Vomit
di
Heroindio
genere
feticismo
L'ho premuta con le mani dalla nuca sul cazzo e mi sono svuotato nel serbatoio del preservativo mentre sentivo che con la cappella le toccavo la gola. Ha avuto un conato di vomito.
Ho espresso il desiderio che mi sputasse in faccia nella posizione in cui si trovava e le ho assicurato che, se mi avesse accontentato, le avrei dato ancora trenta euro. Mi ha detto di mettermi supino sul pavimento. Ed è andata in cucina a prendere una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo. È tornata in camera e si è posizionata in piedi sopra di me, con le gambe divaricate e i piedi piazzati all'altezza delle mie cosce. Ha bevuto dalla bottiglia, ha messo un dito in gola e mi ha vomitato in faccia un misto di acqua, succhi gastrici e saliva. Le ho fatto cenno di rifarlo sul cazzo mentre mi segavo. Quando ho sentito l'acqua tiepida sulla cappella, mi sono segato di nuovo e sono venuto schizzandomi sulla pancia. Poi ho chiesto se potessi fare una doccia. Lei ha annuito.
Dopo la doccia ho messo del dentifricio sull'indice e ho lavato i denti. Sono uscito dal bagno e, dietro la porta, c'era lei che mi ha porto gli indumenti dicendomi che dovevo fare in fretta perché fuori c'era un cliente che aspettava. Mi sono vestito e ho cercato di salutarla facendo cenno di baciarle la mano. Ha reagito con uno “sbrigati, dammi i 30 euro e vai via".
Ho eseguito.
Fuori dall’appartamento ho sentito uno che al piano terra aveva chiamato l’ascensore. Allora me ne sono sceso per le scale.
Sulla strada ho pensato che alla fine si era mostrata attaccata al denaro e frettolosa. Forse non meritava gli 80 euro.
Ma neanche mia moglie li meritava.
Ho espresso il desiderio che mi sputasse in faccia nella posizione in cui si trovava e le ho assicurato che, se mi avesse accontentato, le avrei dato ancora trenta euro. Mi ha detto di mettermi supino sul pavimento. Ed è andata in cucina a prendere una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo. È tornata in camera e si è posizionata in piedi sopra di me, con le gambe divaricate e i piedi piazzati all'altezza delle mie cosce. Ha bevuto dalla bottiglia, ha messo un dito in gola e mi ha vomitato in faccia un misto di acqua, succhi gastrici e saliva. Le ho fatto cenno di rifarlo sul cazzo mentre mi segavo. Quando ho sentito l'acqua tiepida sulla cappella, mi sono segato di nuovo e sono venuto schizzandomi sulla pancia. Poi ho chiesto se potessi fare una doccia. Lei ha annuito.
Dopo la doccia ho messo del dentifricio sull'indice e ho lavato i denti. Sono uscito dal bagno e, dietro la porta, c'era lei che mi ha porto gli indumenti dicendomi che dovevo fare in fretta perché fuori c'era un cliente che aspettava. Mi sono vestito e ho cercato di salutarla facendo cenno di baciarle la mano. Ha reagito con uno “sbrigati, dammi i 30 euro e vai via".
Ho eseguito.
Fuori dall’appartamento ho sentito uno che al piano terra aveva chiamato l’ascensore. Allora me ne sono sceso per le scale.
Sulla strada ho pensato che alla fine si era mostrata attaccata al denaro e frettolosa. Forse non meritava gli 80 euro.
Ma neanche mia moglie li meritava.
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