Leda capitolo uno
di
Simone27
genere
trans
Ciao, sono Leda, ho 30 anni, sono alta 170 cm, mora, capelli lunghi alle spalle, mossi, occhi chiari come la mia pelle, ho poco seno ma sono abbastanza formosa.
Ora che vi ho descritto come sono, vi descrivo mio marito, alto come me, magro, occhi scuri, capelli castano chiaro di media lunghezza (a lui piacciono così), si chiama Franco, ha 32 anni.
Vi vado a raccontare la mia storia:
Lavoro come segretaria in una azienda meccanica, mi occupo del personale e degli acquisti, mio marito è un informatico, lavora per una società che si occupa di gestioni aziendali con programmi personalizzati, spesso lavora da casa, quando deve risolvere problemi particolarmente complessi.
Io e Franco siamo sposati da qualche anno, la nostra vita è costantemente dentro ai canoni della normalità, sesso tre/quattro volte a settimana, anche molto appaganti, ma con poca fantasia.
Tutto ha inizio dopo i primi 4 anni di matrimonio, lui era a casa a lavorare, io in azienda, con un cliente eravamo a prendere un caffè al termine del colloquio, quando mi sono sporcata la camicetta, direte " niente di male", ma io che sono perfettina, esco per andare a casa a cambiarmi (non abito distante, per cui mi ci vogliono pochi minuti).
Entro, so che Franco sta lavorando nello studio e quindi cerco di non fare rumore, vado verso la camera e davanti l'armadio vedo una donna di spalle, ma il vestito che indossa mi sembra di riconoscerlo, mi vede nello specchio e si blocca, non credo ai miei occhi, non è una donna, è mio marito che indossa un mio vestito.
Rimaniamo ammutoliti tutti e due, io riesco solo a dire: Cosa stai facendo? Lui girandosi verso di me e rosso come un peperone a monosillabi risponde che non lo sa nemmeno lui.
Non ho tempo per approfondire, mi cambio la camicetta e mentre esco gli dico che dobbiamo parlare al mio ritorno.
--Per il resto della giornata, sono stata pensierosa, non riuscivo a pensare per quale motivo, Franco aveva indossato i miei vestiti, compresa la lingerie.
Mi riprometto sempre di stare calma e di non fare scenate che avrebbero alterato la nostra stabilità di coppia, ma cercare di capire il perchè.
Al mio ritorno, Franco non c'è, sul tavolo in cucina un biglietto con su scritto di non preparare la cena. Dopo una buona oretta, rientra con la cena della rosticceria vicina ( pollo arrosto e patate al forno).
Era poco che avevo fatto la doccia e stavo apparecchiando, così ci sediamo per mangiare, lo vedo sulle spine, a disagio, quasi non ha il coraggio di guardarmi negli occhi, sono curiosa, ma anche divertita dal suo modo di fare. Mentre prendiamo il caffè chiedo:
Io ) Vorrei sapere il motivo per cui oggi avevi addosso i miei vestiti, lingerie compresa, ho passato tutto il resto della giornata a domandarmi "perchè", hai perso una scommessa? C'è qualche motivo che ti obbliga? O semplicemente ti piace farlo?
Franco ) No, nessuna scommessa o obbligo, semplicemente sono attratto da tutto quello che è tuo.
Io ) E' da molto che lo fai? Non me ne sono mai accorta, non ho mai notato le mie cose fuori posto.
Franco) No, lo faccio qualche volta quando sono a casa da solo, ma in tutto lo avrò fatto circa una ventina di volte nell'arco di questi anni.
Io) Quando lo fai ti ecciti? Ti piace sentirti femmina? Quali tra le mie cose indossi più spesso?
Spero di non essere troppo aggressiva, voglio solo cercare di capire se hai attrazioni verso altri lidi, se ti senti femmina, se io faccio ancora parte dei tuoi orizzonti o se vuoi avere una libertà nuova.
Franco ) Amo tutto di te e vorrei assomigliarti il più possibile, questa è la motivazione. Quando ti vedo girare per casa, quando ti prepari per andare al lavoro o per uscire, mi incanto ad osservarti, forse non te ne sei mai resa conto, ma ti seguo costantemente.
Io) Scommetto che anche adesso, vorresti avere addosso qualcosa di mio, Ti ecciteresti? Vorresti poi fare l'amore?
Franco)Certamente, tutto quanto. Anzi ti dirò che mi vergogno come un cane ad ammetterlo, ma è così, non mi sento niente di strano.
--Prendo Franco per mano e lo porto in camera, apro il cassetto della mia biancheria e l'armadio, poi lo invito a farmi vedere le cose che gli piacciono di più, lui tira fuori un completo di pizzo, molto carino, due autoreggenti a rete piccola, una minigonna di pelle nera a metà coscia e una camicetta rosa con dei volant sull'abbottonatura.
Guardo il tutto pensando che ha pure molto buon gusto, lo dico sorridendo, ma ora lo voglio vedere, prima nudo e poi con indosso quello che ha scelto.
Mi guarda perplesso, ma lo incito, così si decide e inizia a spogliarsi, poi indossa le mutandine che a malapena riescono a contenere la sua dotazione che è nella norma, poi il reggiseno che rimane quasi vuoto (io ho poco seno ma il suo è diverso e quindi rimane un pò così), poi le autoreggenti, la mini e la camicetta.
Alla fine, guardandolo, non è poi così male, ha solo troppi peli in giro (anche se non è molto peloso), glielo dico ridendo, per stemperare la sua tensione e finiamo al letto a fare l'amore.
Non gli concedo di spogliarsi completamente, gli tolgo gonna e camicia, scendo e gli faccio un bel pompino, me lo faccio arrivare in gola come piace a lui, ma per l'eccitazione del momento non riesce a trattenersi e mi viene in bocca senza preavviso.
Non ci bado più di tanto, so che gli bastano pochi minuti per ricaricare, così per aiutarlo, gli faccio uno spogliarello molto sensuale, quando sono nuda, lui è già in erezione, mi stende sul letto, mi eccita con la lingua per una decina di minuti, poi sale alla missionaria e mi scopa con un bel ritmo, poi mi fa girare a pecorina e torna dentro, mi fa venire almeno due volte, poi mi bagna la rosellina e cambia buco, sa che lo gradisco tanto e si dà da fare, riesce a farmi venire ancora, urlo il mio gradimento e alla fine, quando proprio non ne può più, mi chiede dove voglio che venga, gli do il via libera per il culetto, dove si scarica quasi urlando.
Restiamo avvinghiati per qualche minuto, poi lui si sfila e si stende di fianco a me continuando ad abbracciarmi.
Gli sorrido, lo bacio alcune volte, poi dato che ha ancora il mio reggiseno addosso, dico che sta bene e che se vuole può continuare a divertirsi se gli va. Mi guarda stranito, non si azzarda a fare nessuna domanda, così abbracciati ci addormentiamo.
La mattina, lo saluto che è ancora a letto, esco e vado a lavorare, so che deve terminare un programma e che rimane a casa, così a metà mattina lo chiamo al telefono per sapere com'è vestito, ma mi assicura che non ha nulla di mio, perchè in mattinata deve uscire per consegnare il programma già terminato.
Non gli ho fatto pesare la sua trasgressione, in fondo la cosa non mi disturba affatto, in quanto il nostro amore è solido come non mai e la sua trasgressione non la considero una cosa così grave.
Sto pensando che per il suo compleanno gli regalerò un completo di pizzo della sua misura, so che lo farò molto contento, così gli compro assieme al completo, due paia di autoreggenti velate, uno nero e l'altro color carne, per completare l'opera, un paio di ballerine della sua misura, per gli abiti ha a disposizione il mio armadio.
Il giorno del suo compleanno ho tutta la sua roba nello stanzino, impacchettata con tanto di fiocco azzurro, ceniamo in pizzeria e al ritorno, mentre va in bagno, porto tutto in camera, quando esce, scopre i regali, li scarta e gli brillano gli occhi, è molto soddisfatto, mi spoglia con avidità, non prova nulla ma mi sollazza prima con la lingua, poi mi scopa quasi forsennatamente, mi rigira più volte, mi fa quasi urlare e poi alla fine mi viene in bocca.
Sono soddisfatta e felice per la serata, ci addormentiamo abbracciati.
In fondo la trasgressione di Franco, l'ho pure assecondata, vedrò andando avanti dove mi porterà, per ora ci divertiamo così, poi il futuro non lo conosce nessuno. Spero solo di non aver commesso un errore a farlo.
Ora che vi ho descritto come sono, vi descrivo mio marito, alto come me, magro, occhi scuri, capelli castano chiaro di media lunghezza (a lui piacciono così), si chiama Franco, ha 32 anni.
Vi vado a raccontare la mia storia:
Lavoro come segretaria in una azienda meccanica, mi occupo del personale e degli acquisti, mio marito è un informatico, lavora per una società che si occupa di gestioni aziendali con programmi personalizzati, spesso lavora da casa, quando deve risolvere problemi particolarmente complessi.
Io e Franco siamo sposati da qualche anno, la nostra vita è costantemente dentro ai canoni della normalità, sesso tre/quattro volte a settimana, anche molto appaganti, ma con poca fantasia.
Tutto ha inizio dopo i primi 4 anni di matrimonio, lui era a casa a lavorare, io in azienda, con un cliente eravamo a prendere un caffè al termine del colloquio, quando mi sono sporcata la camicetta, direte " niente di male", ma io che sono perfettina, esco per andare a casa a cambiarmi (non abito distante, per cui mi ci vogliono pochi minuti).
Entro, so che Franco sta lavorando nello studio e quindi cerco di non fare rumore, vado verso la camera e davanti l'armadio vedo una donna di spalle, ma il vestito che indossa mi sembra di riconoscerlo, mi vede nello specchio e si blocca, non credo ai miei occhi, non è una donna, è mio marito che indossa un mio vestito.
Rimaniamo ammutoliti tutti e due, io riesco solo a dire: Cosa stai facendo? Lui girandosi verso di me e rosso come un peperone a monosillabi risponde che non lo sa nemmeno lui.
Non ho tempo per approfondire, mi cambio la camicetta e mentre esco gli dico che dobbiamo parlare al mio ritorno.
--Per il resto della giornata, sono stata pensierosa, non riuscivo a pensare per quale motivo, Franco aveva indossato i miei vestiti, compresa la lingerie.
Mi riprometto sempre di stare calma e di non fare scenate che avrebbero alterato la nostra stabilità di coppia, ma cercare di capire il perchè.
Al mio ritorno, Franco non c'è, sul tavolo in cucina un biglietto con su scritto di non preparare la cena. Dopo una buona oretta, rientra con la cena della rosticceria vicina ( pollo arrosto e patate al forno).
Era poco che avevo fatto la doccia e stavo apparecchiando, così ci sediamo per mangiare, lo vedo sulle spine, a disagio, quasi non ha il coraggio di guardarmi negli occhi, sono curiosa, ma anche divertita dal suo modo di fare. Mentre prendiamo il caffè chiedo:
Io ) Vorrei sapere il motivo per cui oggi avevi addosso i miei vestiti, lingerie compresa, ho passato tutto il resto della giornata a domandarmi "perchè", hai perso una scommessa? C'è qualche motivo che ti obbliga? O semplicemente ti piace farlo?
Franco ) No, nessuna scommessa o obbligo, semplicemente sono attratto da tutto quello che è tuo.
Io ) E' da molto che lo fai? Non me ne sono mai accorta, non ho mai notato le mie cose fuori posto.
Franco) No, lo faccio qualche volta quando sono a casa da solo, ma in tutto lo avrò fatto circa una ventina di volte nell'arco di questi anni.
Io) Quando lo fai ti ecciti? Ti piace sentirti femmina? Quali tra le mie cose indossi più spesso?
Spero di non essere troppo aggressiva, voglio solo cercare di capire se hai attrazioni verso altri lidi, se ti senti femmina, se io faccio ancora parte dei tuoi orizzonti o se vuoi avere una libertà nuova.
Franco ) Amo tutto di te e vorrei assomigliarti il più possibile, questa è la motivazione. Quando ti vedo girare per casa, quando ti prepari per andare al lavoro o per uscire, mi incanto ad osservarti, forse non te ne sei mai resa conto, ma ti seguo costantemente.
Io) Scommetto che anche adesso, vorresti avere addosso qualcosa di mio, Ti ecciteresti? Vorresti poi fare l'amore?
Franco)Certamente, tutto quanto. Anzi ti dirò che mi vergogno come un cane ad ammetterlo, ma è così, non mi sento niente di strano.
--Prendo Franco per mano e lo porto in camera, apro il cassetto della mia biancheria e l'armadio, poi lo invito a farmi vedere le cose che gli piacciono di più, lui tira fuori un completo di pizzo, molto carino, due autoreggenti a rete piccola, una minigonna di pelle nera a metà coscia e una camicetta rosa con dei volant sull'abbottonatura.
Guardo il tutto pensando che ha pure molto buon gusto, lo dico sorridendo, ma ora lo voglio vedere, prima nudo e poi con indosso quello che ha scelto.
Mi guarda perplesso, ma lo incito, così si decide e inizia a spogliarsi, poi indossa le mutandine che a malapena riescono a contenere la sua dotazione che è nella norma, poi il reggiseno che rimane quasi vuoto (io ho poco seno ma il suo è diverso e quindi rimane un pò così), poi le autoreggenti, la mini e la camicetta.
Alla fine, guardandolo, non è poi così male, ha solo troppi peli in giro (anche se non è molto peloso), glielo dico ridendo, per stemperare la sua tensione e finiamo al letto a fare l'amore.
Non gli concedo di spogliarsi completamente, gli tolgo gonna e camicia, scendo e gli faccio un bel pompino, me lo faccio arrivare in gola come piace a lui, ma per l'eccitazione del momento non riesce a trattenersi e mi viene in bocca senza preavviso.
Non ci bado più di tanto, so che gli bastano pochi minuti per ricaricare, così per aiutarlo, gli faccio uno spogliarello molto sensuale, quando sono nuda, lui è già in erezione, mi stende sul letto, mi eccita con la lingua per una decina di minuti, poi sale alla missionaria e mi scopa con un bel ritmo, poi mi fa girare a pecorina e torna dentro, mi fa venire almeno due volte, poi mi bagna la rosellina e cambia buco, sa che lo gradisco tanto e si dà da fare, riesce a farmi venire ancora, urlo il mio gradimento e alla fine, quando proprio non ne può più, mi chiede dove voglio che venga, gli do il via libera per il culetto, dove si scarica quasi urlando.
Restiamo avvinghiati per qualche minuto, poi lui si sfila e si stende di fianco a me continuando ad abbracciarmi.
Gli sorrido, lo bacio alcune volte, poi dato che ha ancora il mio reggiseno addosso, dico che sta bene e che se vuole può continuare a divertirsi se gli va. Mi guarda stranito, non si azzarda a fare nessuna domanda, così abbracciati ci addormentiamo.
La mattina, lo saluto che è ancora a letto, esco e vado a lavorare, so che deve terminare un programma e che rimane a casa, così a metà mattina lo chiamo al telefono per sapere com'è vestito, ma mi assicura che non ha nulla di mio, perchè in mattinata deve uscire per consegnare il programma già terminato.
Non gli ho fatto pesare la sua trasgressione, in fondo la cosa non mi disturba affatto, in quanto il nostro amore è solido come non mai e la sua trasgressione non la considero una cosa così grave.
Sto pensando che per il suo compleanno gli regalerò un completo di pizzo della sua misura, so che lo farò molto contento, così gli compro assieme al completo, due paia di autoreggenti velate, uno nero e l'altro color carne, per completare l'opera, un paio di ballerine della sua misura, per gli abiti ha a disposizione il mio armadio.
Il giorno del suo compleanno ho tutta la sua roba nello stanzino, impacchettata con tanto di fiocco azzurro, ceniamo in pizzeria e al ritorno, mentre va in bagno, porto tutto in camera, quando esce, scopre i regali, li scarta e gli brillano gli occhi, è molto soddisfatto, mi spoglia con avidità, non prova nulla ma mi sollazza prima con la lingua, poi mi scopa quasi forsennatamente, mi rigira più volte, mi fa quasi urlare e poi alla fine mi viene in bocca.
Sono soddisfatta e felice per la serata, ci addormentiamo abbracciati.
In fondo la trasgressione di Franco, l'ho pure assecondata, vedrò andando avanti dove mi porterà, per ora ci divertiamo così, poi il futuro non lo conosce nessuno. Spero solo di non aver commesso un errore a farlo.
1
2
voti
voti
valutazione
5.3
5.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mariaracconto sucessivo
Leda capitolo due
Commenti dei lettori al racconto erotico