L'ossessione per la mia bella figlia Simona - II
di
Rosco_p
genere
incesti
Proprio in quel momento ecco che rientra Simona. La sentiamo canticchiare appena varcato l'uscio di casa, poi entra nello studio con passi ballerini e fischiettando. Quel suo incedere la fa sculettare, le solleva la minigonna a ruota e inoltre le fa ballare il seno, stretto dalla maglietta aderente.
L'aria nello studio è pervasa da una eccitazione che le confessioni tra me e Giulio hanno reso quasi palpabile. Simona, come fa sempre, si piega per abbracciarmi e nel farlo si mette a novanta gradi proprio davanti al fratello che, seduto sulla poltrona di fronte alla mia, si vede quasi sbattuto in faccia il culo bello sodo e procace della sorella che, ignara dei nostri discorsi e dell'arrapamento a cui ci hanno portato, continua a ballare il motivetto che canticchia, sculettando sotto gli occhi di Giulio che la fissa turbato ed eccitatissimo.
Mentre Simona mi sbaciucchia sulla guancia io piego la testa, con gli occhi indico a Giulio il favoloso culo della sorella e con una voce bassa sussurro: dimmi tu se non c'è da uscirci pazzi per due chiappe così...
Lui all'inizio resta sorpreso poi, dal mio cenno con gli occhi, capisce che cerco la sua complicità e ricambia il mio sguardo ammettendo un po' imbarazzato che in effetti ne ho tutte le ragioni.
Simona si raddrizza di scatto, facendomi ballare le tette davanti il muso, e sorpresa dice: "Ehi, ma che sono questi discorsi... e di quali chiappe parlate voi due?!!!".
Piazza le mani, chiuse a pugno, sui fianchi e ruotando il busto ci squadra, prima uno poi l'altro. Io ho un cazzo enorme dentro i pantaloni, e Giulio pure, a giudicare dal gonfiore della patta dei suoi.
Essermi confessato con lui e avere sentito la sua solidarietà mi ha come liberato da un peso e ringalluzzito. Questa solidarietà fra maschi ci ha eccitati e l'entrata di Simona è come un segno di un destino pazzo e porcellone.
"Di quali chiappe stiamo parlando? Ma delle tueeee... bella chiappona di pàpà!", dico a mia figlia e, in uno scatto incontrollato, piazzo le mani aperte sulle sue cosce per farle poi salire sotto la gonnellina e palparle il culo.
"Ma papà!!! Ma sei pazzo??? Ma cosa fai..." Simona sbotta allibita, girandosi di scatto verso di me, fissandomi e sgranando i suoi grandi occhi nocciola.
Io resto poi indifferente alle sue proteste che continuano però senza particolare energia, e continuo a tastare a piene mani il suo culo. Poi le sollevo la minigonna a ruota e invito mio figlio, che ha le chiappe di Simona davanti, a palparle anche lui il culo.
"Senti, Giulio... senti che belle chiappe morbide ha tua sorella... uhmmmm...".
Giulio segue il mio invito e si mette anche lui a palpare quel culo.
"Ma nooo... Siete pazzi!!!... Giulio, papà... fermi!..."
Simona protesta, ma borbotta sempre meno convinta, e quando faccio scorrere le mani sul davanti, infilandole dentro le mutandine, trovo la sua fica bagnata.
"Bella di papà. Fatti toccare... che cazzo di gnocca sei... sapessi da quanti anni sogno questo momento... uhmmm...," le sussurro mentre, al culmine dell'eccitazione, la palpo e la accarezzo dappertutto.
Sono ingrifatissimo e dalla foga mi butto con la faccia tra le sue cosce come se volessi divorargliela. Le stropiccio la gonna e la maglietta mentre ci infilo le mani per arrivare alle tette e tastarle con avidità.
Simona adesso è arresa al mio ardore. La palpo dappertutto e lei mostra segni di apprezzamento e goduria piegando lentamente la testa a destra e a sinistra e spingendo il bacino in avanti per accompagnare le mie leccate nella fica.
Mia figlia è in piedi e si concede alle palpate del fratello che le sta dietro toccandole il culo ed alle mie, con cui le esploro le tette pizzicandole pure i capezzoli. Simona ansima e geme ed i suoi "no... fermatevi... non possiamo farlo..." sono solo un invito a continuare con magari ancora più lussuria.
Adesso mi sbottono i pantaloni e libero dalla costrizione delle mutande un cazzo lungo e grosso che svetta dritto e che lei commenta con un "oooh" compiaciuto e goloso. Io la invito a chinarsi. "Ti piace eh...," le sussurro.
"Papà, che cazzo enorme hai!" Risponde lei sorridendo.
"Dai, prendimelo in bocca... Dai succhiamelo..." faccio io tirandola giù. La faccio piegare e adesso lei si mette a novanta gradi. Ha la gonnella tutta spiegazzata e arrotolata sui fianchi e la maglietta sul petto che lascia scoperte le tette, che le manate voraci mie e di Giulio hanno fatto uscire dal reggiseno e che ora ballano oscene sotto le nostre continue e morbose palpate.
"Su, tesoro... fai la brava bambina," sussurro mentre piano piano spingo la sua testa verso il mio cazzo, "succhialo al tuo papà, dai."
Simona si lascia spingere docilmente, fino ad avere la mia cappella a toccarle le labbra. Le schiude lentamente e la imbocca tutta. Per un po' se la lascia entrare e uscire dalla bocca poi se la ingoia e spingendo la testa in avanti arriva ad infilarsi l'asta per una buona parte. Più volte vorrebbe ingoiarmi il cazzo fino alla base, fino ad affondare il muso nei miei peli ma le dimensioni del mio arnese non glielo permettono e quando la cappella le arriva in fondo alla gola si ritrae dando colpi di tosse e conati di vomito. Non voglio però che rinunci al pompino e subito le ripresento il cazzo che lei, ingolosita e divertita, prende a leccare e succhiare. Mi succhia la cappella e poi mi lecca l'asta, partendo dall'alto e scendendo alla base per poi risalire con una sola lunga slinguata, mentre accompagna questo sublime lavoretto con mugolii di piacere.
"Mmmhhh bella di papà, sei una pompinara meravigliosa," commento estasiato mentre lei scende a leccarmi le palle, "non ti facevo così brava a succhiare un cazzo...". Simona alza gli occhi e senza smettere di succhiare mi guarda facendo un largo e luminoso sorriso.
"Giulio, vieni, su. Vieni a provare come sa fare pompini tua sorella." Mentre accarezzo la mia 'bambina' faccio segno a mio figlio di venire avanti, lui lo fa e quando si accosta a Simona lei gli prende in mano il cazzo e lo smanetta. Con una espressione golosa fissa i due cazzi che le svettano davanti il muso e poi prende a leccarli e succhiarli alternando un po' uno e un po' l'altro, poi spalanca la bocca, avvicina le due cappelle e con la faccia divertita si mette a slinguarle tutte e due.
Gioca così per un po' la mia vogliosa bambina che si mostra una vera, intrigante e fantasiosa zoccoletta, per l'enorme sorpresa mia e del fratello. Ride molto divertita mentre leccandoli solletica le cappelle dei due cazzi che tiene nelle mani. Io sono affondato sul divano con il bacino che sporge sul bordo, voglio scopare con Simona e allora la invito a cambiare posizione.
"Dai, amore di papà," le sussurro mentre lei si tira su, "mettiti a cavallo delle mie gambe e impalati il mio cazzone nella fica, uhmmm...". Sono arrapatissimo mentre guardo mia figlia levarsi la maglietta e sganciarsi il reggiseno restando con le tette all'aria, poi si sistema inforcando le mie cosce e mi afferra il cazzo tenendolo dritto in su mentre si abbassa col bacino facendoselo entrare. Una volta dentro prende a cavalcare sempre più decisa, gemendo e mugolando spinge affinché il mio randello guadagni sempre più centimetri nella passera.
E' una scopata favolosa, mia figlia saltella sul mio cazzo facendo saltellare anche le sue belle tette da 5^ misura come quelle della madre. Io ci piazzo sopra le mani e me le palpo per bene spiaccicandole fra loro e pizzicando i capezzoli. Giulio intanto offre di nuovo il suo cazzo alla sorella che glielo prende in bocca e glielo ciuccia con gusto, tanto che vedo le sue guance incavarsi per il risucchio e sento il gorgoglio nella sua bocca. Vedere un altro uomo godere del pompino della mia bambina mi fa provare una forte gelosia, nonostante quell'uomo sia mio figlio e nonostante sia stato proprio io ad invitarlo a partecipare. Questa gelosia mi carica ancora di più e così aumento le spinte del bacino. Il cazzo assesta colpi prepotenti, ficcandosi sempre più deciso nella fica di Simona e facendola saltare con urla, gemiti di piacere ed i suoi "sì sì sììì!!!".
Le sussurro che sto per venire e lei, con la voce rotta dal godimento, ripete con insistenza "non uscire papà... vienimi dentro... riempimi con la tua sborra... mmmm riempimi tutta della tua sborra... aaahhh daiii...". E così faccio, staccando le mani che come ventose strizzavano le sue tette e le piazzo ad afferrarle forte i fianchi per tenerla inchiodata al mio cazzo, mentre con getti copiosi inondo di tanta sborra calda il suo pancino.
Quando smetto di dare colpi coi reni Simona smette di saltellare e ruota lentamente il bacino sentendo così il mio cazzo penetrarla fino in fondo. Mugola soddisfatta e mi regala un altro intenso godimento nell'ancheggiare sinuosa, strusciando le labbra della sua fica e le chiappe sul mio cazzo. Intanto anche Giulio giunge all'apice del suo piacere scaricando in bocca alla sorella la sua dose di sborra. Simona se la ingoia tutta, una goccia scivola dalle labbra lungo il mento e lei, come una pornostar davanti ad una telecamera, con la punta delle dita se la riporta in bocca e le succhia poi ci guarda felice e appagata e candidamente ci confessa che fin da ragazzina fantasticava di fare sesso con suo padre e suo fratello.
Giulio è incredulo ed è come se realizzasse solo adesso ciò che ha fatto, solo dopo essersi svuotato i coglioni nella bocca della sorella, e con le mani fra i capelli corre verso le scale per salire a chiudersi in camera sua. Simona lo chiama, due tre volte, perché vuole rassicurarlo dicendole che non è successo niente di grave e che anzi è stato bellissimo, poi, quando sente la porta sbattere si gira verso di me e l'amarezza si trasforma in un sorriso mentre si getta fra le mie braccia e mi si stringe forte addosso.
"E' stato bellissimo papà," mi sussurra con dolcezza, poi alza la testa e fissandomi languida: "dimmi che lo rifaremo, promettilo!".
Lo dice decisa, come quando da piccola mi chiedeva di portarla alle giostre. Io rido di gusto, sorpreso e compiaciuto di tanto entusiasmo, ma anche tanto tanto eccitato.
Le prendo il mento tra le dita facendole sollevare le testa. "Bambina mia, se sapevo che ti piaceva così tanto prendere cazzi avrei iniziato a scoparti quando avevi quindici anni. O anche prima," le sussurro mentre la bacio sulla bocca.
"Mmm papà... perché non l'hai fatto! Non aspettavo che questo, già allora..." mi risponde con una smorfia, poi si dice preoccupata per il fratello, vista la sua reazione, ma io la tranquillizzo. "Poco prima che arrivassi tu mi ha confessato di essere ossessionato dalla voglia di scoparsi vostra madre, magari una volta che l'avrà fatto si libererà da questa ossessione. Non ti preoccupare per tuo fratello, è normale che adesso sia un po' scioccato, però hai visto che nerchia dura gli è venuta su... Vedrai, tesoro, altro che sensi di colpa. Quello è figlio a me dopotutto, e adesso che ha provato quanto sei porca non ti si staccherà più di dosso... Proprio come ho intenzione di fare io!". Concludo abbracciandomela stretta, le piazzo le mani sul culo e lo palpeggio per bene. Glielo spingo in modo da farle toccare la pancia contro il mio cazzo che torna a indurirsi dentro il pantalone e naturalmente a mia figlia non sfugge la cosa.
"Mmm papà," mi sussurra ingolosita, "il randello ti è tornato già duro eh. Sei proprio un porcello insaziabile...". Così, mentre mi sorride maliziosa e arrapata, si inginocchia fino ad avere la faccia sulla mia erezione, mi apre i pantaloni, mi tira fuori il cazzo e se lo mette in bocca per un altro, meraviglioso pompino...
CONTINUA
L'aria nello studio è pervasa da una eccitazione che le confessioni tra me e Giulio hanno reso quasi palpabile. Simona, come fa sempre, si piega per abbracciarmi e nel farlo si mette a novanta gradi proprio davanti al fratello che, seduto sulla poltrona di fronte alla mia, si vede quasi sbattuto in faccia il culo bello sodo e procace della sorella che, ignara dei nostri discorsi e dell'arrapamento a cui ci hanno portato, continua a ballare il motivetto che canticchia, sculettando sotto gli occhi di Giulio che la fissa turbato ed eccitatissimo.
Mentre Simona mi sbaciucchia sulla guancia io piego la testa, con gli occhi indico a Giulio il favoloso culo della sorella e con una voce bassa sussurro: dimmi tu se non c'è da uscirci pazzi per due chiappe così...
Lui all'inizio resta sorpreso poi, dal mio cenno con gli occhi, capisce che cerco la sua complicità e ricambia il mio sguardo ammettendo un po' imbarazzato che in effetti ne ho tutte le ragioni.
Simona si raddrizza di scatto, facendomi ballare le tette davanti il muso, e sorpresa dice: "Ehi, ma che sono questi discorsi... e di quali chiappe parlate voi due?!!!".
Piazza le mani, chiuse a pugno, sui fianchi e ruotando il busto ci squadra, prima uno poi l'altro. Io ho un cazzo enorme dentro i pantaloni, e Giulio pure, a giudicare dal gonfiore della patta dei suoi.
Essermi confessato con lui e avere sentito la sua solidarietà mi ha come liberato da un peso e ringalluzzito. Questa solidarietà fra maschi ci ha eccitati e l'entrata di Simona è come un segno di un destino pazzo e porcellone.
"Di quali chiappe stiamo parlando? Ma delle tueeee... bella chiappona di pàpà!", dico a mia figlia e, in uno scatto incontrollato, piazzo le mani aperte sulle sue cosce per farle poi salire sotto la gonnellina e palparle il culo.
"Ma papà!!! Ma sei pazzo??? Ma cosa fai..." Simona sbotta allibita, girandosi di scatto verso di me, fissandomi e sgranando i suoi grandi occhi nocciola.
Io resto poi indifferente alle sue proteste che continuano però senza particolare energia, e continuo a tastare a piene mani il suo culo. Poi le sollevo la minigonna a ruota e invito mio figlio, che ha le chiappe di Simona davanti, a palparle anche lui il culo.
"Senti, Giulio... senti che belle chiappe morbide ha tua sorella... uhmmmm...".
Giulio segue il mio invito e si mette anche lui a palpare quel culo.
"Ma nooo... Siete pazzi!!!... Giulio, papà... fermi!..."
Simona protesta, ma borbotta sempre meno convinta, e quando faccio scorrere le mani sul davanti, infilandole dentro le mutandine, trovo la sua fica bagnata.
"Bella di papà. Fatti toccare... che cazzo di gnocca sei... sapessi da quanti anni sogno questo momento... uhmmm...," le sussurro mentre, al culmine dell'eccitazione, la palpo e la accarezzo dappertutto.
Sono ingrifatissimo e dalla foga mi butto con la faccia tra le sue cosce come se volessi divorargliela. Le stropiccio la gonna e la maglietta mentre ci infilo le mani per arrivare alle tette e tastarle con avidità.
Simona adesso è arresa al mio ardore. La palpo dappertutto e lei mostra segni di apprezzamento e goduria piegando lentamente la testa a destra e a sinistra e spingendo il bacino in avanti per accompagnare le mie leccate nella fica.
Mia figlia è in piedi e si concede alle palpate del fratello che le sta dietro toccandole il culo ed alle mie, con cui le esploro le tette pizzicandole pure i capezzoli. Simona ansima e geme ed i suoi "no... fermatevi... non possiamo farlo..." sono solo un invito a continuare con magari ancora più lussuria.
Adesso mi sbottono i pantaloni e libero dalla costrizione delle mutande un cazzo lungo e grosso che svetta dritto e che lei commenta con un "oooh" compiaciuto e goloso. Io la invito a chinarsi. "Ti piace eh...," le sussurro.
"Papà, che cazzo enorme hai!" Risponde lei sorridendo.
"Dai, prendimelo in bocca... Dai succhiamelo..." faccio io tirandola giù. La faccio piegare e adesso lei si mette a novanta gradi. Ha la gonnella tutta spiegazzata e arrotolata sui fianchi e la maglietta sul petto che lascia scoperte le tette, che le manate voraci mie e di Giulio hanno fatto uscire dal reggiseno e che ora ballano oscene sotto le nostre continue e morbose palpate.
"Su, tesoro... fai la brava bambina," sussurro mentre piano piano spingo la sua testa verso il mio cazzo, "succhialo al tuo papà, dai."
Simona si lascia spingere docilmente, fino ad avere la mia cappella a toccarle le labbra. Le schiude lentamente e la imbocca tutta. Per un po' se la lascia entrare e uscire dalla bocca poi se la ingoia e spingendo la testa in avanti arriva ad infilarsi l'asta per una buona parte. Più volte vorrebbe ingoiarmi il cazzo fino alla base, fino ad affondare il muso nei miei peli ma le dimensioni del mio arnese non glielo permettono e quando la cappella le arriva in fondo alla gola si ritrae dando colpi di tosse e conati di vomito. Non voglio però che rinunci al pompino e subito le ripresento il cazzo che lei, ingolosita e divertita, prende a leccare e succhiare. Mi succhia la cappella e poi mi lecca l'asta, partendo dall'alto e scendendo alla base per poi risalire con una sola lunga slinguata, mentre accompagna questo sublime lavoretto con mugolii di piacere.
"Mmmhhh bella di papà, sei una pompinara meravigliosa," commento estasiato mentre lei scende a leccarmi le palle, "non ti facevo così brava a succhiare un cazzo...". Simona alza gli occhi e senza smettere di succhiare mi guarda facendo un largo e luminoso sorriso.
"Giulio, vieni, su. Vieni a provare come sa fare pompini tua sorella." Mentre accarezzo la mia 'bambina' faccio segno a mio figlio di venire avanti, lui lo fa e quando si accosta a Simona lei gli prende in mano il cazzo e lo smanetta. Con una espressione golosa fissa i due cazzi che le svettano davanti il muso e poi prende a leccarli e succhiarli alternando un po' uno e un po' l'altro, poi spalanca la bocca, avvicina le due cappelle e con la faccia divertita si mette a slinguarle tutte e due.
Gioca così per un po' la mia vogliosa bambina che si mostra una vera, intrigante e fantasiosa zoccoletta, per l'enorme sorpresa mia e del fratello. Ride molto divertita mentre leccandoli solletica le cappelle dei due cazzi che tiene nelle mani. Io sono affondato sul divano con il bacino che sporge sul bordo, voglio scopare con Simona e allora la invito a cambiare posizione.
"Dai, amore di papà," le sussurro mentre lei si tira su, "mettiti a cavallo delle mie gambe e impalati il mio cazzone nella fica, uhmmm...". Sono arrapatissimo mentre guardo mia figlia levarsi la maglietta e sganciarsi il reggiseno restando con le tette all'aria, poi si sistema inforcando le mie cosce e mi afferra il cazzo tenendolo dritto in su mentre si abbassa col bacino facendoselo entrare. Una volta dentro prende a cavalcare sempre più decisa, gemendo e mugolando spinge affinché il mio randello guadagni sempre più centimetri nella passera.
E' una scopata favolosa, mia figlia saltella sul mio cazzo facendo saltellare anche le sue belle tette da 5^ misura come quelle della madre. Io ci piazzo sopra le mani e me le palpo per bene spiaccicandole fra loro e pizzicando i capezzoli. Giulio intanto offre di nuovo il suo cazzo alla sorella che glielo prende in bocca e glielo ciuccia con gusto, tanto che vedo le sue guance incavarsi per il risucchio e sento il gorgoglio nella sua bocca. Vedere un altro uomo godere del pompino della mia bambina mi fa provare una forte gelosia, nonostante quell'uomo sia mio figlio e nonostante sia stato proprio io ad invitarlo a partecipare. Questa gelosia mi carica ancora di più e così aumento le spinte del bacino. Il cazzo assesta colpi prepotenti, ficcandosi sempre più deciso nella fica di Simona e facendola saltare con urla, gemiti di piacere ed i suoi "sì sì sììì!!!".
Le sussurro che sto per venire e lei, con la voce rotta dal godimento, ripete con insistenza "non uscire papà... vienimi dentro... riempimi con la tua sborra... mmmm riempimi tutta della tua sborra... aaahhh daiii...". E così faccio, staccando le mani che come ventose strizzavano le sue tette e le piazzo ad afferrarle forte i fianchi per tenerla inchiodata al mio cazzo, mentre con getti copiosi inondo di tanta sborra calda il suo pancino.
Quando smetto di dare colpi coi reni Simona smette di saltellare e ruota lentamente il bacino sentendo così il mio cazzo penetrarla fino in fondo. Mugola soddisfatta e mi regala un altro intenso godimento nell'ancheggiare sinuosa, strusciando le labbra della sua fica e le chiappe sul mio cazzo. Intanto anche Giulio giunge all'apice del suo piacere scaricando in bocca alla sorella la sua dose di sborra. Simona se la ingoia tutta, una goccia scivola dalle labbra lungo il mento e lei, come una pornostar davanti ad una telecamera, con la punta delle dita se la riporta in bocca e le succhia poi ci guarda felice e appagata e candidamente ci confessa che fin da ragazzina fantasticava di fare sesso con suo padre e suo fratello.
Giulio è incredulo ed è come se realizzasse solo adesso ciò che ha fatto, solo dopo essersi svuotato i coglioni nella bocca della sorella, e con le mani fra i capelli corre verso le scale per salire a chiudersi in camera sua. Simona lo chiama, due tre volte, perché vuole rassicurarlo dicendole che non è successo niente di grave e che anzi è stato bellissimo, poi, quando sente la porta sbattere si gira verso di me e l'amarezza si trasforma in un sorriso mentre si getta fra le mie braccia e mi si stringe forte addosso.
"E' stato bellissimo papà," mi sussurra con dolcezza, poi alza la testa e fissandomi languida: "dimmi che lo rifaremo, promettilo!".
Lo dice decisa, come quando da piccola mi chiedeva di portarla alle giostre. Io rido di gusto, sorpreso e compiaciuto di tanto entusiasmo, ma anche tanto tanto eccitato.
Le prendo il mento tra le dita facendole sollevare le testa. "Bambina mia, se sapevo che ti piaceva così tanto prendere cazzi avrei iniziato a scoparti quando avevi quindici anni. O anche prima," le sussurro mentre la bacio sulla bocca.
"Mmm papà... perché non l'hai fatto! Non aspettavo che questo, già allora..." mi risponde con una smorfia, poi si dice preoccupata per il fratello, vista la sua reazione, ma io la tranquillizzo. "Poco prima che arrivassi tu mi ha confessato di essere ossessionato dalla voglia di scoparsi vostra madre, magari una volta che l'avrà fatto si libererà da questa ossessione. Non ti preoccupare per tuo fratello, è normale che adesso sia un po' scioccato, però hai visto che nerchia dura gli è venuta su... Vedrai, tesoro, altro che sensi di colpa. Quello è figlio a me dopotutto, e adesso che ha provato quanto sei porca non ti si staccherà più di dosso... Proprio come ho intenzione di fare io!". Concludo abbracciandomela stretta, le piazzo le mani sul culo e lo palpeggio per bene. Glielo spingo in modo da farle toccare la pancia contro il mio cazzo che torna a indurirsi dentro il pantalone e naturalmente a mia figlia non sfugge la cosa.
"Mmm papà," mi sussurra ingolosita, "il randello ti è tornato già duro eh. Sei proprio un porcello insaziabile...". Così, mentre mi sorride maliziosa e arrapata, si inginocchia fino ad avere la faccia sulla mia erezione, mi apre i pantaloni, mi tira fuori il cazzo e se lo mette in bocca per un altro, meraviglioso pompino...
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