Senza tempo
di
Yuko
genere
saffico
Tu.
Sdraiata sul letto, mi perfori con il tuo sguardo.
Eppure non resisti, attratta dalle mie mani che lentamente ti spogliano.
Vuoi vedere anche tu, come lo voglio io, il tuo corpo che si espone mentre le mie dita ti slacciano la camicetta.
Il tuo reggiseno.
Il petto si espande con i tuoi sospiri, vuole esplodere fuori dalle contenzioni per donarsi ai miei occhi rapaci.
La camicetta slacciata sull'indumento riservato a sguardi esclusivi.
Ti allargo i lembi del tessuto ornato di fini fiorellini azzurri.
La primavera del Botticelli sotto i miei occhi.
Sollevi il busto, le mie dita si infilano sfiorandoti la schiena, e ti slaccio l'elastico.
È il tuo seno stesso che solleva il cotone. Libero da costrizioni, desideroso di mostrarsi ai miei occhi curiosi.
Ti sollevo l'intimo e tu mi aiuti sfilandoti le spalline.
Adoro i tuoi capezzoli chiari, così diversi dai miei.
Quel rosa gentile, come petali di un fiore disegnato da artisti rinascimentali.
Le tue curve, meravigliosamente sode, non si adagiano quando liberate dai tessuti reggenti.
I capezzoli svettano; come antenne mi segnalano la tua eccitazione e il tuo desiderio di me.
Le mie dita ti sfiorano risucchiando dalla tua bocca sussurri e gemiti.
Disegno un percorso ad otto attorno ai tuoi seni e quando ti chiedi perchè risparmio i capezzoli, con le mie labbra ti avvolgo in una carezza bollente e umida, facendoti sussultare.
Le tue mani seguono ora il percorso del tuo sguardo sul mio petto.
Senza reggiseno, i miei capezzoli ti sono testimoni del mio apprezzamento e della mia eccitazione, di fronte alla tua nudità.
Mi vuoi sfilare la maglietta e ti agevolo.
Un nudo di ragazza tahitiana di Gauguin di fronte ai tuoi occhi.
Capezzoli eccitati al centro di ampie areole scure, il mio seno trasportato dalla gravità si protende verso il tuo.
Mi sfiori con le dita.
Non riesco a crederci, mi stai toccando le tette e ti piace.
Col mio seno accarezzo il tuo.
Capezzolo scuro sfiora quello chiaro.
I nostri sguardi magnetizzati sui nostri seni che si incontrano e si conoscono.
Poi ti guardo, intenta a rimirare la carezza erotica indissolubilmente saffica che intercorre tra il tuo petto e il mio.
Alzi lo sguardo e incontri i miei occhi.
Sorridi.
Una lacrima di gioia mi scivola sul naso e ti colpisce al volto.
La tocchi con le dita e te le porti in bocca.
Stille salate dal Giappone.
Non posso più fare a meno di te.
Sono andata troppo avanti e non posso più tornare indietro.
Sdraiata sul letto, mi perfori con il tuo sguardo.
Eppure non resisti, attratta dalle mie mani che lentamente ti spogliano.
Vuoi vedere anche tu, come lo voglio io, il tuo corpo che si espone mentre le mie dita ti slacciano la camicetta.
Il tuo reggiseno.
Il petto si espande con i tuoi sospiri, vuole esplodere fuori dalle contenzioni per donarsi ai miei occhi rapaci.
La camicetta slacciata sull'indumento riservato a sguardi esclusivi.
Ti allargo i lembi del tessuto ornato di fini fiorellini azzurri.
La primavera del Botticelli sotto i miei occhi.
Sollevi il busto, le mie dita si infilano sfiorandoti la schiena, e ti slaccio l'elastico.
È il tuo seno stesso che solleva il cotone. Libero da costrizioni, desideroso di mostrarsi ai miei occhi curiosi.
Ti sollevo l'intimo e tu mi aiuti sfilandoti le spalline.
Adoro i tuoi capezzoli chiari, così diversi dai miei.
Quel rosa gentile, come petali di un fiore disegnato da artisti rinascimentali.
Le tue curve, meravigliosamente sode, non si adagiano quando liberate dai tessuti reggenti.
I capezzoli svettano; come antenne mi segnalano la tua eccitazione e il tuo desiderio di me.
Le mie dita ti sfiorano risucchiando dalla tua bocca sussurri e gemiti.
Disegno un percorso ad otto attorno ai tuoi seni e quando ti chiedi perchè risparmio i capezzoli, con le mie labbra ti avvolgo in una carezza bollente e umida, facendoti sussultare.
Le tue mani seguono ora il percorso del tuo sguardo sul mio petto.
Senza reggiseno, i miei capezzoli ti sono testimoni del mio apprezzamento e della mia eccitazione, di fronte alla tua nudità.
Mi vuoi sfilare la maglietta e ti agevolo.
Un nudo di ragazza tahitiana di Gauguin di fronte ai tuoi occhi.
Capezzoli eccitati al centro di ampie areole scure, il mio seno trasportato dalla gravità si protende verso il tuo.
Mi sfiori con le dita.
Non riesco a crederci, mi stai toccando le tette e ti piace.
Col mio seno accarezzo il tuo.
Capezzolo scuro sfiora quello chiaro.
I nostri sguardi magnetizzati sui nostri seni che si incontrano e si conoscono.
Poi ti guardo, intenta a rimirare la carezza erotica indissolubilmente saffica che intercorre tra il tuo petto e il mio.
Alzi lo sguardo e incontri i miei occhi.
Sorridi.
Una lacrima di gioia mi scivola sul naso e ti colpisce al volto.
La tocchi con le dita e te le porti in bocca.
Stille salate dal Giappone.
Non posso più fare a meno di te.
Sono andata troppo avanti e non posso più tornare indietro.
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