La famiglia

di
genere
incesti

-Ma mamma, lo sai anche tu che papà sborra come un cavallo!-

Aveva gridato la ragazza rispondendo al rimbrotto della mamma.

-Lo so ma questa non è una giustificazione per sporcare tutto il pavimento!

Cosa penserà tuo fratelle quando viene a sedersi tavola per fare colazione?

Adesso vai a fare il bidet e poi torna a pulire prima che esca anche lui dalla doccia.-

-Uffa!-

Aveva sbuffato la figlia.

La mamma davvero non aveva tutti i torti a rimproverare la figlia la quale era uscita di corsa dalla camera da letto dove aveva passato la notte a scopare col padre.

La ragazza aveva trovato il bagno occupato dal fratello e si stava dirigendo verso quello di servizio quando, completamente nuda, con due scie lucide all'interno delle cosce e sulle gambe ed un lungo filamento di sperma che a gocce poi, colava sul pavimento sporcandole anche i piedi, era passata davanti alla porta della cucina dove la mamma aveva già preparato la colazione per lei ed il fratello.

"Cazzo ragazzina, se proprio non avevi il tempo di pulirti con un asciugamani, potevi almeno mettere le mutandine o coprirti col palmo della mano sulla passera bagnata!"

Aveva pensato tra se e se la mamma poi, sempre assorta nei suoi pensieri:

"Avessi fatto così quando mio padre mi aveva sverginata, sai quante botte avrei preso!

Altri tempi, altra educazione, altro timore verso il padre ed altro rispetto per la mamma.

Che ci vuoi fare, è la gioventù del giorno d'oggi!"

Rimuginando poi sulla bella figura della figlia (dalle forme simili alle sue, con le gambe lunghe, il culo alto ed i seni duri e gonfi come fossero plasmati da sapienti mani di un abile artista) che corre verso il bagno rilasciando dietro di se una colata di sperma, erano riemersi nella sua mente antichi ricordi:

"Ma mamma, lo sai anche tu che papà sborra come un cavallo, mi ha gridato la stronzetta!

Aveva ragione!
Certo che aveva ragione ma non è così che una figlia si rivolge verso sua madre.

Se solo sapesse che mio padre mi aveva sverginata col suo coso talmente grande per me, da costringermi a letto per una settimana prima di riprendermi, non farebbe proprio con me affermazioni così strafottenti.

Se poi la troietta sapesse che mio padre prima di deflorarmi (era davvero rispettoso delle leggi e dunque, mi aveva sverginata proprio il giorno del mio diciottesimo compleanno con il mio completo assenso) mi aveva scopata in bocca e nel culo per oltre tre anni, si sentirebbe davvero fortunata per come se la passa lei.

Ricordo con angoscia la prima volta che tenendomi per i capelli mi aveva chiavata in bocca sino a quando, grugnendo come un maiale, mi aveva scaricato in gola tutta la sua sborra facendomi quasi soffocare e facendomi spruzzare dappertutto la sua enorme, improvvisa sborrata.

Col tempo, avevo imparato a trattenere in bocca lo sperma ed ingoiare poi senza problemi.

Mi piaceva quel sapore ed avevo persino imparato a gustarlo insieme a lui mentre mi baciava sulla bocca.

Prima di allora, mi aveva insegnato a masturbarlo ed ero davvero incantata e fiera di me quando lo facevo godere e spruzzare i suoi alti fiotti come fosse una fontana.

L'altro passaggio traumatico era stata la prima volta che mi aveva inculata e, nel suo stile, lo aveva fatto senza delicatezza lasciandomi a letto per più di dieci giorni con la mamma che mi medicava e mi faceva gli impacchi sul mio buchino definitivamente sfondato."

Mentre era immersa in quei pensieri, il figlio era uscito dal bagno e prima di andarsi a vestire per andare a scuola, era passato in cucina a prendersi un biscotto e bere il caffè.

-Cosa sono queste macchie mamma?-

-Lascia stare, sono le solite cose che combina tua sorella.

Tu non preoccuparti che tra un po', quando esce dal bagno, pulirà lei stessa.

Adesso però, occupati un po' della tua mamma che da quando ha visto tua sorella gocciolare sborra dalla fica come un rubinetto, è eccitata da morire.-

Dette quelle parole, aveva sollevato la gonna e mostrando al figlio la fica senza mutandine, con le grandi e piccole labbra aperte e lucide di umori vaginali, gli aveva preso la testa e se la era spinta tra le cosce per offrire alla sua lingua la parte più profonda e rossa della sua intimità eccitata.

segue
scritto il
2022-03-02
1 5 . 7 K
visite
4
voti
valutazione
7.3
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.