Angelica capitolo dieci

di
genere
trans

Dopo aver risolto la faccenda del direttore, alcuni giorni dopo il Signor "Luigi" capo supremo, la chiama nel suo ufficio, si fa spiegare la faccenda, alla fine dice ad Angelica che vorrebbe portarla a cena.

Angelica) Signor Luigi, lei mi sta invitando a cena, ma sono certa che è una scusa per il "dopo". Da quando si sa di mio marito, sono in molti che si sono fatti avanti, anche troppi per i miei gusti.

Luigi) Ho solo espresso il desiderio di portarti a cena, è da molto tempo che volevo chiedertelo, oggi mi è sembrato il giorno giusto.

Angelica) Amo mio marito anche se è una trans, ma sono anche tentata, non vorrei rovinare tutto con lui.

Luigi) Se non te la senti per la cena, potremo organizzarci qua in ufficio, alla fine sarebbe una soluzione, non credi?

--Sta tentando tutte le strade, mi sta quasi costringendo, ne devo parlare con Paolo, glielo dico, ottenendo una tregua.
La sera mentre ceniamo porto a conoscenza di Paolo del discorso di Luigi.

Angelica) Amore mio, oggi il capo supremo in persona, mi ha proposto di andare a cena con lui, non sapevo cosa rispondere, ho preso un pò di tempo per decidere.

Paolo ha cambiato espressione, mi ha guardata in modo strano, interrogativo, dopo qualche secondo mi dice:

Paolo) Mia cara te lo dovevi aspettare che sapendo cosa sono io, qualche uccello avrebbe cercato il tuo nido. Il problema è un altro, cosa vuoi fare tu, non credo che sei costretta a cedere, pena il licenziamento. Se hai deciso di cedere, non te lo posso impedire, ma sappi che ne soffrirò tanto.

Angelica) L'alternativa che mi ha proposto è quella di farlo in ufficio dopo l'orario, non so cosa devo fare, consigliami tu.

Paolo) Mi vuoi coinvolgere, anche per liberare la tua coscienza, ma in questo caso, sono il meno indicato a dirti cosa puoi fare, dipende tutto da te, se ci vai a cena, ti scoperà certamente, non penso che si limiterà ad una botta e via, mi sono spiegato? Pensaci e decidi.

Con questo discorso, iniziamo una settimana dove quasi non ci parliamo, quasi non ci vediamo, anche a letto, stiamo lontani.
Il sabato andiamo a fare la spesa, siamo vicine, ma non c'è dialogo, nel pomeriggio vedo che si prepara, sta in bagno più del solito, quando viene fuori, mi comunica che sarà a cena fuori, ho capito, rimango in silenzio. Non la guardo neppure, non so cosa ha indossato sotto, alle 20, esce dalla camera, prende le chiavi, dall'ingresso mi saluta con un "ciao" ed esce, sto mangiando, ma ora non mi riesce di mandare giù la mia insalata, così mi faccio il caffè e vado nello studio a lavorare, è un modo per tenere la testa occupata. Non mi rendo conto del tempo che passa, sento la chiave nella porta, sono le 2 di notte, quando entra, è decisamente sbattuta, molto più delle nottate al Club.
Mi dice "Ciao" e va in bagno, sento l'acqua scorrere, penso che sta togliendo le tracce di Luigi. Viene nello studio e dice:

Angelica) Scusami, ho fatto tutto senza dirti nulla prima, ho pensato che ti avrei dato dei pensieri. Siamo stati al ristorante fino a mezzanotte, abbiamo parlato tanto, di te e di noi, poi siamo andati in un BeB di un suo cliente e lì abbiamo fatto sesso, mi ha scopata a lungo, ci sa fare, mi ha girata e rigirata, poi si è scaricato nella bocca e io ho ingoiato, poi ci siamo ricomposti ed eccomi qua.

Vedo Paolo assorto, mi fissa con uno sguardo indagatore, sono sicura che non mi ha creduta, ma pensa in silenzio, poi mi fa:

Paolo) Sai cosa sto pensando? Che stanotte è nata una nuova Angelica, credo che l'altra non esista più. Fino a stasera mi ero illuso che le serate al Club potessero accontentarti, ma ho commesso un errore, non ho calcolato la tua mente femminile e la conseguente disponibilità a fare le corna. Sicuramente avrete parlato di me, ma solo per convincerti a diventare la sua amante. Sbaglio? Secondo me ha in parte sfruttato la manovra del suo direttore, non so se le ore che ha impiegato per cercare di convincerti gli siano bastate, ma ha la possibilità di tampinarti tutti i giorni in ufficio.

--Osservo la reazione di Angelica, per la prima volta la vedo in grossa difficoltà, mi ha ascoltato ma non ribatte, così le dico che sono stanco e che voglio andare a dormire, lei si avvia verso la camera, io verso il bagno, impiego una decina di minuti, quando arrivo in camera, lei dorme (o fa finta), mi corico ma non mi avvicino.
La mattina (domenica), quando si alza, mi trova già in piedi a preparare da mangiare, le dico che voglio andare di nuovo all'outlet, mi servono alcune cose, mi vuole accompagnare, non torno sull'argomento della sua nottata. Compro due tailleur da "donna in carriera", altre gonne, alcune camicie, due pantaloni, due sandali col tacco 8 e 12. Questa volta ho provato tutto sul posto, a casa ho messo tutto nell'armadio. In tutto il pomeriggio, non mi ha quasi mai parlato, lascio perdere, se intavolassi il discorso, certamente litigheremmo.

Durante la settimana sembriamo due estranei, quando vado a letto, non mi avvicino e neppure lei. Il venerdì sera, ormai mi sono stancato di tutto questo:

Paolo) Da sabato scorso, quasi non mi consideri, non mi hai detto quello che pensi, ma hai cambiato atteggiamento verso di me. Sono diventato un ostacolo?

Angelica) No, ma è da sabato e per tutta la settimana che insiste perchè vuole che diventi la sua amante fissa. Non me la sento, perderei la mia libertà. Potrei scoparci ancora, ma non mi voglio impegnare, non te l'ho detto prima perchè temevo di ferirti, ma tacendo ti ho ferito di più. Ti ho osservata all'outlet, sei già diventata una donna che sa quello che vuole, io ho il timore di essermi quasi persa.

Paolo) Ieri ho telefonato a Giorgio per il prossimo sabato, devo andarci per vedere il dottore, per le prescrizioni e gli esami.

Angelica) Per una volta non vengo, te li lascio tutti, poi se vuoi, mi racconterai.

Paolo) Lo immaginavo, farai una due giorni con Luigi. Ormai hai fatto la tua scelta.

--Il venerdì quando arrivo, Giorgio si stupisce di non vedere Angelica, gli dico che ha trovato un cazzo danaroso e ha pensato di farsi due giorni di libertà da me.
La mattina il dottore mi visita, mi palpa il seno a lungo:

Dottore) L'autorizzazione al cambio del nome è già partita, arriverà all'ufficio competente tra qualche giorno. Da ora si potrebbe passare al dosaggio di mantenimento, ma so che a te piacerebbe un seno più prosperoso, per questo ti do delle fiale particolari, sempre una a settimana, ti do le ricette per altri 6 mesi, ti dico i risultati per telefono, ora scusami ma devo scappare, mi aspettano.

Giorgio ne approfitta, vuole sapere tutto, così non nascondo nulla, ma voglio che se la sentirà per telefono, di non dirle della nuova terapia, è una cosa solo mia.

Faccio la solita preparazione, alle 21 scendo al bar con un completo stavolta nero, di maschi ce ne sono un bel pò, fortuna che la ragazza mi ha fatto due carichi di olio. Comincio a prenderne due per volta, culo e bocca, in una giostra infernale, alle 2 di notte ho il culo in fiamme e lo stomaco pieno, quasi mi viene il vomito. Giorgio ferma tutto, la ragazza che mi fa la pulizia, mi aiuta a tornare in camera, arriva anche Giorgio che mi fa il resoconto della serata, da solo, in 40 hanno fatto due giri in culo, 45 li ho presi in gola.

Mi sfogo con lui dicendo che Angelica non è venuta perchè il suo nuovo maschio la vuole come amante fissa, non le servo più.

Giorgio) Non dire queste cose, sono certo che voleva prendersi solo un diversivo.

Paolo) Tu dici, ma se voleva un diversivo, cosa meglio del Club? E' il posto giusto, nessun problema e godimento assicurato.

La mattina dopo, saluto Giorgio, riparto, quando arrivo a casa, metto l'auto nel box, entro, ma non c'è nessuno, guardo nelle stanze per esserne certo, mi sto preparando la cena, quando sento la chiave, non mi paleso, vado sulla porta della cucina che da in salotto, Angelica abbracciata che da la lingua a Luigi. Appena mi vedono, si staccano, lui mi guarda in modo strano, Angelica ha lo sguardo smarrito, chiedo loro se vogliono mangiare o scopare, lo dico con rabbia, lui ha capito, saluta e se ne va.

Paolo) Sapevo che avresti fatto una due giorni infuocata, ma non pensavo che arrivassi a tanto, sono deluso da te, se ne vuoi parlare, ci sono, stasera non aspettarmi a letto, ci hai fatto le tue cose sopra, io dormo da un'altra parte.

Lei ha gli occhi lucidi, piange ma non parla.

La mattina (lunedì), telefono in ufficio dicendo che non vado per motivi miei, nella camera degli ospiti, c'è tutto, quindi prendo tutta la mia roba e la metto in quell'armadio, sistemo le mie cose, poi resto nello studio a lavorare. Quando torna, mi vede al lavoro, non si preoccupa, per la cena di solito mangiamo solo un'insalata e ognuno se la prepara per se. Va a dormire, ma dopo due minuti torna fuori e:

Angelica) Come mai nel tuo armadio non c'è più nulla, mi vuoi spiegare?

Paolo) Ma certo, siccome ti ho vista abbracciata e con la lingua in bocca a lui, ho capito tutto, non hai parlato, ma ti sei fatta capire molto bene, stamattina ho preparato l'altra camera, ci dormirò, voglio sapere che intenzioni hai, se vuoi ci separiamo, tanto peggio di così, devo andare dell'avvocato?

Stavolta l'ho messa al tappeto, piange ma sta zitta.

In ufficio ho detto che mi servono un paio d'ore per delle commissioni, vado dove lavora Angelica, mi faccio ricevere da Luigi, quando entro in ufficio, due secondi dopo arriva anche lei, così dico:

Paolo) So che per due giorni si è scopato Angelica, se lei pensa di gestire la sua e la mia vita, si sbaglia, adesso, lei mi dice cosa vuole da lei, ma lo deve dire in faccia a me, sono una trans, ma sui documenti sono suo marito.

Lui non si aspettava un attacco frontale, balbetta un pò:

Luigi) Ammetto che ho preso una sbandata per Angelica, sono mesi che cerco di averla, ci sono anche riuscito per due volte, vorrei il suo consenso per continuare.

Paolo) Io non le do un bel nulla, se lei crede di poter fare e disporre delle persone, solo perchè è danaroso, le dico che si sbaglia, i miei valori non li scambio con tutto il suo denaro, se vuole il mio parere, lei mi fa schifo, anche come uomo, spero ed auspico di non vederla più a casa mia.

Esco dall'ufficio, spengo il registratore, faccio alcuni CD e uno lo porto alla moglie, che lo ascolta e mi ringrazia. La sera a casa, Angelica mi aggredisce:

Angelica) Ma sei impazzita? Con la sfuriata di oggi mi possono licenziare, è questo che vuoi?

Paolo) Intanto, ancora non hai risposto alla mia domanda di ieri, devo andare dall'avvocato? Ti sei stancata di me? Penso almeno di meritarmi una risposta. Sono anche disposta ad andarmene, se vuoi, ti lascio il campo libero. Non ti servo più, ora lo so.

Angelica) Non voglio che te ne vada.

Ha gli occhi gonfi di lacrime, ma non parla più, vai a capire cosa pensa e vuole.

Paolo) Dimmi una cosa, ma voglio la verità, ti sei innamorata di questo Luigi? Da come ti comporti si capisce benissimo che è si.

Angelica) No, credo di no, ma mi ha fatta divertire e stare bene.

Paolo) Ma il Club, non ti faceva divertire? Senza problemi, ma se non sei innamorata di lui, chi ami, nessuno? Prima ero timido e vergognoso, tu e il Club mi avete trasformato, ora graffio e mordo se necessario, ma devo sapere, mi hai deluso e non ho più fiducia in te, ora il mio amore se vuoi, te lo devi guadagnare e meritare.

Angelica) Ti amo ancora, ma Luigi con tutte le sue parole mi ha quasi plagiata, ora me ne rendo conto, ho capito e lo ammetto.

--Per il momento siamo in tregua, ma non torno in camera, rimango in quella degli ospiti, per ora non me la sento, la delusione è stata profonda, lei lo capisce e non insiste. Non so se Luigi ha mollato, di Angelica non mi fido più, se lo ha fatto una volta, ci vuole poco a rifarlo e io cosa faccio, se devo fare il cornuto, la lascio all'istante. Anche se sto diventando una donna, ho dei principi, li mantenevo al Club, lì non c'era tradimento, ma gioco, senza nessun coinvolgimento amoroso, se non lo capisce, ognuno per la sua strada, ora sono io che non mi piego. Nel sonno ho sentito il letto muoversi, la mattina era nel mio letto, quando mi sono alzato, si è svegliata e mi ha chiesto scusa, sentiva la mia mancanza.

--Non sapevo che la titolare di Angelica era la moglie di Luigi, nel giro di pochi giorni lo ha esautorato ed è tornata al suo posto, prima lavorava da casa, sapeva di alcune scappatelle, ma non di tutte, Angelica era solo una delle tante.



P.s. Avrei dovuto metterlo in tradimenti, ma come sapete sono una trans e questo è un incidente di percorso, vedremo se cambierà qualcosa o no, chissà.
scritto il
2021-12-16
3 . 4 K
visite
1 3
voti
valutazione
5.2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Angelica capitolo nove

racconto sucessivo

Angelica capitolo undici
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.