Vienimi dentro 8 - Chiava la mamma davanti al padre.

di
genere
incesti

Erano entrati nel box doccia insieme madre e figlio.

Lei, anche se non si poteva vedere, era eccitata e col sesso già madido di umori mentre lui, con giovanile spavalderia esibiva una verga dura e scappellata che puntava verso il cielo.

Entrambi erano arrapati e vogliosi di fare l'amore.

In realtà, il ragazzo eccitato dal racconto del padre e dalle rivelazioni di quanto femmina e troia fosse la mamma, aveva voglia di chiavare e metterla alla prova mentre lei, seppure sessualmente eccitata, aveva in mente l'idea fissa di farsi ingravidare dal figlio in quella particolare circostanza in cui anche il marito avrebbe partecipato alla monta.

Sotto lo scroscio della doccia, mentre si insaponavano a vicenda sfiorando con le mani ogni parte del loro corpo, il ragazzo smaniava nel tentativo di possedere la mamma proprio sotto la doccia.

Lei che in altri momenti avrebbe pagato chissà cosa per fare l'amore con suo figlio mentre bagnati venivano accarezzati dal tepore di quell'acqua scrosciante, si conteneva pregustando già il momento in cui avrebbero fatto l'amore sul suo letto coniugale davanti al marito:

-Amore stai fermo...non possiamo farlo qui...c'è tuo padre che ci aspetta, che figura ci fai se ti presenti già spompato e molle e poi, cosa penserà di me che non ho saputo trattenermi neanche per un tempo così breve?

Vuoi forse che pensi che sua moglie è una puttana e suo figlio un inaffidabile bastardo traditore?-

Seppure a stenti, erano riusciti a trattenersi.

Lei aveva resistito anche quando, asciugandolo si era ritrovato tra le mani la verga dura e pulsante del figlio che la implorava di prenderglielo tra le labbra.

Per qualche istante aveva ceduto e glielo aveva preso in bocca:

-Mmmm...che bocca che hai mamma e che lingua...mmmmm...ha ragione papà, hai la bocca migliore del mondo e se continui così mi fai morire...-

Dopo esserselo sfilato a fatica, rialzandosi gli aveva detto:

-Amore, non è a questo che si riferiva tuo padre, vedrai, vedrai quando il mio ventre non avrà più bisogno del tuo seme, vedrai di cosa sono capaci queste labbra e quanta cremina sapranno aspirare dalle tue palline piene sino a svuotarle e farti morire di piacere....è di questo che parlava tuo padre.

Parlava del momento in cui la tua sborra mi riempirà la bocca per scivolarmi in gola scaldandomela e soddisfacendo la mia sete di te!

Sbrigati dunque e datti da fare per mettermi incinta!-

In camera da letto c'era già il marito che, completamente nudo era seduto su una poltroncina di velluto rosso accanto al letto matrimoniale.

La donna, fingendo di ignorare la presenza del marito, aveva fatto distendere il figlio in posizione supina ed inginocchiandosi davanti a lui, aveva cominciato a leccarlo tra le cosce per poi avventurarsi sui testicoli arrivando infine ad imboccargli il cazzo duro e il glande livido e già gocciolante di desiderio.

Quel trattamento lieve, faceva scuotere già il corpo del ragazzo come se fosse attraversato da piccole scosse elettriche.

Ad ogni sussulto corrispondeva un gemito prudentemente controllato dalla mamma che temeva una improvvisa e inopportuna scarica nella sua bocca.

Non era ancora venuto il tempo di bere da quella fonte tanto bramata quanto proibita in quel momento.

Mentre lei succhiava, leccava e gustava il sapore della verga del figlio, il marito si era alzato dalla sua poltroncina ed infilando la testa tra le sue natiche, aveva raggiunto con la bocca la sua fica ed aveva cominciato a leccarla per umettarla e prepararla al magico momento in cui avrebbe visto la verga di suo figlio scivolare nel nido che lui aveva impregnato per dargli la vita venti anni prima.

Il ragazzo era troppo impegnato a godersi le attenzioni della mamma per accorgersi di quello che stava facendo suo padre.

Nel momento in cui però la mamma sentendosi pronta si era portata su di lui per farsi penetrare a candela, aveva sentito le dita di suo padre che, avvolgendogli il cazzo, lo guidava dentro il corpo della mamma.

-Mamma...-

Aveva avuto appena il tempo di sospirare senza riuscire a terminare la domanda:

-Scccc...amore, non preoccuparti, era tuo padre che ha voluto personalmente accompagnarti dentro di me nel momento magico in cui, anche tu potrai ingravidare la natura dalla quale sei stato generato.-

Gli aveva risposto la mamma senza mai interrompere il ritmo della cavalcata sul cazzo del figlio che ad ogni affondo lambiva la bocca vogliosa del suo utero.

- Aaaa....mmmm... oooo... vengo mamma vengoooooo...-

Il ragazzo era troppo eccitato per resistere a lungo e se ne era venuto prima ancora che anche la mamma avesse il suo primo orgasmo.

Ansimante e con un filo di voce e di vergogna verso il padre, il ragazzo aveva cercato di scusarsi con la mamma per la sua precoce eiaculazione:

-Scusami mamma...scusami se non ho saputo trattenermi...-

-Non preoccuparti amore, io so di cosa sei capace e anche tuo padre lo sa perché gliene ho parlato io.

Tuo padre sa già tutto di te ed è entusiasta del fatto che sia tu incaricato a portare avanti il suo progetto: "Il nostro progetto!"

Vuoi vedere coi tuoi stessi occhi quanto tuo padre sia dalla tua parte?-

Il ragazzo colto alla sprovvista da quella inattesa domanda aveva risposto d'istinto:

-Si!-

A quel punto la mamma, sfilandosi dal figlio, gli si era coricata accanto nella sua stessa postura supina ed aveva allargato le gambe offrendo il sesso gocciolante di sperma al marito che disteso davanti a lei, aveva cominciato a leccarle la fica ed a bere la sborra del loro figlio che colava tra le grandi labbra dischiuse e lucide.

segue





scritto il
2021-07-21
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