Notti invernali, cigolii ed altri pensieri

di
genere
sentimentali

Nel buio si sente solo lo stridere di qualche molla in qualche letto.

Qualcuno non dorme, è l'una e domani saranno stanchi, addormentati sul lavoro.

O magari no, sono giovani e non avranno difficoltà a reggere il sovraccarico; pensieri, ansie, ripensamenti.

Chissà chi è all'una che si da da fare, questo gnic, gnic, non riesco a percepire da dove viene; la notte amplifica i rumori, si sentono cose a cui di giorno non si da il giusto peso, coperte da un rumore di fondo sempre più assordante, una cacofonia che copre anche i nostri pensieri.

Sorrido, e pensare che questa notte in cui dormo sola, potevo organizzarmi e togliermi qualche vecchia voglia.

Ma che vado a pensare, non sono il tipo da tradimenti, poi a casa nostra, ma dai, sarei proprio scema, e mi perdo a fantasticare, mentre la mano percorre la mia pelle.

Gnic, gnic, gnic...

E no, devo sapere, capire, e mi alzo, mi avvicino alla finestra e guardo fuori.

La casa davanti è avvolta nel buio più totale, e d'altronde sarebbe troppo lontana, d'inverno con tutte le finestre chiuse, serrate addirittura, sperare di sentire un rumore così.

Forse viene da sotto, ma non ho modo di vedere sotto il nostro appartamento, ci penso un attimo poi scrollo la testa, come a dire che sono pazza a mettermi certe idee nella testa.

Accendo la TV, oramai non dormo più, danno "La finestra sul cortile" incredibile tempismo del palinsesto notturno.

Mi preparo una camomilla, una tazza, me ne servirebbe un'autobotte, mi rincalzo la coperta e piano mi addormento sul divano.

Ore sette, mi svegli leggera con un bacio, ti sorrido, mi piace essere svegliata così, tornare al mondo con leggerezza.

Parliamo del lavoro, della nottata tua, della mia, dello strano cigolio.

Ah sì, mi dici, ho incontrato Franco, sai il vecchietto sempre in giro, trafficava con lo sportello del rubinetto dell'acqua condominiale, qualcuno ieri deve averlo lasciato aperto, e questa notte col vento cigolava al punto che non è riuscito a dormire.

Ah!
scritto il
2021-01-24
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