Angelica capitolo nove

di
genere
trans

Abbiamo messo in archivio anche questa serata, ce la siamo spassata.
Ricominciamo la settimana lavorativa, ormai mi sono convinto a portare regolarmente la gonna e i tacchi, nel palazzo sono sulla bocca di tutti, specialmente dei maschi (sono sicuro che mi vorrebbero), che sono molto peggio delle donne, che qualche volta quando rientro con la borsa della spesa, mi fermano per chiacchierare amichevolmente.

Sabato siamo invitati a cena dai miei, mio padre ci vuole parlare.

Papà di Paolo) La cena è un pretesto, ci sono delle novità per la casa, quando fu costruita era in campagna, in una zona completamente isolata, poi la città si è allargata e ora è in periferia, è una casa singola, ora vuota.
Fino ad un anno fa ci abitava il proprietario, che è morto, il figlio vorrebbe venderla, ma chiede troppo, ho chiesto per l'affitto e mi ha detto che se la teniamo come si deve, per lui va bene. Mi ha dato le chiavi, domani andiamo a vederla, mi ha anticipato che occorrerebbe qualche lavoretto, vedremo.
La domenica andiamo a vedere la casa, è singola, ci sembra grande, attorno ha il giardino e il muro di cinta alto più di due metri, entriamo e la visitiamo, a noi due piace, ci piace anche il senso del privato che ci infonde.
Il canone di affitto, poi non è molto alto, al padrone di casa interessa di più che venga tenuta aperta e vissuta, lui abita lontano e se noi la affittiamo, si toglie un problema.
Ci troviamo, firmiamo il contratto, mio papà farà la tinteggiatura dove serve, poi ci trasferiremo. Le male lingue non avranno più da malignare sulle mie gonne e su Angelica.
Dopo un mese ci trasferiamo, per festeggiare decidiamo di fare una serata al Club. Angelica chiama Giorgio per la camera, spiega del festeggiamento e lui dice che provvederà a trovare il materiale maschile adatto all'evento.

Arriviamo come sempre la sera del venerdì, Giorgio è molto gentile.
Sabato mattina, troviamo il dottore che è venuto per controllare Paolo, i documenti sono già arrivati, c'è solo da aspettare la sentenza. Visita Paolo e afferma che fisicamente sta andando molto bene, lui lo vuole ringraziare e accucciandosi lo spompina al meglio. Anche stavolta gli viene in bocca e lui diligentemente manda giù tutto. Angelica e Giorgio si sono goduti lo spettacolo, il dottore se ne va, noi abbiamo per pranzo il solito bibitone, ancora non mi sono abituato al sapore (troppo dolce).
Solita trafila pomeridiana, stasera il nostro intimo è bianco a fiori colorati, una variante primaverile anche se è autunno inoltrato.

Sosteniamo l'assalto di molti maschi, qualcuno ha fatto tre giri, a noi andava bene.
A metà serata c'è stato il brindisi alla nostra coppia, solo noi e Giorgio sapevamo il vero motivo. La serata termina verso le 2, non siamo provate, ci siamo abituate a questi ritmi forsennati, ce li siamo cercati, le prime volte era solo Angelica a sopportarne il peso, ma poi mi sono aggiunto io.

Torniamo nella nostra nuova casa, abbiamo tanto spazio in più, la nostra camera è quasi il doppio di prima, di fianco c'è il bagno, che comodità.

Andiamo verso le vacanze di Natale, l'azienda come tutti gli anni organizza la cena per gli auguri, quest'anno arriva un invito scritto, allargato ai rispettivi consorti, ne parliamo.

Angelica) Non mi sembra il caso di venire alla cena, tutti sanno di te, ma il pesce fuor d'acqua sarei io, devi renderti conto che ora la nostra famiglia è composta da due donne, anche se sui documenti ancora non lo sei.

Paolo) Ma dai, se prima ero io a vergognarmi, ora sei tu, in fondo ne io ne te abbiamo fatto del male, la sorte ci ha voluto provare, abbiamo resistito e vinto.

--Angelica si convince e viene alla cena, siamo entrambe con un tubino, lei nero, appena sotto il ginocchio, calze velate nere e tacco 12. Il mio è blu elettrico, della stessa lunghezza del suo, calze velate color carne e tacco 12.
Siamo truccate e pettinate alla perfezione, Angelica è meravigliosa, anche io non sono male. Abbiamo gli occhi di tutti puntati addosso, qualcuno sbava e noi ridiamo.
A una certa ora, non molto tardi, ognuno se ne torna a casa, pure noi. A casa dico:

Paolo) Hai visto che non è stata poi così male la tua partecipazione? Avevi tutti gli occhi addosso, dei maschi, ma pure delle femmine, sono certo che ti hanno invidiata.

Angelica) Ma dai non esagerare, non sono poi così bella, qualcuno affamato, mi sarebbe saltato addosso, ma era solo qualcuno.

--Mi accorgo che le mie parole l'hanno un pò eccitata e non appena viene a letto, la accarezzo, poi scendo baciandola dal seno fino alla passera, mi lascia fare gustandosi il trattamento, la lecco dentro e fuori, mi aiuto con le dita e quasi riesco ad infilare la mano, urla e gode, poi si muove col bacino, mi invita a spingere e la mia mano scompare, lei squirta urlando, è la prima volta che lo fa, continuo ad uscire e ad entrare, gode di continuo, la sto scopando con la mano, vado avanti fino a quando mi dice di fermarmi perchè non ne può più. Mi abbraccia, mi bacia, mi stringe con forza, poi:

Angelica) Non avrei mai pensato che la tua mano potesse entrare, mi sbagliavo, mi hai fatta quasi impazzire dal piacere. La prossima volta ce lo facciamo a vicenda, sarà bellissimo.

Paolo) Certamente, per poterlo fare però io devo stare supino come te, questa posizione non l'abbiamo mai provata, domani vediamo. OK?

--Angelica annuisce e si addormentano abbracciate. Hanno scoperto un nuovo modo per fare l'amore, non è sesso meccanico, quello che fanno, lo fanno con sentimento, in quei momenti non sono due persone, ma una sola. E' amore vero.

Angelica ha pure lei la cena aziendale, per la posizione che occupa, è quasi costretta ad andare, non ne ha molta voglia, così le dico:

Paolo) Stasera alla cena ci vai, te lo ordino, con una variante, vieni in camera e prova il mio tubino, io non posso venire, ma se ti sta bene indosso, sarà come fossi lì con te, ok?

Se lo prova, le sta bene, la lunghezza in più non da fastidio, si guarda allo specchio, mi sorride e mi dice:

Angelica) Hai ragione, non mi ingoffa, anzi mi sta bene, cade bene, lo tengo, stasera a cena sei con me. Quando torno, spero non tardi, ti racconto.

Esce, sarà perchè sono innamorato, ma è splendida.

A mezzanotte appena passata, rientra, io sono nello studio davanti allo schermo del PC, la sento, lei vede la luce, si mette di fianco a me e poi:

Angelica) Accidenti, stasera mi sono sentita nuda anche col vestito, c'erano altre donne, più belle di me, anche quelle che frequentano il Club qua in campagna, ma sembrava che avessi la calamita, venivano tutti da me. Per fortuna che nessuno si è azzardato ad allungare le mai, altrimenti lo denunciavo immediatamente. Che stronzi affamati morti di figa.

Paolo) Ehi, non ti ho mai sentita parlare così, neppure al Club, penso che tu stia un pò esagerando, se nessuno ha allungato le mani, non puoi accusarlo di nulla, o no.

Angelica) Forse, ma ero nel mirino di troppi maschi, se ero nuda li avrei messi a posto in un'ora, ma non ero in guerra.

Ho capito che la situazione non le è piaciuta, ha tirato fuori le unghie come una pantera, la amo anche per questo.

Andiamo a letto e me la coccolo fino a farla addormentare.

La domenica andiamo dai suoi a mezzogiorno e la sera dai miei, giornata tranquilla.
Il lunedì sera a cena:

Angelica) Ti ho raccontato della cena di sabato, beh, stamattina, uno che credeva di fare lo spiritoso, solo per il fatto che è uno dei direttori, si è permesso di fare delle affermazioni su di me e anche di te, ho capito che alla cena, speravano tutti di avermi, per il semplice motivo che mi considerano in astinenza, domani vado con un registratore, quello piccolissimo e registro tutto, non si sa mai. Se credono di trattarmi da puttana solo per il fatto che mio marito è una trans, li aggiusto io, vedrai che casini che gli combino.

La guardo, non l'ho mai vista così arrabbiata e decisa, so che quando cercano di trattarla male si ribella, lo ha sempre fatto istintivamente, ora lo fa ragionando, per me è una cosa nuova.

Paolo) Ti conosco troppo bene per non pensare che i fatti di oggi non siano una conseguenza di qualcosa che è successo sabato, che non mi hai raccontato, o sbaglio?

Angelica) No, non sbagli, sabato, appena finito di mangiare, sono andata in bagno, quando sono uscita, in due mi aspettavano, mi hanno abbrancata e cercato di prendermi, ma mi sono divincolata con forza e sono riuscita ad allontanarmi. Uno dei due è quello che ha fatto il cretino stamattina. Si sente forte perchè è uno che comanda, ma non sa di cosa sono capace.

La mattina dopo, va al lavoro coi pantaloni, per non correre rischi, il solito personaggio le parla, dice che se vuole la può far cacciare, che se non ci sta, la sua carriera avrà dei grandi scossoni, che lui è attratto da me, che mi vuole, che sa che sto con una trans, così si sente autorizzato a propormi il suo di cazzo.

Questi discorsi vanno avanti per due settimane, tutte le sere scarica la registrazione, il succo è sempre quello, si configura il reato di "stalking". La mattina prima di uscire, Angelica registra con la sua voce la data e chi è la persona che parla, così non ci sono equivoci.
Non ne può più, con l'ultima registrazione ha messo insieme un CD. Non sa decidere se andare in direzione o dai carabinieri, in ogni caso lei sarà quella che ci rimette, allora fa una cosa che non avrei mai pensato, fa un pacchetto con una copia del disco e la fa avere alla moglie, che fa una scenata pazzesca al marito, minaccia di rovinarlo.
Il giorno dopo viene in ufficio e mi accusa di tutto.

Angelica) Mio caro direttore, se lei pensa di ottenere da me anche solo un sorriso, ha sbagliato, ho registrato anche quello che mi ha appena detto, se non la smette subito e si comporta come si deve, questa registrazione delle sue minacce, unite a una copia del disco, la do al mio avvocato, la porto in tribunale, se la pianta tengo la cosa in sospeso, faccia lei.

A casa la sera, mi racconta tutto e ci facciamo una grassa risata alla sua faccia.
scritto il
2021-12-15
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