Mia moglie, lui e io 2

di
genere
incesti

Come ogni sera, Gabriella rientrava dal lavoro, esausta, lavorava in uno studio di paghe ed essendo una delle responsabili, la fatica era doppia, io la attendevo a casa, come da accordi presi in precedenza con mio suocero, en femme, pronta ad accompagnare sua figlia dove mi veniva ordinato, mi cambiavo una media di trè volte al giorno, e inviavo, il filmato, che mi ritraeva nuda, e mi vestivo, era una prassi, poi questi filmati venivano regolarmente inviati ad amici e conoscenti, e poi finivano su svariati siti web.
Era obbligo indossare reggicalze o autoreggenti, mai collant, reggiseno slip, e tacchi, per poi finire con camicette o vestitini, mai pantaloni, ormai non mi necessitava nemmeno la parrucca, i mie capelli erano cresciuti e li tingevo, a secondo di come Aldo voleva.
Ero lo zimbello del quartiere, la parrucchiera, quando entravo in negozio, mi faceva sedere in prima fila, chiamandomi con il nome maschile, e le clienti ridevano, e spesso mi facevano domande personali, sui rapporti sessuali con maschi o con mia moglie, e spesso con la scusa di non macchiarmi la camicia, o il vestito, rimanevo in intimo e reggicalze, e spesso mi scattavano foto imbarazzanti, ma Aldo così voleva da mè e da Gabriella.
Io non lavoravo più, ero stata licenziata il giorno in qui, Aldo mi ha mandata in azienda in tacchi e gonna, i miei collaboratori, ridevano e mi additavano, poi il direttore mi ha chiamata in ufficio, e insultandomi, mi ha cacciata dall'azienda, dandomi del frocio, le segretarie ridacchiavano, e in compenso ricevetti parecchie telefonate, con invito dai miei colleghi e sottoposti, che chiaramente Aldo mi fece accettare, e subire i loro insulti, e le inculate a pelle, che mi fecero.
Comunque, quando Gabriella rientrava, io le facevo trovare la cena pronta, e poi la aiutavo a lavarsi e a prepararsi, anche se poi non veniva chiamata.
Se invece era la serata giusta, ricevevo un messaggio da mio suocero con l'indirizzo e l'orario, la vestivo come indicato, e in auto la portavo a destinazione.
A volte assistevo, la accompagnavo in camera, e la preparavo, le mettevo del gel nel culetto, e mi sedevo, ed assistevo alla sua monta, che spesso avveniva con più maschi, che senza remore la sfondavano, sborrandole dentro, e spesso, con mio sommo piacere, venivo obbligata a ripulirla con la lingua, per prepararla ad un nuovo accoppiamento.
Il danaro della serata lo ritirava poi Aldo, e più riceveva più potevano abbusare di lei.
Poi dopo un paio d'anni di matrimonio, una sera fummo invitati a casa di mio suocero, a cena, cosa strana di solito era solo per abusare di Gabriella, o di mè, comunque ci recammo all'orario indicato, e trovammo mia cognata, e il marito, e dopo cena, in salotto Aldo spiegò il perché della cena.
Aldo, aveva indetto una specie di riffa, un totofiglio lo chiamò, da li a poco Gabriella avrebbe smesso di prendere la pillola, e, tutte le sere, e tutti i sabato pomeriggio, avrebbe scopato con uomini diversi, che potevano anche ripetersi nelle settimane seguenti, fino a quando Gabriella sarebbe rimasta gravida.
I clienti avrebbero sborsato grosse cifre per tentare di ingravidarla, lei era bellissima, una della più belle donne della nostra città, e quindi desiderata da molti, e chi ci fosse riuscito, avrebbe pagato una forte somma, ma il figlio lo avrei riconosciuto io, Gabriella accettò, era felice di avere un figlio, lo avrebbe preferito dal padre, ma lui disse che non era corretto.
Così, il giorno dopo, mentre lei filmava, io gettavo tutti i suoi anticoncezzionali nel water, e così, per un paio di mesi, Gabriella, si prodigò a fare pompini e seghe ai clienti, per prepararsi al momento giusto.
Fù un lunedì sera, suonarono al campanello, e il primo cliente fece capolino in casa nostra, Aldo volle che se doveva concepire un figlio lo doveva concepire nel nostro letto, con mè a guardare, preparai Gabriella nel lettone, in reggicalze calze e tacchi, null'altro, il culo era vietato, solo la figa, potevano montarla per ore, ma una sola sborrata nel suo utero.
A volte ne venivano due per sera, ma era il sabato e la domenica pomeriggio, che Gabriella dava il meglio di sé, si accoppiava con una media di 5 o 6 maschi.
Capitava che il maschio di turno, volesse fare la doppietta, e allora lo accompagnavo incamera mia, e davo a disposizione bocca e culo, e venivo scopata per bene, e spesso.
Poi dopo circa quattro mesi, Gabriella rimase incinta.
Aldo fece fare il dna, agli ultimi maschi, diciamo una ventina di giorni, e poi lo confrontò, con quello del bambino, una volta nato, e risultò, essere figlio, di un cliente di Aldo, e una volta saputolo, propose a mio suocero, di poterla tenere una settimana solo per lui verso l'ottavo mese di gravidanza, e Aldo accettò.
Inutile dire, che fino al parto, Gabriella si dovette prostituire tutti i giorni, mi ricordo che aveva le nausee, rimetteva, e poi spompinava il cliente, bevendo sperma in continuazione.
Poi arrivò l'ottavo mese, e il padre del bambino, si portò via Gabriella per un'intera settimana, al suo rientro, era provata, piena di lividi, con i capezzoli martoriati, e le grandi labbra, piene di anelli, distrutta ma felice, mi raccontò che non aveva mai goduto così in vita sua, le aveva sfondato il culo, ma ne era felice.
La nostra ginecologa la sgidò, ma come ti presenti trà pochi giorni al parto, così conciata, troia, lei sorrise, ricordati, appena partorirò, tuo marito, mi infilerà il cazzo nella figa slabbrata e mi monterà, venendomi dentro, eravamo d'accordo vero, lei annuii, si il maiale non aspetta altro.
E così, assistetti al parto del nostro primo figlio, una volta uscito lasciò Gabriella dilatata in maniera pazzesca, il marito della nostra Ginecologa, anch'esso dottore, si spogliò, salì sul lettino baciò Gabriella, che era provata e sudata, le succhio i capezzoli, e iniziò a scoparla, davanti a tutti, e io ripresi tutto,dopo una decina di minuti lei inizio a godere, e lui le venne dentro.
di
scritto il
2022-01-11
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