Di bordello in bordello (IV) - L'Europea dell'Est
di
Heroindio
genere
feticismo
L’ho notata sulla bacheca di un sito di annunci. In foto appariva esile e pallida ma aveva un culo che parlava da solo. Quando sono arrivato all’indirizzo che mi aveva indicato al telefono, mi ha aperto una donna sulla trentina con i capelli neri e ricci.
La tipa si è presentata nuda sui tacchi.
Mi ha accompagnato in camera da letto e mi ha chiesto i soldi. Aveva un accento dell’Europa dell'Est. Le ho dato 50 euro. Ha preso la banconota ed è sparita per un minuto dalla stanza. Mi sono spogliato. Quando è tornata, mi ha fatto sedere sul letto e si è messa di fianco. Si è piegata, mi ha scappellato il pisello e ha iniziato a succhiarmelo. Poi si è fermata e ha preso un condom dal cassetto del comodino accanto al letto. Lo ha tolto via dalla confezione, lo ha aperto con cura e lo ha appoggiato sulla bocca. Ho visto che ha premuto l'anello davanti ai denti rivolgendo la punta del preservativo verso la gola. Ha preso il pene con le mani e lo ha tenuto dritto davanti al muso, ha abbassato la testa e ha messo il condom sulla punta del pene. Poi con le labbra lo ha srotolato lungo il tronco del cazzo.
Mi ha fissato sorridendo e mi ha chiesto se glielo ficcavo da dietro. L'ho messa a pecorina sul ciglio del materasso ed io sono rimasto in piedi dietro. Me la sono sbattuta tenendola per i fianchi. Quando le davo la botta, lo infilavo tutto e toccavo il collo dell'utero con la punta della cappella. La ragazza ha iniziato ad emettere un lamento e a stringere la figa. Ogni tanto le davo un cazzotto sui glutei. Poi le ho aperto il culo e mi sono abbassato per infilare la lingua nell'ano. Lei continuava a gemere. Ho dato una lustratina di lingua alle piante dei piedi e dopo ho rificcato il cazzo dentro. Mi sono accorto che la vagina ha cominciato a gocciolare. Mi sono inginocchiato di nuovo e ho succhiato parte del liquido. Aveva un odore di pomodori al macero e sapeva di acciughe sotto sale. Si è girata e mi ha fatto un pompino mentre stava a quattro zampe. Mi sono eccitato e sono venuto. Poi lei ha tolto il palloncino ed mi ha pulito con un tovagliolo di carta e con una salviettina. Ha fatto in fretta perché le aveva telefonato un cliente. Aspettava fuori che arrivasse il proprio turno.
La tipa si è presentata nuda sui tacchi.
Mi ha accompagnato in camera da letto e mi ha chiesto i soldi. Aveva un accento dell’Europa dell'Est. Le ho dato 50 euro. Ha preso la banconota ed è sparita per un minuto dalla stanza. Mi sono spogliato. Quando è tornata, mi ha fatto sedere sul letto e si è messa di fianco. Si è piegata, mi ha scappellato il pisello e ha iniziato a succhiarmelo. Poi si è fermata e ha preso un condom dal cassetto del comodino accanto al letto. Lo ha tolto via dalla confezione, lo ha aperto con cura e lo ha appoggiato sulla bocca. Ho visto che ha premuto l'anello davanti ai denti rivolgendo la punta del preservativo verso la gola. Ha preso il pene con le mani e lo ha tenuto dritto davanti al muso, ha abbassato la testa e ha messo il condom sulla punta del pene. Poi con le labbra lo ha srotolato lungo il tronco del cazzo.
Mi ha fissato sorridendo e mi ha chiesto se glielo ficcavo da dietro. L'ho messa a pecorina sul ciglio del materasso ed io sono rimasto in piedi dietro. Me la sono sbattuta tenendola per i fianchi. Quando le davo la botta, lo infilavo tutto e toccavo il collo dell'utero con la punta della cappella. La ragazza ha iniziato ad emettere un lamento e a stringere la figa. Ogni tanto le davo un cazzotto sui glutei. Poi le ho aperto il culo e mi sono abbassato per infilare la lingua nell'ano. Lei continuava a gemere. Ho dato una lustratina di lingua alle piante dei piedi e dopo ho rificcato il cazzo dentro. Mi sono accorto che la vagina ha cominciato a gocciolare. Mi sono inginocchiato di nuovo e ho succhiato parte del liquido. Aveva un odore di pomodori al macero e sapeva di acciughe sotto sale. Si è girata e mi ha fatto un pompino mentre stava a quattro zampe. Mi sono eccitato e sono venuto. Poi lei ha tolto il palloncino ed mi ha pulito con un tovagliolo di carta e con una salviettina. Ha fatto in fretta perché le aveva telefonato un cliente. Aspettava fuori che arrivasse il proprio turno.
2
voti
voti
valutazione
6
6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Di bordello in bordello (III)racconto sucessivo
Vomit
Commenti dei lettori al racconto erotico