Mia sorella 2° - L'attesa della notte

di
genere
incesti

Dopo la colazione piuttosto frugale, accompagnavo mia sorella in spiaggia dove trascorreva la mattinata in compagnia dei nostri amici mentre io andavo al lavoro.

Erano i mitici anni 60 e tutti gli stabilimenti balneari della mia città adriatica, avevano un jukebox che suonava con una moneta le canzoni che avrebbero rivoluzionato la stoia della musica leggera con l'avvio del rock e non solo quello.

La spiaggia pullulava di famiglie locali e di giovani ragazze e ragazzi nostri coetanei per lo più studenti di famiglie benestanti che non avevano bisogno, alla chiusura delle scuole di andare a lavorare.

Naturalmente non mancavano i disoccupati che al tempo abbondavano altre ai soliti play boy da strapazzo che al tempo corteggiavano le poche turiste "milanesi".(Le tedesche, le svedesi e le altre nordiche andavano già alla mitica Rimini)

Mia sorella era molto bella.

Passava solo un mese di vacanza in città e dunque era piuttosto ricercata dai ragazzi.

A quel tempo ero piuttosto geloso ed il fatto che lei fosse corteggiata da tutti quei maschi mi inquietava alquanto.

Le ore che passavo lontano da lei, in uno stato di ansiosa eccitazione, non finivano mai.

Maledetto orologio!

Ci si ritrovava quando staccando dal lavoro l'andavo a prendere alla spiaggia per tornare a casa per pranzo.

Dio mio quanto era bella e l'abbronzatura la rendeva ogni giorno di più.

Il fatto poi di passare la maggior parte del tempo a giocare con le sue amiche e divertirsi alle spalle dei maschietti arrapati, la rendeva talmente felice che anche il suo sorriso ed i suoi occhi ne traevano un sensuale beneficio.



Gli unici momenti in cui diveniva triste era quando ci dovevamo lasciare con la prospettiva che avremmo passato diverse ore lontani tra noi.

Una vera barriera il mio lavoro ed il suo tempo libero.

Entrando in casa mentre la mamma si accingeva a preparare la tavola, io e mia sorella in bagno, come in un rito d'amore, ripetevamo gli stessi gesti: Il magico momento in cui eravamo davvero soli e lontani da sguardi indiscreti.. il topico attimo in cui, mentre lei usciva ed io entravo, entravano in contatto come fossimo nudi grazie ai "Vestimenti leggeri" provocando una scarica elettrica che scuoteva i nostri corpi nell'istante in cui, le mani tremanti cercavano le nostre eccitate intimità e le labbra si congiungevano offrendo alle lingue la possibilità di veloci e smaniosi intrecci di voluttà.

Talvolta, riuscivamo a toccarci anche mentre eravamo seduti a tavola sfidando il rischio di essere scoperti.

La passione che ci legava era dovuta al fatto che, a causa della modesta disponibilità economica e la casa poco accogliente, mia sorella sin da piccola era andata ad abitare dai nonni in un'altra regione.

Neanche i nonni avevano grandi disponibilità di soldi tuttavia, vivendo in una loro casetta in un paese dal costo della vita più basso, potevano dare alla nipote la possibilità di studiare cosa che era mancata a me.

Dopo pranzo, si andava ancora al mare dove anch'io potevo trattenermi sino alle 15,30 ora in cui tornavo al lavoro con l'occhio fisso sull'orologio le cui ore scorrevano con una lentezza angosciante.

segue
scritto il
2022-04-08
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