4 Mi trombo Vera la prof di lettere
di
Fiocinatore
genere
incesti
Mi trombo Vera la prof di lettere
La storia con Gabriella, l’amica di mamma continua con un ritmo d’una, due volte a settimana, a casa sua.
L’ho posseduta in tutte le stanze e in tutti i posti possibili, un giorno andai a trovarla, lei stava uscendo col marito, quando mi vide disse a Walter, che le era esploso un forte mal di testa e non se la sentiva d’uscire, che sarebbe tornata in casa e sarebbe andata a letto, ovviamente omettendo, che con lei ci sarei stato anch’io.
Comunque adesso dopo tre mesi di cura coi miei ormoni, Gabriella è finalmente gravida, incomincia a vedersi un leggero pronunciamento della pancia.
Pertanto abbiamo deciso d’interrompere momentaneamente i nostri incontri, nel frattempo, siamo giunti all’ultimo giorno di scuola.
Frequentavo la III media, appena finito l’esame, Vera la mia professoressa 60enne di lettere, s’è avvicinata e m’ha sussurrato in un orecchio:
“Di a tua mamma, che nel pomeriggio mi telefoni, ho urgenza di parlarle”
“Non mancherò Vera, ciao”
Nel salutarla dovetti passare in uno spazio ristretto tra lei e il muro, inavvertitamente le strofinai il mio pacco contro il suo magnifico culo, lei girandosi mi fece un sorrisetto, come dire, che aveva gradito.
Vera è una signora di 63 anni ben portati, dopo una delusione d’amore, non ha più avuto relazioni continuative, penso, che quando le capiti l’occasione buona, una scopata se la faccia volentieri.
Comunque era già capitato, che durante un’interrogazione non so se intenzionalmente o no, ma che passasse sfiorando il mio pacco, poi quasi scusandosi mi sorrideva, come una porca vogliosa.
Arrivato a casa dissi a Fiorenza:
“Mamma, m’ha detto Vera, se oggi pomeriggio poi telefonarle, che ha urgenza di parlarti!”
“Si le telefono, speriamo solo, che non mi comunichi brutte notizie nei tuoi riguardi!”
“Che notizie mamma?”
“Magari, che so, che t’hanno respinto!”
“Mamma di questo non preoccuparti”
Al pomeriggio verso le 15:00, Elide è venuta nella mia stanza, ci siamo fatti una sveltina, ma ero tutto preso per sapere cosa volesse Vera, che non ho goduto e non ho accontentato nemmeno la colf.
Comunque alle 17:00 Fiorenza chiamò Vera, la quale le comunicò, che l’esame l’avevo superato, ma secondo lei ho alcune carenze grammaticali, che vanno risolte per una buona riuscita alle superiori, pertanto dice a mamma di mandarmi da lei tre volte a settimana per un mese, così si risolve l’inconveniente, prima, che lei parta per le ferie.
Così le due decidono, che andrò a ripetizione a casa di Vera, martedì, giovedì e sabato dalle 14:30 fino alle 16:00, naturalmente le lezioni mi saranno impartite gratuitamente.
Il primo giorno mi presento, in tenuta estiva, maglietta, bermuda al ginocchio e sandali, lei m’accoglie in modo sobrio, indossa sandali con tacco 8, calze velate grigio perla, un tailleur beige con gonna al polpaccio, penso, che sotto abbia una camicia con un reggiseno a balconcino.
Dopo i saluti incomincia la lezione, ogni volta, che distolgo lo sguardo dal libro o non sono attento, mi dà confidenzialmente un pizzicotto sulla gamba destra, quella più vicina a lei, al nono o decimo pizzicotto, in prossimità del pacco, alzo gli occhi dal libro e le dico:
“Vera se continui ad avvicinarti al mio cazzo al prossimo pizzico me lo centri!”
Alche lei col solito sorriso da puttana:
“Magari! È tutto l’anno, che vorrei vedere come sei fatto sotto, senza vestiti addosso!”
Appena finita la frase, m’alzo di scatto, lei spaventata, m’afferra il braccio dicendo:
“No, non te ne andare Claudio, vedi ho notato, che sei ben fornito, a me piace la carne giovanissima, così il periodo di ferie lo passo in quei posti esotici dove c’è povertà, in modo, che con pochi euro riesco a trovare adolescenti disposti a scoparmi e soddisfarmi per tutto il periodo del mio soggiorno, ma qui sono sempre stata irreprensibile, ma da quanto durante un’interrogazione inavvertitamente m’hai strusciato il tuo cazzone sul mio fondo schiena. Non ho capito più nulla. T’ho dato sempre degli ottimi voti, sperando di coinvolgerti, ma tu niente, così t’ho studiato e ho capito, che non sei uno sbruffone, che non racconti i fatti tuoi in giro, così ho deciso di farmi avanti con tua madre ed inventando, che hai lacune grammaticali, ho fatto sì, d’averti qui a casa mia, lontano da occhi indiscreti e con l’alibi delle lezioni!”
“Ma cos’hai capito Vera? Io non voglio andarmene, voglio solo librare il mio uccello! Se poi voi, che lui voli nel tuo nido a me va bene, ma ti dico subito, che bisogna dire a Fiorenza, che”
Spaventata m’interrompe dicendo:
“Beh Claudio mica posso telefonarle per dirle, che mi voglio fare suo figlio!”
“No prof, volevo dirti, che se vuoi fare l’amore con me bisogna cambiare l’orario, perciò adesso mi spoglio, se vuoi mi puoi fare un pompino, ma dalla prossima volta dirò a mamma, che devo venire prima diciamo alle 14:00 e stare almeno fino alle 19:00”
“Mamma mia, pensi di resistere tutte quelle ore?”
“Beh Vera sono solo 5 ore, quando scopo Elide o Gabriella a volte non ci basta una notte intera!”
“Madonna, ma chi sei?”
A questa domanda ho risposto calandomi bermuda e boxer, mettendo in bella vista il mio serpente, lasciandole un attimo per commentare:
“Non ho mai visto nulla di simile!”
Feci un passo avanti, la cappella incontrò le sue labbra, che s’aprirono e il cazzo entrò nel tunnel della sua bocca.
Vera incominciò a leccare e succhiare come un’idrovora, comunque dopo un’ora eravamo giunti alla fine della lezione, che prolungai di un’altra mezzora, dopodiché aiutandomi con una sega le venni con 4/5 fiotti in bocca e altrettanti sul viso, poi le dissi:
“Puttana vatti a lavare, la prossima lezione fatti trovare con abiti da troia da strada o nuda, che così incominciamo subito!”
Me ne tornai a casa, dicendo a mamma, che Vera al di fuori della scuola era molto simpatica, le ore di lezione passavano senza, che ce ne accorgessimo, ogni tanto per non farmi stancare troppo si faceva una pausa, così m’aveva detto di domandarle se era d’accordo, che avrei iniziato alle 14:00 a avrei smesso alle 19:00.
Il permesso mi fu dato, così la volta successiva mi presentai puntuale alle 14:00, Vera s’era vestita da puttana proprio come le avevo chiesto.
Aveva indossato una camicetta bianca trasparente senza reggiseno, una gonna inguinale, si vedeva, che aveva provveduto ad accorciarsi da sola perché non aveva un taglio regolare, poi aveva indossato calze nere a rete con maglie larghe, e stivali a metà coscia.
Appena entrato m’è saltata addosso baciandomi, poi in un momento di pausa ha detto:
“Guarda se io a 63 anni, devo perdere la testa per un ragazzino di 16”
La corressi sorridendo:
“Beh signora il ragazzino non ha ancora compiuto 15 anni, ma in compenso quando Elide di appena qualche anno più giovane di te, m’ha misurato il cazzo misurava
27 cm di lunghezza! 10.5 cm di circonferenza, che sono misure, che difficilmente trovi in uomini anche molto più vissuti di me. In quando ad adoperalo dopo le esperienze con Elide e Gabriella, penso di non avere niente da invidiare a certi gigolo”
Appena finito di parlare avevo il cazzo, che esplodeva tanto era duro, Vera si tuffò su di esso, incominciando una pompa, ma dopo dieci minuti la scansai, la presi di peso l’appoggiai con le natiche sul tavolo, dove avremmo dovuto fare il ripasso grammaticale, ma dopo averle tolto la mini, un ripasso generale alla sua fica glielo detti io.
La scopai per circa un’ora e mezza alla missionaria, poi la feci scendere dal tavolo, facendole appoggiare le mani al suddetto tavolo, la presi da dietro alla pecorina per un’altra ora abbondante, poi tenendoci per mano andammo nella sua stanza dove le diedi una bella leccata di fica, nell’ultima ora le feci un po’ di coccole e mi feci fare quel pompino, che aveva iniziato appena ero arrivato.
Nel trascorrere delle cinque ore non ha mai smesso di mugugnare e urlare:
“Claudio tu sei il dio dell’amore! Non ho mai trovato un uomo o un ragazzo con la tua resistenza! Claudio hai un cazzo magnifico! Sei il top degli amanti!”
Comunque alle 19:00 lasciai Vera e tornai a casa, mamma mi chiese come fosse andata con Vera, risposi:
“Studiare con lei è una goduria non come a scuola!”
Mamma fu contenta anche se non afferrò il doppio senso della mia risposta.
Il giovedì andai da Vera per la solita lezione, la trovai già pronta, m’aprì la porta tenendosi nascosta, quando la chiuse capii il perché, era nuda con solo gli stivali, mi chiese:
“Ti piaccio così amore? Sono abbastanza puttana per te?”
“Si mi piaci, se no non sarei qui! In quanto a puttana lo sei nei comportamenti, anche se non nel vestire!”
“Dimmi amore come dev’essere vestita la tua puttana?”
“Mi piacerebbe vederti con una gonna micro, calze autoreggenti con la banda
Interna, che aderisce alla pelle della coscia riccamente decorata con una balza o con dei pizzi. Ai piedi vorrei indossassi gli Ankle boots, gli stivaletti che terminano appena sopra o appena sotto la caviglia, oppure i diagonal strap, che è un sandalo dal cinturino singolo, che attraversa il collo del piede e va a creare una diagonale, sia uno che l’altro con tacco a spillo in modo da slanciare le tue splendide gambe e far risaltare il tuo polpaccio”
“Un giorno prima della mia partenza per la ferie andiamo in una città, che non ci conoscono e lo farò!”
Quel giorno la scopai come al solito, così anche i giorni successivi, arrivammo a fine mese, Vera doveva partire per le sue ferie goderecce, ma la sera precedente mia mamma Fiorenza ricevette una telefonata da Vera, che le chiese:
“Senti Fiore, che ne dici se porto con me in ferie Claudio, così mi fa un po’ di compagnia e nel mentre ripassiamo la materia?”
Mamma rispose:
“Per me va bene, ma bisogna chiederlo a lui!”
Così mi chiamò, riferendomi la proposta di Vera al che le dissi:
“Bisogna vedere dove va in vacanza e quanto vuole farmi lezione!”
Così presi la cornetta e domandai:
“Vera verrei in vacanza con te, ma non vorrei passare tutte le vacanze a studiare!”
“Amore, ma certo, che non ti faccio studiare per tutte le vacanze, anzi pensavo, che giorno e notte possiamo ripassare la materia nel modo a te preferito, cioè come vuoi tu, che sia vestita da troia, che nuda a tua completa disposizione! Capisci che mi sono innamorata di te!”
Accettai e il giorno dopo partimmo con la sua auto per Taormina, lei disdì il viaggio in Nigeria e andammo in Sicilia.
Quando arrivammo ci recammo all’agenzia dalla quale aveva affittato una villetta per ritirare le chiavi.
Prese le chiavi, andammo a fare provviste per una quindicina di giorni, poi subito alla villa, mangiammo quindi subito a letto a scopare.
In un mese trascorso a Taormina non abbiamo mai visitato la città, né le spiagge, l’unica cosa, che ho visto è stato il ragazzo delle consegne dell’alimentare dove ci fornivamo.
Ho visitato almeno due volte al giorno la figa e la bocca di Vera, col mio cazzo, poi un giorno scherzando le dissi:
“Senti Vera ormai la grotta e la miniera le conosco benissimo, che ne dici se mi dedico al traforo?”
“Cosa intendi per traforo Amore?”
“Beh cara, vorrei visitare anche il tuo culetto!”
“Amore lì sono vergine, non ho mai lasciato entrare nessuno!”
“E’ ora, che qualcuno te lo rompa quel bel culetto!”
“Amore grosso e lungo come c’è l’hai, non solo me lo rompi, ma me lo spacchi in due!”
“Ok Vera, se non vuoi non fa niente, troverò qualcun’altra, magari quando torneremo a casa dopo, che avrà partorito, se vorrà avere un mio secondo figlio lo proporrò a Gabriella”
“No! A quella puttana no! Non voglio, che sia lei a sverginarti in quel modo! Sono gelosa solo a pensare, che quella porca si sia fatta ingravidare de te! Io non posso darti un figlio, perché ormai sono in menopausa, ma ho deciso, che il primo culo, che fonderai sarà il mio! Solo amore promettimi, che quando torneremo a casa, avrai sempre un pochino di tempo da dedicare a zia Vera, che t’ama tanto e non sa dire di no a ogni tua richiesta”
“Certo, te lo prometto! E poi lo sai, che tu sei meglio di Gabriella, ma anche d’Elide, potrei solo preferirti Fiorenza!”
“Come porcellino, anche Fiorenza ti sei fatto?”
“No! Ma mi piacerebbe!”
Il giorno dopo uscimmo, ci recammo in farmacia dove comprammo un tubetto di vaselina, poi subito a casa a sverginare quel culetto maturo, ma ancora vergine.
Con molta calma e con tutte le attenzioni del caso, presi la sua verginità.
Vera fu contenta, godette tanto e negli ultimi 10 giorni almeno una volta al giorno lo voleva nel culo.
La vacanza finì, tornammo a casa, continuando a frequentarci carnalmente almeno una volta a settimana, anche adesso che ho 34 anni e lei 76 quando ci troviamo, la scopo sia in figa che nel culo.
Vera m’ama, quando sa che vado da lei si fa trovare nuda o il più delle volte vestita succintamente.
La storia con Gabriella, l’amica di mamma continua con un ritmo d’una, due volte a settimana, a casa sua.
L’ho posseduta in tutte le stanze e in tutti i posti possibili, un giorno andai a trovarla, lei stava uscendo col marito, quando mi vide disse a Walter, che le era esploso un forte mal di testa e non se la sentiva d’uscire, che sarebbe tornata in casa e sarebbe andata a letto, ovviamente omettendo, che con lei ci sarei stato anch’io.
Comunque adesso dopo tre mesi di cura coi miei ormoni, Gabriella è finalmente gravida, incomincia a vedersi un leggero pronunciamento della pancia.
Pertanto abbiamo deciso d’interrompere momentaneamente i nostri incontri, nel frattempo, siamo giunti all’ultimo giorno di scuola.
Frequentavo la III media, appena finito l’esame, Vera la mia professoressa 60enne di lettere, s’è avvicinata e m’ha sussurrato in un orecchio:
“Di a tua mamma, che nel pomeriggio mi telefoni, ho urgenza di parlarle”
“Non mancherò Vera, ciao”
Nel salutarla dovetti passare in uno spazio ristretto tra lei e il muro, inavvertitamente le strofinai il mio pacco contro il suo magnifico culo, lei girandosi mi fece un sorrisetto, come dire, che aveva gradito.
Vera è una signora di 63 anni ben portati, dopo una delusione d’amore, non ha più avuto relazioni continuative, penso, che quando le capiti l’occasione buona, una scopata se la faccia volentieri.
Comunque era già capitato, che durante un’interrogazione non so se intenzionalmente o no, ma che passasse sfiorando il mio pacco, poi quasi scusandosi mi sorrideva, come una porca vogliosa.
Arrivato a casa dissi a Fiorenza:
“Mamma, m’ha detto Vera, se oggi pomeriggio poi telefonarle, che ha urgenza di parlarti!”
“Si le telefono, speriamo solo, che non mi comunichi brutte notizie nei tuoi riguardi!”
“Che notizie mamma?”
“Magari, che so, che t’hanno respinto!”
“Mamma di questo non preoccuparti”
Al pomeriggio verso le 15:00, Elide è venuta nella mia stanza, ci siamo fatti una sveltina, ma ero tutto preso per sapere cosa volesse Vera, che non ho goduto e non ho accontentato nemmeno la colf.
Comunque alle 17:00 Fiorenza chiamò Vera, la quale le comunicò, che l’esame l’avevo superato, ma secondo lei ho alcune carenze grammaticali, che vanno risolte per una buona riuscita alle superiori, pertanto dice a mamma di mandarmi da lei tre volte a settimana per un mese, così si risolve l’inconveniente, prima, che lei parta per le ferie.
Così le due decidono, che andrò a ripetizione a casa di Vera, martedì, giovedì e sabato dalle 14:30 fino alle 16:00, naturalmente le lezioni mi saranno impartite gratuitamente.
Il primo giorno mi presento, in tenuta estiva, maglietta, bermuda al ginocchio e sandali, lei m’accoglie in modo sobrio, indossa sandali con tacco 8, calze velate grigio perla, un tailleur beige con gonna al polpaccio, penso, che sotto abbia una camicia con un reggiseno a balconcino.
Dopo i saluti incomincia la lezione, ogni volta, che distolgo lo sguardo dal libro o non sono attento, mi dà confidenzialmente un pizzicotto sulla gamba destra, quella più vicina a lei, al nono o decimo pizzicotto, in prossimità del pacco, alzo gli occhi dal libro e le dico:
“Vera se continui ad avvicinarti al mio cazzo al prossimo pizzico me lo centri!”
Alche lei col solito sorriso da puttana:
“Magari! È tutto l’anno, che vorrei vedere come sei fatto sotto, senza vestiti addosso!”
Appena finita la frase, m’alzo di scatto, lei spaventata, m’afferra il braccio dicendo:
“No, non te ne andare Claudio, vedi ho notato, che sei ben fornito, a me piace la carne giovanissima, così il periodo di ferie lo passo in quei posti esotici dove c’è povertà, in modo, che con pochi euro riesco a trovare adolescenti disposti a scoparmi e soddisfarmi per tutto il periodo del mio soggiorno, ma qui sono sempre stata irreprensibile, ma da quanto durante un’interrogazione inavvertitamente m’hai strusciato il tuo cazzone sul mio fondo schiena. Non ho capito più nulla. T’ho dato sempre degli ottimi voti, sperando di coinvolgerti, ma tu niente, così t’ho studiato e ho capito, che non sei uno sbruffone, che non racconti i fatti tuoi in giro, così ho deciso di farmi avanti con tua madre ed inventando, che hai lacune grammaticali, ho fatto sì, d’averti qui a casa mia, lontano da occhi indiscreti e con l’alibi delle lezioni!”
“Ma cos’hai capito Vera? Io non voglio andarmene, voglio solo librare il mio uccello! Se poi voi, che lui voli nel tuo nido a me va bene, ma ti dico subito, che bisogna dire a Fiorenza, che”
Spaventata m’interrompe dicendo:
“Beh Claudio mica posso telefonarle per dirle, che mi voglio fare suo figlio!”
“No prof, volevo dirti, che se vuoi fare l’amore con me bisogna cambiare l’orario, perciò adesso mi spoglio, se vuoi mi puoi fare un pompino, ma dalla prossima volta dirò a mamma, che devo venire prima diciamo alle 14:00 e stare almeno fino alle 19:00”
“Mamma mia, pensi di resistere tutte quelle ore?”
“Beh Vera sono solo 5 ore, quando scopo Elide o Gabriella a volte non ci basta una notte intera!”
“Madonna, ma chi sei?”
A questa domanda ho risposto calandomi bermuda e boxer, mettendo in bella vista il mio serpente, lasciandole un attimo per commentare:
“Non ho mai visto nulla di simile!”
Feci un passo avanti, la cappella incontrò le sue labbra, che s’aprirono e il cazzo entrò nel tunnel della sua bocca.
Vera incominciò a leccare e succhiare come un’idrovora, comunque dopo un’ora eravamo giunti alla fine della lezione, che prolungai di un’altra mezzora, dopodiché aiutandomi con una sega le venni con 4/5 fiotti in bocca e altrettanti sul viso, poi le dissi:
“Puttana vatti a lavare, la prossima lezione fatti trovare con abiti da troia da strada o nuda, che così incominciamo subito!”
Me ne tornai a casa, dicendo a mamma, che Vera al di fuori della scuola era molto simpatica, le ore di lezione passavano senza, che ce ne accorgessimo, ogni tanto per non farmi stancare troppo si faceva una pausa, così m’aveva detto di domandarle se era d’accordo, che avrei iniziato alle 14:00 a avrei smesso alle 19:00.
Il permesso mi fu dato, così la volta successiva mi presentai puntuale alle 14:00, Vera s’era vestita da puttana proprio come le avevo chiesto.
Aveva indossato una camicetta bianca trasparente senza reggiseno, una gonna inguinale, si vedeva, che aveva provveduto ad accorciarsi da sola perché non aveva un taglio regolare, poi aveva indossato calze nere a rete con maglie larghe, e stivali a metà coscia.
Appena entrato m’è saltata addosso baciandomi, poi in un momento di pausa ha detto:
“Guarda se io a 63 anni, devo perdere la testa per un ragazzino di 16”
La corressi sorridendo:
“Beh signora il ragazzino non ha ancora compiuto 15 anni, ma in compenso quando Elide di appena qualche anno più giovane di te, m’ha misurato il cazzo misurava
27 cm di lunghezza! 10.5 cm di circonferenza, che sono misure, che difficilmente trovi in uomini anche molto più vissuti di me. In quando ad adoperalo dopo le esperienze con Elide e Gabriella, penso di non avere niente da invidiare a certi gigolo”
Appena finito di parlare avevo il cazzo, che esplodeva tanto era duro, Vera si tuffò su di esso, incominciando una pompa, ma dopo dieci minuti la scansai, la presi di peso l’appoggiai con le natiche sul tavolo, dove avremmo dovuto fare il ripasso grammaticale, ma dopo averle tolto la mini, un ripasso generale alla sua fica glielo detti io.
La scopai per circa un’ora e mezza alla missionaria, poi la feci scendere dal tavolo, facendole appoggiare le mani al suddetto tavolo, la presi da dietro alla pecorina per un’altra ora abbondante, poi tenendoci per mano andammo nella sua stanza dove le diedi una bella leccata di fica, nell’ultima ora le feci un po’ di coccole e mi feci fare quel pompino, che aveva iniziato appena ero arrivato.
Nel trascorrere delle cinque ore non ha mai smesso di mugugnare e urlare:
“Claudio tu sei il dio dell’amore! Non ho mai trovato un uomo o un ragazzo con la tua resistenza! Claudio hai un cazzo magnifico! Sei il top degli amanti!”
Comunque alle 19:00 lasciai Vera e tornai a casa, mamma mi chiese come fosse andata con Vera, risposi:
“Studiare con lei è una goduria non come a scuola!”
Mamma fu contenta anche se non afferrò il doppio senso della mia risposta.
Il giovedì andai da Vera per la solita lezione, la trovai già pronta, m’aprì la porta tenendosi nascosta, quando la chiuse capii il perché, era nuda con solo gli stivali, mi chiese:
“Ti piaccio così amore? Sono abbastanza puttana per te?”
“Si mi piaci, se no non sarei qui! In quanto a puttana lo sei nei comportamenti, anche se non nel vestire!”
“Dimmi amore come dev’essere vestita la tua puttana?”
“Mi piacerebbe vederti con una gonna micro, calze autoreggenti con la banda
Interna, che aderisce alla pelle della coscia riccamente decorata con una balza o con dei pizzi. Ai piedi vorrei indossassi gli Ankle boots, gli stivaletti che terminano appena sopra o appena sotto la caviglia, oppure i diagonal strap, che è un sandalo dal cinturino singolo, che attraversa il collo del piede e va a creare una diagonale, sia uno che l’altro con tacco a spillo in modo da slanciare le tue splendide gambe e far risaltare il tuo polpaccio”
“Un giorno prima della mia partenza per la ferie andiamo in una città, che non ci conoscono e lo farò!”
Quel giorno la scopai come al solito, così anche i giorni successivi, arrivammo a fine mese, Vera doveva partire per le sue ferie goderecce, ma la sera precedente mia mamma Fiorenza ricevette una telefonata da Vera, che le chiese:
“Senti Fiore, che ne dici se porto con me in ferie Claudio, così mi fa un po’ di compagnia e nel mentre ripassiamo la materia?”
Mamma rispose:
“Per me va bene, ma bisogna chiederlo a lui!”
Così mi chiamò, riferendomi la proposta di Vera al che le dissi:
“Bisogna vedere dove va in vacanza e quanto vuole farmi lezione!”
Così presi la cornetta e domandai:
“Vera verrei in vacanza con te, ma non vorrei passare tutte le vacanze a studiare!”
“Amore, ma certo, che non ti faccio studiare per tutte le vacanze, anzi pensavo, che giorno e notte possiamo ripassare la materia nel modo a te preferito, cioè come vuoi tu, che sia vestita da troia, che nuda a tua completa disposizione! Capisci che mi sono innamorata di te!”
Accettai e il giorno dopo partimmo con la sua auto per Taormina, lei disdì il viaggio in Nigeria e andammo in Sicilia.
Quando arrivammo ci recammo all’agenzia dalla quale aveva affittato una villetta per ritirare le chiavi.
Prese le chiavi, andammo a fare provviste per una quindicina di giorni, poi subito alla villa, mangiammo quindi subito a letto a scopare.
In un mese trascorso a Taormina non abbiamo mai visitato la città, né le spiagge, l’unica cosa, che ho visto è stato il ragazzo delle consegne dell’alimentare dove ci fornivamo.
Ho visitato almeno due volte al giorno la figa e la bocca di Vera, col mio cazzo, poi un giorno scherzando le dissi:
“Senti Vera ormai la grotta e la miniera le conosco benissimo, che ne dici se mi dedico al traforo?”
“Cosa intendi per traforo Amore?”
“Beh cara, vorrei visitare anche il tuo culetto!”
“Amore lì sono vergine, non ho mai lasciato entrare nessuno!”
“E’ ora, che qualcuno te lo rompa quel bel culetto!”
“Amore grosso e lungo come c’è l’hai, non solo me lo rompi, ma me lo spacchi in due!”
“Ok Vera, se non vuoi non fa niente, troverò qualcun’altra, magari quando torneremo a casa dopo, che avrà partorito, se vorrà avere un mio secondo figlio lo proporrò a Gabriella”
“No! A quella puttana no! Non voglio, che sia lei a sverginarti in quel modo! Sono gelosa solo a pensare, che quella porca si sia fatta ingravidare de te! Io non posso darti un figlio, perché ormai sono in menopausa, ma ho deciso, che il primo culo, che fonderai sarà il mio! Solo amore promettimi, che quando torneremo a casa, avrai sempre un pochino di tempo da dedicare a zia Vera, che t’ama tanto e non sa dire di no a ogni tua richiesta”
“Certo, te lo prometto! E poi lo sai, che tu sei meglio di Gabriella, ma anche d’Elide, potrei solo preferirti Fiorenza!”
“Come porcellino, anche Fiorenza ti sei fatto?”
“No! Ma mi piacerebbe!”
Il giorno dopo uscimmo, ci recammo in farmacia dove comprammo un tubetto di vaselina, poi subito a casa a sverginare quel culetto maturo, ma ancora vergine.
Con molta calma e con tutte le attenzioni del caso, presi la sua verginità.
Vera fu contenta, godette tanto e negli ultimi 10 giorni almeno una volta al giorno lo voleva nel culo.
La vacanza finì, tornammo a casa, continuando a frequentarci carnalmente almeno una volta a settimana, anche adesso che ho 34 anni e lei 76 quando ci troviamo, la scopo sia in figa che nel culo.
Vera m’ama, quando sa che vado da lei si fa trovare nuda o il più delle volte vestita succintamente.
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