Sin City 4
di
Lucrezia
genere
orge
Sono allo Slutbar di Sin City, dopo quello che è successo lungo la via e il panino troppo saporito ho sete.
Non conoscevo questo posto ma la mia coinquilina, oramai compagna di giochi potrei aggiungere, pare avere una bella conoscenza dei luoghi, più di me che li bazzico da un bel po' ma forse è per via delle frequentazioni decisamente diverse.
Lo Slutbar, come dice il nome, non è per tutti, nemmeno per gli abitanti decisamente particolari di questa città. Intanto le donne non pagano le ordinazioni se fanno divertire i clienti, bella mossa, mi viene da pensare "ti piace vincere facile", ma poi vedendo chi frequenta il bar capisco che la cosa non è proprio così semplice come sembra.
A parte l'età media delle visitatrici, sui 35 e qui a Sin City è già decisamente alta, non parlo dei maschi, quella non contano, ci puoi trovare il ragazzino da svezzare, accompagnato dal nonno habitué del luogo, ma sulle donne sorvoliamo velocemente, non è solo l'età ovviamente, ma anche l'aspetto, decisamente da galera.
Così noi due li dentro spacchiamo decisamente ogni cliché, siamo giovani e carine e anche con qualcosa in più, oddio lei non è l'unica trans lì dentro, ma si sa la seta è una cosa e la lana altro, e lei è decisamente seta.
Appena entrate ci si avvicina un tipaccio, pancia prominente e debordante sotto una t-shirt sporca e rovinata, puzzolente che non vi dico, sotto dei pantaloncini circa celesti che alla fine si riveleranno giusto dei boxer, sopra la pancia una faccia con barba incolta e occhi da suino, piccoli e infossati.
Il brutto ceffo ci avvicina a tutte e due e ci propone una birra da bere, io guardo il tipo, guardo il boccale di birra, poi guardo la mia lei che ammicca ridacchiando, io prendo il boccale e lo porto alla bocca sotto lo sguardo divertito dei due. Appena lo avvicino sotto il naso mi coglie l'odore orrendo e acido di pipì.
Merda, ma che schifo, e faccio per buttarla ma subito il tipo mi blocca il braccio dicendomi che se la faccio cadere pagherò pegno e non è detto che mi piaccia, mi viene in soccorso la coinquilina che con fare tranquillo prende il boccale, lo porta alla bocca e ne beve un lungo sorso.
Io non ho parole per descrivere lo schifo che mi prende, potrei vomitare ma sarebbe preso come un valore aggiunto, lì dentro una vomitata verrebbe presa come un evento da celebrare, come una fase di iniziazione, io ho la nausea.
Lei intanto mi guarda severa e mi dice: "se vuoi rimanere qui, devi sottostare alle regole, se no verrai punita".
Merda, prendo quello schifo, respiro, espiro, e mi faccio forza, il pensiero delle punizioni mi da la spinta, chissà cosa sarebbero capaci di farci fare, quindi trattenendo il respiro bevo un lungo sorso.
E tutti ridono, cazzo ma è birra, birra di radici, la famosa root beer di Sin City, ma vaffanculo và e io che mi credevo chissà cosa, ridono tutti e rido pure io alla fine, e mi scolo il boccale.
Va bene il ghiaccio è rotto, prendo la mia compagna le passo un braccio intorno alla schiena, poi abbasso la mano e infilando la mano sotto gli shorts le stringo forte una chiappa, ci guardiamo e parte il primo bacio a lingua.
Va bene penso, lasciamoci andare un poco, salgo su uno sgabello al bancone, sporgo il mio culo un po' di fuori così che tutti lo vedano, mi piace esibirmi l'avrete capito e qui ne ho l'occasione, qualcuno visto l'arnese della mia amica sporgere dritto dalla patta dei pantaloncini lasciata aperta, propone un gioco, uno shot per gli shorts.
Non capisco che gioco possa essere, ma il senso è chiaro, lei si beve uno shot di vodka, poi me ne passa uno a me, io la guardo interrogativa, porto la microgonna. Va bene mi fa, era tanto per bere.
Poi si mette in ginocchio sullo sgabello, il suo cazzo svetta davanti a me, mi piace guardarlo sa di sesso ad ogni movimento vorrei ingoiare la cappella col piercing ma me lo impedisce muovendomela in continuazione davanti la faccia, poi si piega in avanti e inizia ad abbassarsi i pantaloncini, è proprio una bagascia quando vuole ed io ne sono ammaliata.
Ora vedo bene che fine ha fatto il mio plug anale, cazzo doveva essere nella tasca del suo giubbotto, e invece eccolo la che brilla tra le chiappe, che stronza, lo rivoglio.
Intanto lei scende dallo sgabello sfilandosi gli shorts e tirandoli verso gli avventori che subito li prendono, ora è in perizoma col cazzone di fuori, io sporgo ancora il culo in fuori, lo voglio sentire dentro.
Un tipo si avvicina armato di coltello, non ne ho più paura sono eccitata e non credo che questi luridi signori ci faranno del male fino a quando daremo loro lo spettacolo che vogliono vedere e francamente io ho voglia almeno quanto loro di darglielo.
In effetti il tipo vuole solo tagliare il filo del perizoma ed io glielo lascio fare, anche se mi è costato un po' quindi sporgo il culo indietro verso il cazzo della mia amica che prontamente me lo appoggia sul buco del culo dove sento il suo anello e poi la cappella che spinge a secco sullo sfintere, farà malissimo ma questi luridi si divertiranno da porci a guardare. Così mi lascio andare.
Il cazzo entra piano, e sì che sono sfondata anche lì ma lei ha una dotazione di tutto rispetto e poi l'anello del piercing mi fa male mentre entra, ma entra e dopo non sento più il dolore forte, solo un po' di fastidio, lei sta ferma un attimo per lasciare che le cose si assestino, poi riceve uno sculaccione su una chiappa e il motore del sesso parte in quarta.
Mi pompa di brutto la porca, la sento entra e uscire dal culo che fa plop tra le risate sguaiate degli astanti e poi me lo infila dentro, e poi ancora fuori, in un continuo andirivieni; io non capisco più niente ho gli occhi aperti e dalla bocca mi escono solo parolacce.
Gli avventori urlano forte, gridano di sfondarmi, alcuni hanno il cazzo di fuori e si segano di brutto a qualcuno le bagascie di passaggio fanno dei lavoretti di bocca, ma a me tutto questo non importa, io sto godendo col culo e mi piace.
Mi piace dare questo spettacolo, anzi non so nemmeno a cosa penso mentre mi reggo al bancone e vengo inculata di brutto, poi sento uno "scanzati" e qualcun altro prende il posto dentro il mio culo, ne riconosco la differenza e diverso, più piccolo, altra consistenza, ma non mi importa ho capito che questa sera sono il buco del culo di questo bar.
E intanto godo, a occhi chiusi mando parolacce a chi mi fa il culo e a chi mi ha fregata la ragazza, alla fine avrò collezionato non so quanti cazzi in culo, ma come per un tacito accordo nessuno si è preso la mia figa. Alla fine della serata, ubriache e sfinite tentiamo di tornare a casa, io col solo gonnellino, lei con solo il giubbotto, ma siamo a Sin City chi ci fa caso, magari faranno caso a due tipe ubriache che camminano a gambe larghe, si perché anche lei ha preso la sua razione di cazzo e a quanto mi dice ne ha pure dato.
Già e il plug che fine ha fatto?
Non conoscevo questo posto ma la mia coinquilina, oramai compagna di giochi potrei aggiungere, pare avere una bella conoscenza dei luoghi, più di me che li bazzico da un bel po' ma forse è per via delle frequentazioni decisamente diverse.
Lo Slutbar, come dice il nome, non è per tutti, nemmeno per gli abitanti decisamente particolari di questa città. Intanto le donne non pagano le ordinazioni se fanno divertire i clienti, bella mossa, mi viene da pensare "ti piace vincere facile", ma poi vedendo chi frequenta il bar capisco che la cosa non è proprio così semplice come sembra.
A parte l'età media delle visitatrici, sui 35 e qui a Sin City è già decisamente alta, non parlo dei maschi, quella non contano, ci puoi trovare il ragazzino da svezzare, accompagnato dal nonno habitué del luogo, ma sulle donne sorvoliamo velocemente, non è solo l'età ovviamente, ma anche l'aspetto, decisamente da galera.
Così noi due li dentro spacchiamo decisamente ogni cliché, siamo giovani e carine e anche con qualcosa in più, oddio lei non è l'unica trans lì dentro, ma si sa la seta è una cosa e la lana altro, e lei è decisamente seta.
Appena entrate ci si avvicina un tipaccio, pancia prominente e debordante sotto una t-shirt sporca e rovinata, puzzolente che non vi dico, sotto dei pantaloncini circa celesti che alla fine si riveleranno giusto dei boxer, sopra la pancia una faccia con barba incolta e occhi da suino, piccoli e infossati.
Il brutto ceffo ci avvicina a tutte e due e ci propone una birra da bere, io guardo il tipo, guardo il boccale di birra, poi guardo la mia lei che ammicca ridacchiando, io prendo il boccale e lo porto alla bocca sotto lo sguardo divertito dei due. Appena lo avvicino sotto il naso mi coglie l'odore orrendo e acido di pipì.
Merda, ma che schifo, e faccio per buttarla ma subito il tipo mi blocca il braccio dicendomi che se la faccio cadere pagherò pegno e non è detto che mi piaccia, mi viene in soccorso la coinquilina che con fare tranquillo prende il boccale, lo porta alla bocca e ne beve un lungo sorso.
Io non ho parole per descrivere lo schifo che mi prende, potrei vomitare ma sarebbe preso come un valore aggiunto, lì dentro una vomitata verrebbe presa come un evento da celebrare, come una fase di iniziazione, io ho la nausea.
Lei intanto mi guarda severa e mi dice: "se vuoi rimanere qui, devi sottostare alle regole, se no verrai punita".
Merda, prendo quello schifo, respiro, espiro, e mi faccio forza, il pensiero delle punizioni mi da la spinta, chissà cosa sarebbero capaci di farci fare, quindi trattenendo il respiro bevo un lungo sorso.
E tutti ridono, cazzo ma è birra, birra di radici, la famosa root beer di Sin City, ma vaffanculo và e io che mi credevo chissà cosa, ridono tutti e rido pure io alla fine, e mi scolo il boccale.
Va bene il ghiaccio è rotto, prendo la mia compagna le passo un braccio intorno alla schiena, poi abbasso la mano e infilando la mano sotto gli shorts le stringo forte una chiappa, ci guardiamo e parte il primo bacio a lingua.
Va bene penso, lasciamoci andare un poco, salgo su uno sgabello al bancone, sporgo il mio culo un po' di fuori così che tutti lo vedano, mi piace esibirmi l'avrete capito e qui ne ho l'occasione, qualcuno visto l'arnese della mia amica sporgere dritto dalla patta dei pantaloncini lasciata aperta, propone un gioco, uno shot per gli shorts.
Non capisco che gioco possa essere, ma il senso è chiaro, lei si beve uno shot di vodka, poi me ne passa uno a me, io la guardo interrogativa, porto la microgonna. Va bene mi fa, era tanto per bere.
Poi si mette in ginocchio sullo sgabello, il suo cazzo svetta davanti a me, mi piace guardarlo sa di sesso ad ogni movimento vorrei ingoiare la cappella col piercing ma me lo impedisce muovendomela in continuazione davanti la faccia, poi si piega in avanti e inizia ad abbassarsi i pantaloncini, è proprio una bagascia quando vuole ed io ne sono ammaliata.
Ora vedo bene che fine ha fatto il mio plug anale, cazzo doveva essere nella tasca del suo giubbotto, e invece eccolo la che brilla tra le chiappe, che stronza, lo rivoglio.
Intanto lei scende dallo sgabello sfilandosi gli shorts e tirandoli verso gli avventori che subito li prendono, ora è in perizoma col cazzone di fuori, io sporgo ancora il culo in fuori, lo voglio sentire dentro.
Un tipo si avvicina armato di coltello, non ne ho più paura sono eccitata e non credo che questi luridi signori ci faranno del male fino a quando daremo loro lo spettacolo che vogliono vedere e francamente io ho voglia almeno quanto loro di darglielo.
In effetti il tipo vuole solo tagliare il filo del perizoma ed io glielo lascio fare, anche se mi è costato un po' quindi sporgo il culo indietro verso il cazzo della mia amica che prontamente me lo appoggia sul buco del culo dove sento il suo anello e poi la cappella che spinge a secco sullo sfintere, farà malissimo ma questi luridi si divertiranno da porci a guardare. Così mi lascio andare.
Il cazzo entra piano, e sì che sono sfondata anche lì ma lei ha una dotazione di tutto rispetto e poi l'anello del piercing mi fa male mentre entra, ma entra e dopo non sento più il dolore forte, solo un po' di fastidio, lei sta ferma un attimo per lasciare che le cose si assestino, poi riceve uno sculaccione su una chiappa e il motore del sesso parte in quarta.
Mi pompa di brutto la porca, la sento entra e uscire dal culo che fa plop tra le risate sguaiate degli astanti e poi me lo infila dentro, e poi ancora fuori, in un continuo andirivieni; io non capisco più niente ho gli occhi aperti e dalla bocca mi escono solo parolacce.
Gli avventori urlano forte, gridano di sfondarmi, alcuni hanno il cazzo di fuori e si segano di brutto a qualcuno le bagascie di passaggio fanno dei lavoretti di bocca, ma a me tutto questo non importa, io sto godendo col culo e mi piace.
Mi piace dare questo spettacolo, anzi non so nemmeno a cosa penso mentre mi reggo al bancone e vengo inculata di brutto, poi sento uno "scanzati" e qualcun altro prende il posto dentro il mio culo, ne riconosco la differenza e diverso, più piccolo, altra consistenza, ma non mi importa ho capito che questa sera sono il buco del culo di questo bar.
E intanto godo, a occhi chiusi mando parolacce a chi mi fa il culo e a chi mi ha fregata la ragazza, alla fine avrò collezionato non so quanti cazzi in culo, ma come per un tacito accordo nessuno si è preso la mia figa. Alla fine della serata, ubriache e sfinite tentiamo di tornare a casa, io col solo gonnellino, lei con solo il giubbotto, ma siamo a Sin City chi ci fa caso, magari faranno caso a due tipe ubriache che camminano a gambe larghe, si perché anche lei ha preso la sua razione di cazzo e a quanto mi dice ne ha pure dato.
Già e il plug che fine ha fatto?
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