Lo vuoi papà 4° - L'addestramento di mio marito - Il suocero
di
Andrea2022
genere
incesti
I mesi che restavano al parto mio e di mia madre erano trascorsi in un modo talmente meraviglioso che mai avrei potuto dimenticare negli anni a seguire.
Ad un certo punto della mia vita avevo concluso che a prescindere dai momenti di piacere che ne traevo, in realtà, stavo vivendo la vita di tre diverse persone con un unico denominatore comune; il sesso, l'amore, la fedeltà e il tradimento miscelate in un colore, un sapore ed un profumo indistinguibili "Ero io!"
Con mio marito ero la rispettabile moglie di un personaggio in vista, con studi eccellenti alle spalle, una carriera sociale fatta di rispetto e grandi soddisfazioni economiche ed una famiglia felice con una moglie bellissima e fedele, un bel bambino e la prospettiva di tanti figli da mettere in cantiere.
Per la mia famiglia ero l'essenza stessa della sua esistenza giacché ne avevo assimilato al 100% lo stile di vita, le ossessioni erotiche e l'irrefrenabile voglia di trasgredire e approfittare di ogni attimo che la vita ci mette a disposizione per godere, godere e godere ancora di affetti consolidati o di incontri effimeri dei quali nulla si ricorda, neanche il nome!
Per mio suocero invece, ero la piramide di Cheope, immensa, bellissima, irraggiungibile, inespugnabile nei suoi segreti misteri, disponibile nella cedevolezza della sabbia che la circonda e scandalosamente provocante nel misterioso e ammiccante sorriso della Sfinge.
E come la piramide, portatrice di millenarie vicissitudini fatte di sangue, di stupri, di scoperte, di blasfeme profanazioni o fanatiche credenze religiose, di violenze, di furti, di inebrianti profumi, gemiti di piacere e grida di dolore.
Anime perse nelle nebbie del deserto e ritrovate nei meandri delle dorate stanze segrete.
Ecco!
Con mio suocero pur travolta dal piacere della carne, venivo accompagnata in un mondo in cui in ogni istante ero chiamata a confrontarmi con me stessa.
Le mie passioni, i miei amori, le mie ipocrisie, le mie fedeltà ed i miei tradimenti ed il tentativo inconscio di amalgamare tutto questo in una vita dall'apparenza normale.
La normalità di offrire a mio marito un figlio concepito con mio padre ed un altro ed un alto ancora e ancora e ancora senza mai sentire l'angoscia del tradimento anzi, traendone sempre maggior piacere.
Dopo avermi rotto il culo, mio suocero era dentro di me.
Mi stava dentro in modo così profondo che mi pareva di sentirlo in gola.
Mi toglieva il respiro impedendomi persino di accompagnare i miei numerosi orgasmi con gemiti veri più simili in certi momenti a rantoli di dolore.
Che godimento!
Che sensazione struggente quando finalmente anche lui aveva deciso di godere infiammandomi l'utero coi suoi caldi e potenti fiotti di sborra.
Era mio suocero che mi stava riempiendo di sperma, mio suocero, il padre di mio marito, che goduria!
In quegli stessi giorni, settimane e mesi che mancavano, non perdevo mai l'occasione di aprire le cosce alla passione di mio suocero ed alle oscene sortite col menù di maschi numerosi e assatanati che mio padre apparecchiava per me e sua moglie.
Eravamo entrambe gravide vicine al parto, l'occasione ideale per far emergere il meglio ed il peggio che covava nell'animo perverso di mio padre.
Quanti cazzi e quanta sborra di perfetti sconosciuti abbiamo munto io e mia madre con ogni orifizio dei nostri corpi.
In certe situazioni avevamo coinvolto anche la mia amica Lucy che dopo avere scoperto la verga di mio padre non aveva più saputo farne a meno aumentando a dismisura le corna del suo povero, inconsapevole marito.
Tra me e me, ero convinta che volesse farsi ingravidare da mio padre, era un pensiero o forse un mio desiderio che fosse proprio lei a dare il primo fratellino a mio figlio.
A proposito di corna, in quel periodo anche mio marito in fatto di crescita non era da meno con l'unico vantaggio per lui che, considerando peccato fare sesso durante la gravidanza non si sentiva rifiutato da me.
Dopo il parto però, tutto era cambiato.
Una sera tornando a casa dal lavoro anzitempo, mio marito mi aveva trovata accucciata sul divano con indosso una delle cortissime camicie da notte in seta che mi regalava lui che, col lembo poggiato sulle cosce e le le gambe lievemente divaricate metteva in mostra la mia fica senza mutandine.
Per terra accanto al divano vi erano il mio reggiseno a balconcino e il mio perizoma mentre sul tavolino accanto al divano vi erano appoggiati due bicchieri, la bottiglia di vino quasi piena ed accanto il suo plug anale col gioiello rosso.
La fioca luce della lampada a palla poggiata sul tavolino di fronte al divano, illuminava un filo cremoso e lucido che colava tra le labbra del mio sesso dischiuso con sotto, la parte posteriore bagnata della camicia in seta poggiata su un plaid a quadri colorati.
Nello stesso momento suo padre in piedi davanti a me, armeggiava con la sua camicia e la cintura dei pantaloni e, mentre mio marito fermo davanti alla porta d'ingresso osservava con aria assente la scena, aveva finito di annodarsi la cravatta e con in mano la giacca, si era chinato su di me per salutarmi con un lieve tocco di lingua sulle mie tumide labbra dischiuse.
Poi, dopo aver salutato suo figlio era andato via.
-Ma.. ma.. cos'è questo casino? Cos'è successo?-
Aveva chiesto mio marito con aria stralunata.
-Niente, niente di che..io e tuo padre abbiamo fatto l'amore.-
-Avete fatto l'amore? Vuoi dire che tu e mio padre avete scopato qui, su questo divano?-
Aveva chiesto concitato.
-E dove sennò? Lo vedi anche tu che disordine c'è e poi, guarda com'è bagnato qui e come sono bagnata io.-
Gli avevo risposto indicando il mio sesso e il tessuto che c'era sotto.
-Ma perché? Perché?-
Aveva chiesto lui con un tono tra l'ira e il disperato.
-Amore siediti qui che cerco di spiegarti ogni cosa.-
Nonostante il mio aspetto discinto, stazzonato con indosso un forte afrore di maschio e la fica che continuava a gocciolare sperma, lui mi si era seduto accanto ed io, tenendogli stretta una mano tra le mie, avevo cominciato a parlare.
-Amore, lo sai che tuo padre ti vuole molto bene e da quando ci siamo conosciuti, ne vuole anche a me specialmente da quando ha saputo che gli regaleremo un nipotino.
Sai anche dalle continue domande che ti fa, che ci tiene molto all'andamento del nostro rapporto.
Lui vuole che tu sia felice, che io e te fossimo felici!
Naturalmente, come continua a ripeterti, la felicità in un matrimonio passa anche dall'intesa sessuale e dal piacere che ne può trarre una coppia innamorata come noi.
Detto questo, oggi dopo pranzo, tuo padre è passato per salutarmi e vedere come sto col pancione.
Come sempre, quando viene a farmi visita, non manca mai di portarmi qualche fiore.
Oggi mentre prendevamo il caffè, ha voluto sapere anche da me come va il nostro rapporto e la nostra intesa a letto.
Prima di ogni altra cosa ha voluto ragguagliarmi sui discorsi che fate tra voi in merito a questa questione ed ai consigli che lui ti da.
Dunque, dopo queste premesse, mi sono sentita in obbligo di rispondere alle sue domande.
Mi ha chiesto se sono soddisfatta di come facciamo l'amore e gli ho risposto di si.
Poi mi ha chiesto come lo facciamo e quante volte ed io gli ho detto che adesso che sono incinta non lo facciamo mai per il timore di far male al bambino e poi gli ho detto che però prima lo facevamo una volta alla settimana e che mi piaceva tantissimo.
Poi mi ha chiesto come lo facciamo ed io gli ho spiegato che lo facciamo secondo la morale e i dettami della chiesa.
Poi è entrato più nell'intimo e mi ha chiesto se ci baciamo e ci lecchiamo li e naturalmente gli ho risposto di no che è una cosa schifosa e che fanno solo le puttane anche se in cuor mio sapevo che quando vedevamo quelle scene su You Porn io mi eccitavo ma che tu non volevi neanche sentirne parlare.
Alla fine poi, mi ha chiesto se facevamo sesso anale specificandomi di averne parlato a lungo con te e che lui stesso aveva comprato il plug col gioiello rosso che adesso indosso sempre.
Poi tutto è successo con una tale velocità che ne ricordo ben poco.
(Naturalmente stavo mentendo a mio marito giacché la tresca con suo padre andava avanti oramai da moti mesi. Dovevo in ogni caso mentirgli per prepararlo almeno in parte a quello che sarebbe accaduto nei giorni a seguire)
So che ad un certo punto mi ha chiesto di fargli vedere come mi sta il plug.
Io un po' imbarazzata a quella richiesta gliel'ho mostrato e mentre lui verificava con la mano se era tutto dentro, mi ha sfiorata il sesso scoprendo che ero tutta bagnata.
A quel punto si è slacciato i pantaloni e mentre io seguivo impietrita i suoi movimenti, mi ha sfilato completamente il perizoma e si è sdraiato a 69 sopra di me leccandomi in mezzo alle cosce e mettendomi il suo coso in bocca.
Da quel momento non ho capito più niente, ricordo solo che godevo, godevo, godevo e gridavo sino a che, mi sono sentita riempire col suo coso enorme che si muoveva come a volermi squartare la pancia e a nulla sono servite le mie implorazioni di non fare del male al bambino.
Mi montava come una bestia sino a che mi sono sentita infiammare l'utero dal suo coso che si contraeva dentro di me come una bestia viva.
Come gridavo dio mio mio, come gridavo e come godeva mentre lui grugnendo come una bestia gridava "Sborrooo.. sborro.. sborrrrrooooo.
Alla fine ero distrutta come puoi vedere tu stesso epperò, quando mi ha chiesto se mi era piaciuto non ho potuto mentirgli e gli ho detto si!
Pensa che quando si è sfilato mi si è inginocchiato davanti e mi ha leccato il sesso fino a ripulirmelo quasi completamente con la bocca altrimenti avresti trovato un lago qui sotto per quanta ne aveva spruzzata.
E non è tutto, dopo avermi ripulita, mi ha baciato con la lingua ancora impastata di sperma ed infine mi ha messo il suo coso tra le labbra per farselo ripulire con la mia bocca.-
-Che porco mio padre, che maiale approfittare così della moglie gravida di suo figlio!-
Mi aveva detto con un'espressione che non gli avevo mai visto in volto.
A quel punto, istintivamente gli avevo lasciato la mano che sentivo tremare leggermente e gliel'avevo posata sulla patta dei pantaloni scoprendo che ce l'aveva duro:
-Amore, ma sei eccitato!?-
-Si!-
A quel punto glielo avevo estratto e portandomi su di lui me lo ero infilato e dopo pochi secondi anche lui se ne era venuto dentro la mia fica.
-Amore, fai come ha fatto tuo padre, leccamela!-
Era stata quella la prima volta che mi leccava la fica e la prima che io gli ripulivo il cazzetto sborrato.
Poi, ci siamo baciati con passione!
-Amore, tuo padre mi ha detto che domani vorrebbe parlarci ed io l'ho invitato a cena da noi, vuoi?-
-Si-
Era stata la sua risposta secca mentre aveva il respiro ancora affannoso per quel godimento e quel bacio allo sperma mai provato prima.
segue
Infine mi ha spiegato c
Ad un certo punto della mia vita avevo concluso che a prescindere dai momenti di piacere che ne traevo, in realtà, stavo vivendo la vita di tre diverse persone con un unico denominatore comune; il sesso, l'amore, la fedeltà e il tradimento miscelate in un colore, un sapore ed un profumo indistinguibili "Ero io!"
Con mio marito ero la rispettabile moglie di un personaggio in vista, con studi eccellenti alle spalle, una carriera sociale fatta di rispetto e grandi soddisfazioni economiche ed una famiglia felice con una moglie bellissima e fedele, un bel bambino e la prospettiva di tanti figli da mettere in cantiere.
Per la mia famiglia ero l'essenza stessa della sua esistenza giacché ne avevo assimilato al 100% lo stile di vita, le ossessioni erotiche e l'irrefrenabile voglia di trasgredire e approfittare di ogni attimo che la vita ci mette a disposizione per godere, godere e godere ancora di affetti consolidati o di incontri effimeri dei quali nulla si ricorda, neanche il nome!
Per mio suocero invece, ero la piramide di Cheope, immensa, bellissima, irraggiungibile, inespugnabile nei suoi segreti misteri, disponibile nella cedevolezza della sabbia che la circonda e scandalosamente provocante nel misterioso e ammiccante sorriso della Sfinge.
E come la piramide, portatrice di millenarie vicissitudini fatte di sangue, di stupri, di scoperte, di blasfeme profanazioni o fanatiche credenze religiose, di violenze, di furti, di inebrianti profumi, gemiti di piacere e grida di dolore.
Anime perse nelle nebbie del deserto e ritrovate nei meandri delle dorate stanze segrete.
Ecco!
Con mio suocero pur travolta dal piacere della carne, venivo accompagnata in un mondo in cui in ogni istante ero chiamata a confrontarmi con me stessa.
Le mie passioni, i miei amori, le mie ipocrisie, le mie fedeltà ed i miei tradimenti ed il tentativo inconscio di amalgamare tutto questo in una vita dall'apparenza normale.
La normalità di offrire a mio marito un figlio concepito con mio padre ed un altro ed un alto ancora e ancora e ancora senza mai sentire l'angoscia del tradimento anzi, traendone sempre maggior piacere.
Dopo avermi rotto il culo, mio suocero era dentro di me.
Mi stava dentro in modo così profondo che mi pareva di sentirlo in gola.
Mi toglieva il respiro impedendomi persino di accompagnare i miei numerosi orgasmi con gemiti veri più simili in certi momenti a rantoli di dolore.
Che godimento!
Che sensazione struggente quando finalmente anche lui aveva deciso di godere infiammandomi l'utero coi suoi caldi e potenti fiotti di sborra.
Era mio suocero che mi stava riempiendo di sperma, mio suocero, il padre di mio marito, che goduria!
In quegli stessi giorni, settimane e mesi che mancavano, non perdevo mai l'occasione di aprire le cosce alla passione di mio suocero ed alle oscene sortite col menù di maschi numerosi e assatanati che mio padre apparecchiava per me e sua moglie.
Eravamo entrambe gravide vicine al parto, l'occasione ideale per far emergere il meglio ed il peggio che covava nell'animo perverso di mio padre.
Quanti cazzi e quanta sborra di perfetti sconosciuti abbiamo munto io e mia madre con ogni orifizio dei nostri corpi.
In certe situazioni avevamo coinvolto anche la mia amica Lucy che dopo avere scoperto la verga di mio padre non aveva più saputo farne a meno aumentando a dismisura le corna del suo povero, inconsapevole marito.
Tra me e me, ero convinta che volesse farsi ingravidare da mio padre, era un pensiero o forse un mio desiderio che fosse proprio lei a dare il primo fratellino a mio figlio.
A proposito di corna, in quel periodo anche mio marito in fatto di crescita non era da meno con l'unico vantaggio per lui che, considerando peccato fare sesso durante la gravidanza non si sentiva rifiutato da me.
Dopo il parto però, tutto era cambiato.
Una sera tornando a casa dal lavoro anzitempo, mio marito mi aveva trovata accucciata sul divano con indosso una delle cortissime camicie da notte in seta che mi regalava lui che, col lembo poggiato sulle cosce e le le gambe lievemente divaricate metteva in mostra la mia fica senza mutandine.
Per terra accanto al divano vi erano il mio reggiseno a balconcino e il mio perizoma mentre sul tavolino accanto al divano vi erano appoggiati due bicchieri, la bottiglia di vino quasi piena ed accanto il suo plug anale col gioiello rosso.
La fioca luce della lampada a palla poggiata sul tavolino di fronte al divano, illuminava un filo cremoso e lucido che colava tra le labbra del mio sesso dischiuso con sotto, la parte posteriore bagnata della camicia in seta poggiata su un plaid a quadri colorati.
Nello stesso momento suo padre in piedi davanti a me, armeggiava con la sua camicia e la cintura dei pantaloni e, mentre mio marito fermo davanti alla porta d'ingresso osservava con aria assente la scena, aveva finito di annodarsi la cravatta e con in mano la giacca, si era chinato su di me per salutarmi con un lieve tocco di lingua sulle mie tumide labbra dischiuse.
Poi, dopo aver salutato suo figlio era andato via.
-Ma.. ma.. cos'è questo casino? Cos'è successo?-
Aveva chiesto mio marito con aria stralunata.
-Niente, niente di che..io e tuo padre abbiamo fatto l'amore.-
-Avete fatto l'amore? Vuoi dire che tu e mio padre avete scopato qui, su questo divano?-
Aveva chiesto concitato.
-E dove sennò? Lo vedi anche tu che disordine c'è e poi, guarda com'è bagnato qui e come sono bagnata io.-
Gli avevo risposto indicando il mio sesso e il tessuto che c'era sotto.
-Ma perché? Perché?-
Aveva chiesto lui con un tono tra l'ira e il disperato.
-Amore siediti qui che cerco di spiegarti ogni cosa.-
Nonostante il mio aspetto discinto, stazzonato con indosso un forte afrore di maschio e la fica che continuava a gocciolare sperma, lui mi si era seduto accanto ed io, tenendogli stretta una mano tra le mie, avevo cominciato a parlare.
-Amore, lo sai che tuo padre ti vuole molto bene e da quando ci siamo conosciuti, ne vuole anche a me specialmente da quando ha saputo che gli regaleremo un nipotino.
Sai anche dalle continue domande che ti fa, che ci tiene molto all'andamento del nostro rapporto.
Lui vuole che tu sia felice, che io e te fossimo felici!
Naturalmente, come continua a ripeterti, la felicità in un matrimonio passa anche dall'intesa sessuale e dal piacere che ne può trarre una coppia innamorata come noi.
Detto questo, oggi dopo pranzo, tuo padre è passato per salutarmi e vedere come sto col pancione.
Come sempre, quando viene a farmi visita, non manca mai di portarmi qualche fiore.
Oggi mentre prendevamo il caffè, ha voluto sapere anche da me come va il nostro rapporto e la nostra intesa a letto.
Prima di ogni altra cosa ha voluto ragguagliarmi sui discorsi che fate tra voi in merito a questa questione ed ai consigli che lui ti da.
Dunque, dopo queste premesse, mi sono sentita in obbligo di rispondere alle sue domande.
Mi ha chiesto se sono soddisfatta di come facciamo l'amore e gli ho risposto di si.
Poi mi ha chiesto come lo facciamo e quante volte ed io gli ho detto che adesso che sono incinta non lo facciamo mai per il timore di far male al bambino e poi gli ho detto che però prima lo facevamo una volta alla settimana e che mi piaceva tantissimo.
Poi mi ha chiesto come lo facciamo ed io gli ho spiegato che lo facciamo secondo la morale e i dettami della chiesa.
Poi è entrato più nell'intimo e mi ha chiesto se ci baciamo e ci lecchiamo li e naturalmente gli ho risposto di no che è una cosa schifosa e che fanno solo le puttane anche se in cuor mio sapevo che quando vedevamo quelle scene su You Porn io mi eccitavo ma che tu non volevi neanche sentirne parlare.
Alla fine poi, mi ha chiesto se facevamo sesso anale specificandomi di averne parlato a lungo con te e che lui stesso aveva comprato il plug col gioiello rosso che adesso indosso sempre.
Poi tutto è successo con una tale velocità che ne ricordo ben poco.
(Naturalmente stavo mentendo a mio marito giacché la tresca con suo padre andava avanti oramai da moti mesi. Dovevo in ogni caso mentirgli per prepararlo almeno in parte a quello che sarebbe accaduto nei giorni a seguire)
So che ad un certo punto mi ha chiesto di fargli vedere come mi sta il plug.
Io un po' imbarazzata a quella richiesta gliel'ho mostrato e mentre lui verificava con la mano se era tutto dentro, mi ha sfiorata il sesso scoprendo che ero tutta bagnata.
A quel punto si è slacciato i pantaloni e mentre io seguivo impietrita i suoi movimenti, mi ha sfilato completamente il perizoma e si è sdraiato a 69 sopra di me leccandomi in mezzo alle cosce e mettendomi il suo coso in bocca.
Da quel momento non ho capito più niente, ricordo solo che godevo, godevo, godevo e gridavo sino a che, mi sono sentita riempire col suo coso enorme che si muoveva come a volermi squartare la pancia e a nulla sono servite le mie implorazioni di non fare del male al bambino.
Mi montava come una bestia sino a che mi sono sentita infiammare l'utero dal suo coso che si contraeva dentro di me come una bestia viva.
Come gridavo dio mio mio, come gridavo e come godeva mentre lui grugnendo come una bestia gridava "Sborrooo.. sborro.. sborrrrrooooo.
Alla fine ero distrutta come puoi vedere tu stesso epperò, quando mi ha chiesto se mi era piaciuto non ho potuto mentirgli e gli ho detto si!
Pensa che quando si è sfilato mi si è inginocchiato davanti e mi ha leccato il sesso fino a ripulirmelo quasi completamente con la bocca altrimenti avresti trovato un lago qui sotto per quanta ne aveva spruzzata.
E non è tutto, dopo avermi ripulita, mi ha baciato con la lingua ancora impastata di sperma ed infine mi ha messo il suo coso tra le labbra per farselo ripulire con la mia bocca.-
-Che porco mio padre, che maiale approfittare così della moglie gravida di suo figlio!-
Mi aveva detto con un'espressione che non gli avevo mai visto in volto.
A quel punto, istintivamente gli avevo lasciato la mano che sentivo tremare leggermente e gliel'avevo posata sulla patta dei pantaloni scoprendo che ce l'aveva duro:
-Amore, ma sei eccitato!?-
-Si!-
A quel punto glielo avevo estratto e portandomi su di lui me lo ero infilato e dopo pochi secondi anche lui se ne era venuto dentro la mia fica.
-Amore, fai come ha fatto tuo padre, leccamela!-
Era stata quella la prima volta che mi leccava la fica e la prima che io gli ripulivo il cazzetto sborrato.
Poi, ci siamo baciati con passione!
-Amore, tuo padre mi ha detto che domani vorrebbe parlarci ed io l'ho invitato a cena da noi, vuoi?-
-Si-
Era stata la sua risposta secca mentre aveva il respiro ancora affannoso per quel godimento e quel bacio allo sperma mai provato prima.
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