14 Finalmente una decisione

di
genere
incesti

Finalmente una decisione

Dopo alcuni giorni ho deciso di telefonare a Michela, lei contenta mi chiese di passare a trovarla in negozio.
La raggiunsi il pomeriggio di due giorni dopo.
“Buongiorno signora Michela” dissi anche, perché stava servendo una cliente.
“Buongiorno signore!” rispose.
Uscita l’avventrice, Michela mi disse:
“Scusi ma quando c’è la clientela bisogna essere professionali al massimo”
“Capisco, anche se mettere un biglietto da visita in mezzo a una ricevuta non c’è molta professionalità”
“Si certo, ma a volte la professionalità e la razionalità lasciano spazio all’incoerenza”
“Ok, signora Michela, io ho telefonato e sono passato, perché non ho capito cosa intendeva con l’avermi scritto:
«Se le fa piacere mi chiami! Michela»
“Beh vede, io sono single, non ho un legame, vedendola fare acquisti per due signore mature, ho pensato, che se non era un gigolò, poteva essere un estimatore delle cougar, perciò magari potevo interessarle. Vede è la prima volta, che faccio una cosa del genere”
“Cosa pensare?”
“No! Non pensare, ma propormi in modo spudorato ad un uomo!”
“Ok Michela, possiamo prima conoscerci un po’ meglio, poi magari approfondire! Vediamo un po’ tanto per cominciare diamoci del tu! Poi chiamami Claudio!”
“Si va bene! Tu chiamami Michela!”
“Allora tanto per cominciare Michela, parlami di te!”
“Beh come sai mi chiamo Michela, ho 62 anni, gestisco questo negozio che ho in società con mia sorella, che ha 57 anni. Non ho un uomo ormai da 10 anni, perciò sono libera. Sono molto timida, per fare quello, che ho fatto ho dovuto fare forza contro il mio io. Detto questo ti dico, che mi sei piaciuto subito, ho visto come guardavi le due donne, che hai accompagnato qui, così ho pensato, che mi piacerebbe essere al loro posto, anche solo una volta nella vita. A proposito se non sono troppo indiscreta, chi sono”
“Prima di dirti chi sono loro, ti dico chi sono io. Mi chiamo Claudio ho 30 anni, laureto in giurisprudenza, ho uno studio mio, dove guadagno bene, tanto da potermi permettere di fare dei reali costosi alle due persone, che hai visto, che sono mia mamma Fiorenza e la mia tata Elide”
“Tu fai dei regali così costosi oltre a tua mamma anche alla tua tata?”
“Vedi cara Michela, devi sapere alcune cose, sono un estimatore della donna sotto ogni aspetto, scusami per quanto ti dirò in modo crudo e volgare, per mia fortuna ho un cazzo di misura sproporzionata 27 cm di lunghezza, 10.5 cm di circonferenza, fin da ragazzino, avevo 13 anni quando sono stato sverginato, poi ho avuto diverse donne ora se vuoi qualche volta possiamo vederci e divertirci, ma sappi, che sto frequentando una ragazza e forse mi dovrò sposare!”
“Beh sai Claudio un pensiero su di te l’ho fatto, ti dirò, che non mi dispiacerebbe provare un cannone di quelle misure, perciò ti lascio il mio indirizzo di casa, quando vorrai io sarò ben contenta d’accoglierti tra le mie cosce!”
“Beh, però sappi, che dalle mie donne voglio tutto, bocca, figa e culo, perciò quando scoperemo t’aprirò tutta!”
“Quando succederà tutto questo?”
La prossima settimana sarò a Verona da Jolanda e Rosa Maria poi quando tornerò, il week end dopo lo posso dedicare a te! Andremo nello chalet, che affitto in Val d’Aosta e lì ci divertiremo!”
“Ok il venerdì sera chiuderò il negozio e partiamo! Andrò da Donata a comprarmi un vestito, che gusti hai?”
“Vestiti secondo tuo gusto poi vediamo!”
Lasciai Michela, tornai allo studio dove la segretaria m’informò degli appuntamenti per il giorno dopo.
Il fine settimana andai a Verona dove seppi, che Rosa Maria aveva interrotto ogni rapporto col suo ragazzo, dietro consiglio di sua madre Jolanda voleva fare un triangolo comprendente tutti tre.
Così dal venerdì sera alla domenica pomeriggio scopai e inculai le due, le quali lesbicarono tra loro, mentre inculavo la madre, la figlia le leccò la figa, mentre scopavo la figlia, la madre leccò non solo il clitoride della figlia, ma si dedicò anche al mio cazzone.
Le due nel momento di maggior godimento, esaltarono le mie capacità amatorie, Rosa Maria al momento dell’orgasmo gridò:
“Mamma avevi ragione Filippo il mio ex ragazzo in confronto era un mini dotato, con Claudio godo come una troia da strada, per un cazzo così potrei andare a battere i marciapiedi, se me lo chiedesse o addirittura ammazzare qualcuno!”
La madre nel momento dell’amplesso urlava:
“Claudio tuo padre al confronto aveva uno stecchino e non sapeva chiavare! Tu sei il mio stallone, qualunque cosa chiedi te la darò, non posso più rinunciare al tuo cazzo! Chiedi, chiedi ti sarà dato stallone mio!”
Allora chiesi a Jolanda d’andare in bagno e coricarsi nella vasca, che volevo pisciarle sul viso e cagarle fra quel seno da troia, che aveva, mentre a Rosa Maria dissi, che lei doveva assistere, poi pulire la mamma, quindi dare il cambio alla genitrice, la quale avrebbe dovuto fare una bella pisciata con la figa spalancata fra le sue tette, poi per finire in bellezza si sarebbe dovuta far defecare in bocca dalla madre.
Promisi loro, che se facevano ciò e avessero poi continuato ad ubbidirmi avrei sposato la figlia, continuando ad avere la madre come amante.
Accettarono, così ci recammo in bagno dove soggiogai la madre a quel gioco, poi fu il turno della ragazza, mi sedetti su uno sgabello guardando lo spettacolo, che m’offrirono le due congiunte.
La domenica pomeriggio partii per tornare a casa, mentre loro si davano ai preparativi per lo sposalizio.
Ci sentivamo per telefono tutti i giorni, mi ragguagliavano sui preparativi, nel mentre io continuavo a scopare con mamma e tata, con loro era un rapporto d’amore non mi sarei mai permesso d’urinare o defecare sui loro corpi.
Arrivati al venerdì, inventai un incontro ad Aosta con un cliente, alla chiusura del negozio passai a prendere Michela.
Michela, che figa, indossava un tubino nero simile a quello di Audrey Hepburn nel famoso film Colazione da Tiffany.
Appena si sedette in auto, potei ammirare le calze a rete finissima blu notte e un reggiseno abbinato, le diedi un bacio alla francese sulle labbra, poi sfiorandole il seno, le chiesi se anche le mutandine era combinate alle calze e al reggiseno, la sua risposta m’eccitò:
“Sai Claudio, ho deciso, che non era il caso di metterle, perché ti voglio dentro me, il prima possibile, comunque le ho in borsa e sono abbinate al reggiseno!”
Tirò fuori dalla borsa, una brasiliana sempre blu notte, che mi fece impazzire a pensarla senza, così invece, che in Valle d’Aosta, l’ho portata in un albergo sulle alpi cuneesi, dove abbiamo passato il week end senza uscire dalla stanza.
Michela era calda, si vedeva, che era in arretrato di cazzo, non era mai sazia ad ogni richiesta, non diceva mai di no, per ultimo le chiesi di succhiarmi il cazzo, mentre le pisciavo in bocca, accettò, così nel momento, che esplosi lei bevve un cocktail si urina e sperma, finita la bevuta mi disse:
“Amore so, che ci sono più di trent’anni di differenza, ma io dopo aver goduto così tanto sarei contenta, tu venissi a vivere da me, non m’importerebbe se ti scopassi anche altre, ma saprei che una briciola di tempo me la dedicheresti! Perché un minuto con te vale ore e ore con altri, tu sai scopare come pochi e io non voglio nessun altro, non voglio cazzi incapaci, ma solo il tuo cazzo”
La ringraziai, poi le dissi:
“Mi dispiace, se vuoi ogni tanto ci vediamo per scopare, ma ho promesso alla mia sorellastra di sposarla, non mi posso tirare indietro”
“Va bene l’importante è, che ogni tanto mi possa godere l’Arturo”
“Chi è Arturo?” domandai ingenuamente.
“Amore ma è il tuo cazzone sempre duro!”
La domenica sera tornai da mamma e dalla tata, ma ero stanco e non ho fatto niente.
La vita sessuale continua con la stessa routine per circa tre mesi, ogni 15 giorni il fine settimana a Verona, i restanti giorni da dividersi tra mamma e la tata e qualche occasionale scopatina con Michela, qualche mattina soddisfo anche Piera la mia segretaria 25enne, che vuole a tutti i costi un figlio.
Poi un sabato a Verona scoppia la bomba, Rosa Maria piangendo confessa, che s’è innamorata di un compagno d’università, non vuole rinunciarci, così si chiude la nostra relazione, niente matrimonio tra noi, mi sorprende la proposta di Jolanda, che si propone al posto della figlia.
La ringrazio, ma declino la proposta, l’invito a venire da noi, quando a voglia di una scopata con me, poi saluto Rosa Maria, quindi dopo una bella palpatina al suo culetto e una bella leccata di tette, saluto anche Jolanda, torno in Piemonte.
Siccome è presto passo da Michela, che è felicissima d’aprirmi le cosce, quindi dopo due ore di scopate, mi chiede se mi fermo anche a dormire la notte.
“Miky se mi fermo non dormiamo mica, lo sai anche tu!
“Certo è questo il bello! E poi domani è lunedì, ho il giorno di chiusura e possiamo fare una bella gita”


scritto il
2022-05-03
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