Desiderarmi con il tuo desiderio

di
genere
masturbazione

Vi capita mai che mentre vi spogliate per fare la doccia vi guardiate allo specchio? Senza vedere la cellulite, la smagliatura, ma vedere un bel culo, un bello stacco di coscia, una caviglia sottile da stringere tra le mani, un capezzolo da leccare? Non capita sempre,ma a volte succede. Succede che non mi spoglio in fretta e furia perché non vedo l’ora di buttarmi sotto l’acqua bollente. Mi spoglio lentamente, e mentre faccio scivolare i jeans scopro il perizoma che mi attornia il culo e mi guardo, come se lo stessi facendo davanti a Lui. Mi guardo come se fosse lui a guardare me. E mi eccito. Mi piace. Mi piace quello che vedo, mi piace quello che faccio.
E quando mi tolgo la maglia e tolgo il reggiseno non lo tolgo come se fosse una liberazione, ma faccio scendere prima una spallina e poi l’altra e mi capita di accarezzarmi i capezzoli con la punta delle dita immaginando che lo stia facendo Lui. E lo faccio guardandomi allo specchio e mi fa impazzire.
Io mi guardo negli occhi ma non vedo me stessa, vedo il mio riflesso nei suoi occhi.
A questo punto sono un bagno di umori. Basta guardare in mezzo alle gambe, le cosce sono lucide di succo di eccitazione..
A quel punto la doccia la farò dopo essermi goduta il mio orgasmo. Mi tocco le cosce toccando quella parte umida e mi porto le dita alla bocca..ho un buon sapore, è come l’ambrosia. Vorrei essere mangiata golosamente. Le mie dita saranno le tue, saranno la punta della tua lingua e saranno il tuo cazzo, che bramo e che non posso avere quando voglio. Una tortura che aumenta il mio desiderio di te.
Mi sdraio, le ante specchiate di fronte al letto mi permettono di guardarmi, come una ninfa nel riflesso dell’acqua. Ma a guardarmi è come se ci fossi tu e nessun altro. Perché nessun altro ha il permesso di guardarmi con la bramosia negli occhi, con un desiderio violento, con lussuria..ma chi si guarda così sono sempre io. Mi voglio come se mi volessi tu.
Apro le gambe lentamente e le dita della mano destra cominciano ad accarezzare il mio pube, la sinistra passa le dita sulle labbra come se tu le accarezzassi prima di mordermele. Mi mordo le labbra e le dita umide accarezzano il capezzolo, prima la punta con movimenti sottili e circolari poi spostandosi sull’areola facendo un po’ di pressione per poi strizzare il seno fino a sentire quasi male.
L’indice e il dito medio stanno accarezzando le mie labbra completamente fradice di umori,scivolano facilmente su e giù come fai tu quando mi infili le mani nei pantaloni.
Poi mi passo un dito sul clitoride che sembra stia per scoppiare, poverino, vorrebbe solo essere succhiato fino a sentire fastidio al contatto con la punta della tua lingua. Vorrei che lo mordessi come se fosse una piccola ciliegia, lo stringo tra le dita. Forte.
Un gemito fuoriesce dalle mie labbra.
Sento colare il mio miele da quel buchino che desidera le mie dita e non posso che soddisfarmi. Entrano ed escono lentamente, le voglio sentire tutte come se fossi tu a penetrarmi con colpi lenti e profondi. Le muovo dentro premendo in quel punto preciso che mi fa portare la testa indietro e gli occhi al cielo e poi senza pietà entrano ed escono rapidamente perché ho voglia di venire, ho voglia di un orgasmo tanto quando voglio te. E mentre mi masturbo incessantemente guardo lo specchio, ma non le mie mani che si muovo, ma il mio viso, voglio vedermi mentre vengo. Voglio vedere quello spettacolo che guardi tu quando mi fai venire, quando mi porti al culmine del piacere. Voglio godere di quel panorama. È impossibile. Quello è un onore che spetta solo a te, nemmeno io posso accedere a cotanta beltà. Vengo travolta da un’onda di libido che non mi permette di guardarmi perché il corpo si contorce al passare di questa linfa vitale di erotismo e lussuria, posso solo sentirmi. Sentire il mio sesso abbracciare le mie dita come farebbe con il tuo cazzo se fosse lì,dove io lo vorrei. Mi sono amata come avresti fatto tu.
scritto il
2021-05-16
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