Consumazione a pagamento
di
Heroindio
genere
feticismo
Ero solo. Mia moglie e il bambino erano andati, in anticipo di due giorni, alla abitazione del mare. Ne ho approfittato per stare nudo in casa. Mi toccavo di continuo e, nel tardo pomeriggio, mi sono masturbato tre volte. Dopo cena ho pensato che era la serata buona per andare a puttane. Ero sicuro che, dopo tre seghe, a 47 anni, non sarei venuto subito.
Ho aperto la pagina della mia città sulla Bakeca_degli_Incontri e ho scelto una tardona sudamericana. Quando, a mezzanotte e mezza, sono arrivato sulla via che la prostituta mi aveva indicato al telefono, ho citofonato. Non ha aperto subito e, nel frattempo, è passato un tipo che aveva parcheggiato di fianco a me due minuti prima.
Mi ha guardato con la coda dell'occhio e io ho portato il cellulare all'orecchio facendo finta di parlare con qualcuno.
Poi finalmente la porta si è aperta e mi sono intrufolato. Si trattava di un monolocale al piano terra.
L’ho salutata baciandola sulla guancia. Una sessantenne formosa e con le tette, gli zigomi e il culo rifatti.
Conoscevo la tizia. Ci ero andato 6 mesi prima, ma lei non si è ricordata di me.
Mi ha fatto cenno di andare in fondo al locale, dove si entrava in uno sgabuzzino di 3 mq che era stato adibito a camera da letto. Il locale era illuminato da una luce soffusa di colore rosso. Ho preso dal portafogli 50 euri e gliel'ho dati.
Indossava mutande, reggiseno e corsetto neri e camminava su zeppe alte una dozzina di cm. Mi sono tolta la maglietta e calati i pantaloni mentre la baciucchiavo sul mento e sul collo. Lei nel frattempo ha abbassato le mutande e ha levato il reggiseno.
Ho continuato ad annusarla, baciarla, leccarla sulla spalla e ad allisciarla. Mi sono inginocchiato e le ho passato la lingua sulla figa. Mano a mano che aprivo la cerniera del corsetto, le annusavo la pancia.
Mi sono messo carponi per leccarle le gambe e le caviglie, poi le ho chiesto di sedersi sul letto. Le ho leccato i piedi all'altezza dell'arcata plantare, che è diventata lucida al riflesso della lucina rossa. Dopo le ho aperto le gambe e ho passato la lingua sulle pieghe fra la coscia e l’inguine. C’era del sudore che sapeva di salato. Ha cominciato ad ansimare. Mi sono messo a spompinarle il clitoride per una cinquina di minuti, dopo la nonna-sexy ha cominciato a tremare e a stringermi la testa fra le cosce. A quel punto, mentre ho insistito a succhiare,
ho infilato l’indice a uncino nella vagina. Ce lo giravo e rigiravo.
Mi ha stretto ancora di più ed ha emesso un verso che mi sembrava un lamento. Dopo ho notato che si è rilassata di colpo. [Allora] mi sono alzato e ho preso il cazzo in mano e le ho chiesto se potevo metterglielo senza preservativo e venire dentro.
Mi ha detto di sì. L'ho fatta girare e le ho leccato il buco del culo. Poi ho sputato sulla figa e sulla mia mano, ho lubrificato la cappella e gliel'ho ficcato dentro. Tenevo il pollice destro nell’ano e, con la mano sinistra, le accarezzavo la schiena.
Quando sono venuto, le ho afferrato le natiche e gliele ho strizzate.
Mi ha detto di aspettare un po' prima di levarlo via. Ha preso un tovagliolo di carta dal comodino e ha tamponato la figa mentre io ho tolto il cazzo.
Si è messa seduta e si è passata un altro tovagliolo fra le gambe e dopo ho visto che ha preso una salviettina umidificata e l'ha strofinata sulle parti dei piedi che le avevo leccato. Quei piedi erano cavi e avevano l’alluce valgo.
Le ho detto "bye bye" e sono andato via.
A casa, in bagno ho passato il filo interdentale, dopo ho spazzolato i denti e infine ho fatto dei gargarismi col collutorio, fino a che non ho sentito più in bocca la sensazione della puzza dei piedi di quella puttana vecchia.
Ho aperto la pagina della mia città sulla Bakeca_degli_Incontri e ho scelto una tardona sudamericana. Quando, a mezzanotte e mezza, sono arrivato sulla via che la prostituta mi aveva indicato al telefono, ho citofonato. Non ha aperto subito e, nel frattempo, è passato un tipo che aveva parcheggiato di fianco a me due minuti prima.
Mi ha guardato con la coda dell'occhio e io ho portato il cellulare all'orecchio facendo finta di parlare con qualcuno.
Poi finalmente la porta si è aperta e mi sono intrufolato. Si trattava di un monolocale al piano terra.
L’ho salutata baciandola sulla guancia. Una sessantenne formosa e con le tette, gli zigomi e il culo rifatti.
Conoscevo la tizia. Ci ero andato 6 mesi prima, ma lei non si è ricordata di me.
Mi ha fatto cenno di andare in fondo al locale, dove si entrava in uno sgabuzzino di 3 mq che era stato adibito a camera da letto. Il locale era illuminato da una luce soffusa di colore rosso. Ho preso dal portafogli 50 euri e gliel'ho dati.
Indossava mutande, reggiseno e corsetto neri e camminava su zeppe alte una dozzina di cm. Mi sono tolta la maglietta e calati i pantaloni mentre la baciucchiavo sul mento e sul collo. Lei nel frattempo ha abbassato le mutande e ha levato il reggiseno.
Ho continuato ad annusarla, baciarla, leccarla sulla spalla e ad allisciarla. Mi sono inginocchiato e le ho passato la lingua sulla figa. Mano a mano che aprivo la cerniera del corsetto, le annusavo la pancia.
Mi sono messo carponi per leccarle le gambe e le caviglie, poi le ho chiesto di sedersi sul letto. Le ho leccato i piedi all'altezza dell'arcata plantare, che è diventata lucida al riflesso della lucina rossa. Dopo le ho aperto le gambe e ho passato la lingua sulle pieghe fra la coscia e l’inguine. C’era del sudore che sapeva di salato. Ha cominciato ad ansimare. Mi sono messo a spompinarle il clitoride per una cinquina di minuti, dopo la nonna-sexy ha cominciato a tremare e a stringermi la testa fra le cosce. A quel punto, mentre ho insistito a succhiare,
ho infilato l’indice a uncino nella vagina. Ce lo giravo e rigiravo.
Mi ha stretto ancora di più ed ha emesso un verso che mi sembrava un lamento. Dopo ho notato che si è rilassata di colpo. [Allora] mi sono alzato e ho preso il cazzo in mano e le ho chiesto se potevo metterglielo senza preservativo e venire dentro.
Mi ha detto di sì. L'ho fatta girare e le ho leccato il buco del culo. Poi ho sputato sulla figa e sulla mia mano, ho lubrificato la cappella e gliel'ho ficcato dentro. Tenevo il pollice destro nell’ano e, con la mano sinistra, le accarezzavo la schiena.
Quando sono venuto, le ho afferrato le natiche e gliele ho strizzate.
Mi ha detto di aspettare un po' prima di levarlo via. Ha preso un tovagliolo di carta dal comodino e ha tamponato la figa mentre io ho tolto il cazzo.
Si è messa seduta e si è passata un altro tovagliolo fra le gambe e dopo ho visto che ha preso una salviettina umidificata e l'ha strofinata sulle parti dei piedi che le avevo leccato. Quei piedi erano cavi e avevano l’alluce valgo.
Le ho detto "bye bye" e sono andato via.
A casa, in bagno ho passato il filo interdentale, dopo ho spazzolato i denti e infine ho fatto dei gargarismi col collutorio, fino a che non ho sentito più in bocca la sensazione della puzza dei piedi di quella puttana vecchia.
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