6 Marina la mia compagna di scuola

di
genere
incesti

Marina la mia compagna di scuola

Nel mio istituto tecnico, le uniche classi miste erano quelle del settore chimico, mentre, chi seguiva le specializzazioni meccaniche o elettroniche le classi erano esclusivamente maschili.
Marina bella ragazza bionda della mia classe, prima perito chimico, aveva 14 anni era fidanzata con un ragazzo di quinta che frequentava la sezione di meccanica.
Marina, alta 160 circa aveva un seno piccolino, occhi vispi da cerbiatta, labbra lucenti visto, che non risparmiava il lucidalabbra adducendo la scusa, che non sopportava le labbra secche.
Un giorno scherzando gli ho domandato:
“Scusa Marina, ma il tuo ragazzo quando ti scopa ti fa godere?”
“Stronzo bastardo, non sono cazzi tuoi!” rispose.
Purtroppo per lei, Roberta sentì e la spedì in presidenza, poi a fine lezione mi chiamò alla cattedra e mi disse:
“Claudio mica ti piacerà la ragazzina?”
“Beh ti dirò, mi piacerebbe, farle sentire com’è il cazzo di un vero maschio, perché mi sembra, che il suo ragazzo sia poco dotato, leggermente meglio di tuo marito! Ah, ah!” risposi.
“Ah, ah, ah! Se è così hai ragione, Camillo in mezzo alle gambe ha uno stuzzicadente, non come te amore!”
Roberta mi salutò e avvicinandosi all’orecchio mi sussurrò:
“Non fare tardi, che oggi pomeriggio, voglio un po’ di cazzo sperando, che m’ingravidi”
“Certo amore! Vado fino in presidenza, poi ti raggiungo a casa”
“Aspetta in presidenza devo andarci anch’io, per spiegare a Carola cos’è successo”
“Allora dille, che stavamo scherzando, così non punirà Marina, poi prendi Marina da parte e invitala un pomeriggio a casa, che c’è la scopiamo assieme”
“Tu sei matto! Io con una studentessa della mia scuola, per di più d’una mia classe, questo mai!”
“Beh se è per questo, anch’io sono uno studente della tua scuola e d’una tua classe!”
“Si ma ho detto ha Carola, che t’ospito a casa mia, perché sei il figlio di mia cugina”
“Bugiarda! Come si mente per il cazzo!”
“Sai Claudio, sono gelosa, non voglio, che tu abbia a che fare con la ragazzina, già Carola s’è fatta delle idee su te!”
“Cara Roberta, se non vuoi, che pensi a Marina è meglio, che ti dai da fare per portarla nel nostro letto, se no vedrò di scoparmela nei pomeriggi, che non sta col suo ragazzo e tu resterai senza volatile”
“E alla preside cosa dico, aspetta una risposta da una settimana?”
“Dille, che domani alla terza ora, mi faccia chiamare in presidenza e ne parliamo”
“Perché alla terza ora?”
“Per due motivi, il primo, che in quell’ora ho storia con quel cornuto di tuo marito, il secondo tu hai l’ora libera, così potrai assistere alla conversazione! Vedi, che penso anche a te! Ora vai da quella troia ed erudiscila!”
Roberta bussò alla porta della presidenza, Carola diede il permesso d’entrare, dopo un paio di minuti, Marina uscì, quando mi vide mi fece un sorriso, poi s’avvicinò e mi disse:
“Cos’hai detto a quella troia di Chimica? Perché appena entrata a detto alla preside, che forse non era il caso di punirmi”
“Beh Marina per prima cosa non chiamare la tua insegnante troia e poi cosa vuoi le abbia detto”
“Beh la chiamo troia, perché nonostante sia sposata con quel bavoso di Storia, non appena ti vede cambia espressione, sembra voglia saltarti addosso”
“Scusa e te cos’importa?”
“Beh se permetti sono gelosa!”
“Come gelosa, se sei fidanzata con uno di quinta!”
“Beh caro Claudio, proprio ieri ci siamo lasciati, è quasi maggiorenne, ma non m’ha mai sfiorato, non m’ha neanche mai fatto toccare il cazzo ed è per questo, che prima t’ho risposto in malo modo”
A sentire quelle parole, il mio membro oltre a prendere vigore diventò duro, come una barra d’acciaio, quindi dissi:
“Beh Marina, se vuoi toccare qualcosa di duro e veramente mostruoso, metti una mano qui”
Presi la sua mano, la portai verso il mio inguine, poi aprii la cerniera, facendole toccare l’uccello.
“Madonna, che sberla hai!”
“Non si dice sberla, ma cazzo!”
Fece appena in tempo a ritirare la mano ed io a richiudere la patta, che Roberta uscì dalla presidenza e rivolgendosi prima a me disse:
“Claudio aspettami fuori, che poi ti do un passaggio fino a casa”
Quindi si rivolse a Marina, dicendole:
“Qui t’ho scritto il mio indirizzo, voglio, che oggi alle 16:00 ti presenti a casa mia, che dobbiamo parlare, non te la puoi cavare così facilmente!”
Uscimmo dall’istituto, io e Roberta salimmo in auto, lei fece avviamento e partimmo diretti a casa.
“Contento Claudio, oggi quando verrà a casa Marina, vedremo se ti vorrà!”
“Mi vorrà, mi vorrà! Prima le ho fatto sentire cosa le aspetta se si concederà”
“Maiale! Porco! Bastardo! Figlio di puttana!”
L’interruppi:
“Adeso basta Roberta, se no smetto di scoparti!”
“Amore capiscimi, sono gelosa! Non basta Carola, che vuole provare il tuo manganello, adesso ho anche la concorrenza della ragazzina”
“Senti Roberta, per quanto riguarda la preside, vediamo di concordare una seduta a tre, che ho certe idee, che potrebbero servirci, in quanto a Marina, se ci stai potremo farci un triangolo oggi pomeriggio, poi convincerla a continuare, in modo, che noi si possa scopare liberamente senza, che lei possa spifferare qualcosa a scuola”
“Amore non l’ho mai fatto con una donna!”
“Beh c’è sempre una prima volta, poi vedrai, che ti piacerà!”
“Invece cos’hai in mente con Carola?”
“Domani a Carola dirò, che la tromberò, ma solamente se ci sarai anche tu e se possiamo filmare il tutto”
“Ma sei matto?”
“No! Ho pensato, che se la filmiamo, poi possiamo ricattarla, così quando al mattino abbiamo voglia di scopare, lei ci giustificherà”
“Che idee machiavelliche amore mio!”
Il pomeriggio io e Roberta scopammo per un’oretta, poi verso le 16:00 ci rivestimmo, dopo pochi minuti sentimmo il suono del campanello, era Marina, che puntuale si presentò per sentire cosa voleva la prof.
Marina aveva messo una gonnellina, che le arrivava sotto il ginocchio, una camicetta chiara quasi trasparente, calze velate scure, sul viso un trucco leggero.
Quando Roberta aprì la porta, Marina restò sorpresa di vedermi, chiese:
“Anche tu sei stato convocato?”
“No Marina! Sono io, che ho detto a Roberta di convocarti!”
“Perché?”
“Semplice, ho voglia di scoparti e l’unico modo per riuscirci è qui con lei”
“Come sarebbe?”
“Beh se ci stai non avrai più problemi in chimica e in storia!”
“Spiegami?”
“Per questo ci pensiamo noi, per chimica con Roberta sarai interrogata solo quando lo decideremo noi tre, in quanto a storia, Camillo è nostro succube e se gli diciamo, che non deve darti meno di 7, vedrai, che sarà così”
“E cosa dovrei fare? Poi tu cosa c’entri?”
“Alla prima domanda ti risponde la prof”
Roberta preparata da me le disse:
“Vedi ti voglio a letto con me! Se accetti diventerai la mia amante e non avrai di che pentirtene!”
“Professoressa se accetto posso darle del tu?”
“Si, ma non a scuola!”
“Bene accetto, Roberta tu mi piaci! Oltretutto penso d’essere bisex!”
“Bene fino a quando puoi fermarti oggi?”
“Anche tutta la notte i miei sono partiti e torneranno solo domenica”
“Ok, allora andiamo nella stanza matrimoniale!”
“Un momento ho detto, che accetto, ma non ho ancora avuto risposta alla seconda domanda”
“Che domanda era?” chiese Roberta, facendo la gnorri.
“Cosa c’entra Claudio in tutto questo?”
“Beh Marina, vedi io ho un marito come posso dire, un po’”
“Stronzo!” intervenni io.
“Beh si, questo lo sappiamo tutti! Ma cosa c’entra con Claudio?” concluse Marina.
“C’entra, c’entra! Vedi Marina io e Claudio siamo amanti! Come saprai, Claudio ha un attrezzo fuori dalla norma, che tutte le donne vorrebbero! Io sono una delle fortunate, che ne usufruiscono e se tu saprai tenere la bocca cucita, potrai usufruirne anche tu!”
“Bene! Non vedo l’ora!”
Prendemmo Marina per mano, la portammo nella nostra alcova.
Mentre io cavalcavo Roberta, lei fu bravissima a far impazzire la ragazzina, anche se non aveva mai leccato una figa, poi quando fu pronta, tolsi il cazzo dalla figa di Roberta e con un sol colpo, sverginai Marina.
Quella notte non dormimmo, scopammo solamente, le due donne non erano mai sazie, solo all’alba riposammo.
Alle 7:00 c’alzammo, Roberta disse:
“Guarda quanto sangue sulle lenzuola?”
“Beh l’abbiamo sverginata proprio bene!”
“Già!”
Svegliammo anche Marina, la quale ci chiese se poteva stare a casa, avrebbe preparato il pranzo, l’unico inconveniente era la giustificazione per l’assenza.
Roberta le disse:
“Amorino mio, non preoccuparti oggi parlo con la preside e risolvo tutto! Tu però preparati per il pomeriggio, che ho voglia di te!”
Andammo in cucina a fare colazione, trovammo il cervo, al quale dicemmo, che d’ora in poi, anche Marina doveva avere la media dell’8”
Obbiettò, che non era possibile, alchè la moglie gli disse:
“Camillo oltre, che cornuto sei anche stupido! Marina d’ora in avanti è la mia donna, come Claudio e il mio uomo!”
Camillo, piegò la testa, poi sussurrò con voce appena percettibile:
“E io chi sono?”
A questo punto con cattiveria intervenni io:
“Come chi sei? Te l’ho già spiegato, sei quello, che crescerà i nostri figli, poi nel caso, che nelle effusioni con Marina, anche lei resti incinta ti prenderai cura anche di quelli, a meno che non vuoi si sappia, che tua moglie va a letto con due suoi allievi!”
“No, no! Farò quello, che dite!”
“Bravo il mio lumacone, d’ora in poi dormirai in salotto sul divano, perché la stanza degli ospiti sarà la stanza di Claudio e Marina, perché mi sa, che sono incinta! Sei contento mio caro pisellino?”
“Si pisellino molto ino” dissi io deridendolo,
“Si sono felice per voi!”
“Come per noi, sei tu, che riconoscerai il bimbo, pertanto devi essere contento per te, che diventerai padre!” gli disse la moglie.
“Senti pisellino, toglimi una curiosità, ma quando c’è l’hai duro arriva a 1 cm?”
Fece per scagliarsi su me, ma si fermò subito, quando mi vide fare i pugni.
“Beh un giorno o l’altro te lo misuriamo, magari con qualche cura t’aumenterà!”
“Oggi alla terza ora mancheremo sia io, che Marina, lei perché resta qua a riposarsi, dev’essere in forma per stanotte, io invece, perché sono atteso dalla preside, che vuole provare un vero maschio!”
Non parlò abbassò la testa, come al solito bofonchiò:
“Va bene!”
“Dimenticavo metti due 8 sia a me, che a Marina, che stanotte l’interrogazione di Storia è andata magnificamente”
Io e Roberta uscimmo, salimmo sull’auto e via a scuola, alla terza ora mi presentai in presidenza, appena entrato, Carola mi venne incontro, m’abbracciò stringendomi forte, sentì subito la mia anaconda, la fermai, le dissi le mie richieste.
La prima, che Roberta essendo la mia donna doveva presenziare all’incontro, la seconda, che volevo filmare tutto.
Accettò senza pensarci, così un attimo dopo aver chiuso la porta a chiave, fummo nudi, Roberta con la cinepresa riprendeva tutto.
Carola era una bella 55enne, occhi verdi, gambe lunghe, ma con varici, belle cosce lisce, un viso solare labbra carnose da pompinara, un trucco abbastanza pesante da sembrare un troione, era zitella, non s’era mai sposata, perché le piaceva cambiare cazzo di tanto in tanto, non le importava come fosse, ma più era giovane, più lei s’esaltava.
Chiavai Carola per circa due ore, sempre filmata da Roberta, alla fine le sborrai sui seni e in faccia, poi mi rivestii e rivolgendomi a lei dissi:
“Cara preside, adesso se non vuoi, che mettiamo in rete il filmino, dovrai agevolare me, Roberta e Marina. Se farai la brava, quando vorrai un altro po’ di cazzo, sai a chi rivolgerti, se invece non sarai accondiscendente, scordati il lavoro, perché oltre, che in rete ti sputtano col provveditore agli studi”
Carola fu molto disponibile, con noi tre nei cinque anni, che frequentai la scuola, acconsentì al terzo anno di far trasferire in un altro istituto Camillo, che stava sulle scatole anche a lei, una volta al mese, voleva la sua razione di cazzo, io nel mentre avevo ingravidato sia Roberta, che Marina.
Quest’ultima vista la giovane età abortì per ben tre volte, in tutti i casi ci pensò la preside, per via delle sue conoscenze.
Al quarto anno Marina, chiese scusa a me e a Roberta, ma ci chiese di lasciarla libera, perché s’era innamorata e sarebbe andata a vivere col suo amore, la preside Carola.
Avrebbe lasciato anche la sua famiglia, visto, che il suo amore aveva parlato coi suoi genitori.
Le facemmo gli auguri, prese tutto quel che aveva nella stanza ed uscì, ad aspettarla c’era Carola, lei salì in auto, la baciò slinguazzandola poi partirono a tutta velocità.
Marina andò a vivere con la Carola, che non mi chiese più di trombarla, anzi cercava d’evitarmi, un giorno ricevetti una telefonata di Marina, che voleva vedermi.
Ci trovammo in un noto bar della cittadina, dove mi chiese se potevo farle un grossissimo piacere.
Acconsentii, mi disse, che ultimamente viveva male il suo amore, perché Carola era molto preoccupata per il filmato fatto anni prima da Roberta, che immortalava la chiavata fatta con me in presidenza ed aveva paura, che potessi vendicarmi, pertanto piagnucolando, mi chiese il piacere di darglielo.
Le risposi, che la sera stessa avrei parlato con la madre dei miei figli, che ora erano due, poi il giorno dopo le avrei fatto sapere.
La sera lo dissi a Roberta, concordammo, che tanto a noi non serviva più e glielo avremmo ridato.
La domenica successiva invitammo Carola e Marina a pranzo da noi, al momento d’accomiatarsi le demmo il film.
Non finirono più di ringraziarci, superai benissimo sia il 4° che il 5° anno purtroppo non chiavai più ne quel puttanone di Carola, ne quella splendida troia di Marina.
So, che il loro amore continua anche oggi, che la preside ha 76 anni e Marina ne compirà 34 tra poco.
La lesbicona Carola è in pensione da circa 20 anni, mentre Marina, grazie alle conoscenze della sua donna, è riuscita ad entrare in un prestigioso ospedale ed è a capo del reparto chimico.








scritto il
2022-04-09
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