5 Dopo Vera raccolgo le confidenze di Roberta la prof delle superiori

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Dopo Vera raccolgo le confidenze di Roberta la prof delle superiori

Dopo l’estate all’insegna del sesso con Vera, in autunno ho iniziato le superiori.
Qui all’istituto tecnico ho avuto subito occasione di conoscere Roberta, la prof di chimica.
Roberta oltre ad essere la mia professoressa di chimica è una signora sposata di 40 anni, capelli castano chiaro, un bel viso, anche se un po’ paffuto, un bel seno di 5a misura, gambe sempre velate da calze fumé o nere.
Roberta è una bella donna alta 1.78, un viso regolare, sorriso splendente, un culo a mandolino, che ogni volta, che cammina sembra parlare, belle gambe dritte e slanciate tanto da potersi permettere d’indossare dei tacchi 12 in modo da sembrare più alta, dando anche un’impressione d’imponenza.
Roberta insegna chimica all’istituto per periti, nello stesso istituto insegna anche Camillo suo marito, il professore più antipatico mai incontrato, al punto d’aver pensato:
«Spero di riuscire a scoparmi tua moglie in modo, che capisca, che ha sposato un inetto»
Da quel momento incomincia a guardare la prof di chimica in modo interessato e molto più assiduamente, tanto, che pensai se ne fosse accorta.
Roberta aveva l’abitudine invece d’interrogare di far svolgere un compito in classe, un giorno di metà anno consegnai il foglio in bianco, lei dopo aver ritirato il foglio, siccome era finita l’ultima ora mi disse:
“Aspetta a uscire, perché devo parlarti”
Aspettai la consegna dell’ultimo dei miei compagni, che uscì dalla classe, quindi Roberta iniziò ad inveirmi contro:
“Così non si può andare avanti! Vorrei capire cosa c’è, che non va! Mi fissi sempre! Anche oggi invece di scrivere le risposte sul foglio sei stato due ore a guardarmi!”
“Prof non c’è niente, che non va!”
“Insomma non sono scema, forse ti sono antipatica! Forse è meglio, che cambi classe, perché non riesco a farmi capire da te! Ne ho parlato anche coi miei colleghi e so, che hai tutti 8 e 9 nelle altre materie, tranne, che in chimica e storia forse ce l’hai con me e mio marito?”
“No non è quello!”
“Su allora spiegati, io non so più, che fare!”
“Prof non posso spigarle qui! E una cosa riservata!”
“Ok! Allora facciamo così oggi alle 16:00 sono sola in casa, vieni così mi spieghi!”
“Ok prof sarò puntuale!
Mi diede l’indirizzo, alle 16:00 in punto suonai il campanello, mi venne ad aprire indossando un accappatoio in spugna, legato in vita, dove però s’intravvedeva il boschetto in mezzo alle gambe e i suoi magnifici seni, il mio cazzo non ci mise molto ad inalberarsi.
Roberta mi disse:
“Ho fatto una doccia, adesso vado a vestirmi, poi parliamo dei tuoi problemi”
A quel punto non ci vidi più e replicai:
“I miei problemi sono solo due, tu e quello stronzo e cafone di tuo marito!”
“Come? Cosa? Perché io e Camillo?” rispose sbarrando gli occhi.
“Perché tuo marito lo odio, è un presuntuoso, antipatico, un incapace a spiegare storia”
“E io?”
“Tu sei una gnocca della madonna, sin dal primo giorno mi sono innamorato di te!”
“Cosa dici Claudio? Tu innamorato di me? Lo sai io ho 39 anni tu ne hai 15!”
“Si però guarda, che effetto mi fai!”
Mentre rispondevo alla sua affermazione. Presi una sua mano appoggiandola sul mio cazzo, poi m’abbassai pantaloni e boxer, nello stesso istante svettò duro, imponente con tutte le venuzze azzurrognole il mio cazzo.
“Vedi Roberta che cosa succede quando ti vedo!”
“Vedo, che hai un bellissimo attrezzo, ma sei solo un ragazzino, per di più sei un mio studente, se ci scoprissero sai lo scandalo”
Insomma non aveva detto di no, poi da come osservava il mio membro, sembrava ci stesse facendo un pensierino, così decisi di giocarmi il tutto per tutto.
Con una mano presi la sua mano destra, la posizionai ad impugnarmi la mazza, la sua manina non riusciva a circondarlo tutto.
Le trattenni la mano sulla verga, nel mentre con l’altra le sciolsi la cintura.
In un attimo m’apparvero le sue maestose zinne, non le diedi il tempo di parlare, che mi buttai a baciarle, succhiarle e leccarle, nel giro di pochi secondi, incominciò a rantolare.
Le chiesi:
“Roberta ti piace, che mentre ti trastulli col mio piolo io ti delizi le mammelle?”
“Oh sì! Camillo non me lo fa mai!”
“Vedi, che ho ragione io, tuo marito è un incapace, non solo a scuola, ma anche con una donna meravigliosa come te!”
“Oh Claudio! Tu si, che sai come far godere una donna!”
“Si Roberta, tu sei una donna con la D maiuscola, meriti di meglio, che non quel impotente di Camillo”
“Si dai tesoro prendimi! Facciamo questa pazzia, anche se tu sei solo un ragazzino!”
“Però ti farò godere come un uomo, in modo, che tu non possa più fare a meno di me!”
Mi staccai dalle sue mammelle, le tolsi la mano dalla minchia, mi sedetti sul divano, quindi la feci scendere con la figa allargata sul mio randello, subito ebbe difficoltà a prenderlo, poi mentre scendeva per l’ennesima volta, le andai incontro, diedi un colpo di reni, entrandole dentro, lanciò un urlo di dolore poi disse:
“Cristo! Che grosso! Con un calibro simile mi sfondi per sempre, poi cosa dirò a mio marito?”
“Gli dici, che hai trovato il cazzo della tua misura, che lui può mettersi in panchina!”
“Si! Come posso dirgli una cosa del genere dopo 18 anni di matrimonio?”
“Cavolo Roby in 18 anni di matrimonio non t’ha mai inseminato?”
“No, forse sono sterile!”
“Ma che dici, scommetto, che se ti chiavo per un mese, prossimamente sarai gravida di me”
“Beh tesoro proviamoci, mi piacerebbe partorire un figlio, poi tutto sommato penso, che avere a disposizione un pisellone come il tuo non sia affatto male!”
“Va bene ti prometto, che farò tutto il possibile per ingravidarti!”
“Promettimi anche un'altra cosa?”
“Cosa?”
“Che d’ora in poi studierai sia chimica, che storia non voglio, che le nostre siano le uniche materie insufficienti, così non diamo adito a pettegolezzi e tu mi puoi chiavare appena sono libera”
“Ok studierò, però voglio, che tu venga in classe senza mutandine in modo, che quando ti fermi all’ultimo banco vicino a me, mi possa gustare i tuoi umori”
“Va bene!”
Da quel momento non parlammo più, la chiavai fino alle 20:30 quando doveva rientrare il cornuto, Roberta ebbe almeno tre orgasmi, nel momento d’uscire da casa sua mi disse:
“Non ho mai goduto così tanto, neanche col ragazzo, che ho avuto prima di Camillo, che era ben dotato, certo non una dotazione come la tua, ma senz’altro almeno il doppio di mio marito”
“Allora Camillo c’è l’ha ben piccolo! Ma come fai a godere?”
“Beh fingo l’orgasmo, lui è contento, mentre io resto insoddisfatta!”
“Roberta te l’ho già detto, sei una gran donna, ma hai bisogno di godere! D’ora in poi ci penserò io a te!”
Da quel momento diventai l’amante di Roberta, il difficile era non farlo notare agli altri, in classe lei mi guardava sempre e la maggior parte delle volte osservava se avevo la nerchia dura.
Io speravo, che mentre spiegava mi venisse vicino per gustarmi i suoi umori.
Un giorno mi disse dopo che erano usciti tutti dalla classe:
“Oggi alle15:00 Camillo ha il consiglio di classe, mentre io rimango a casa sola soletta, vieni a chiavare?”
“Certo!”
“Bene ci vediamo alle 15:10!”
Alle 15:00 ero davanti alla loro abitazione, il cornuto uscì puntuale, io dopo 10 minuti entrai non solo in casa sua, ma anche in sua moglie.
Erano 40 minuti, che scopavamo, quando sentimmo una voce dire:
“Brutti porci bastardi, scopate alle mie spalle!”
Presi dall’ardore non lo sentimmo rientrare, ma da uomo inetto com’era, quella è stata la massima reazione.
Capendo la situazione gli dissi:
“Caro professore a letto, come a scuola non vali niente, se tua moglie s’è trovata un amante di 15 anni!”
Umiliato cercò di darmi una sberla, ma anche fisicamente lo surclassavo, tanto, che gli bloccai il braccio, in cambio le diedi un pugno in faccia, poi deridendolo gli dissi:
“Camillo vedi, tu hai più di 50 anni, mentre io ne ho solo 15, ma in quanto a minchia le proporzioni si ribaltano. Da quel che so, che m’ha raccontato Roby, tu hai un pistolino, ha differenza mia, che possiedo un randello, che è stato misurato da una signora 56 enne e misura ben 27 cm di lunghezza! 10.5 cm di circonferenza, tant’è vero, che la tua dolce signora, non riesce ad impugnarlo. Comunque adesso fai il bravo, vai in cucina e preparaci un caffè, che noi finiamo, poi ti raggiungiamo così spieghi, che cazzo fai a casa così presto da interromperci sul più bello!”
Lui se ne andò come le avevo ordinato, Roberta mi disse:
“Amore l’hai umiliato!”
Era la prima volta dopo mesi, che si concedeva a me, che mi chiamava amore, comunque prima di riprendere a scoparla le dissi:
“Questo è niente, vedrai quando andiamo di là!”
Ripresi a trombare con Roberta, ma a differenza d’altre volte lo feci molto lentamente, quasi fossi un consumato scopatore.
Roberta ebbe sei orgasmi, un po’ per la lentezza in cui la fottevo, un po’ il sapere, che il cornuto era in cucina, che aspettava finissimo e sentiva le sue grida.
Il copulare con Roberta si protrasse fino alle 20:00.
Quando andammo in cucina, trovammo il professore incazzato nero, ma per paura d’una mia reazione, visto, che lo sovrastavo in tutto.
Negli ultimi due anni ero diventato 1.90 d’altezza per 75 chili, fisicamente sembrava facessi palestra ed ero un fascio di nervi, mentre il coglione era alto si e no 1.70 per 75 chili, quindi non osò dire più di tanto.
“Da quanto va avanti questa tresca?”
“Da circa 4/5 mesi” risposi.
“Tu sei solo un rovina famiglie e tu, moglie mia sei una puttana” urlò fuori di sé.
M’avvicinai minaccioso, quando fui a mezzo metro da lui mi fermai e calmo con voce ferma gli risposi:
“Beh caro Camillo la tua famiglia l’hai rovinata tu stesso, come t’ho già detto, col pispolino, che ti ritrovi, tua moglie, gran donna non s’è mai accorta, che glielo mettevi dentro. In quanto a me non sono un rovina famiglie, anzi col mio cazzone ho salvato la tua, perché se Roberta trovava un uomo adatto a lei per età e con un uccello come il mio, ti garantisco, che quella, che tu hai chiamato puttana, avrebbe formato con lui una nuova famiglia con pargoli. Perciò senti cosa ti dico e t’ordino di fare, da domani mi trasferisco qui per tutto il lustro di studio, tu dormi su divano, mentre io divido il letto con la prof. l’ingraviderò, in modo, che tu possa riconoscere il figlio o i figli, così la tua virilità di fronte agli altri è salva e solo noi tre, sapremo, che i figli sono miei, anche se risultano tuoi. Cosa importante quando m’interroghi, sarà perché io t’ho dato le domande da farmi, se fai il furbo ti sputtano davanti a tutta la scuola. Nel periodo estivo puoi dividere il letto con Roberta se lei vorrà, ma solo se lo vorrà e se ho voglia di copulare con Roberta tu torni sul tuo divano, senza rompere i coglioni capito cornuto!”
Con gli occhi bassi e mortificato disse:
“Si ma per le interrogazioni non posso fare quello, che vuoi, devi studiare!”
“Ok stronzo studio, ma quando studio storia chiamo un mio amico di 30 anni, che soddisfi tua moglie, se poi lei s’innamora e ti lascia o girano voci sono solo cazzi tuoi”
“No, va bene facciamo come dici!”
Roberta fu contenta di conservare un marito cornuto e fesso, che s’assumeva la paternità di figli non suoi e di poter avere un amante in casa il pomeriggio e la notte, che la soddisfaceva sessualmente.
Con Roberta nei cinque anni di scuola scopai quasi tutte le notti e molti pomeriggi, a volte quando in estate ne sentivo la mancanza, la chiamavo al telefono preannunciandole, che il tal giorno, alla tal ora il letto doveva essere libero, perché tornavo a casa.
In questi cinque anni Roberta partorì quattro volte di cui due parti furono gemellari, il cornuto si dedicò a figli, dopo l’esame di maturità non frequentai più Roberta.



scritto il
2022-04-09
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