Da principessa a puttana 1 - Chiavata

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DA PRINCIPESSA A PUTTANA 1 – CHIAVATA!

La Principessa si trovava a quattro zampe su un materasso lurido di sperma e sangue appoggiato sul pavimento e sentiva la sua vagina dilatata e quasi sfondata da un grosso cazzo che da diversi minuti la stantuffava con vigore, sentiva le sue mammelle oscillare avanti ed indietro al ritmo della monta selvaggia che le veniva inflitta e sentiva anche il profluvio di sperma delle monte precedenti che dalla vagina abusata colava copioso lungo la faccia interna delle cosce sino a raggiungere il materasso. L’uomo che la stava montando alla pecorina la tirò indietro per i capelli usandoli come una briglia per costringerla a sollevare la testa ed inarcare il busto. Il cazzo dentro di lei la stava punendo selvaggiamente e mentre le spinte, se possibile, si facevano più irruente l’uomo comandò “MUNGITI TROIA!”. La Principessa, mentre l’uomo che la possedeva la teneva inarcata trattenendola per i capelli e per una spalla, portò le mani alle mammelle e cominciò a mungersele forte facendo sgorgare il latte…era da mesi che gli ufficiali la stupravano e l’avevano resa gravida già tre volte e per tre volte, chiavandola in venti o trenta tutti i giorni, l’avevano fatta abortire, così, adesso, le sue mammelle erano cresciute di una taglia ed erano belle sode e gonfie di latte e lei non era più una Principessa, ma la troia più richiesta del bordello degli ufficiali.
Come le avevano insegnato a forza di montarla, sentendo che era giunto il momento, la Principessa cominciò a contrarre il più possibile la figa ed a mungere il cazzo che la stava chiavando e che, negli affondi, le arrivava fino all’utero distendendole la vagina…finalmente dopo un ultimo doloroso assalto sentì un altro grosso carico di sperma invaderle la vagina generandole ondate di involontario piacere…ormai era abituata : loro la stupravano e lei, suo malgrado, godeva di queste rudi chiavate. L’uomo la lasciò ricadere a quattro zampe e con il membro ancora duro restò a godersi la figa calda e piena del suo seme, poi sfilò il cazzo e contemplò lo spettacolo della sua figa devastata, le grandi e le piccole labbra erano dilatate ed oscenamente aperte ed il suo sperma, mischiato a quello di coloro che l’avevano preceduto nella monta, ne sgorgava copioso, “SI! È STATA UNA BUONA CHIAVATA TROIA!” disse l’uomo dandole un sonoro sculaccione ed, appagato, si tolse per lasciare il posto a quello successivo esclamando “AVANTI UN ALTRO!”.
La Principessa, percorsa dalle ondate di involontario godimento che salivano dalla sua vagina e frastornata dall’essere quasi venuta durante la rude monta, sentiva lo sperma colare fuori a fiotti dalla figa scendendo lungo la faccia interna delle cosce e si preparò ad accogliere un altro ufficiale spalancando bene le gambe ed inarcandosi, come le era stato insegnato, in modo da sollevare bene il culo ed offrire la figa sperando che anche il prossimo l’avrebbe montata in figa e non in culo…mentre per lei oramai rapporti sessuali con più uomini uno dopo l’altro, od anche insieme, erano diventati normali e fonte di involontario piacere, non si era mai abituata ad essere sodomizzata ed anche se le avevano preso il culo innumerevoli volte, dopo il primo stupro, l’esperienza le provocava sempre dolore sia fisico che psicologico; i suoi carcerieri, però, oltre a volersela godere, la volevano umiliare a tutti i costi e in tutti i modi (forse anche per questo – e non solo per la sua straordinaria bellezza – era la prigioniera più richiesta del bordello) e tra le varie violenze che doveva subire quotidianamente le sodomizzazioni erano particolarmente dure per lei.
Purtroppo per la Principessa le iniezioni di ormoni e la somministrazione quotidiana di anfetamine e di farmaci simili al Viagra, cui la sottoponeva il famigerato Dottore, la avevano resa dipendente da dosi massicce di sesso di ogni tipo, il suo corpo, in persistente e continuo ‘calore’, le urlava e le imponeva, suo malgrado, un costante bisogno di rapporti sessuali e prendeva il sopravvento sulla sfera psicologica, per cui lei si trovava, contro la sua volontà, fisicamente disponibile alla monta, con la vagina costantemente lubrificata ed inondata di secrezioni, e pluriorgasmica, ma, comunque, soffriva psicologicamente i continui stupri che subiva ed il fatto di essere stata degradata al rango di puttana e di giocattolo sessuale del superdotato Comandante e di tutti gli uomini cui lui la costringeva a concedersi. La pulsione sessuale per la Principessa era talmente forte che, nei rari momenti in cui i suoi stupratori le concedevano di riposarsi e non era attivamente impegnata a soddisfarli, la vista delle altre prigioniere alla monta sui materassi abbandonati per il salone le faceva montare una foia bestiale, tanto che la sua mano andava quasi involontariamente a stimolare il clitoride e non era insolito che la masturbazione la portasse all’orgasmo tra i lazzi dei suoi “amanti” che la sentivano gemere ed urlare il suo piacere. Il suo stato di prostrazione psicologica era, se possibile, accresciuto dal fatto di sapere che l’abisso di abiezione in cui lei e la figlia erano state precipitate era costantemente documentato in ogni particolare con video e foto e che quelle che mostravano le loro prestazioni più estreme ed aberranti venivano trasmesse al Principe suo marito.
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2022-03-11
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