Il gioco di mia moglie 4 - Marito sottomesso e dato in prestito

di
genere
dominazione

- Cucciolo, stai partendo? Non vorrai fare tardi da Carla vero?
Dopo una mattinata di preparativi e’ tutto pronto, raccolgo la borsa e saluto mia moglie - Si’, e’ ora, vado.
Silvia mi accompagna alla porta, mi dà un bacio e mi mette una mano sul culo - Non farmi fare brutte figure. Sai cosa mi aspetto da te, ubbidisci ad ogni suo ordine.
M - Ne abbiamo parlato, non ti preoccupare.
Ricambio il bacio ed esco, salgo in macchina e mi metto alla guida, accendo la radio per distrarmi ma rimango comunque teso. È tutta la settimana che prepariamo e immaginiamo la visita a Carla, parlarne è stato parte del gioco, mi eccitava, ma ora che il momento è arrivato ho mille dubbi. Carla sa tutto di me, di quanto mi eccita sottomettermi a mia moglie, ma non credevo che Silvia arrivasse a cedermi alla sua migliore amica, anche se solo per un pomeriggio. Mi ha assicurato che sarà esattamente come quando giochiamo tra di noi, solo che per una volta sarà Carla a comandare. Ma io sono nervoso, un conto è giocare con mia moglie, altra cosa è farlo agli ordini della sua migliore amica. E Carla come reagirà nel vedere quanto sono sottomesso? Quanto mi umilierà? Cosa penserà di me dopo avermi avuto ai suoi piedi?
La casa di Carla è poco distante e perso nei miei pensieri ci arrivo quasi senza accorgermene. Naturalmente suo marito è via per lavoro, Carla mi ha avvisato che ci sarebbe stata solo Alicja, una ragazza che li aiuta con le faccende di casa, ma mi ha assicurato che sarebbe andata via appena io arrivavo.
Mi fa entrare proprio Alicja, anche lei ha un fisico notevole, e’ vestita proprio da cameriera e la cosa la fa ancora più conturbante. La seguo in cucina senza staccarle gli occhi dal culo, si siede sullo sgabello accavallando le gambe e fa accomodare anche me.
A - Allora oggi aiuti tu Carla con la casa? Mi ha dato il pomeriggio libero, aggiunge Alicja sorridendo.
Rispondo un po' incerto - Già, mi ha detto se potevo farle un paio di lavoretti ed eccomi qua. Carla è una cara amica di mia moglie e mi fa piacere se posso dare una mano.
A - Davvero? Che lavoretti? Non mi sembri col vestito giusto per fare lavoretti..
In effetti è così, Silvia mi ha voluto elegante, scegliendo cosa dovessi mettermi per un'occasione così speciale. Mi invento una scusa- No, hai ragione, ma sono cose semplici e poi dopo ho un altro impegno. Piuttosto, dov'è Carla?
A - Ha detto che sarebbe arrivata fra qualche minuto, perché, non ti piace la mia compagnia? Mi chiede Alicja mente torna ad accavallare le gambe. Mi cade un attimo l'occhio, le gambe lunghissime sono velate da calze a rete nere, mi sembra di intravedere anche la balza ricamata, ma cerco di fare finta di niente rassicurandola - Ma certo, è un piacere conoscerti un po' meglio!
A - E’ un piacere conoscere me o le mie gambe?
Alicja appoggia un piede allo sgabello e si accarezza una coscia. Non riesco a fare a meno di guardare, Alicja è davvero provocante - O forse ti piacciono di più le mie scarpe? Carla mi raccontava l’altro giorno della tua passione per gli stivaletti..
Carla - Tz-tz, Alicja, non mettere in imbarazzo il mio ospite..
Io ero rimasto senza parole, fortunatamente proprio in quel momento ci ha raggiunto Carla. E’ sorridente, la schiena appoggiata alla parete della cucina, le braccia conserte ed una gamba sollevata, ripiegata all'indietro.
C - Ciao Marco, ben arrivato, Alicja e’ un po’ maliziosa eh? Ma non essere in imbarazzo, le piace scherzare..
A - Ma cosa ho detto d’imbarazzante? Che male c’e’ ad avere la passione per i nostri stivali?
C - Hai ragione, ma Marco e’ un po’ timido, soprattutto con le belle ragazze, non e’ cosi’? Ma ora puoi andare Alicja, ho qua Marco tutto per me questo pomeriggio
Alicja si alza e si avvicina a Carla. Si scambiano baci, poi Alicja si stacca un cinturino che teneva al collo e l’appoggia sul tavolo - Domani solita ora?
C - Si cara, grazie. Carla appoggia la mano sul fianco di Alicja per poi scendere accarezzandola, le due donne si scambiano un sorriso. Alicja si volta verso di me - Scusami se ti ho messo in imbarazzo, servi bene la signora Carla, ciao Marco.
Appena esce mi rivolgo a Carla - Ma, cosa sa Alicja degli stivali?
C - Oh ma nulla, non preoccuparti! Le ho solo accennato che la mia amica Silvia e’ fortunata ad avere un bravo marito che le pulisce le scarpe. Se anche Guido avesse la tua stessa passione Alicja avrebbe un compito in meno da sbrigare, tutto qua.
Carla mi sorride, poi aggiunge - Piuttosto, che cosa hai nella borsa, qualcosa per me?
Dalla borsa prendo due pacchetti - Si’, un paio di cose...
Le porgo il primo pacchetto, un’elegante confezione nera, chiusa con un fiocco rosa - Ti ringrazio per avermele donate per qualche giorno.
C - Ah, ma allora queste so gia’ cosa sono, le mie mutandine, ne hai fatto buon uso?
Divento rosso, dopo che Carla me le ha lasciate alla fine della sua visita domenica scorsa Silvia ha voluto che io le annusassi ogni volta prima di fare sesso. Poi sabato me le ha fatte lavare a mano e stirare, me le ha fatte profumare prima di impacchettarle per riportarle a Carla.
C - Ma dai, non abbiamo ancora cominciato e gia’ diventi tutto rosso! E il secondo pacchettino?
Le passo la seconda scatola, e’ la stessa confezione nera, ma col fiocco rosso - Ecco, spero ti piacciano..
Carla apre la confezione - Ah, La Perla, grazie Marco, vediamo cos’e’.. Apre il pacchetto interno - Uno slip brasiliano in seta ricamato, Guido apprezzera’ moltissimo! Scelto tu?
M - Silvia mi ha suggerito la marca, questi mi sembravano belli, spero di aver scelto bene..
C - Sei stato bravo, ma chissa’ quanto hai speso.
M - Non pensarci..
C - Sei stato gentile, anch’io ho una cosa per te, avvicinati.
Carla prende il collarino che ha lasciato Alicja, me lo passa attorno al collo e me lo allaccia - E’ un filo stretto ma e’ importante che te lo metti. e’ per chi serve in questa casa. Questo vuol dire che abbiamo smesso con i convenevoli e ora si comincia sul serio. Sai perche’ sei qui?
So cosa devo rispondere - Sono venuto per servirti ed ubbidirti.
Mi arriva uno schiaffo, secco, di rovescio, che mi lascia senza fiato più per la sorpresa che per il dolore.
C - Mi dai del lei e mi chiami signora Carla o padrona, non eravamo rimasti d’accordo con queste regole settimana scorsa? Scusati e ricominciamo.
La guardo, ha un'espressione dura, è seria e bellissima, abbasso lo sguardo e le dico quello che vuole - Mi scusi Padrona. Sono qua per servirla ed ubbidirle in tutto.
C - Cosi’ va meglio, ma mettiti in ginocchio, mi baci la punta delle scarpe e poi ripeti.
La guardo un attimo negli occhi ma poi li riabbasso subito in segno di sottomissione e mi affretto ad ubbidirle, mi inginocchio. Carla indossa delle semplici scarpe da ginnastica bianche, deve appena aver finito col fitness. Le bacio, ma prima che possa ripetere le scuse mi ferma, solleva la scarpa e mi dice - Anche la suola.
Ho un secondo di incertezza, Silvia non mi ha mai richiesto di baciare le suole ma Carla non mi da tempo - Veloce, odio dover aspettare!
Bacio anche le suole, dopotutto non sono molto sporche, probabile le usi solo in casa o in palestra. Ripeto le scuse, rimanendo a testa bassa ai suoi piedi.
C - Ora che abbiamo messo in chiaro i nostri ruoli rialzati, levati tutto, giacca, camicia e pantaloni, lascia solo i boxer.
Mi affretto ad ubbidire e rimango in boxer di fronte alla mia nuova Padrona..
C - Mmh, vedo che sei ancora bello depilato, ti ci sei abituato? Silvia mi diceva che voleva tenerti così, ti ha già fatto la prima ceretta? Dolorosa?
Carla sembra sapere sempre tutto e devo ammettere - Si, Silvia ha voluto che fossi perfetto per oggi e stamattina mi ha fatto la ceretta.
C - Bene, apprezzo la buona volontà. Ora però devo sapere una cosa da te. Perché ti piace sottometterti? Voglio che rispondi sinceramente, non nascondermi niente.
Ci penso solo un secondo - Perché mi eccita. Godo a sottomettermi a Silvia, mi piace servirla, ubbidire ai suoi comandi.
C - Perché ti eccita?
M - Mi eccita sessualmente, non so, mi fa godere di più quando è Silvia ad avere il controllo quando facciamo sesso, quando e’ lei che comanda, quando e’ chiaro che può dominarmi come vuole, e che io farei qualsiasi cosa per lei, per avere il privilegio di toccare il suo corpo, fare sesso con lei, farla godere.
C - Capisco. E ti comanda mai nella vita di tutti i giorni?
M - Ha un carattere forte e ha i suoi modi per farmi capire cosa vuole o se c'è qualcosa che non le è piaciuto ma no, quando finisce il gioco finisce tutto lì.
C - Mmh, e se lei volesse qualcosa di più? Se la tua sottomissione dovesse continuare al di fuori del sesso? Ad esempio se fosse tuo esclusivo compito tenere pulita la casa, cucinare, lavare? Se tu dovessi chiederle il permesso per poter fare determinate cose, non so, per andare a giocare a calcetto? O per fare un acquisto online? Per poter andare in bagno?
Le domande di Carla stanno diventando sempre più maliziose, l'ultima mi fa arrossire e con mia sorpresa anche eccitare. Sento il cazzo che comincia ad indurirsi, e a quanto pare la cosa si nota perché Carla senza farmi rispondere aggiunge - Forse non c'è l'hai ancora chiaro in testa ma al tuo cazzo sembra che la cosa potrebbe interessare, cos'è quel rigonfiamento nei boxer?
M - …
C - È proprio la cosa che voglio scoprire oggi. Sei disposto ad umiliarti e sottometterti solo se c'è di mezzo il sesso o è la tua natura essere servo. Per farlo dobbiamo prima farti passare l'eccitazione. Abbassati i boxer, prenditelo in mano e segatelo. Io intanto preparo un caffè, ci tengo ai miei ospiti. Puoi guardarmi il culo mentre preparo il caffe’ per eccitarti e venire in fretta.
Feci esattamente come richiesto da Carla, abbassai i boxer e comincia a segarmi. Carla indossava leggings da yoga così aderenti da disegnarle le forme, mettendo in risalto la spacca del culo.
C - Fai veloce, il caffè è pronto in un attimo, disse Carla piegandosi sul bancone e provocandomi spingendo il culo indietro, divaricando le gambe, la schiena incurvata. Era uno spettacolo magnifico, sentivo la sborrata già vicina. Poi Carla si girò e avvicinandosi mi porse una tazzina. Di caffè ce n'era veramente poco - Non osare sporcare in giro, devi venire qua dentro.
Poi prese il telefonino e mi fece una foto, io con i boxer abbassati a farmi una sega.
C - Che cappella viola che hai, ma ce l'hai sempre così? Corto com'è e con quella cappella sembra proprio un funghetto. Ma non preoccuparti della foto, è per Silvia, solo per farle sapere che le cose vanno davvero bene qui. Ora voglio che sborri, falla adesso.
A quelle parole non resistetti più, cominciai a venire, riempiendo la tazzina di sperma.
C - Bravo pisellino segaiolo. Ora bevitelo tutto il tuo sborrato al caffè, forza, mescola bene col cucchiaino, vedrai che buono.
Dopo essere venuto l'eccitazione era passata e non me la sentivo - Ma, Silvia non..
Carla mi interruppe subito - Se Silvia non te la fa mangiare a me non interessa. Ora bevi, altrimenti torni a casa e spieghi a Silvia cos'è successo. Non ti ha detto lei di obbedire ad ogni mio ordine?
Carla aveva ragione, non potevo tornare a casa così. Presi il cucchiaino e mescolai sperma e caffè, il caffè coprì tutto e non sembrava più così disgustoso. Guardai Carla che attendeva con un sorriso, presi coraggio e bevvi tutto. Per fortuna il gusto forte del caffè aveva coperto quello della sborra, proprio come aveva detto Carla, ma la consistenza mi causò una smorfia.
C - Cos'è, troppo amaro? Non c'era abbastanza cremina? Fanne di più la prossima volta no? Carla si mise a ridere. - Comunque hai passato la prima prova. Visto che riesci ad ubbidire anche se non sei piu’ eccitato?
M - L'ho fatto per Silvia...
C - Già, l'hai fatto per Silvia. O perché ti piace essere sottomesso da una bella donna, una donna che sai perfettamente non te la darà mai, anzi, che sai non si farà nemmeno sfiorare da te? Ti conviene farci l'abitudine al sapore della tua sborra, Silvia è troppo tenera ma quando sei con me puoi venire a condizione che poi te la lecchi e mandi giù tutto, chiaro? Ora tirati su i boxer, non e’ un bello spettacolo il cazzo moscio, gia’ ce l’hai corto quando e’ in tiro, cosi’ sei impresentabile, ma quant’e’, cinque centimetri? Dai, copriti!
Una volta fatto Carla ricomincio’ subito - Abbiamo certificato quanto apprezzi i miei leggings, sai perche’ li ho messi? La prima ragione e’ che cosi’ evitiamo altri incidenti come lo scorso weekend quando son passato a trovare Silvia. Hai capito cosa intendo vero? Cosa continuavi a spiare sotto la gonna?
M - Lo so, le tue mutandine, scusami, mi e’ scappato l’occhio un paio di volte.
C - Si’, si’, scappato l’occhio. Ma la seconda ragione e’ ancora piu’ importante ed è per prepararti alla prossima prova. Con i leggins le mie mutandine non le puoi sbirciare, ma voglio farti comunque un regalo e ti ho preparato l’alternativa. Ho lasciate in giro per la cucina tre paia di mie mutandine che ho messo questa settimana. Hanno ancora il profumo della mia patatina e del mio culo. La tua prossima prova e’ diventare un bravo cagnolino, trovarle col tuo fiuto e riportarmele. Giu’ a quattro zampe! … bene, cosi’.. Ora avvicinati.
Iniziai a muovermi a gattoni verso Carla, che si giro’ e mi diede le spalle - Prima che tu arrivassi ho fatto una bella sessione di fitness, ora sono bella sudata. Avvicina il muso e annusa il mio culo, l’odore ti aiutera’ a ritrovare le mutandine sporche. Vieni qua, da bravo, inspira bene col naso, cosi’... Ora vai, fammi vedere che bravo cagnolino sei.
Mi misi a cercare, presto trovai il primo paio, sotto il tavolo.
C - Prendile in bocca e riportale alla tua padrona.
Le raccolsi con la bocca e gliele portai.
C - Lascia qua, ai miei piedi. Ora torna ad annusare il mio culo e poi rimettiti a cercare da bravo cagnolino. Vai, hai annusato abbastanza!
Mi misi di nuovo a cercare finche’ ritrovai tutte le mutandine nascoste.
C - Ma sei proprio portato col fiuto, che bravo cagnolino, non hai neanche bisogno dell’addestramento! O sono le mie mutandine usate che troveresti in capo al mondo? Ora prendile in bocca tutte e tre, cosi’, bravo. Facciamo un’altra bella foto da mandare a Silvia, sara’ orgogliosa del suo cagnolino. Sei ormai pronto per essere esposto alle fiere. Intanto il primo premio te lo do io. Lascia li le mutandine e vieni qua, puoi dare un’altra bella usmata al mio culo, vieni, vieni, forza, inspira tutto, non fermarti, ti piace?
Continuavo a inspirare, in ginocchio, sotto il culo di Carla, che si stava divertendo un mondo.
C - Ora fammi vedere come scodinzoli bene, dai, fai un po' di feste alla padrona, strusciati bene sulla mia gamba.
Feci come voleva, in atteggiamento sempre più umiliante, da vero cagnolino.
C - Sai come fanno i cagnolini quando son tutti eccitati no? Si attaccano alla padroncina con le zampette e provano a fare su è giù strusciandosi contro la gamba. Dai, provaci anche tu, ma senza sfiorarmi col tuo cazzetto altrimenti ti prendo a schiaffoni.
Abbracciai la gamba di Carla, e provai a fare il cagnolino in fregola, muovendomi su è giù.
C - Bravo, così, quanto ti piace la tua padrona! Eccolo qua il primo nella classe che si umilia ai piedi della sua compagna stronza. Finalmente ognuno al suo posto, chi è figa comanda, e chi è sfigato ubbidisce contento. Tira fuori la lingua, da bravo cagnolino.
Feci come ordinato da Carla, che si abbassò e tutto ad un tratto mi sputò in bocca.
Rimasi scioccato, ma Carla non mi diede tempo di pensare ordinandomi subito di chiudere la bocca e mandare giù.
C - Piaciuto il premio? Vedo che ti e’ tornato il bozzo nei boxer, ce l’hai di nuovo in tiro? Cos’e’ che ti ha fatto eccitare stavolta, la visione del culo o il suo odore tutto sudato? O sfregarti come un cagnolino contro la mia gamba? O farti sputare in bocca? Rispondi!
M - Si, mi piace annusarti il culo, e mi piace guardarlo… mi sono anche eccitato a strusciarmi con la tua gamba, ma lo sputo no, è stato troppo degradante.
C - Immaginavo, ma ti ho spiegato prima che non ti devi umiliare e sottomettere perche’ la cosa ti eccita, ma devi imparare a riconoscere che quello e’ il tuo posto e la tua vera natura. Dobbiamo far sparire subito quell’erezione. Sai gia’ come fare, vero segaiolo?
M - Si.. Mi rialzai e feci per abbassarmi i boxer per tornare a segarmi, ma Carla mi fermo’.
C - No, fermo un attimo. Non ho voglia di rifare il caffe’, quindi stavolta vieni direttamente nelle mutande. Ora, togliti i boxer, ma poi ti devi mettere un paio delle mie mutandine sporche che hai ritrovato. Scegli bene, perché poi una volta che le hai imbrattate di sborra io non le voglio più, te le porti a casa e te le lascio come ricordo di questa bella giornata, d'accordo?
M - Carla, non me la sento..
C - Poche storie, che sarà mai? Vedrai che ti staranno benissimo! E poi lo sai, Silvia ti ha ordinato di obbedire ad ogni mio ordine, no?
Era vero, e così mi abbassai anche a quella umiliazione, era una cosa che non mi andava, ma farla davanti a quella stronza di Carla in qualche modo la rendeva eccitante, nonostante tutto, tanto che mi venne ancora più duro
C - Oh, hai scelto bene con le mutandine rosa, guarda che roba! Si vede perfettamente la forma del pacco, fermo così!
Riprese il telefonino per farmi un'altra foto, che mandò a Silvia, poi mi fece girare.
C - Anche il lato B è uno spasso, ti si sono infilate tutte nel culo, son comode? Stai fermo così ma voltati indietro verso di me con un bel sorriso per la foto ricordo.
Mi scattò anche quella foto, e poi ordinò di girarmi e cominciare a segarmi davanti a lei, mentre lei continuava a fotografare ed io sfregavo il cazzo sul tessuto delle sue mutandine.
C - Prima sottomesso alla moglie, poi alla sua migliore amica, rimane solo di sottometterti alla domestica, che ne dici?
M - La domestica?
C - Si, Alicja, ha vent'anni meno di te ma ti ci vedo bene ai suoi piedi. Anzi, forse ti ecciterebbe ancora di più proprio per quello, farti dominare da una ragazza di vent'anni, ne son sicura. Però occhio che Alicja ha dei gusti particolari, è un po' sadica con voi maschietti, ti lascerebbe qualche bel segno viola con le sue fruste e le sue cinture. Ma non dirmi che non ti ecciterebbe.
M - Si, Alicja è un tipo e mi sono accorto subito che ha il carattere per dominare. Ma domestica hai detto? A me è sembrata qualcosa di più..
C - Mmh, non sei poi così stupido dopotutto, chiamiamola allora dama di compagnia..
M - E Guido è contento di ritrovarsi un'amichetta in casa?
C - A lui importa che io vada alle sue cene aziendali, fa sempre colpo avere una moglie così figa a ste cose. Ma per il resto tu lo vedi mai a casa Guido? Ho bisogno di un po' di compagnia che altrimenti mi annoio. Un uomo darebbe troppo nell'occhio, e io mi diverto con uomini e donne, e di una donna Guido non è geloso.
M - Ma, e con Silvia, quando fate i vostri viaggi..
Carla si mise a ridere - Ma no, non preoccuparti, siamo solo amiche noi due, a Silvia le donne non interessano. Ma perché ti sei fermato con la sega?
M - Perche’ il gioco è finito, ora basta.
Carla mi fece un sorriso - D'accordo Marco, come vuoi tu. Ma facciamo entrare il pubblico allora.
Sentii dei passi dalla sala di fianco, si aprì la porta, era Silvia - Ta-da! Marco, ma come ti ha conciato Carla?
Silvia si mise a ridere, si avvicinò a Carla e si scambiarono tre baci, poi venne da me e me ne diede uno in bocca. Fece scorrere lo sguardo lungo il mio corpo - Mmhh, Carla, gli donano proprio le tue mutandine!
M - Silvia, ma da quando sei qui?
S - Oh, ho visto praticamente tutto, da quando se n'è andata Alicja. Non potevo mica lasciarti da solo nelle mani di Carla, chissà come ti avrebbe conciato senza che la frenassi un po'. Marco, Marco, io e Carla eravamo d'accordo su tutto, avevamo preparato il pomeriggio nei minimi particolari.
C - E col telefonino Silvia mi dava istruzioni su cosa potevo farti fare, è stata sempre lei in controllo.
Silvia si volto’ verso l’amica - Sei stata magnifica Carla, grazie. E a te è piaciuto maritino sottomesso?
M - Si’, certo. Carla è un po' dura, a volte sembra che si diverta un po’ troppo ad umiliarmi ma è davvero eccitante ubbidire ai suoi ordini. Però ora andiamo a casa, voglio stare con te, ho voglia di scopare.
- Che impazienza il mio schiavetto! - Esclamo’ Carla - Ma se sei di fretta tieniti pure su le mie mutandine, te le regalo, e porta via anche quelle che mi hai riportato. Magari Silvia te le farà mettere qualche altra volta, cosi ti ricorderai che ora hai un'altra padrona. Lasciami il collare però, quello mi seve.... Stavo per dimenticarmi, prima che ve ne andate, ho un altro regalo per te, eccolo qua, aprilo subito.
Era una confezione anonima e discreta, aprii e ci trovai dentro una gabbietta di castità.
Carla sorrise - Ti piace? È un regalo per te, ma soprattutto per Silvia. Te la può mettere prima che parti per i tuoi viaggi di lavoro e quando torni se vuole te la toglie. Così siamo sicuri che quando sei in giro ti comporti bene e non ti tocchi il pisellino tutto il tempo. Silvia che ne dici, gliela facciamo provare?
Silvia scoppiò a ridere - Ahah, forse è meglio che la proviamo a casa, sei sempre tremenda! Marco, cosa si dice alla tua padrona?
M - Grazie Carla...
C - Fatene buon uso! Ciao Silvia, ciao schiavetto, gli stivali me li pulisci la prossima volta ok? Dico ad Alicja di portar qua anche i suoi, vedrai la farai contenta. Alla prossima!
S - Ciao Carla, noi ci si vede domani.
M - Ciao Carla, grazie di tutto.

Fine dell’episodio.
scritto il
2021-03-20
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