Tra i tanti ricordi questo è assai recente.
di
Batacchione.
genere
etero
Quel giorno ero a portare a passeggio la mia cagnetta dirigendomi proprio a Villa Borghese al prato dei cani dove si poteva lasciare liberi i cani per correre e giocare tra loro. Lasciai libera la mia Lilli e mi accomodai ad una panchina a leggere il Messaggero. Ad un certo punto si siede vicino a me una signora molto ben messa sia come fisico che abiti eleganti risaltando la sua bellezza. Nell'osservarla dandole poi il bongiorno, notai subito che quel viso non mi era affatto sconosciuto e dopo che riflettei sul dove avevo già visto quella biondona, mi scattò nell'archivio della memoria una mia compagna di scuola dei tempi del Liceo...quasi vent'anni...ora ne hosettanta, quindi mezzo secolo fà...l'altro ieri!! Mi girai bene fissendola e lei notai che aveva un'espressione molto seccata di essere fissata a lungo ma fui rapido a Chiamarla "Angiolina che bambolina che sei" e poi aggiunsi " ti ricordi di me...Checco! " e lei subito mi fulminò con i suoi occhioni proprio come era cinquantanni fà, carina da morire... una gran fighetta... e subito dopo era già ad abbracciarmi e riempendomi di baci sulle guance dandomi del "vecchio marpione che altro non sei!" e ci baciammo poi sulle labbra e, dopo un rievocare i vent'anni, chiamammo i nostri cani e ci scambiammo i numeri telefonici per un prossimo incontro che poi avvenne a casa sua dove viveva solo in compagnia del suo cagnone e lì tornammo ai tempi di scuola ed altro. Poi lei mi raccontò la sua vita: un disastro totale dove non le era venuta una cosa dritta ed era stata costretta a vendere il suo sempre stupendp corpo ed in pochi anni da quasi a chiedere le elemosina, era passata ad abitare in una casa lussuosa, girando per Roma con una altrettanto lussuosa automobile familiare con un vano per il suo fedele Pluto ed ora si era "ingrandita" nella sua attività base, infatti nel suo spaziosissimo appartamento aveva fatto occupare tre stanze da letto a tre giovanissime sue dipendenti che lei definiva con ironia "le amazzoni del bidet" e quel gioco le dava tanti introiti facendole condurre una vita facile senza sacrifici. Mi fece accomodare poi in un salottino dove aveva un'apparecchiatura da proiezione e così mi fece vedere che pezzi di figa erano le sue dipendenti ed erano state riprese mentre lavoravano coi loro clienti celando i visi maschili naturalmente. Proprio poco dopo entrò nel salottino una sventola di ragazza, dai capelli rosso fuoco ed un corpo da sogno, giunonico, formosissima, Angela mi chiese se mi piaceva e volevo scoparmela...bhè, non potei rifiutare tanta grazia! Poco dopo ero in camera sua e lei si stava spogliando lentissimamente poi spogliò anche me e si mise a succhiarmi il cazzone già paurosamente dritto e rigido da fare impressione alla piccola giovane amazzone che poi mi disse di chiamarsi Morgana (nome d'arte) e, quando le dissi che aveva un culo da infarto, subito chiarì che il culetto lo dava volentieri ma non a tipi smisurati come me perchè non voleva finire su un lettino di Ospedale a farsi mettere i punti allo strettissimo ano, così le leccai la fighetta pelosissima, foltissima dopo la penetrai nella figa stantuffando con foga ed impeto e lì lei capitolò gridando che stava godendo follemente, pazzamente ed io ne fui orgoglioso, infatti, dopo le sue urla si presentòA ngela che chiese cosa stava accadendo lì ed io la invitai a spogliarsi e scopare con me con Morgana che la avrebbe leccata dapertutto. Scopammo godendo come mai in vita mia e dopo una pausa per riprendere le forze, dovetti abbandonare i giochi per l'impellente bisogno di dovere andare dal mio Dentista ma ci riproponemmo di rivederci di nuovo e con Morgana e dopo un lungo bacio ad entrambe sgattaiolai via da lì a malincuore.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Nuovi ricordi della mia gioventù 3.racconto sucessivo
Tra i tanti ricordi questo è assai recente 2.
Commenti dei lettori al racconto erotico