Tutto ebbe inizio cosi'

di
genere
incesti

Come per tutte le situazioni, esiste un'inizio... E quello che vi vado a raccontare, e come iniziai il mio rapporto di complicita' con mia madre, donna all'epoca gia' vedova non piu' giovanissima, e piena di pregiudizi, pudici e sempre apprensiva, ma che insistendo, convinsi ad essere mia complice in tutte le mie avventure amorose sessuali, fino a raggiungere il culmine scopandomela, e facendola scopare dai miei stessi uomini. Tutto ebbe inizio come dicevo, scarabocchiando i miei sentimenti e pensieri su dei fogli, che ben presto diventarono troppi. A quel tempo ero molto combattuto, ero in eta' adolescenziale, il mio fisico era magro efebico, il mio visetto nonostante i miei diciassette anni, mi faceva sembrare agli occhi dela gente, una bimba di soli dodici anni, una bimba non un bimbo, maschio com'ero nato.

Nella mia famiglia, casi come il mio non c'erano mai stati, mia madre da giovane era stata una donna carina, ma non di eccezzionale bellezza da generare un figlio di tale portata genetica. Eppure nacqui cosi'... Dopo un'infanzia abbastanza tranquilla, forse perche' figlio unico, e avendo genitori abbastanza protettivi, mi trovai in piena adolescenza, a fare i conti con il mio aspetto esteriore.

Avevo da poco perso mio padre per una malattia al cuore, e rimasi con mia madre, che cerco' di educarmi meglio che poteva, forse con troppa apprensione, dato ero un ragazzino vivace e ne combinavo sempre una. Arrivato ai sedici anni, dovetti fare i conti con l'altro sesso, alle ragazzine della mia eta' non piacevo proprio, in sedici anni di vita, non avevo mai avuto una fidanzatina, mai un'amore corrisposto, mai una vera relazione con una femmina. Per le ragazze io ero il fratello a cui confidare le proprie cotte, l'amico del cuore con cui passare qualche giornata ma nulla piu'.

Portavo i capelli lunghi, castani chiari quasi biondi, non ero un brutto ragazzo, ma evidentemente non ero cio che le ragazze cercavano. Confidai a mia madre con un po di imbarazzo il mio disagio affettivo, ma lei non ascoltava, continuando a ripetere di aspettare di tagliarmi i capelli, di essere piu uomo, ma anche cambiando il mio aspetto, cosa che in realta' non volevo, il mio fisico e il mio viso sopratutto restavano quelli. verso i diciassette anni, iniziai ad interessarmi agli uomini di una certa eta', iniziai a fantasticare e fare molti sogni erotici su uomini maturi che mi prendevano come fossi stata una vera donna, e tutto questo mi eccitava da impazzire.

La scoperta della sessualità per me, fu qualcosa di liberatorio, essendo cresciuto in una famiglia assai pudica, dove l'imbarazzo era dietro l'angolo solo a nominare il Sesso, per me farne la piena conoscenza, e stato come aver spezzato delle grosse e lunghe catene che mi tenevano prigioniero. Un'altra cosa strana che iniziava a interessarmi, era la complicita' di mia madre. Essendo maschio, e normale vedere nella propria madre un punto di riferimento. Iniziai cosi' a sognare di averla mia complice, poi a provare poco alla volta a rivelarle la mia situazione, e cosa provavo. Mia madre era una donna di mentalita' chiusa, non potevo proprio parlarle di maschi cazzi duri e sperma.

Presi coai' l'abitudine di scriverle dei bigliettini, per tentare di capire fino a che punto avessi avuto campo libero con lei. Mamma con molta difficolta' ha accettato la situazione, cosa non facile per una donna di mezza eta' come lei, cresciuta con un'educazione pudica di altri tempi e sopratutto educarmi e farmi crescere senza mio padre. Confessarle che volevo passare dall'altra parte, crescere come una donna, e che ero attratta dagli uomini di mezza età, non fu una cosa che lei accetto' ad occhi chiusi.

L'imbarazzo e sopratutto mio padre, mi impedirono per anni di rivelarmi a lei, certe cose mio padre non le avrebbe certo comprese, avevo paura di cosa sarebbe accaduto se mi avesse scoperto. Quando purtroppo lui ci lascio', ebbi finalmente strada libera con mia madre. Mio padre era un'uomo buono, ma di mentalita' chiusa, certe cose non le avrebbe mai permesse. Passato qualche tempo dalla triste perdita di papà, mi feci coraggio e mi rivelai a mamma, una volta per tutte.

Ricordo ancora come fosse successo ieri, la prima volta che trovai il coraggio di mostrarmi a lei in versione femminile. Era un'estate calda, ero andato a trovarla in veneto dove lei ormai abitava da tempo con mio padre, e dove rimase anche dopo la sua scomparsa, eravamo entrambe nel suo appartamento al mare. Io ero rimasta in citta', ed avevo gia' fatto moltissime esperienze con diversi uomini, ormai ero diventata una bella e grande Troia, cresciuta prendendo cazzi di ogni misura senza che mamma lo sospettasse minimamente.
Ho sempre atteso il momento di rivelarmi proprio per scoprire una volta per tutte le carte. Speravo in cuor mio mi accettasse cosi com'ero. La mattina dopo che andai a trovarla, mi svegliai di buon'ora, mi chiusi in bagno e non ne uscii fino a qualche tempo dopo, quando anche lei si desto' per preparare la colazione in cucina. Una volta pronta per il grande passo, andai nella mia vecchia cameretta ormai in disuso, la chiamai e attesi con il cuore in gola, che percorresse quei pochi passi dalla cucina alla mia camera. Quando finalmente mamma apparve sulla soglia, mi mostrai a lei in tutto il mio splendore.

Avevo indossato un completino intimo nero, che avevo trovato per l'occasione. Il tutto formato da: un corpetto nero allacciato dietro la schiena con lacci intrecciati, slip tanga, calze a rete autoreggenti e reggicalze, zoccoli di legno con zeppa alta, ben truccata,i lunghi capelli sciolti tra schiena e spalle, unghie delle mani smaltate di rosso. Quando entro' si fermo' un'istante sorpresa a fissarmi ammutolita, l'imbarazzo tra noi era palese, la fissai a mia volta negli occhi senza vergogna, per troppo tempo avevo atteso quel momento, perchè vergognarsi proprio ora? con il cuore che mi batteva a mille per l'eccitazione, le dissi che era ora conoscesse la vera me stessa, la vera Chris, quella che lei non conosceva, la Chris che avevo tenuta nascosta per anni interi.

Mamma rimase poco stupita nel vedermi conciata a quel modo, lei forse gia sospettava, forse gia' sapeva, e prima di parlare mi squadro' bene girandomi attorno. Finalmente parlo', l'attesa era snervante. Le sue parole furono: "Sei Bellissima, splendida". Quasi non ci credevo, avevo atteso quel momento da una vita intera, ed eccomi li davanti a mia madre come la vera Chris. La prova decisiva però non era ancora arrivata per lei, a pochi passi da noi avevo il mio computer portatile, proprio quello in cui sto scrivendo ora questa pagina. Le chiesi il favore di ascoltarmi in silenzio, e guardare cio' che avevo da mostrarle, solo alla fine poteva esprimere se lo riteneva giusto, un suo giudizio al riguardo.

Mamma evidentemente in giornata buona, accetto' la situazione, benche' fosse un po imbarazzata. Ci sedemmo entrambe accanto una all'altra alla scrivania, davanti al mio computer, e aprendo una cartella di files che avevo scelto apposta, le mostrai tutto d'un colpo, senza sosta e senza vergogna, una dopo l'altra, le foto che mi ero scattata durante le scopate con gli uomini che avevo frequentato fino ad allora. Erano molte, e scelsi quelle piu' decisive da mostrarle, commentandole una ad una le raccontai per filo e per segno, cosa avevo combinato fino a quel giorno. Fatti che lei ovviamente non conosceva ne sospettava.

Piu' volte scesi in particolari e dettagli piccanti, su come godessi a prendere cazzi grossi in bocca e nel culo, e di come avevo scoperto l'amore omosessuale. Vidi sospirare mamma parecchie volte, come rassegnata alla situazione che le andavo mostrando, ma non mi fermai e continuai il mio racconto foto dopo foto. Davanti ad una foto ingrandita, dove si poteva ammirare il grosso cazzo di un nero che mi penetrava, mamma storse il naso un po schifata. Ma come da accordi, non disse nulla. Una volta terminato il racconto, la vidi abbastanza provata. Sapevo a lei certe situazioni non piacevano affatto, ma era giusto le avesse sapute, era giusto le rivelassi fino in fondo chi ero diventata

La guardai, con i suoi occhiali grandi, se li tolse, puli' le lenti con un fazzoletto di carta, poi se li rimise, mi guardo' e riguardo' l'ultima foto che gli avevo appena mostrato, dove una cascata di sperma bianco mi riempiva la bocca aperta, colando a gocce dal mio mento. Era stato un primo pino davvero perfetto, in ogni particolare, avevo catturato il mio piacere e il mio visetto incorniciato dalla sperma colante. Erano scatti fatti dai primi cellulari degli anni novanta, e certo la qualita' non raggiungeva quella odierna, ma erano scatti abbastanza nitidi e si vedeva bene cio' che si doveva vedere.

Sospirando nuovamente, mamma disse a voce quasi spezzata: "Che dovrei dirti figlio mio? o devo dire figlia mia? che sei una maiala?" fece una pausa e continuo': "Lo sospettavo, ma non pensavo fossi arrivata a tanto." riferendosi ovviamente alla foto che era li davanti ai nostri occhi. Poi riferendosi a me sempre al femminile continuo': "Cosa vuoi da me.. che devo fare con te..." A quel punto la interruppi, non volevo vederla soffrire, ma doveva rendersi conto della situazione attuale, e accettarla se possibile. Non era difficile alla fine dissi. Le spiegai che volevo solo vivere le mie esperienze, in quel momento mi sentivo cosi, era cio che sentivo dentro di me, fare quello che amavo fare. Avevo scoperto di amare gli uomini, mi piaceva il cazzo, avevo scoperto questo strano amore, perche' reprimerlo? non mi aspettavo certo che capisse, ma che almeno provasse ad accettarlo.

Le parlai a cuore aperto, guardandola dritta negli occhi accanto a me, avevo bisogno di quel tipo di amore, vevo trovato degli uomini meravigliosi, che mi avevano dato un piacere mai conosciuto prima d'ora le dissi, vidi mia madre molto imbarazzata, io invece avevo il cazzo dentro il tanga che stava per esplodermi dall'eccitazione. Era fatta, lei ora sapeva... dovevo solo convincerla a essere dalla mia parte, e potevo vivere finalmente la mia vita da Troia come volevo. Lei riflette' un istante troppo lungo, poi aggiunse: "Se ti rispondessi che non mi piace cio' che fai, lo faresti ugualmente come hai fatto fino ad ora, non e forse vero?", concluse sospirando: "...Se e proprio cio' che ti fa star bene... Non posso impedirti di farlo sei grande e devi saper decidere della tua vita, bada a non farti fare del male, e impara a far usare i preservativi ai tuoi uomini." Furono le sue parole, lo avevo appena sentito ma non potevo ancora crederci, dovetti farglielo ripetere, mia madre mi aveva dato il suo consenso e mi aveva accettata come figlia. Era il giorno piu' bello della mia vita, le confidai che il nome del mio primo uomo era come quello di papa', colui che mi aveva sverginata per primo. Per uno scherzo del destino, quell'uomo di una certa eta' brizzolato, e ben dotato, aveva pure lo stesso nome di mio padre.

Mamma ne fu sorpresa, ancora non riuscivo a crederci, mi ero appena confidata a lei, e gia' stavamo chiacchierando di sesso e uomini, come due donne. La Inondai di parole come un fiume in piena, ero eccitatissima di poterle finalmente confidare tutto senza vergogna, le raccontai che avevo conosciuto quest'uomo chiamato Gaetano, di circa cinquant'anni, bello, alto, un cazzo stupendo, e un vero toro da monta, ormai ero lanciata e non mi trattenevo con le parole forti. Le dissi che era vedovo, mamma chiese se avesse figli, le risposi di no. Continuai il racconto dicendole che ci innamorammo al primo incontro, era un idraulico venuto per riparare una perdita in casa, e alla fine eravamo finiti a letto a scopare come maiali. Mamma ebbe da obbiettare sul fatto che facessi certe porcherie con chi veniva da me per lavorare, ma le assicurai, che tutto accadde in modo pulito, ci innamorammo al primo istante.

Le raccontai di come mi avesse aperto bene il culetto per la prima volta, facendolo con amore, e come mi avesse sverginata in modo assolutamente indolore, facendomi morire di piacere al primo colpo con il suo bel cazzo nodoso. Le confidai anche di averla pensata a lungo, mentre l'uomo mi apriva in due le chiappe a colpi di cazzo sul lettone matrimoniale, dove aveva dormito per anni. Mamma anche li ebbe da ridire, ma era piu che altro una delle sue solite battutine ironiche: "Pensi alla mamma solo in quei momenti? chissa' qul povero letto come lo avrai conciato" mi chiese quasi sorridendo, le risposi che erano anni che speravo che io e lei fossimo diventate madre e figlia, e il sogno si era finalmente avverato.

Mi mostrai cosi' felice, che mia madre ne fu contagiata in tutto e per tutto, parlavo di continuo, non mi fermavo piu', dovevamo recuperare anni di rapporti interrotti, e ora volevo aggiornarla su tutto cio' che mi riguardava a 360. Mamma disse che non pensava mi tenessi dentro tutto questo amore per gli uomini, le confidai che con papa' sempre presente, potermi confessare a lei era un rischio e la mia timidezza non aveva agevolato le cose. Mamma mi diede ragione, papa' era stato un grand'uomo, ma su certe cose proprio non connetteva. Ero talmente eccitata, che non ce la feci piu', con la manina dalle unghie smaltate, estrassi dal tanga il cazzo duro, che ormai era inutile nascondere. Mamma nel vederlo fece un'altra delle su battutine, pregandomi di non sporcarla, vedendo la mia eccitazione al culmine.

Una volta accettata la situazione, mia madre sembrava piu' rilassata e disposta a scherzarci su. Alla fine concluse, era meglio prenderla con ironia, e fece bene. Le sorrisi abbracciandola lasciando momentaneamente il mio cazzo duro. Era una mattinata davvero speciale quella per entrambe. Le ore passavano veloci, ed eravamo ancora li a chiacchierare di sesso e uomini dal cazzo grosso e lungo come pettegole. Forse stavo correndo troppo, ma presa dall'euforia del momento, le domandai se avesse voluto farsi un paio di scatti insieme a me, giusto per far vedere ai miei uomini, che mamma meravigliosa avessi. Ovviamente non le chiesi di spogliarsi dissi, era giusto per avere un ricordo di quel bel momento che stavamo vivendo insieme.

Lei al principio rifiuto', ma la convinsi, la convinsi pure a farsi fotografare in costume da bagno, intero ovviamente. Usammo la fotocamera del mio computer, la feci mettere in varie pose con me a fianco. Fu un momento davvero divertente, mamma piu' volte imbarazzata, cercò di allontanarsi prima dello scatto, alla fine la tranquillizzai e riuscii a trattenerla per la foto di rito. La prima che realizzammo, fu noi due sedute alla scrivania, abbracciata al collo di lei, con il cazzo duro fuori dal tanga, in intimo, la baciavo sulla guancia, mentre lei con le gambe accavallate e in costume da bagno, cercava di sorridere imbarazzatissima. Il secondo scatto, lo facemmo in piedi davanti al mio notebook, abbracciate con il braccio attorno alla vita, sempre con il cazzo fuori io, ma stavolta senza tanga, che tolsi restando con il corpetto e le calze a rete e zeppe. La terza foto la facemmo in cucina, portai il computer e lo sistemai sul tavolo, dove c'era pronta la colazione ormai fredda. Scattai la foto con lei che beveva la sua tazza di latte, mentre io le figuravo accanto, con le chiappe spalancate dalle mie manine, dandole le spalle. Mi stavo divertendo un mondo, e anche mia madre, pur non ammettendolo si divertiva a fare la modella insieme a me.

In uno degli ultimi scatti, le chiesi sempre piu sfacciatamente di iniflarmi un dildo di plastica nero dentro al culo, lei si rifiuto' per l'imbarazzo, un po temendo di farmi male. La convinsi a tenermelo almeno appoggiato allo spacco delle natiche, e lo fece. Mentre l'ultima foto venne piu spinta delle altre, continuavo a toccarmi, eccitata come una Troia, mamma ci scherzo' su, dicendo che se non smettevo di toccarmi il pisello, me lo avrebbe strappato. Allungo' il braccio prendendomi in mano il cazzo duro, e al contatto con la sua dolce manina, non riuscii a trattenermi, spruzzandole addosso la mia sperma calda, e sporcandole il costume, oltre la mano. La foto venne proprio in quel momento che fu immortalato. Erano delle foto innocenti rispetto a quelle che le avevo fatto vedere qualche ora prima certamente, ma erano scatti fatti insieme da Madre & Figlia, che segnava un nuovo inizio per tutte e due. Mamma dovette cambiarsi, ripulirsi non le basto' affatto.

Rimasi da lei un paio di giorni, in cui giravo liberamente per l'appartamento in bikini, senza vergogna, per darle modo di abituarsi alla mia nuova identita', le chiesi piu volte, di rivolgersi a me come una figlia, le ci volle un po ma alla fine ci riusci' nell'intento, ormai mamma si rivolgeva a me come donna, ed era una seconda conquista per averla al mio fianco. Poco alla volta, ne ero convinta, sarei riuscita a toglierla dall'imbarazzo, e a farla diventare la mia tutrice e complice delle mie avventure sessuali amorose con gli uomini. Solo all'idea di averla al mio fianco mentre un'uomo mi sfondava il culo, mi eccitava da impazzire, e sborrai parecchio in quelle notti in cui rimasi da lei.

Tornai a Milano qualche giorno piu tardi, colma di gioia, pronta a ricominciare la mia vita di Troia, ma stavolta sapevo di poterla condividere con mia madre, che ora avrebbe avuto una bella figlia di cui essere orgogliosa. Quella notte non ho dormito molto, e le telefonai subito per passare la serata con lei a parlarle nuovamente di grossi cazzi sbrodolanti di sborra e di uomini nudi da cui presto mi sarei fatta riempire. Le dissi che avrei voluto averla presente un giorno per vedermi dal vero fare l'amore con un uomo, mamma ebbe da ridire e tentenno', ma le ricordai il suo patto e la nostra promessa di essere come Madre & Figlia in tutto. Avevo voglia di uomini, e volevo che anche lei condividesse con me la mia stessa voglia. Volente o meno, era coinvolta nella faccenda, e speravo di farle sentire al piu presto via telefono almeno, il primo rapporto con un uomo, dato ci dividevano chilometri di distanza. E l'occasione che aspettavo arrivo' ben presto. Per contatti chrisbabyface@libero.it
scritto il
2022-02-17
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