Rosso cremisi
di
Yuko
genere
feticismo
Casa.
Finalmente sola con me stessa.
Non riesco a concentrarmi nel Qi gong.
Penso a lei.
Senza accorgermi, ancora, le mie dita si avvicinano al naso.
Il suo odore.
Pazzesco come l'odore dell'intimità femminile resti permanente sulla pelle delle dita, anche dopo averle lavate.
Grato, il tuo odore
mi impregna, forte, i sensi
di paradisi immensi
rosso il colore.
Stupendo come l'odore del sesso, dell'orgasmo femminile, resti imprigionato tra le cellule della pelle delle dita, continuando ad evocare sensazioni, sublimando senza consumarsi mai.
Quelle dita che stamattina erano dentro di lei, risvegliandone i lamenti.
Forte inspiro e penso a lei.
Dalla mia agenda estraggo un ciuffo di capelli rossi, tagliato mentre lei dormiva, nelle spire che dopo l'orgasmo lentamente la liberavano.
Mi porto in bocca il fiocco di fili di rame, con la lingua ci gioco.
Quella lingua che poche ore fa si perdeva sul suo monte di Venere, tra fronde di acero palmato dai riflessi rosso tiziano.
Con le labbra le tiravo i rossi steli, cremisi sensuale, stirando le mucose a strofinarle il clito.
E quando il dolore si affacciava alla soglia della sua coscienza, con provvide lusinghe la mia lingua la bagnava.
Queste mie dita dentro di lei.
Quel profumo mi obnubila la mente.
Nella mia bocca continua il gioco della mia saliva sui suoi capelli, come poco prima giocava la mia lingua sul suo pube.
Scivolare fra le sue labbra e perdersi nell'oceano dei suoi umori.
Inspiro forte il suo sentore, imprigionato tra le mie dita.
Mentre
Tra le cosce mi sciolgo.
Nell'attesa mi dolgo
del domani, non posso
fare a meno del rosso.
La mia mano si fa strada nei miei jeans, slaccia il bottone e si infila sotto l'elastico degli slip.
Gioco coi peli pensando che siano i tuoi e mi lascio inghiottire nell'imbuto caldo.
L'altra mano, i tuoi capelli bagnati di saliva, mi insidia il capezzolo.
Finalmente sola con me stessa.
Non riesco a concentrarmi nel Qi gong.
Penso a lei.
Senza accorgermi, ancora, le mie dita si avvicinano al naso.
Il suo odore.
Pazzesco come l'odore dell'intimità femminile resti permanente sulla pelle delle dita, anche dopo averle lavate.
Grato, il tuo odore
mi impregna, forte, i sensi
di paradisi immensi
rosso il colore.
Stupendo come l'odore del sesso, dell'orgasmo femminile, resti imprigionato tra le cellule della pelle delle dita, continuando ad evocare sensazioni, sublimando senza consumarsi mai.
Quelle dita che stamattina erano dentro di lei, risvegliandone i lamenti.
Forte inspiro e penso a lei.
Dalla mia agenda estraggo un ciuffo di capelli rossi, tagliato mentre lei dormiva, nelle spire che dopo l'orgasmo lentamente la liberavano.
Mi porto in bocca il fiocco di fili di rame, con la lingua ci gioco.
Quella lingua che poche ore fa si perdeva sul suo monte di Venere, tra fronde di acero palmato dai riflessi rosso tiziano.
Con le labbra le tiravo i rossi steli, cremisi sensuale, stirando le mucose a strofinarle il clito.
E quando il dolore si affacciava alla soglia della sua coscienza, con provvide lusinghe la mia lingua la bagnava.
Queste mie dita dentro di lei.
Quel profumo mi obnubila la mente.
Nella mia bocca continua il gioco della mia saliva sui suoi capelli, come poco prima giocava la mia lingua sul suo pube.
Scivolare fra le sue labbra e perdersi nell'oceano dei suoi umori.
Inspiro forte il suo sentore, imprigionato tra le mie dita.
Mentre
Tra le cosce mi sciolgo.
Nell'attesa mi dolgo
del domani, non posso
fare a meno del rosso.
La mia mano si fa strada nei miei jeans, slaccia il bottone e si infila sotto l'elastico degli slip.
Gioco coi peli pensando che siano i tuoi e mi lascio inghiottire nell'imbuto caldo.
L'altra mano, i tuoi capelli bagnati di saliva, mi insidia il capezzolo.
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