Tina, l'amica di mia madre 5

Erano le tre di un pomeriggio di luglio e faceva un caldo bestia. Ero solo in casa perchè mia madre era uscita da poco per fare alcune commissioni e sentii suonare il campanello di ingresso. Andai ad aprire e mi ritrovai davanti Tina, l'amica di mia madre che abitava sullo stesso mio pianerottolo. Indossava una vestaglietta da casa piuttosto succinta e trasparente con le tettone in bella vista che sembrava volessero far scoppiare il davanti della sua mise. Ahi ahi. Pensai che l'amica avesse voglia di cazzo. E non mi sbagliavo. "ciao Alberto -disse- avrei bisogno di un piacere" "Potresti per favore tenermi ferma la scala, mentre tolgo le tende che dovrei lavare?". "Certamente, le risposi, non ci sono problemi". Ci avviammo alla porta di casa che chiusi a chiave e la seguii. Aprì la porta di casa sua e infilò da dentro la chiave dando un paio di mandate. Poi si girò e mi disse: "E' tanto che non facciamo l'amore noi due". "Hai ragione" -le risposi - "Ma sono stato molto occupato con la scuola". Andò nello sgabuzzino a prendere la scala. Io la presi e le chiesi dove metterla. Mettila qui, grazie e io eseguii. Poi lei ci salì sopra e fece alcuni gradini. Si sbottonò gli ultimi bottoni della vestaglietta che le impedivano i movimenti, divaricò un po' le gambe, salì altri due gradini e la vestaglietta si aprì facendomi vedere la sua splendida figa e le cosce ben tornite. "Scendi subito -dissi- l'altra tenda la togliamo dopo. Mi è venuta un'idea". Mentre scendeva dai gradini mi misi davanti alla scala e quando ebbi il suo culo all'altezza del cazzo, glielo appoggiai sulle chiappe e spinsi con forza. "Ah, ti ho fatto venir voglia" -disse- ma io le avevo già infilato la lingua in bocca e quattro dita nella figa.