Amore, sesso ed e-mail
di
Lucrezia
genere
masturbazione
Sono in ufficio, esco verso le 15, cioè tra 47 minuti esatti, ho appena letto la tua email e sono eccitata "a bestia".
Inoltre oggi fa anche caldo, troppo caldo; non c'è aria condizionata qui, le finestre sono solo a lucernario e non si aprono, e in più buona parte del caldo che sento viene da dentro di me.
Soffro, non posso spogliarmi, oltretutto mi vedrebbero, e anche se a me non fregherebbe nulla, anche se loro non vedono l'ora di vedermi nuda, in un lampo perderei il lavoro. Ipocriti.
Maledetta me che ho messo questi jeans, per fortuna sotto ho un perizoma, già il perizoma, fradicio di sudore e non solo, che ora sega le mie carni.
Sento la stoffa ruvida del denim sulle mie chiappe, è come un massaggio che mi faccio muovendo il bacino sulla sedia.
Il perizoma è tra le labbra della mia miciona, lo sento, mi dà fastidio e mi dà piacere; godimento e passione, amore e dolore.
I capezzoli mi fanno male, ma quelli posso almeno accarezzarli, con le mani mentre tengo il telefonino, mentre scrivo queste righe. Avrei voglia di strapparmeli dal petto e urlare di piacere.
Mi mordo le labbra, i miei occhi, ne sono certa, mandano lampi di lussuria, sento il respiro che si fa accelerato. Basta, mi alzo e vado in bagno.
Inoltre oggi fa anche caldo, troppo caldo; non c'è aria condizionata qui, le finestre sono solo a lucernario e non si aprono, e in più buona parte del caldo che sento viene da dentro di me.
Soffro, non posso spogliarmi, oltretutto mi vedrebbero, e anche se a me non fregherebbe nulla, anche se loro non vedono l'ora di vedermi nuda, in un lampo perderei il lavoro. Ipocriti.
Maledetta me che ho messo questi jeans, per fortuna sotto ho un perizoma, già il perizoma, fradicio di sudore e non solo, che ora sega le mie carni.
Sento la stoffa ruvida del denim sulle mie chiappe, è come un massaggio che mi faccio muovendo il bacino sulla sedia.
Il perizoma è tra le labbra della mia miciona, lo sento, mi dà fastidio e mi dà piacere; godimento e passione, amore e dolore.
I capezzoli mi fanno male, ma quelli posso almeno accarezzarli, con le mani mentre tengo il telefonino, mentre scrivo queste righe. Avrei voglia di strapparmeli dal petto e urlare di piacere.
Mi mordo le labbra, i miei occhi, ne sono certa, mandano lampi di lussuria, sento il respiro che si fa accelerato. Basta, mi alzo e vado in bagno.
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