Storie di uno stupratore professionista – Jennifer 9 - Jennifer si arrende al suo stupratore - 1

di
genere
dominazione

Storie di uno stupratore professionista – Jennifer 9
Jennifer si arrende al suo stupratore - 1
ATTENZIONE : QUESTO RACCONTO CONTIENE SCENE, DESCRIZIONI E RIFERIMENTI VIOLENTI. GLI EVENTI RAPPRESENTATI SONO RIGOROSAMENTE DI FANTASIA E NON RIFERITI AD EPISODI REALMENTE AVVENUTI PER CUI QUALUNQUE SOMIGLIANZA A PERSONE OD A FATTI VERIFICATISI NELLA REALTA' E' NON VOLUTA E PURAMENTE CASUALE. CHI SCRIVE NON INTENDE TURBARE NESSUNO E, PERTANTO, INVITA CHIUNQUE POSSA ESSERE IMPRESSIONABILE O SIA CONTRARIO A RACCONTI VIOLENTI DI NON PROSEGUIRE NELLA LETTURA. IL SADISMO ESPRESSO DA ALCUNI PERSONAGGI DELLA STORIA COSI' COME I LORO COMPORTAMENTI ABERRANTI NON SONO CONDONATI DA CHI SCRIVE E NON CORRISPONDONO AI SUOI GUSTI OD ALLE SUE TENDENZE.


A questo punto le strinsi al collo un collare di cuoio nero rigido alto 3-4 dita bello stretto in modo che facesse fatica a respirare e con il guinzaglio attaccato la feci gattonare sino al cavalletto dove avevo fissato un dildo fatto a forma di cazzo di 28 per 6 centimetri che svettava imponente. “Devi riposare, montaci sopra…ti ci impali sopra e poi riposerai con lui dentro...ti voglio riposata per la prossima seduta di addestramento” Jennifer non aveva più neanche la forza di protestare né la capacità di cercare di opporsi, ce la feci impalare fino in fondo con il suo stesso peso e poi la feci adagiare per il lungo a pancia sotto ammanettandole i polsi e le caviglie alle gambe del cavalletto….poi Penthotal…dose da 6 ore.
Trascorso l’effetto del Pentothal decisi di risvegliare Jennifer accendendo la vibrazione del dildo con il telecomando e mentre ne aumentavo gradualmente l’intensità potei godermi lo spettacolo di lei che ancora intontita dall’anestetico iniziava ad oscillare involontariamente il bacino fottendosi il dildo, ne completai il risveglio mungendole una tetta con decisione e scovolandole con due dita il buco del culo poi la slegai dal cavalletto e la tirai giù…il dildo riprese la posizione eretta…era fradicio di secreto vaginale “Troia sei quasi venuta – la apostrofai – da quanto coli sono certo che hai appena ovulato…adesso lo pulisci spompinandolo così senti il tuo sapore…succhia puttana”.
Jennifer cominciò a succhiare il dildo mentre le ficcavo in figa tre dita ed il pollice nel culo…era fradicia dappertutto e colava sempre più, dopo qualche minuto mentre continuavo a sfregare il mio pollice, che le stava nel culo, contro le tre dita che erano affondate nella figa apprezzando la sensazione della sottile barriera di carne che separa la figa dal retto Jennifer ebbe un fremito violento e gettò indietro la testa urlando "GODOOOOO!!! GODOOOOOO! VENGOOOOOO!” mentre squirtava abbondantemente sul pavimento.
Quando ebbe finito di godere Jennifer si accasciò sul pavimento svuotata dall’orgasmo, allora la presi per i capelli e la trascinai verso un angolo, dove un gancio pendeva da una catena attaccata ad un puleggia nel soffitto...appeso a quel gancio c'era un paio di manette.
Camminai in fretta, tenendo la mia mano bassa per terra, così Jennifer fu costretta a gattonare, mi godei il modo in cui arrancava per evitare di essere trascinata per i capelli, il viso era striato di lacrime ed il pavimento era striato dal muco e dal liquido dello squirt che continuavano a uscirle ancora un pò dalla figa. Quando arrivammo all'angolo, la tirai in piedi e le misi manette sui polsi mentre stava tremando davanti a me, riprendendosi ancora dalla brutalità del manganello elettrico e dall’orgasmo. Urlò per il dolore alla spalla quando le tirai le braccia sopra la testa, la spalla era ancora dolorante, e le agganciai i polsi al gancio.

Sollevai il gancio finché la catena non fu tesa, Jennifer singhiozzava per il dolore nella sua spalla recentemente slogata, ma la posizione con le braccia tese sopra la testa non faceva che aumentare la sua sofferenza. Tirai la catena sino a che i suoi piedi non toccarono più il suolo...era appesa e totalmente alla mia mercé.

Le afferrai i seni e guardai dritto nei suoi brillanti occhi azzurri. "Non ascolti, puttana?" dissi mungendole rudemente le tette mentre parlavo. "Ti ho detto che tutti gli uomini vogliono da quel tuo corpo sexy e succulento una bella scopata, ma tu non sai nemmeno farlo bene. Ti ho infilato il cazzo nel culo e tutto quello che hai fatto è stato di sdraiarti come un materasso". Le sputai in faccia. "Stupida fica…adesso imparerai a farlo bene abbiamo tutto il tempo oggi è solo venerdì pomeriggio...abbiamo un sacco di giorni per conoscerci meglio e vedrai che diventerai una brava prigioniera/puttana che viene e sborra quando il padrone la chiava.".

di
scritto il
2021-02-12
1 2 . 6 K
visite
6
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.