La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 13 (Finale)

di
genere
dominazione

Ilenia si inginocchiò ai piedi del portoricano e iniziò a stuzzicarlo, leccando e mordicchiando la cappella, mentre i tre ragazzoni si scambiavano continuamente di posizione: era appena iniziata la giornata orgiastica! Monica Valli aveva la bocca occupata da un uccello e già godeva a mille in una intensa doppia penetrazione con un cazzo nel culo e uno nella fica.
Avevo l’uccello che mi scoppiava, dovevo sfogare i miei istinti bestiali, così, dopo aver oliato per bene il membro, andai dietro Ilenia, spinsi la sua testa sul cazzo di Esteban, costringendola ad ingoiarlo, e contemporaneamente glielo ficcai tutto dentro l’ano. Immediatamente ebbe un sussulto e si lamentò emettendo dei profondi rantoli finché il movimento si fece costante, successivamente prese a grugnire come un maiale, godendo dei due cazzi che la pompavano incessantemente. Eccitato a mille e in procinto di raggiungere l’orgasmo, dovetti estrarre il mio uccello dal suo sedere, giusto in tempo per bloccare il flusso di sperma che si concretizzò con l’uscita di una sola goccia rimasta addensata sulla cappella: era troppo presto per venire e volevo godermi pienamente quella giornata!
Esteban, vedendo che avevo lasciato libero il culo di Ilenia, si sollevò dallo sdraio, le andò dietro nel tentativo di tapparglielo, ma lo bloccai:
“Aspetta Esteban, perché prima deve fare una cosa importante…vieni qui zoccola!”
Ilenia si avvicinò a me e le sganciai la ball-gag:
“Mangia la sborra, troia!”
Presi il cazzo con la mano offrendogli il seme appena fuoriuscito: lei si chinò, lo imboccò e succhiò lo sperma mentre spremevo la cappella per dargli tutta quella presente in canna.
“Ora vai dalla nostra cagna e gliela sputi in bocca…ovviamente regalandogli un bel bacio!”
Ilenia mi rivolse uno sguardo ostile ma, senza indugiare troppo, si avviò verso la madre che gemeva sempre più forte, seguitando ad essere sbattuta costantemente dai tre neri.
Il ragazzo che le stava scopando la bocca si scostò lasciando spazio a Ilenia, che aprì la bocca di Monica con le mani per riversare all’interno il mix di sperma e saliva. La baciò sensualmente, sputandole nuovamente tra le labbra, quindi ritornò da Esteban pronto a sodomizzarla.
A quel punto mi feci avanti e, dopo averle nuovamente messo la ball-gag, mi distesi sul pavimento del porticato invitando Ilenia a impalarsi sul mio uccello. Subito dopo aver preso posizione, con la sua faccia rivolta verso la mia, Esteban tappò il suo secondo canale. Prendemmo a stantuffare la ragazza in una doppia penetrazione da urlo. La sua espressione appariva estremamente sensuale, ancor più eccitante di quello che aveva mostrato nelle sessioni precedenti.
Mentre i tre ragazzi continuavano a riempire Monica strappandogli gemiti di piacere e portandola sempre con maggiore frequenza all’orgasmo, Esteban ed io, che avevo ripreso vigore dopo quel primo parziale orgasmo, stavamo demolendo Ilenia che finalmente veniva travolta da un potente orgasmo.
Quando Esteban fece una pausa per bere una birra, pensai che fosse arrivato il momento di farle fare le pulizie…e misi in pratica un’altra idea perversa:
“Vieni qui troietta…ora vai da ciascun cazzo nero e lo levi dal buco che sta martellando, quindi lo succhi e lo ripulisci per bene, ne raccogli ogni prelibatezza e vai nuovamente a sputarla in bocca alla nostra cagna”
Ilenia chiuse gli occhi come infastidita da quello che avrebbe dovuto fare. Tuttavia, fece quanto le era stato ordinato e con molta accuratezza andò a leccare e succhiare ciascuno dei tre grossi uccelli. Il volto di Ilenia, inizialmente disgustato, era caratterizzato da uno sguardo particolarmente sconcio e perverso. Ilenia sputò tutto il contenuto della sua bocca in quella della madre, che deglutì tutto come fosse stata prosciugata da quello snervante rapporto sessuale, inconsapevole della provenienza del miscuglio. Quindi, finalmente libera dalla morsa dei tre uomini, Monica si lasciò andare sdraiandosi sul pavimento, stremata e con le ginocchia doloranti da quella massacrante posizione a quattro zampe.
Difficilmente avrei mai potuto cancellare quell’immagine dalla mia testa! Che troie!!!
Facemmo una pausa di mezz’ora durante la quale separammo le due donne in modo che non si potessero incontrare. Monica, sfiancata dalla intensa attività sessuale a cui era stata sottoposta, ma anche felice di poter chiudere quella storia, non ebbe il tempo di sapere chi fosse la seconda donna che partecipava all’orgia. Quindi riprendemmo le danze fino a pomeriggio inoltrato, in continue evoluzioni e scambi di partners; sostanzialmente un giro continuo di cazzi in ogni orifizio femminile. Ma uno dei momenti culminanti dell’orgia stava per essere raggiunto, e arrivò quando consegnai ad Ilenia uno strap-on per scopare e inculare la madre Monica.
Aiutai Ilenia ad indossare l’accessorio che rappresentava il membro più grosso tra quelli presenti nella casa: dopo tanto cazzo di carne la Valli doveva sentire ancor più intensamente il fallo di plastica, proprio per mano della figlia. Esteban lasciò spazio a Ilenia estraendo il proprio uccello e andando a farlo ingoiare a Monica, rimasta ancora una volta a pecora, mentre i tre neri si masturbavano a pochi metri di distanza in uno sporadico momento di pausa.
“Vai ad assaggiare il buco del culo della nostra cagna schiava!”
Tirai Ilenia per le cinghie del sex-toy invitandola ad inginocchiarsi di fronte al sedere di Monica, il cui buco del culo era rimasto parzialmente aperto in seguito alle continue penetrazioni.
“Ficcaci dentro la lingua e sputaci sopra, troia!”
Ilenia era in un evidente stato di imbarazzo, tuttavia con molta esitazione iniziò a leccare il culo di Monica facendo colare la saliva nel canale interno.
Quando fummo sazi di tale perversione le ordinai di sodomizzare la madre:
“Inculala!”
Ilenia bagnò il dildo con l’olio e iniziò a spingerne la punta nel buco del culo. In breve tempo tutto il fallo entrava e usciva dall’ano di Monica che, dolorante dal continuo abuso del suo secondo canale, ormai sufficientemente irritato, si lamentava imprecando ad alta voce. A quel punto, riempii il mio cazzo di olio e andai a inculare Ilenia in quello che diventava un trenino anale di passione.
In pochi attimi le due donne gemevano all’unisono e il mio movimento si sincronizzava con quello di Ilenia: Fantastico!!!

Di tanto in tanto, mi divertivo con qualche variante:
“Cambia buco!”
E così, io scopavo Ilenia che scopava Monica!
I tre neri ed Esteban facevano a turno per farsi spompinare dalle due donne. Quando vidi che Esteban era al limite, gli chiesi di levare la maschera a Monica e di venirle sul viso. Mentre la doppia inculata riprendeva ad andare avanti, ad un mio cenno anche i tre ragazzi, che ormai erano arrivati al limite della loro resistenza, sborrarono uno dopo l’altro sul viso di Monica riempiendolo di sperma. Il liquido lattiginoso si era accumulato abbondantemente anche sugli occhi, impedendole ancora una volta di poter vedere chi ci fosse intorno. Inutile dire che tale situazione aveva incrementato la mia eccitazione, al punto che subito dopo non resistetti e scaricai il mio orgasmo dentro il culo di Ilenia. La ragazza sentendosi riempire e constatando che tutti i maschi avevano raggiunto l’orgasmo sfilò il dildo dal sedere della madre che a quel punto poteva girarsi. Ilenia, che fino a quel momento non si era lasciata sfuggire una sola parola, fece per allontanarsi ma la afferrai per un braccio costringendola a rimanere fianco a fianco alla madre. Entrambe si trovavano sedute per terra ma Monica era ancora impossibilitata a vedere che accanto ci fosse la figlia.
“Cazzo! Ho gli occhi pieni di sperma, mi bruciano, datemi qualcosa per pulirmi e andare a lavarmi…”
“Pensiamo a tutto noi, cagna!”
Non aspettavo che quel momento per portare a termine l’umiliazione totale, scambiai uno sguardo con Esteban, quindi puntammo contemporaneamente i nostri uccelli verso le due donne e iniziammo a pisciarle addosso. L’urina si riversava sopra il volto e i capelli delle due donne, sempre disposte l’una affianco all’altra, e scorreva lungo i loro corpi spandendosi per terra. Quel particolare lavaggio aveva un duplice effetto: toglieva lo sperma dal viso di Monica, che così poteva liberare gli occhi e recuperare la vista, e rimuoveva il trucco dal viso di Ilenia che poteva riprendere il suo aspetto normale.
Il getto di urina colse Ilenia di sorpresa facendola bestemmiare. Non appena Monica udì la voce della figlia strabuzzò gli occhi, ormai liberati dallo sperma scivolato in basso, e si voltò di lato verso la figlia:
“ILENIA??? Oh cazzo no! No! NOOOO!!!!”
Intanto i tre ragazzi si erano già rivestiti e stavano lasciando la casa, mentre io ed Esteban ci godevamo la scena con le due donne che litigavano sull’accaduto, quasi ignorando che la responsabilità di tutto era esclusivamente mia; certo, Ilenia aveva accettato di partecipare all’orgia sapendo bene a che cosa andava incontro e conoscendo perfettamente il pensiero della madre sul suo possibile coinvolgimento. Ci sarebbe voluto molto tempo prima che Monica potesse digerire il sacrificio della figlia, sacrificatasi per salvare la madre.
Mi rivestii e andai via con la convinzione che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrei visto la dottoressa Monica Valli, umiliata proprio nel modo in cui volevo;
vittima della sua stessa cattiveria, avrebbe finalmente fatto i conti con la sua coscienza!
Avevo le tasche piene di tutta questa storia! Era venuto il momento di lasciarmi tutto alle spalle, di occuparmi del mio lavoro e dedicarmi alla mia famiglia, che in quei mesi avevo un po’ trascurato.
Inaspettatamente, ma forse non molto, un mese dopo ricevetti un messaggio WhatsApp:
“Ciao Simone, dopo quello che è successo non ci siamo più visti e questo è bastato per maturare la certezza di essermi innamorata di te. Ti prego, ho bisogno di vederti e se lo vorrai sarò la tua schiava. Il coinvolgimento mentale e gli orgasmi che ho raggiunto durante quell’orgia rappresentano per me il picco di piacere più alto che abbia mai provato finora! Attendo con ansia tuoi ordini…la tua puttanella Ilenia”
Si apriva una nuova pagina di sesso, tirai fuori l’uccello e iniziai a farmi una sega pensando a quello che le avrei fatto fare di lì a poco.
Fine
di
scritto il
2022-03-04
5 . 6 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.