Sei bellissima
di
Y
genere
masturbazione
Il primo ditalino, con tanto di orgasmo, è stato dopo aver beccato per caso mia sorella G con il suo fidanzato.
Ero appena tornata da scuola, loro pensavano di essere soli in casa, e invece no.
Erano lì, lei a pecora sulla scrivania della sua stanza e lui che la prendeva.
Si accorse tardi della mia presenza e con uno scatto fulmineo mi chiuse la porta della camera in faccia.
Io ero un lago, quindi mi chiusi nella mia e mi toccai fino a venire.
Curioso che sapessi esattamente cosa fare, muovere un dito lungo la fessura e con l’altro picchiettare la clitoride.
La tecnica non è mai cambiata, ed è quella che sto usando ora, seduta sullo sgabello del bagno di K, mentre la padrona di casa si gode lo spettacolo.
“L’ho lavata bene” mi dice mentre mi porge la spazzola.
“N-non mi s-er-ve” è quello che sbiascico mentre mi infilo un dito dentro.
Deve esserle chiaro che decido io come venire, lei può solo assistere.
“Uh, okay. Posso almeno farti delle domande o ti distraggo?”
“Chiedi p-pu-re”
“Quando e dove ti sei toccata la prima volta?”
E quindi le racconto di G.
“Wow” risponde.
“Tu?”.
Voglio saperlo.
“Sotto la doccia. Una cosa casuale. Ho indirizzato il doccino sulla vulva per sciacquarmi e ho notato che mi piaceva. Vuoi sapere altro?”
Sa che mi eccita ascoltare le sue storie di sesso. Prima mi infastidiva, ma da quando abbiamo fatto quella cosa a tre ci provo gusto.
“La pri-ma vol-ta che…”
Devo decelerare, perché così vengo subito.
“Che?”
“CHE TI HANNO SBORRATO IN FACCIA”.
L’urlo mi esce spontaneo, meno male che siamo sole.
K è in imbarazzo, ma a me non interessa.
“E’ stato quello che mi ha sverginata, quello stronzo che conobbi in vacanza. La terza volta che lo facevamo, mi stava scopando alla missionaria, quando ad un certo punto è uscito, ha sfilato il preservativo e si è toccato spruzzandomi sulle tette. Uno schizzo è arrivato sul mento”
Immagino la scena di K alle prime armi e del suo seno sporco di sperma e arrivo quasi al limite.
“E ti è pia-c-iu-to?” ho dentro due dita ora.
“No”
E a questo punto vengo. Sento le pareti della mia vagina che si stringono attorno alle mie dita.
E’ un orgasmo onesto e liberatorio, ero troppo eccitata.
“Sei bellissima quando vieni”
Sospiro e le sorrido.
“Anche tu lo eri prima” le dico mentre le infilo le mie due dita bagnate in bocca.
Non fa storie, le succhia.
“Quando potrò leccarti?”
Ero appena tornata da scuola, loro pensavano di essere soli in casa, e invece no.
Erano lì, lei a pecora sulla scrivania della sua stanza e lui che la prendeva.
Si accorse tardi della mia presenza e con uno scatto fulmineo mi chiuse la porta della camera in faccia.
Io ero un lago, quindi mi chiusi nella mia e mi toccai fino a venire.
Curioso che sapessi esattamente cosa fare, muovere un dito lungo la fessura e con l’altro picchiettare la clitoride.
La tecnica non è mai cambiata, ed è quella che sto usando ora, seduta sullo sgabello del bagno di K, mentre la padrona di casa si gode lo spettacolo.
“L’ho lavata bene” mi dice mentre mi porge la spazzola.
“N-non mi s-er-ve” è quello che sbiascico mentre mi infilo un dito dentro.
Deve esserle chiaro che decido io come venire, lei può solo assistere.
“Uh, okay. Posso almeno farti delle domande o ti distraggo?”
“Chiedi p-pu-re”
“Quando e dove ti sei toccata la prima volta?”
E quindi le racconto di G.
“Wow” risponde.
“Tu?”.
Voglio saperlo.
“Sotto la doccia. Una cosa casuale. Ho indirizzato il doccino sulla vulva per sciacquarmi e ho notato che mi piaceva. Vuoi sapere altro?”
Sa che mi eccita ascoltare le sue storie di sesso. Prima mi infastidiva, ma da quando abbiamo fatto quella cosa a tre ci provo gusto.
“La pri-ma vol-ta che…”
Devo decelerare, perché così vengo subito.
“Che?”
“CHE TI HANNO SBORRATO IN FACCIA”.
L’urlo mi esce spontaneo, meno male che siamo sole.
K è in imbarazzo, ma a me non interessa.
“E’ stato quello che mi ha sverginata, quello stronzo che conobbi in vacanza. La terza volta che lo facevamo, mi stava scopando alla missionaria, quando ad un certo punto è uscito, ha sfilato il preservativo e si è toccato spruzzandomi sulle tette. Uno schizzo è arrivato sul mento”
Immagino la scena di K alle prime armi e del suo seno sporco di sperma e arrivo quasi al limite.
“E ti è pia-c-iu-to?” ho dentro due dita ora.
“No”
E a questo punto vengo. Sento le pareti della mia vagina che si stringono attorno alle mie dita.
E’ un orgasmo onesto e liberatorio, ero troppo eccitata.
“Sei bellissima quando vieni”
Sospiro e le sorrido.
“Anche tu lo eri prima” le dico mentre le infilo le mie due dita bagnate in bocca.
Non fa storie, le succhia.
“Quando potrò leccarti?”
1
voti
voti
valutazione
9
9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La striscetta neraracconto sucessivo
Questioni di famiglia
Commenti dei lettori al racconto erotico