Doppia coppia

di
genere
scambio di coppia

Sono da poco arrivata in ufficio giusto il tempo di prendere un caffè che accendo subito il pc. Sono ancora basita dal messaggio che ho ricevuto ieri sera al telefono. Oddio anche un po' incazzata, certo ho risposto di getto anche perché intrigata dalla sfida, ma proprio non mi sarei davvero immaginata che tu avresti fatto vedere quel materiale compromettente a tua moglie. Potevo almeno esserne messa al corrente prima che avvenisse, dovrò chiederti come è potuto avvenire, quale ne è stata la dinamica. A Marco ho solo accennato che saremo ospiti da amici in modo vago.
La prima mail che apro è di Matteo, ecco adesso cercherà di spiegarmi mi dico. Non appena mi accingo a leggere rimango sbigottita, la saliva mi si azzera.
“Ho proposto a Irene di invitare te e tuo marito a cena qui da noi. Niente di formale, giusto per conoscerci. Lei (che sta spruzzando acqua sulle foglie delle kenzie in salotto) mi guarda dicendomi: "chi?", col tono scocciato di una che non voglia avere seccature. Una coppia di amici, sono simpatici, la rassicuro io tenendo in mano il cellulare. "Guarda..." e faccio scorrere sotto i suoi occhi il video di te che cavalchi Marco con passione voluttuosa... Irene rimane interdetta, smette di occuparsi delle piante e depone lo spruzzino sulla madia... "Ma te li manda lei questi video?". Vorrebbe farmi credere che mi rimprovera ma in realtà le tremola la voce e il suo cervello è completamente assorto a misurare centimetro dopo centimetro il ragguardevole pezzo di carne maschile che sprofonda riemerge e riaffonda nella tua figa. Da ottimo marito quale sono intuisco che è il momento di infierire, così scorro con l'indice il display e metto in mostra la foto del tuo culo esposto come un ottimo remake della Monna Lisa, scorro ancora e mostro a Irene le tue mutandine impiastricciate di lussuria, scorro nuovamente e le faccio vedere quanto sei brava a leccare la figa... Irene è donna di mondo, libera e disinvolta quanto me, ma questo attacco inaspettato al suo aplomb non se lo aspettava, poverina (sono proprio un vigliacco...) e sono sicuro che la piccola e segreta vena lesbica che le scorre nel cervello adesso sta pulsando all'impazzata. Sento che ansima con le labbra strette (ha le labbra lunghe e sottili, la mia Irene, e lievemente arricciate) e io per farla crollare le sussurro "Ti piace?" leccandole la guancia con lascivia.... ha i capezzoli duri come due mandorle, si vede persino attraverso la tuta che riveste una maglietta di cotone... mi metto in tasca il telefono, così libero entrambe le mani e glie ne faccio risalire una su lungo la pelle del ventre, tesa e nervosa sopra gli addominali, su come un grosso serpente finché non le trovo le tette... l'altra invece glie la insinuo giù nei pantaloni, da dietro, seguendo la traccia vellutata dello spacco tondo e convesso del sedere... "Sei un porco!" mi mormora girando la faccia per baciarmi sulla bocca, e mentre io le palpo il buchino umido del culo lei sta pensando a te, perché mulina con la lingua sulla mia nel modo che userebbe per leccare avidamente la tua figa. "Questo è un sì? Confermo ai nostri amici di venire?". Lei per tutta risposta mi sfibbia la cintura, me la sfila via completamente con un gesto perentorio, "Inginocchiati e dammi il cellulare", mi ordina e io eseguo, ben conscio di quello che vuole.... mi inginocchio e le tiro i pantaloni del pigiama giù dal pube, che in questi giorni ha un tantino trasandato e peloso, lei che si cura come una diva depilandosi regolarmente... infilando la punta di cuoio nell'occhiello della fibbia realizza un guinzaglio che mi stringe sul collo e io come un cane fedele metto fuori la lingua e la uso per dare la prima gustosa pennellata. Mia moglie divarica meglio le gambe e io mi spingo con tutta la testa in mezzo alle sue cosce, leccandola succhiandola e baciandola come un devoto animale che si nutra... lei con una mano mi preme la nuca e con l'altra stringe il guinzaglio dolcemente, ma dominandomi senza esitazione. La figa è dolce di succhi e un po' acre di sudore e di pipì... io impazzisco di piacere provocandola come un animale per estrarne il piacere che ne cola sempre più abbondantemente... Irene geme forte (tanto in casa siamo soli), io la torturo sul clitoride e lei viene a dirotto sulla mia lingua. Bevo, ovviamente. Alzo gli occhi, lei ancora ansima guardando te nel display... Mi siedo all'indietro sul tappeto, puntellandomi sulle braccia mentre la guardo che cerca un numero nella mia rubrica... Serena di ER... "Sei proprio uno stronzo", mi dice con un bagliore tremendo negli occhi, che conosco fin troppo bene. Si scatta un selfie alla figa e te lo manda via whatsapp. Poi scrive, compitando a mezza voce tanto che io senta: "Sono Irene, la moglie di Matteo. Ti ho mandato appena adesso un bigliettino. Ci farebbe un immenso piacere avervi a cena, te e tuo marito, una di queste sere. Scrivi pure a Matteo la risposta". Mi lancia il cellulare e si spoglia. Mi spoglio anch'io, ho il cazzo che fra un po' fa un collasso, se non lo faccio sfogare. Irene tutta nuda gli si accosta come una pantera, incomincia a leccarmelo tutto con ardore e lascivia bestiali, quindi imbocca il glande e io sussulto in un piacere sconvolgente...
Il cellulare ronza sul tappeto. Irene smette di cavalcare per lasciarmi controllare la tua risposta. "Dice ok dopodomani. Ti manda questa foto, dice che è per te". E guardando la tua figa mia moglie riprende a scoparmi con un'enfasi nuova che mi costringe di lì a qualche minuto a sborrare.
Rileggo un paio di volte, sono stranita ma incomincia a crescere in me una strana eccitazione, soprattutto per la figura di Irene.
Quando entriamo in casa vostra tu ci vieni incontro sfoderando un sorriso sornione “era ora che veniste a trovarci, io e mia moglie vi abbiamo atteso con impazienza per settimane”. Siamo in un visibile imbarazzo, perché è la prima volta che ci incontriamo. Io minuta e un po' nervosa, mio marito burbero e bonario, con l'aria di chiedersi se sia nel posto giusto.
Irene è un'ottima padrona di casa, ci accoglie con affabilita espansiva ed elegante. Capelli neri mediorientali lunghi fino alle scapole, ciglia identiche ai capelli sulle iridi nocciola, camiciola di raso madreperla su due morbide tettine lievi lievi, pantaloni neri a sigaretta con coulisse, décolleté di vernice... Irene è davvero uno schianto….
Io non sono certo da meno! Stivale bianco in pelle sulle autoreggenti nere, un cappotto bianco a quadri che avrebbe indossato Audrey Hepburn, il viso sbarazzino e seducente, e vivo...
Ci accompagnano in cucina hanno cucinato cose semplici, la cena sarà senz’altro buona e leggera. Marco ha portato un ottimo Gutturnio dei colli piacentini, tu hai preparato in fresco una Lugana per l'aperitivo e hai in serbo un Bardolino. Fanno gli onori di casa, Matteo prende i soprabiti, io e Irene ci baciamo sulle guance come due affabili amiche. Siamo tutti intenzionati a che la cosa vada bene, a quanto sembra.
Ceniamo. Irene dà i piatti e io e Marco la guardiamo apertamente. Siamo qui per questo, no? Le guardiamo il culo disegnato dalla stoffa: non indossa gli slip. Marco ti scruta per vedere se sei un marito geloso. Non lo sei. Anzi, gli prendi la mano e la posi sul culo di Irene, che si lascia fare senza dire una parola. Accompagno la mano di mio marito sulle pieghe del sedere di tua moglie e intanto mi guardi deglutire, mi sto eccitando davvero alla follia. “Siete nostri ospiti, avete tutto il diritto all'omaggio dell'ospitalità” ci dici. Ti alzi e cominci a spogliare tua moglie per noi.
Ti metti di schiena ai fornelli e la giri ai nostri occhi increduli ed attenti, baciandole il collo e la guancia sgranelli uno per uno i bottoncini che proteggono le tette dagli sguardi. Il sipario della sua camicia si apre per noi. Ormai il dado è tratto, non si torna più indietro. Le tette di lei sono una realtà innegabile e preziosa. Mi alzo, gli occhi di Irene mi seguono mentre mi avvicino, troviamo il coraggio di baciarci sulle labbra, giusto per confermare il nostro patto, e poi subito mi avvento sulle tette con la bocca e con le mani. Marco si alza e da dietro la mia schiena mi abbraccia dapprima sul seno, quindi scende con le mani per sciogliermi la fibbia di metallo stretta sopra il mio ombelico. Irene si volta per baciarti con la lingua sopra la sua spalla, ormai nuda. Marco mi fa alzare e sollevandomi le braccia mi sfila il vestito dalla testa. Resto con gli stivali in lingerie. Insieme io e te liberiamo le gambe di Irene dai pantaloni.
Ci spostiamo silenziosi nel salotto. Troviamo tre materassi uniti sul tappeto, coperti da fresche lenzuola di lino. Irene si sdraia con me e finisce di togliermi tutto. Tu e Marco, ancora in piedi, cominciate a spogliarvi a vostra volta.
Io e Irene siamo già un groviglio dissoluto di carni femminili, abbiamo il culo e la figa esposti e aperti. Marco ti guarda tutto divertito. E poi…… To be continued….

Ringrazio con affetto un prezioso amico col sigaro per aver lavorato con me a questa stesura parziale in attesa di completamento…


scritto il
2022-01-27
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