Saliva

di
genere
saffico

Sono in auto in questo piazzale con un'amica, le luci al sodio e la nebbiolina danno all'ambiente un'aura spettrale, saranno circa le 23 ma potrebbe essere un'ora qualunque che non cambierebbe di una virgola l'ambiente.

Ci sono in lontananza parcheggiate altre due auto ed un furgone, è il tipico posto dove si viene a fare sesso e a scambiarsi le coppie; immagino anche i guardoni che provano a modo loro a introdursi negli amplessi altrui.

Noi ci stiamo baciando, parliamo e ci baciamo, dovevamo solo parlare ma sapete come vanno queste cose; si parla dei rispettivi amori, delle cose che non vanno, di come dovrebbero andare, e alla poi si finisce per consolarsi a vicenda.

La mia mano segue il bordo della sua camicetta, bello il colore, un dito si incastra sul primo bottone chiuso, ci guardiamo negli occhi e vedo la sua voglia e lei la mia ed è un attimo che le bocche si toccano, le lingue danzino, poi non ci si ferma più.

Sempre occhi negli occhi la bacio appassionatamente, lei mi mulina la lingua in bocca, il mio dito ora forza quel bottone, voglio arrivare a quel seno.

Mi stacco, sia pure a malincuore ma è per togliermi il giaccone e il maglioncino, poi ti guardo, tu sorridi sorniona e allora mi giro verso il cruscotto, ma solo per accendere l'auto ed attivare il riscaldamento.

Tu ti sfili la camicia io la canottiera, poi ci baciamo mentre le nostre mani sganciano i rispettivi reggiseni; eccoli quei tuoi seni a punta, strani nella forma, attirano subito la mia bocca mentre tu torturi le mie pagnotte.

Faccio ancora una cosa, blocco le portiere, non si sa mai, poi ti bacio ancora.

Produzione esagerata di saliva, tu sei una fontana, cazzo non mi era mai capitato di baciare così, mi inondi la bocca, liquido caldo che mi scivola dentro.

Lo sputo ma tu con una mano lo riprendi al volo, poi lo lasci scivolare nella tua bocca, io ti guardo attonita, ho visto su internet qualche gioco del genere e non so se mi piace, a te a quanto pare sì.

Mi guardi con le guance gonfie, mi viene da ridere, poi mi dico che nella vita bisogna provarle tutte e allora mi lancio, ti bacio poi spingo la lingua sulle tue labbra che aprì piano.

Un fiume in piena inonda la mia bocca, è peggio di prima, tossisco e spruzzo saliva ovunque sul tuo corpo, mi sento una deficiente.

Tu mi sorridi benevola e con le mani ti spalmi la saliva tra le tette, poi mi dici di non preoccuparmi che di saliva ne hai altra e ridi.

Rido anch'io mentre mi accuccio tra quelle tette, ti guardo e apro la bocca, esco al lingua e aspetto te che mi fai colare il tuo nettare caldo direttamente nella mia bocca.

Ed eccolo che cala, uno sputo, io mi alzo, ci aggiungo del mio e poi lo scambio tra le tue labbra, continuiamo per un po' così, io mi sono persa in questo sporco gioco, tu ci sguazzi, è il caso di dirlo, alla grande.

Siamo sporche e bagnate, le facce piene come dopo un bukkake, solo che è saliva e non sperma.

Poi vedi un movimento vicino all'auto, è qualcuno che guarda, e ti pareva, io ho paura ma tu no, mi guardi, sorridi divertita e che fai?

Accendi la luce interna, poi ti giri verso di lui e gli fai vedere quanto sei sporca, quanto sei porca.

Io non so come mi sento, vorrei fuggire ma la situazione mi intriga, in un attimo realizzo che tu hai ancora i pantaloni, allora come in trance inizio ad armeggiare col bottone, poi la zip e infine li tiro giù mentre tu scalci per togliere le scarpe.

Vedo il tuo culo, lo abbraccio e ci spalmo su le tette sporche di saliva, poi colo altra saliva dalla bocca sul solco di quella tua pesca dura, tu sculetti, io con un dito ti spalmo la saliva intorno al buchetto, dentro il buchetto, tu sospiri, io aspiro gli aromi della tua figa.

Guardo fuori, ora gli uomini sono due, uno ha il cazzo fuori dai pantaloni, l'altro è al telefono, dovrei scappare ed invece non so che mi prende, mi sfilo la gonna e gli slip, resto con solo gli stivali.

Tu mi guardi, sorridi e poi mi dai a bruciapelo della troia, io sorrido senza replicare, tu che insisti dicendomi che si vedeva che il gioco è di tuo gusto, io che penso che è un po' troppo piena di sé, però ha ragione il gioco mi sta prendendo, perciò diamoci dentro, l'auto è sempre accesa e alle brutte possiamo sempre scappare.

Siamo a sessantanove sui sedili reclinati completamente, la tua figa che mi spalma umori caldi su tutto il viso, io che lecco oramai dove capita, sono persa completamente in questo gioco, l'auto si muove sulle sospensioni, fuori sono in cinque, guardano, ridono, fanno urla, io che realizzo quanto mi piace esibirmi.

Tu che mi dai della troia, io che penso se tu conosca solo quel vocabolo, io che ho ripreso un minimo di lucidità, guardo la tua figa pelosa, mordo i peli, ci gioco un po' tirandoli, tu che schiaffeggi la mia, fuori l'auto è un delirio, saranno in sette.

Sette facce, sette cazzi sbattuti sui finestrini, sperma che cola sui vetri, urla gioiose e poi il dondolio, oh ma volete rovesciarla?

Sono allarmata, a questi il testosterone ha dato alla testa, apro un poco il finestrino, giusto quel tanto per gridare di smetterla di far dondolare l'auto, tanto non scendiamo, accontentatevi di guardare.

Per tutta risposta ricevo dello sperma in faccia, ma cazzo.

Il dondolio aumenta, questi sono impazziti, mi metto al volante e faccio retromarcia, quasi ne travolgo uno.

Scappiamo, la mia amica che ride, io che penso che sia scema, che non comprenda la situazione, poi mi rendo conto anche io, siamo nude in auto in mezzo alla strada e rido, ridiamo sguaiatamente.
scritto il
2021-12-05
6 . 6 K
visite
1
voti
valutazione
2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

In banca come al night club
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.