenso intorno a me e poi via in un istante è a terra tra i piedi, nessuno mi ha vista almeno spero, scalcio gli slip sotto la poltroncina sperando di non scalciare tanto forte da farlo finire tra i piedi di chi mi sta seduto dietro, sai le risate. Sospiro e aspetto che l’aereo tocchi terra.
Saluti, sorrisi idioti a persone sconosciute, formalità di dogana e poi eccomi, Ajaccio sono tua, ma la Claudia dove sta? Eccola!
Claudia è uno schianto abbronzatissima, bionda, capelli alle spalle liscissimi, velo di trucco e miniabito con scollo sotto il seno il tutto ben ondeggiante, a piedi zoccoli aperti con zeppa e tacco; mi guarda e mi sorride prima di abbracciarmi strettamente poi mi bacia con passione, il tutto ovviamente come nel suo stile in mezzo alla gente del salone dell’ aereoporto, ma lei è così se ne frega altamente di chi le sta intorno se non è di suo interesse; mi chiama zoccolaccia poi mi prende il bagaglio e mi accompagna fuori stringendomi al fianco ma solo per passarmi una mano sul sedere prima di farla scivolare lungo il fianco e prendere la mia mano.
Fuori ci aspettano in auto due ragazzi, me li presenta sono Fabio e Carlo, sono arrivati con lei da Rapallo e ora stanno al campeggio con lei, il viaggio è lungo e mi metto comoda davanti al posto d’onore, lei dietro con uno dei due fustacchioni, l’altro Carlo, guida.
Il viaggio è lungo ma piacevole, soliti convenevoli anche se io non sto nella pelle, mi giro sul sedile a guardare Claudia e ovviamente Fabio che pure è un bel figo; Claudia non perde tempo e inizia a giocare come suo solito, tira su le gambe per far scivolare indietro il già molto mini abito e allarga ritmicamente le ginocchia con fare annoiato ma io so che lo fa per farmi notare che non c’è soluzione di continuità nell’abbronzatura tra le sue splendide gambe, io lo immaginavo già, so che lei sta nuda più che può e so che viene qui in Corsica per starsene nuda e darsi da fare con la fauna locale e non, così le sorrido e le dico: “anche io come te”.
Lei sorride sorniona e poi mi dice che non crede proprio che io sia come lei, io rido e lei invece si abbraccia Fabio appoggiandosi tutta a lui e allungando le gambe una sullo schienale di guida e una sul mio mentre Fabio ridendo infila un braccio nello scollo del vestito prima fermandosi al seno e poi continuare più giù, vedo la mano che spunta da sotto e finisce sulla sua fighetta. Cazzo penso mentre faccio una faccia assurda, Claudia è sempre la stessa porca all’inverosimile con gli amici, lo sguardo ammiccante verso di me e poi trasognata mentre Fabio le infila un dito dentro la sua micetta, quindi mi dice che li ha addestrati proprio bene i suoi amici e che se è vero che se anche io sono come lei allora è meglio che mi dia da fare fin da subito perché Carlo ha un palo niente male tra le gambe.
Io e Carlo ci guardiamo e facciamo un sorriso di circostanza, più deciso il suo però, io guardo più giù e vedo un deciso rigonfiamento nel suo costume a pantaloncino, sì decisamente sembra ben fornito, bene iniziamo proprio bene ma a me va anche meglio, ho una fame decisamente arretrata e con la Claudia mi lascio sempre andare a fare cose che non farei altrimenti, così tocco il petto di Carlo e faccio scivolare la mano sulla maglietta attillata e poi giù fino al palo che si rivela per un cazzo davvero formidabile al tatto.
Intanto Claudia si è rialzata e chiede i fermare l’auto, ma come penso, proprio ora; c’è un self service e poi mi devono parlare.
Mentre i boys fanno un po’ di spesa la Claudia mi guarda negli occhi e seriamente mi dice che se voglio, se la seguo in ogni cosa, questa estate me la ricorderò, io le dico che sicuramente sarà così ma che la frase è un po’ sibillina perché potrei ricordarmela sia nel bene che nel male.
No nessun male se io non vorrò e se sarò sua complice, ma per esserlo devo fare esattamente come lei dice e mi divertirò moltissimo, a bruciapelo mi chiede se prendo sempre la pillola, certo rispondo, bene mi fa e ora vediamo se è vero che sei come me e chinandosi in avanti mi infila le mani sotto la minigonna trovandomi bagnata e nuda.
Ottimo hai fatto il viaggio così? Le dico che il mio perizoma è finito sotto un sedile dell’aereo, le racconto come me lo sono sfilato davanti a 140 persone che però guardavano fuori, mi dice peccato e se ero con lei mi avrebbe obbligata a farmi notare, so che ne sarebbe capace perciò non replico, quindi mi dice chiaramente che se voglio davvero essere come lei deve essere come lei in tutto e per tutto.
Mi chiede di sfilarmi la minigonna e io lo faccio pur se con una punta di imbarazzo, poi la prende e la butta sul lunotto dell’auto, Carlo e Fabio stanno salendo proprio in quel momento e notano il gesto di Claudia salutandolo con un evviva, poi dicono che devono fare benzina quindi si avvicinano alla pompa, Carlo da vero stronzo chiede al tipo di lavargli il vetro e quello non se lo fa ripetere, io sono lì con solo la maglietta e la mia fighetta seppur depilata si vede benissimo e lui ovviamente indugia a lungo nel pulire un vetro che è già ben pulito.
Fabio e Claudia limonano sul sedile posteriore e io mi sento in imbarazzo mentre il tipo indugia con lo sguardo tra le mie gambe, allora decido che è il caso di giocare e inizio ad aprirle e chiuderle nello stesso gioco interpretato prima da Claudia, ma io non ho più la gonna quindi sarebbe inutile ma lo faccio lo stesso. Carlo rientra e si è tolto la maglia, ora è a petto nudo, mi guarda mi stampa un bacio con schiocco sulle labbra, io rispondo volentieri al suo bacio, accende il motore e ripartiamo.
Ripartono anche i giochi, dietro Claudia sta facendo un pompino a Fabio che pure quanto ad arnese è messo bene e io decido che è il caso di darmi da fare se voglio davvero stare al gioco di Claudia se no tanto vale che me ne ritorno a Udine, quindi prendo in mano l’arnese sempre di Carlo, sia pure attraverso la stoffa del pantalone, stringo la punta e sento Carlo che mugola di piacere, sì il gioco ora mi piace davvero e continuo a stringere e a muovere la mano lungo l’asta, sono eccitata.
Mentre gioco con l’asta di Carlo guardo dietro la Claudia che si sta facendo montare da Fabio, ha sollevato il vestito e si è fatta infilare tutto il ragguardevole arnese nella figa seduta su Fabio si muove al ritmo dell’auto, mi guarda e mi sorride, stringe gli occhi e mugola di piacere mentre Fabio la riempie di parole oscene, io guardo e mi bagno, mi tocco e tocco Carlo fino a farlo venire, ora la stoffa del suo costume è tutta impiastricciata di sperma, ho la mano piena di sperma, la porto sotto il naso e ne respiro l’odore poi mi lecco la mano come fosse un gelato mentre anche io finalmente raggiungo l’orgasmo.
Claudia ancora cavalca Fabio, mi sorride e mi dice che sono proprio una zoccolaccia poi sempre ridendo come una scema si denuda completamente e io la imito togliendomi la maglia, Carlo mi guarda e mi dice qualche cosa che non sento ho le orecchie che mi ronzano per l’eccitazione e la pressione del sangue deve essere al massimo ora, sto di nuovo masturbandomi e non mi accorgo che l’auto si è fermata.
Scendiamo tutti e ci appartiamo dietro una macchia di cespugli, la zona è fantastica, si vede un mare blu e il cielo è terso, il sole scalda e io sono completamente persa e nuda in mezzo ad una strada della Corsica, se mi abbandonassero qui sai che ridere. Invece no non mi abbandonano anzi mi prendono tra Carlo e Fabio in un abbraccio caloroso in cui sento i loro cazzi premere sulla mia pelle mentre Claudia mi dice che ora vedrà se è vero come le dico sempre che sono ben aperta anche dietro.
Io sono aperta ma soprattutto sono persa nel vortice di sesso che mi ha avviluppata, salgo sulle gambe di Fabio e mi infilo il suo cazzo nella figa calda e grondante, mentre percepisco Claudia che fa un pompino a Carlo prima che egli stesso si accucci dietro di me; ho capito mi vogliono prendere in doppia, per me è la prima volta ma voglio provare, se non ora quando?
Claudia fa da palafreniere accompagnando la punta del bel cazzo di Carlo tra le mie calde cosce, mentre intanto Fabio mi sta montando alla grande, io giro la testa e guardo Claudia indaffarata, la chiamo le si gira e iniziamo un gioco di lingue degno della migliore pellicola porno, poi sento la cappella calda e umida presentarsi al mio buchino posteriore, io cerco di spingere il mio culo all’indietro per facilitare la penetrazione e penetrazione fu.
Cazzo Carlo non guarda in faccia a nessuno, urlo dal dolore e lui se la ride chiamandomi puttana, ma cazzo così a freddo un cazzo in culo e sarei anche puttana? Claudia ride come una scema e mi dice che millanto crediti che non ho, è vero che sono aperta dietro, merda e mica sto sempre seduta in auto con piantato un cazzo nel culo come lei, troia!
Ora i cazzi però sono due e io sento il calore dei corpi di Fabio e Carlo e me li godo mentre dopo un attimo d’attesa il mio culo si è adattato all’oggetto estraneo di Carlo e inizia la goduria, mi penetrano alternativamente, lentamente, facendomi sentire tutta la lunghezza delle loro aste di carne, io non capisco nulla, godo estatica a occhi chiusi e bocca semiaperta.
Poi guardo Claudia che a gambe spalancate si sta masturbando di fronte a noi, io voglio leccarle la figa ma non ci arrivo e così lei continua sola fino a quando gode e mi da le sue dita da leccare.
E godo anche io come una fontana mi sento le gambe liquide dei miei umori, gli unici che ancora non godono sono proprio Fabio e Carlo, mi chiedo se li ha conosciuti in qualche night club per signore, questi sono venuti prima in auto e ora mi montano senza cedimenti da dieci minuti a tutta forza, che goduria, Claudia sei il top in queste cose, ma eccoli li sento, iniziano a mugolare più forte, si agitano ora il loro ritmo è scomposto, ognuno per se e io per tutti e due, li sento dentro di me, godono come ossessi scaricandomi il loro sperma dentro senza pietà.
Sospiriamo per riprenderci, poi si sfilano piano da me, Carlo mi chiede anche scusa per l’inculata ma era stata Claudia e chiedergli di fare così, adorabile stronza; si rivestono ed entrano in auto sedendosi davanti, Claudia mi prende per mano chiedendomi se mi è piaciuto, simpatica, certo che mi è piaciuto e da matti, rientriamo in auto dietro e mi stendo sul sedile, Claudia viene su di me nella posizione del 69 e si gode lo sperma che scende dai miei due forellini, io la sua figa oscenamente sporca del suo miele impiastricciato.
Il viaggio può riprendere.
§1 - Il viaggio.
La sveglia alle 6 suona implacabile, mi butto sotto la doccia con gli occhi chiusi, sembro una sonnambula moribonda e devo svegliarmi lo stesso, mamma mia che comatosa per fortuna l’acqua fredda in questi casi aiuta. Caffè in preparazione, mi trucco leggera poi tazzina, sì zucchero mezzo cucchiaino, mordo una brioche di cartone, perizoma bene questo bianco leggero traforato sul davanti, per fortuna sono stata dall’estetista all’inizio della settimana nella speranza del sole, bene reggiseno… per ora nulla poi si vedrà, altro morso al cartone e un sorso di caffè, oddio che mi metto?
Minigonna rosa a balze, mi lascia le gambe scoperte e sì ci vanno bene i sandaletti oro o argento? Argento hanno più tacco; top, camicia, no, sì rosa pure la magliettina a bretelle leggere con lo scollo quadrato e la scollatura profonda sulla schiena. Il reggiseno? Un problema quello con le stringhe in silicone potrebbe andare bene ma non mi piace, non lo metto ma la mia quarta da pere mosce grida un po’ di vendetta, decido di metterlo in valigia per ora, che gridi pure. Occhiali da sole fashion e cappello di paglia con nastrino, ridicola ma lo porto non si sa mai.
Sono in stazione, molti mi guardano, hanno gli ombrelli e pioviggina, li capisco sono proprio fuori luogo così agghindata ma ho la valigia che spiega il motivo della mia mise; fa fresco però cavolo ma quando arriva il treno per Mestre, sono ridicola tra tutta questa gente incappottata in agosto, ridicoli loro è agosto cazzo!
Treno da pendolari ma sono seduta almeno, accavallo le gambe mi guardano, prendo una rivista e leggo, loro guardano e io leggo, faccio la gnorri in realtà mi sto non dico bagnando ma compiacendo sì, ora fa caldino e loro sudano io sto bene con il mio vestitino estivo, uno mi guarda nella scollatura, che guardi, anzi, se avessi più libertà di manovra ti farei vedere anche di più ma la maglietta non me lo permette è abbastanza aderente; oddio si vedranno i capezzoli li sento che iniziano a tirare, sensazione stupenda farsi ammirare ma mi imbarazza non sono un’esibizionista spinta.
Stazione di Mestre, piove, ma no diluvia, ombrello chiudibile dal cinese e poi autobus per l’ aereoporto, check in, come shampoo e bagnoschiuma non posso portarli, a già sono liquidi maledizione, va bene li lascio qui posso vero? Viaggerò più leggera se non altro, dieci chili di bagaglio mi sembrano già tanti.
Aereo, finalmente gente vestita in modo estivo, le assistenti di volo mi sono sempre piaciute con quel loro fare professionale anche mentre sorridono, ti rassicurano io ho volato poche volte in vita mia e mai da sola, sì è la mia prima volta sola soletta e non so perché ma me la sto facendo sotto. Cintura, motori al massimo e via si vola, il momento del distacco è sempre emozionante e mi sento tutta eccitata ora sì che inizia davvero la vacanza ora ci credo davvero, ora ho paura, ma che sto facendo io che vado sola in un paese straniero incontro a gente che non conosco, sospirone e mi rilasso, l’assistente di volo, un’altra, mi sorride e mi chiede se ho bisogno di qualche cosa. Sì di un abbraccio e tante coccole ma so che non posso chiedertelo, più tardi forse, diciamo mai ora solo un bicchiere d’acqua grazie.
Vado in bagno, sono un lago nel perizoma che non contiene nulla, il salvaslip per perizomi è troppo grande per questo modello, lo cambio comunque ma prima mi masturbo, ho sempre bisogno di farlo nei momenti di eccitazione, mi calma e mi aiuta ad affrontare la situazione quindi appena posso ne approfitto. Ora sono calma, cambio il salvaslip e decido che prima di arrivare tornerò qui, voglio fare una sorpresa alla Claudia per quando arrivo.
§2 - Claudia.
Bene sono quasi arrivata, tra dieci minuti si atterra e tra poco daranno il segnale di allacciare le cinture, devo sbrigarmi al bagno ma è chiuso c’è qualcuno dentro già da dieci minuti, gli assistenti di volo stanno chiamando per assicurarsi che tutto vada bene e finalmente la persona esce trafelata e scusandosi tanto, è un signore anziano, sicuramente avrà fatto casino con i comandi del bagno non sempre intuitivi, comunque ora non posso più alzarmi, il segnale di cinture allacciate è acceso e come faccio ora a sfilarmi il perizomino, il tipo accanto a me è sveglio ha sonnecchiato per tutto il volo ed ora mi guarda, ma che cazzo hai da guardare non hai mai vista una donna arrapata ed eccitata in vita tua?
Il tipo si rimette a guardare il finestrino quando l’aereo si avvicina a terra dal mare, bella vista non c’è che dire e splende il sole ma io ho da fare, l’agente segreto Lù-00,5 deve fare una cosa segretissima che solo lei può fare, sfilarsi il perizoma davanti a circa 140 passeggeri senza farsene accorgere da anima viva, merda con questa cintura è un casino muoversi e il tipo accanto a me si gira di continuo, mi chiede pure se voglio guardare, no grazie ho da fare devo grattarmi, va be’ non glielo dico ma il mio sguardo di diniego la dice lunga sul non rompermi.
Mi guardo intorno tutti stanno guardando dai finestrini, bene è il momento, mi infilo le dita sotto la minigonna, santa Mary Quant, e le infilo sotto l’elastico del ridottissimo perizoma, sguardo intenso intorno a me e poi via in un istante è a terra tra i piedi, nessuno mi ha vista almeno spero, scalcio gli slip sotto la poltroncina sperando di non scalciare tanto forte da farlo finire tra i piedi di chi mi sta seduto dietro, sai le risate. Sospiro e aspetto che l’aereo tocchi terra.
Saluti, sorrisi idioti a persone sconosciute, formalità di dogana e poi eccomi, Ajaccio sono tua, ma la Claudia dove sta? Eccola!
Claudia è uno schianto abbronzatissima, bionda, capelli alle spalle liscissimi, velo di trucco e miniabito con scollo sotto il seno il tutto ben ondeggiante, a piedi zoccoli aperti con zeppa e tacco; mi guarda e mi sorride prima di abbracciarmi strettamente poi mi bacia con passione, il tutto ovviamente come nel suo stile in mezzo alla gente del salone dell’ aereoporto, ma lei è così se ne frega altamente di chi le sta intorno se non è di suo interesse; mi chiama zoccolaccia poi mi prende il bagaglio e mi accompagna fuori stringendomi al fianco ma solo per passarmi una mano sul sedere prima di farla scivolare lungo il fianco e prendere la mia mano.
Fuori ci aspettano in auto due ragazzi, me li presenta sono Fabio e Carlo, sono arrivati con lei da Rapallo e ora stanno al campeggio con lei, il viaggio è lungo e mi metto comoda davanti al posto d’onore, lei dietro con uno dei due fustacchioni, l’altro Carlo, guida.
Il viaggio è lungo ma piacevole, soliti convenevoli anche se io non sto nella pelle, mi giro sul sedile a guardare Claudia e ovviamente Fabio che pure è un bel figo; Claudia non perde tempo e inizia a giocare come suo solito, tira su le gambe per far scivolare indietro il già molto mini abito e allarga ritmicamente le ginocchia con fare annoiato ma io so che lo fa per farmi notare che non c’è soluzione di continuità nell’abbronzatura tra le sue splendide gambe, io lo immaginavo già, so che lei sta nuda più che può e so che viene qui in Corsica per starsene nuda e darsi da fare con la fauna locale e non, così le sorrido e le dico: “anche io come te”.
Lei sorride sorniona e poi mi dice che non crede proprio che io sia come lei, io rido e lei invece si abbraccia Fabio appoggiandosi tutta a lui e allungando le gambe una sullo schienale di guida e una sul mio mentre Fabio ridendo infila un braccio nello scollo del vestito prima fermandosi al seno e poi continuare più giù, vedo la mano che spunta da sotto e finisce sulla sua fighetta. Cazzo penso mentre faccio una faccia assurda, Claudia è sempre la stessa porca all’inverosimile con gli amici, lo sguardo ammiccante verso di me e poi trasognata mentre Fabio le infila un dito dentro la sua micetta, quindi mi dice che li ha addestrati proprio bene i suoi amici e che se è vero che se anche io sono come lei allora è meglio che mi dia da fare fin da subito perché Carlo ha un palo niente male tra le gambe.
Io e Carlo ci guardiamo e facciamo un sorriso di circostanza, più deciso il suo però, io guardo più giù e vedo un deciso rigonfiamento nel suo costume a pantaloncino, sì decisamente sembra ben fornito, bene iniziamo proprio bene ma a me va anche meglio, ho una fame decisamente arretrata e con la Claudia mi lascio sempre andare a fare cose che non farei altrimenti, così tocco il petto di Carlo e faccio scivolare la mano sulla maglietta attillata e poi giù fino al palo che si rivela per un cazzo davvero formidabile al tatto.
Intanto Claudia si è rialzata e chiede i fermare l’auto, ma come penso, proprio ora; c’è un self service e poi mi devono parlare.
Mentre i boys fanno un po’ di spesa la Claudia mi guarda negli occhi e seriamente mi dice che se voglio, se la seguo in ogni cosa, questa estate me la ricorderò, io le dico che sicuramente sarà così ma che la frase è un po’ sibillina perché potrei ricordarmela sia nel bene che nel male.
No nessun male se io non vorrò e se sarò sua complice, ma per esserlo devo fare esattamente come lei dice e mi divertirò moltissimo, a bruciapelo mi chiede se prendo sempre la pillola, certo rispondo, bene mi fa e ora vediamo se è vero che sei come me e chinandosi in avanti mi infila le mani sotto la minigonna trovandomi bagnata e nuda.
Ottimo hai fatto il viaggio così? Le dico che il mio perizoma è finito sotto un sedile dell’aereo, le racconto come me lo sono sfilato davanti a 140 persone che però guardavano fuori, mi dice peccato e se ero con lei mi avrebbe obbligata a farmi notare, so che ne sarebbe capace perciò non replico, quindi mi dice chiaramente che se voglio davvero essere come lei deve essere come lei in tutto e per tutto.
Mi chiede di sfilarmi la minigonna e io lo faccio pur se con una punta di imbarazzo, poi la prende e la butta sul lunotto dell’auto, Carlo e Fabio stanno salendo proprio in quel momento e notano il gesto di Claudia salutandolo con un evviva, poi dicono che devono fare benzina quindi si avvicinano alla pompa, Carlo da vero stronzo chiede al tipo di lavargli il vetro e quello non se lo fa ripetere, io sono lì con solo la maglietta e la mia fighetta seppur depilata si vede benissimo e lui ovviamente indugia a lungo nel pulire un vetro che è già ben pulito.
Fabio e Claudia limonano sul sedile posteriore e io mi sento in imbarazzo mentre il tipo indugia con lo sguardo tra le mie gambe, allora decido che è il caso di giocare e inizio ad aprirle e chiuderle nello stesso gioco interpretato prima da Claudia, ma io non ho più la gonna quindi sarebbe inutile ma lo faccio lo stesso. Carlo rientra e si è tolto la maglia, ora è a petto nudo, mi guarda mi stampa un bacio con schiocco sulle labbra, io rispondo volentieri al suo bacio, accende il motore e ripartiamo.
Ripartono anche i giochi, dietro Claudia sta facendo un pompino a Fabio che pure quanto ad arnese è messo bene e io decido che è il caso di darmi da fare se voglio davvero stare al gioco di Claudia se no tanto vale che me ne ritorno a Udine, quindi prendo in mano l’arnese sempre di Carlo, sia pure attraverso la stoffa del pantalone, stringo la punta e sento Carlo che mugola di piacere, sì il gioco ora mi piace davvero e continuo a stringere e a muovere la mano lungo l’asta, sono eccitata.
Mentre gioco con l’asta di Carlo guardo dietro la Claudia che si sta facendo montare da Fabio, ha sollevato il vestito e si è fatta infilare tutto il ragguardevole arnese nella figa seduta su Fabio si muove al ritmo dell’auto, mi guarda e mi sorride, stringe gli occhi e mugola di piacere mentre Fabio la riempie di parole oscene, io guardo e mi bagno, mi tocco e tocco Carlo fino a farlo venire, ora la stoffa del suo costume è tutta impiastricciata di sperma, ho la mano piena di sperma, la porto sotto il naso e ne respiro l’odore poi mi lecco la mano come fosse un gelato mentre anche io finalmente raggiungo l’orgasmo.
Claudia ancora cavalca Fabio, mi sorride e mi dice che sono proprio una zoccolaccia poi sempre ridendo come una scema si denuda completamente e io la imito togliendomi la maglia, Carlo mi guarda e mi dice qualche cosa che non sento ho le orecchie che mi ronzano per l’eccitazione e la pressione del sangue deve essere al massimo ora, sto di nuovo masturbandomi e non mi accorgo che l’auto si è fermata.
Scendiamo tutti e ci appartiamo dietro una macchia di cespugli, la zona è fantastica, si vede un mare blu e il cielo è terso, il sole scalda e io sono completamente persa e nuda in mezzo ad una strada della Corsica, se mi abbandonassero qui sai che ridere. Invece no non mi abbandonano anzi mi prendono tra Carlo e Fabio in un abbraccio caloroso in cui sento i loro cazzi premere sulla mia pelle mentre Claudia mi dice che ora vedrà se è vero come le dico sempre che sono ben aperta anche dietro.
Io sono aperta ma soprattutto sono persa nel vortice di sesso che mi ha avviluppata, salgo sulle gambe di Fabio e mi infilo il suo cazzo nella figa calda e grondante, mentre percepisco Claudia che fa un pompino a Carlo prima che egli stesso si accucci dietro di me; ho capito mi vogliono prendere in doppia, per me è la prima volta ma voglio provare, se non ora quando?
Claudia fa da palafreniere accompagnando la punta del bel cazzo di Carlo tra le mie calde cosce, mentre intanto Fabio mi sta montando alla grande, io giro la testa e guardo Claudia indaffarata, la chiamo le si gira e iniziamo un gioco di lingue degno della migliore pellicola porno, poi sento la cappella calda e umida presentarsi al mio buchino posteriore, io cerco di spingere il mio culo all’indietro per facilitare la penetrazione e penetrazione fu.
Cazzo Carlo non guarda in faccia a nessuno, urlo dal dolore e lui se la ride chiamandomi puttana, ma cazzo così a freddo un cazzo in culo e sarei anche puttana? Claudia ride come una scema e mi dice che millanto crediti che non ho, è vero che sono aperta dietro, merda e mica sto sempre seduta in auto con piantato un cazzo nel culo come lei, troia!
Ora i cazzi però sono due e io sento il calore dei corpi di Fabio e Carlo e me li godo mentre dopo un attimo d’attesa il mio culo si è adattato all’oggetto estraneo di Carlo e inizia la goduria, mi penetrano alternativamente, lentamente, facendomi sentire tutta la lunghezza delle loro aste di carne, io non capisco nulla, godo estatica a occhi chiusi e bocca semiaperta.
Poi guardo Claudia che a gambe spalancate si sta masturbando di fronte a noi, io voglio leccarle la figa ma non ci arrivo e così lei continua sola fino a quando gode e mi da le sue dita da leccare.
E godo anche io come una fontana mi sento le gambe liquide dei miei umori, gli unici che ancora non godono sono proprio Fabio e Carlo, mi chiedo se li ha conosciuti in qualche night club per signore, questi sono venuti prima in auto e ora mi montano senza cedimenti da dieci minuti a tutta forza, che goduria, Claudia sei il top in queste cose, ma eccoli li sento, iniziano a mugolare più forte, si agitano ora il loro ritmo è scomposto, ognuno per se e io per tutti e due, li sento dentro di me, godono come ossessi scaricandomi il loro sperma dentro senza pietà.
Sospiriamo per riprenderci, poi si sfilano piano da me, Carlo mi chiede anche scusa per l’inculata ma era stata Claudia e chiedergli di fare così, adorabile stronza; si rivestono ed entrano in auto sedendosi davanti, Claudia mi prende per mano chiedendomi se mi è piaciuto, simpatica, certo che mi è piaciuto e da matti, rientriamo in auto dietro e mi stendo sul sedile, Claudia viene su di me nella posizione del 69 e si gode lo sperma che scende dai miei due forellini, io la sua figa oscenamente sporca del suo miele impiastricciato.
Il viaggio può riprendere.
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