“Quarantena” and coffee (Atto III)

di
genere
prime esperienze

- 4 giorni alla fine dell’isolamento

In due giorni era successo di tutto: Marie aveva spompinato Remo, Sergio mi aveva confidato che il suo rapporto con Marie era “aperto”, Laura si era lasciata leccare da Marie ed io ero assurdamente attratto da Marie. Quella mattina quando aprì gli occhi mi porsi come prima domanda cosa succederà oggi? Laura si svegliò felice e si avvinghiò a me dandomi il suo più caloroso buongiorno. Rimanemmo nel letto a parlare per un po’, ne approfittai per chiederle se fosse preoccupata di un’eventuale positività, mi disse che lo era, ma cercava di non pensarci e questo perché si trovava nel luogo adatto per vivere questo strano momento circondata dalla persona che amava e con una compagnia simpatica e figa. L’abbracciai, poi le chiesi cosa pensasse di Marie, cercai di prenderla in castagna, ma lei seppe nuovamente cavarsela benissimo, ne parlò bene aggiungendo quanto fosse simpatica e carina, inoltre il suo modo di fare affabile e gentile le garbava parecchio.

“Una persona su cui poter contare” chiosò.

Provai ancora a indagare per scrutare segni di cedimento

I: Bella, affabile e gentile? Devo preoccuparmi?
L: Sei geloso, di una donna?
I: Un po’! La descrivi come la donna perfetta!
L: Sono solo contenta di trascorrere del tempo con una bella persona e di conoscerla meglio.
I: Hai detto che è bella, ti piace? Intendo fisicamente.

Laura non tradiva la minima emozione mentre con il suo viso schiacciava il mio busto e con la mano destra mi accarezzava delicatamente l’addome. Dopo qualche secondo di riflessione disse con mio stupore

L: Si, tanto! E’ giovane, bella e ha delle maniere davvero carine e gentili, Sergio è fortunato ad avere una donna come lei accanto.

Non sapevo cosa risponderle mi aveva già detto tutto con quell’ammissione e far finta di non sapere quanto successo ieri tra loro o chiederle se le sarebbe piaciuto chiavarla mi sembrava superfluo. Poi di scatto volse lo sguardo verso di me e come se avesse capito il mio bisogno di rassicurazione, mi baciò forte sulla guancia sinistra aggiungendo con la sua solita dolcezza:

L: Si è una bellissima ragazza, ma io nella mia vita ho già trovato il mio amore, quindi non fare il gelosone. Non serve!

Quelle ultime parole d’un tratto lavarono quell’onta di gelosia che stava rischiando di appannare quel quadretto lussurioso che si stava dispiegando sotto quel tetto di legno. Laura si alzò dal letto e uscì per andare in cucina per fare colazione. Io rimasi ancora un po’ sdraiato sul letto a pensare a quanto siano evocative determinate parole per infondere certezze nelle persone. Ieri sera vivevo in un sovraccarico d’eccitazione su cui aleggiava un sentimento di gelosia, ma al mattino quel carico era svanito e mi sentivo pronto a tuffarmi in una qualsiasi nuova esperienza. Raggiunsi la cucina, trovai Remo e Laura seduti al tavolo intenti a sorseggiare il loro caffè, ci raggiunsero dopo pochi minuti anche Sergio e Marie. Facemmo colazione assieme e decidemmo il programma della nuova giornata: passeggiata oltre il piccolo bosco e spedizione fino al castello vicino al colle in solitaria. Marie dopo l’iniziale buongiorno non mi degnò di uno sguardo, nessuno dei presenti ci fece caso. Non ne capivo il motivo, forse Sergio le aveva detto quello che avevamo fatto ieri? Bevuto il caffè, mi alzai dal tavolo e andai al pc per controllare la mia posta elettronica e togliermi in qualche modo dall’impaccio paranoico in cui mi stavo psicologicamente addentrando. Mentre osservavo il monitor del pc, allo stesso tempo, monitoravo la situazione intorno e non mi sfuggì di scorgere Sergio in piedi, dietro la sedia di Laura, parlottare con Remo, mentre le praticava distrattamente un messaggio defaticante alle spalle. La mia visione di campo venne però subito invasa dalla sguardo torvo di Marie che ora osservava nella mia direzione, raccolsi l’imponenza del suo sguardo e ricambiai l’occhiataccia nei suoi confronti. Era seduta al tavolo accanto a Laura con le braccia conserte, al mio sguardo rispose con un sorriso perfido e carico di malizia che mi inquietò. Tornai con i miei occhi sul monitor, ma continuai a sentire il suo sguardo insistente per tutta la colazione. Remo fu il primo ad abbandonare la stanza per andare a prepararsi per l’escursione, seguito a ruota da Sergio e poi da Laura. Rimasi solo con Marie, fu lei ad avvicinarsi a me, assunse la stessa posa di Sergio con Laura, nei miei confronti e iniziò a massaggiarmi le spalle con fare sensuale, poi si accostò e mi sussurrò nell’orecchio:
M:-Ho saputo che ti piace guardare! Mi ha fatto molto piacere, sai? Adoro essere guardata mentre scopo.
La sua mano destra smise di rollare sulla mia spalla e si fece delicatamente spazio nelle parti basse del pigiama, stringendo l’uccello duro.

M: Mmmh… quanto è grosso, mi piace …

In piedi alle mie spalle lo tirò fuori con naturalezza dai pantaloni e una volta impugnato, mi iniziò a segare decisa mentre la lingua mi lubrificava l’ orecchio. Il suo petto sfiorava la mia spalla e potevo percepire i suoi piccoli turgidi capezzoli foderati dalla sottile t-shirt. Non ci volle molto e dopo pochi istanti mi iniziai a irrigidire, lei lo capì e rapida si accucciò prendendolo in bocca proprio nel momento in cui la prima goccia calda di sperma mattutina stava per abbandonare la cappella. Mi ripulì sorridendo e poi ripose l’uccello alleggerito nel pigiama. Mi baciò delicatamente sulla guancia e poi se ne andò lasciandomi seduto in cucina rincretinito. Quando tornai in camera Laura era quasi pronta, mi fiondai sotto la doccia e ci rimasi per un po’. La giornata fu lunga e dopo una sosta nel bosco, proseguimmo verso il rudere del castello di Arvier tramite il sentiero. Ovviamente eravamo gli unici matti a spingerci in un’escursione del genere nonostante la bassa temperatura, ma era l’unico modo per non trascorrere tutta la giornata nella nostra baita, lo sapevamo e quindi eravamo ben protetti e poi il fatto che il sentiero fosse deserto ci faceva sentire meno in colpa. Scattammo diverse foto e Remo ci fece un’interessante lezione sulla vegetazione circostante. Per passione si è sempre interessato di biologia e natura, quindi ha una discreta cultura e ascoltarlo è molto piacevole. Laura e Marie ne erano rapite e anche Sergio lo ascoltava interessato, io invece ero turbato dal comportamento di Marie, mi chiedevo come potesse essere così naturale con tutti, aveva avuto rapporti sessuali con tutti di noi e con ognuno non vi erano crepe nel rapporto, anzi pareva che le sue azioni avessero fortificato tutti i rapporti con ogni persona del gruppo. La cessazione dello stato di tensione tra me e Marie e le bellezze paesaggistiche intorno, influirono sul mio umore che ora era più disteso e coinvolto con i membri del gruppo. Nel primo pomeriggio accelerammo il passo in direzione del castello, l’idea era rientrare prima che facesse buio, il castello si apriva davanti a noi. Lo raggiungemmo nel primissimo pomeriggio, facemmo diverse foto tra i ruderi di quello che un tempo era uno dei tanti castelli della zona. La vista sul paesaggio era davvero suggestiva e dalle alture era possibile osservare la falesia de La Ravoire, una parete liscia per arrampicatori. Marie e Laura scattarono diverse foto tra loro con l’aiuto di Remo e alcune anche con me, Marie in qualche occasione approfittava per tastarmi il culo e lanciarmi maliziose occhiate. Sergio e Remo sembravano divertiti anche loro e anche i loro abbracci amichevoli nei confronti di Laura si erano fatti più espansivi e lei sembrava trovarsi perfettamente a suo agio in quella festosa situazione. Mi resi conto che ogni volta che l’asticella di gelosia nei confronti di Laura non aveva il tempo di montare perché ogni volta che le attenzioni di Sergio e Remo verso di lei crescevano, Marie si mostrava più tenera e disponibile nei miei confronti, questo teneva a bada ogni sospetto. Ci divorammo con gli occhi per tutto il tragitto fino al rientro in baita, dove preparammo il solito caffè caldo, prima di rientrare nelle rispettive camere e prepararci per la serata.
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scritto il
2022-02-12
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