Ritorno a casa

di
genere
sentimentali

Domenica mattina ci siamo preparate pigre al rientro; non c'era fretta, la stanza doveva essere libera per le dieci, ma noi essendo abituate ad alzarci presto, molto presto, di tempo ne avevamo.

Fatta la valigia e scese per la colazione, paghiamo e carichiamo tutto in auto, poi visto il tempo incerto andiamo in spiaggia solo per un ultimo saluto al mare.

Poca gente come noi, mesta e un po' dispiaciuta per il tempo, per un anno folle seguito ad un altro anno folle.

Molti gli stranieri, noi in realtà possiamo tornarci quando vogliamo, ma il mare può mettere malinconia così come scatenare allegria, e non importa se non vedrai più quei lidi o sei a poca distanza da lì, il mare sa come prendere il tuo cuore, e ogni volta lo tratta in un modo diverso.

Passeggiamo sulla spiaggia, arriviamo fino al villaggio Ca' Laguna, da dove eravamo saranno 5 chilometri di spiaggia, non male per due principianti. Ma camminiamo parlottando, non ci accorgiamo del percorso.

Andiamo ancora avanti, fino ad una specie di pontile diroccato, ci sediamo, ci abbracciamo e ci baciamo, siamo salde nei nostri cuori; io mi tolgo le scarpe ed entro in acqua, Giovanna mi segue, camminiamo nell'acqua bassa per un po' quindi torniamo indietro, ci spogliamo ed entriamo in acqua.

A poche centinaia di metri ci sono alcune barche, ma chi se ne frega, siamo in acqua, giochiamo, ci tiriamo la sabbia, siamo come bambine, poi ci baciamo, e poi facciamo all'amore con le mani che cercano i nostri corpi, infine usciamo e ci mettiamo sul pontiletto ad asciugare la pelle al sole.

Arriva un cane che ci annusa, è di una ragazza che passeggia, si fa amicizia o meglio ci si scambiano due parole ed una sigaretta, noi nude, lei in tenuta da jogging, nessuna malizia, lei passeggia e noi si prende il sole.

Dieci minuti dopo è di ritorno, le chiediamo se c'è un posto dove mangiare, ci dice a quattro chilometri da lì c'è un ristorante.

Troppo lontano, decidiamo di tornare, ci rivestiamo, salutiamo e via mano nella mano, il cane per un po' ci viene dietro.

Raggiungiamo la macchina, partiamo.

Dopo Aquileia iniziano le discussioni su dove mangiare, è l'una e abbiamo fame, in mezz'ora possiamo essere a casa ma non ci va di chiudere così la vacanza, ci manca qualcosa.

A Cervignano del Friuli sulla strada che viene giusto da Aquileia c'è una locanda, che si chiama? Non ve lo dico, se no dicono che faccio spam anche se questa volta avrebbero ragione.
Fanno solo pasta, 15 sughi, sempre quelli da anni, ma per sei euro hai un piatto di circa 3 etti di pasta, non sto scherzando, andateci se vi sentite Pantagruel.

Noi si prendono due piatti di puttanesca, è l'unico modo per avere mezze porzioni, prendere lo stesso sugo.

Vino, pane, sì con la pasta, se no il sugo come lo tiri su. Ah la scarpetta!
Poi pienissime e contente riprendiamo il viaggio verso casa.

Mezz'ora ci vuole a fare una trentina di chilometri poi casa, si scarica quindi si entra in casa, tutto a posto, non c'è stato nessuno tranne mio padre a guardare le gatte.

Fine del viaggio, domani si torna alla routine.

Oggi è già domani, ragazzi che palle, ridateci le vacanze. Fine del blog ma vi voglio bene lo stesso.
scritto il
2021-08-02
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