Menage a trois - 2. La porta di casa
di
Lucrezia
genere
saffico
Serena mi stava toccando la figa nuda da sotto il corto vestito, lì tra la gente che iniziava a passare per lo struscio serale.
Ero un po' imbarazzata, va bene che avevo deciso io di vestirmi così, e mi era parsa una cosa divertente all'inizio, non avevo pensato che avrei potuto non trovare posto vicino casa sua e l'idea di camminare conciata in quel modo mi imbarazzava, poi per fortuna uno era uscito con l'auto davanti al suo portone.
Che culo, avevo pensato. Chiudo l'auto e corro su, chi mi ha visto in quel momento avrà pensato... ma chi se ne frega cosa avrà pensato, ma ora questa qui mi sta facendo un ditalino tra la gente, eccitante sì certo, ma esagerato anche per me.
Mi scosto, ci guardiamo poi lei mi fa la proposta di rimanere fino a domenica; oddio perché no, non ho nulla da fare nel weekend e altro sesso, bè saprò gestire la mia focosa amante, o no?
Lei mi precede aprendo il portone, poi mi fa cenno di entrare ed io entro precedendola sulle scale.
Sculetto e lei dietro mi segue, quattro rampe di scale in cui io salgo facendo la scema, e lei più scema di me mi guarda sotto la corta gonna del vestito, si inginocchia per guardarmi chiedendomi di fermarmi per vedere meglio, poi mi ordina di proseguire per vedere come si muove il mio culo.
Insomma ci mettiamo un'eternità a fare a quattro rampe, ridendo come scene, e per fortuna che nessuno è uscito di casa in quei momenti se no sai che imbarazzo, di certo però sono eccitata ed ho voglia di giocare.
Arrivate davanti alla porta di casa sua mi fermo, mentre Serena si inginocchia dietro di me per guardarmi sotto, io le dico: Serena vuoi guardare? E allora guarda.
In un attimo mi apro il vestito e lo lasciò cadere addosso a lei.
Serena si scosta, la sento guaire e poi mi abbranca quel culo che le piace tanto, mi scosta le chiappe e poi sento la sua lingua calda nel solco della pesca.
Io mi appoggio con le mani allo stipite per non cadere, dio Serena, biascico, cazzo fai, dai possono vederci, entriamo in casa.
Ma lo dico ad occhi chiusi, praticamente già in estasi, e che devo dire, sarà per la scena erotica di prima giù in strada, sarà che in questo condominio se ne stanno tutti in casa, sarà che mi sembra di stare sul set di un film erotico, sarà quel che volete, ma se queste sono le premesse di questo weekend ad altissimo contenuto erotico, io non mi tiro indietro.
E siamo ancora sulla porta, dai Serena entriamo in casa.
Ero un po' imbarazzata, va bene che avevo deciso io di vestirmi così, e mi era parsa una cosa divertente all'inizio, non avevo pensato che avrei potuto non trovare posto vicino casa sua e l'idea di camminare conciata in quel modo mi imbarazzava, poi per fortuna uno era uscito con l'auto davanti al suo portone.
Che culo, avevo pensato. Chiudo l'auto e corro su, chi mi ha visto in quel momento avrà pensato... ma chi se ne frega cosa avrà pensato, ma ora questa qui mi sta facendo un ditalino tra la gente, eccitante sì certo, ma esagerato anche per me.
Mi scosto, ci guardiamo poi lei mi fa la proposta di rimanere fino a domenica; oddio perché no, non ho nulla da fare nel weekend e altro sesso, bè saprò gestire la mia focosa amante, o no?
Lei mi precede aprendo il portone, poi mi fa cenno di entrare ed io entro precedendola sulle scale.
Sculetto e lei dietro mi segue, quattro rampe di scale in cui io salgo facendo la scema, e lei più scema di me mi guarda sotto la corta gonna del vestito, si inginocchia per guardarmi chiedendomi di fermarmi per vedere meglio, poi mi ordina di proseguire per vedere come si muove il mio culo.
Insomma ci mettiamo un'eternità a fare a quattro rampe, ridendo come scene, e per fortuna che nessuno è uscito di casa in quei momenti se no sai che imbarazzo, di certo però sono eccitata ed ho voglia di giocare.
Arrivate davanti alla porta di casa sua mi fermo, mentre Serena si inginocchia dietro di me per guardarmi sotto, io le dico: Serena vuoi guardare? E allora guarda.
In un attimo mi apro il vestito e lo lasciò cadere addosso a lei.
Serena si scosta, la sento guaire e poi mi abbranca quel culo che le piace tanto, mi scosta le chiappe e poi sento la sua lingua calda nel solco della pesca.
Io mi appoggio con le mani allo stipite per non cadere, dio Serena, biascico, cazzo fai, dai possono vederci, entriamo in casa.
Ma lo dico ad occhi chiusi, praticamente già in estasi, e che devo dire, sarà per la scena erotica di prima giù in strada, sarà che in questo condominio se ne stanno tutti in casa, sarà che mi sembra di stare sul set di un film erotico, sarà quel che volete, ma se queste sono le premesse di questo weekend ad altissimo contenuto erotico, io non mi tiro indietro.
E siamo ancora sulla porta, dai Serena entriamo in casa.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Amore, sesso ed e-mailracconto sucessivo
Sto con me mi basto
Commenti dei lettori al racconto erotico