3 Divento l’amante dell’amica del cuore di mamma
di
Fiocinatore
genere
incesti
Divento l’amante dell’amica del cuore di mamma
Mamma ormai separata da circa un anno non frequentava amicizie maschili, ma solo Gabriella, una sua amica d’infanzia, che col tempo era diventata la sua amica del cuore, cioè colei con cui si confidava.
Gabriella 30 anni, capelli fulvi, un bel nasino leggermente aquilino, denti bianchissimi da pubblicità, bocca carnosa, il solo guardarla ti faceva rizzare l’uccello. Gambe lunghe con caviglie sottili, un corpo da indossatrice, sposata da un paio d’anni con un emerito coglione, un piccolo imprenditore arricchito, che col denaro pensava di comprare tutto.
Arrogante e maleducato, continuava a dire alla moglie, che se i figli non venivano era colpa sua, perché a lui tutto funzionava alla perfezione, questo me lo riferì mamma.
Comunque un giorno ero nella mia stanza, che mi trastullavo il cazzo, sperando, che entrasse Elide, per fare una sveltina, quando sentii bussare, nell’euforia non chiesi chi fosse, ma dissi solamente:
“Avanti!”
Sulla porta s’affacciò Gabriella, che mi chiese:
“Claudio non ti senti bene!” le sue parole si troncarono, appena vide l’attrezzo, che stavo armeggiando.
Gabriella ammirò il mio cazzo con occhi fuori dalle orbite, poi balbettando disse:
“Non avrei mai creduto di vedere un cazzo così grosso! Tanto meno in un adolescente!”
“Beh cosa ci vuoi fare! Comunque sappi, che è molto apprezzato, non solo dalle ragazzine, ma anche da molte madri e signore mature”
“E ci credo, dove la trovano una bestia simile?”
“Gabriella adesso aspetto Elide per una sveltina, ma se in futuro vuoi favorirne non fare complimenti!”
“Ma tua madre sa di tutto questo?”
“No! E spero tu non farai la spia!”
“Io la spia? Ma per chi m’hai preso? Fossi scema! Spero in questi giorni di godermelo anch’io!”
“Certo Gabriella, se vuoi già stanotte, quando mamma dorme vengo in camera tua, così ci facciano una bella scopata”
“Certo caro, se sei come promettono le aspettative, diverrai il mio amante, anche dopo, che tornerò a casa. Alla faccia di quel mini dotato di mio marito!”
“Perché come c’è l’ha?”
“Sarà sì e no un terzo del tuo!”
“Capisco, che non ti soddisfi, comunque stanotte rimedieremo!”
“Sei proprio sicuro di te?”
“Certo ho avuto una brava maestra, anzi professoressa, che n’ha istruito a dovere!”
“Bene aspetterò con ansia, che arrivi stanotte”
Gabriella uscì richiudendosi la porta dietro sé, neanche 5 minuti dopo entrò Elide, era senza reggiseno e senza mutandine, indossava solamente una maglietta bianca scollata, da dove potevo vedere le sue grosse tette, una mini gonna inguinale dello stesso colore, che lasciava tutto in vista, aveva le calze a rete bianche, ai piedi calzava dei sandali sempre bianchi.
Sembrava un troione d’infermiera, infatti mi disse:
“Signore sono venuta per curarla, visto, che si sente male!”
“Si infermiera, oggi mi fa male il salsicciotto, penso, che abbia bisogno di cure appropriate!”
A questa frase si tolse subito la maglia e la mini, restando, con solo calze e scarpe, che mi premurai di toglierle appena la tirai verso me, facendola cadere sul letto, dopodiché passammo tre ore a scopare.
La sera cenammo tutti insieme, ma io continuavo ad osservare Gabriella, che mi sembrava molto nervosa, infatti mamma le chiese:
“Gabriella ti vedo ansiosa, c’è qualcosa, che non va?”
“No Fiorenza solo, che oggi ho letto un articolo, che m’ha aperto gli occhi e ora penso di non essere io sterile, ma mio marito! Perciò voglio fare una prova per avere la certezza, che sia così”
“E cosa intendi fare?”
“Mi trovo un amante, con lui faccio l’amore fino a restare incinta, alla faccia di quel cornuto!”
“E dove lo trovi uno così su due piedi!”
“Ti dirò, che l’ho già trovato!”
Durante tutta questa conversazione, Gabriella non ha mai distolto lo sguardo da me, tanto, che Elide seduta alla mia destra con la mano sinistro m’afferrò il cazzo stringendolo forte, poi quando mamma fece cenno a Gabriella di seguirla in cucina, s’avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
“Ho capito dove ha trovato il suo amante l’amica di tua madre! Però sappi, che a te non rinuncio!”
“Perché dovresti rinunciare a me?”
“Perché quella troia vuole rimanere incinta, quindi se pensa d’accaparrarsi in esclusiva il mio amore, faccio scoppiare uno scandalo”
“Stai tranquilla Elide la tua razione di cazzo, non ti mancherà mai!”
Elide si calmò, quando tornarono mamma e Gabriella, lei salutò e andò a dormire, mamma mi disse:
“Claudio non è meglio, che vada anche tu?”
“Ok mamma raggiungo subito Elide!” dissi scherzando.
Mamma parlò ancora con la sua amica, cercando di sapere, chi potesse essere l’uomo, che avrebbe ingravidato Gabriella, ma lei fu molto evasiva, anzi a tratti misteriosa, alche mamma un po’ incazzata le disse;
“Bene se non vuoi confidarti con me, io me ne vado a letto”
Così si salutarono, mamma venne nella nostra stanza, mentre Gabriella si ritirò nella sua.
Mamma furiosa con la sua amica s’addormento in pochi minuti, mentre io mi recai da Gabriella, bussai e al suo avanti, entrai.
Ormai scafato dalle dritte e dall’esperienza accumulata nei mesi passati a letto con Elide, le dissi:
“Spogliati e vieni a succhiarmi il cazzo, troia!”
Vidi, che Gabriella ebbe un brivido di lussuria allora continuai:
“D’ora in poi sarai la mia puttana, ti vestirai come ti dico e farai ciò, che ti ordino! Capito?”
“Si, ma”
“Ma, non ci sono ma solo si, oppure cercati un altro cazzo giovane, che sia disposto a ingravidarti alla faccia di quel impotente di Walter tuo marito!”
“Ok!”
“Allora vieni a succhiare il cazzo, che poi ti scopo tutta la notte!”
“Esagerato!”
Gabriella si spogliò poi venne sul letto ed incominciò il suo lavoro di bocca sul mio membro.
Dopo tre quarti d’ore mi disse:
“Mi duole la mascella, non c’è la faccio più! Ho bisogno di riposarmi!”
“Adesso, che me l’hai fatto diventare duro ti scopo, così nel mentre ti riposi”
La feci distendere prona, quindi le salii sopra, introdussi il cazzo nella sua figa, incominciando a pompare prima piano, poi quando s’abituò alle mie dimensioni aumentai il ritmo, dopo circa mezzora, affondavo in lei senza nessuna accortezza, tanto, che incominciò ad urlare:
“Questo sì, che è un cazzo! Tu sei così giovane, ma anche uomo! Adesso capisco, che mio marito è solo un mezzo uomo! Dai amore continua così, che m’ingravidi già la prima notte!”
Continuai a scopare fino alle prime luci dell’alba, venni in Gabriella almeno cinque volte, quando alle 7:00 dopo un bacio alla francese, lasciai la stanza per recarmi in quella dove mamma dormiva beata, mi disse:
“Fino a stanotte non sapevo cosa volesse dire godere! E non sapevo neanche cosa fosse un vero uomo! D’ora in poi, tu chiedi e io t’ubbidirò!”
S’alzo prese i suoi vestiti per recarsi in bagno, voltandosi verso me, vide le lenzuola macchiate di rosso, ingenuamente domandò:
“Claudio cos’è quella macchia rossa?”
“E’ il tuo sangue, stanotte t’ho sverginato!”
“Come?”
“Beh, tuo marito e quelli che t’hanno scopato precedentemente non erano poi così virili”
Mamma ormai separata da circa un anno non frequentava amicizie maschili, ma solo Gabriella, una sua amica d’infanzia, che col tempo era diventata la sua amica del cuore, cioè colei con cui si confidava.
Gabriella 30 anni, capelli fulvi, un bel nasino leggermente aquilino, denti bianchissimi da pubblicità, bocca carnosa, il solo guardarla ti faceva rizzare l’uccello. Gambe lunghe con caviglie sottili, un corpo da indossatrice, sposata da un paio d’anni con un emerito coglione, un piccolo imprenditore arricchito, che col denaro pensava di comprare tutto.
Arrogante e maleducato, continuava a dire alla moglie, che se i figli non venivano era colpa sua, perché a lui tutto funzionava alla perfezione, questo me lo riferì mamma.
Comunque un giorno ero nella mia stanza, che mi trastullavo il cazzo, sperando, che entrasse Elide, per fare una sveltina, quando sentii bussare, nell’euforia non chiesi chi fosse, ma dissi solamente:
“Avanti!”
Sulla porta s’affacciò Gabriella, che mi chiese:
“Claudio non ti senti bene!” le sue parole si troncarono, appena vide l’attrezzo, che stavo armeggiando.
Gabriella ammirò il mio cazzo con occhi fuori dalle orbite, poi balbettando disse:
“Non avrei mai creduto di vedere un cazzo così grosso! Tanto meno in un adolescente!”
“Beh cosa ci vuoi fare! Comunque sappi, che è molto apprezzato, non solo dalle ragazzine, ma anche da molte madri e signore mature”
“E ci credo, dove la trovano una bestia simile?”
“Gabriella adesso aspetto Elide per una sveltina, ma se in futuro vuoi favorirne non fare complimenti!”
“Ma tua madre sa di tutto questo?”
“No! E spero tu non farai la spia!”
“Io la spia? Ma per chi m’hai preso? Fossi scema! Spero in questi giorni di godermelo anch’io!”
“Certo Gabriella, se vuoi già stanotte, quando mamma dorme vengo in camera tua, così ci facciano una bella scopata”
“Certo caro, se sei come promettono le aspettative, diverrai il mio amante, anche dopo, che tornerò a casa. Alla faccia di quel mini dotato di mio marito!”
“Perché come c’è l’ha?”
“Sarà sì e no un terzo del tuo!”
“Capisco, che non ti soddisfi, comunque stanotte rimedieremo!”
“Sei proprio sicuro di te?”
“Certo ho avuto una brava maestra, anzi professoressa, che n’ha istruito a dovere!”
“Bene aspetterò con ansia, che arrivi stanotte”
Gabriella uscì richiudendosi la porta dietro sé, neanche 5 minuti dopo entrò Elide, era senza reggiseno e senza mutandine, indossava solamente una maglietta bianca scollata, da dove potevo vedere le sue grosse tette, una mini gonna inguinale dello stesso colore, che lasciava tutto in vista, aveva le calze a rete bianche, ai piedi calzava dei sandali sempre bianchi.
Sembrava un troione d’infermiera, infatti mi disse:
“Signore sono venuta per curarla, visto, che si sente male!”
“Si infermiera, oggi mi fa male il salsicciotto, penso, che abbia bisogno di cure appropriate!”
A questa frase si tolse subito la maglia e la mini, restando, con solo calze e scarpe, che mi premurai di toglierle appena la tirai verso me, facendola cadere sul letto, dopodiché passammo tre ore a scopare.
La sera cenammo tutti insieme, ma io continuavo ad osservare Gabriella, che mi sembrava molto nervosa, infatti mamma le chiese:
“Gabriella ti vedo ansiosa, c’è qualcosa, che non va?”
“No Fiorenza solo, che oggi ho letto un articolo, che m’ha aperto gli occhi e ora penso di non essere io sterile, ma mio marito! Perciò voglio fare una prova per avere la certezza, che sia così”
“E cosa intendi fare?”
“Mi trovo un amante, con lui faccio l’amore fino a restare incinta, alla faccia di quel cornuto!”
“E dove lo trovi uno così su due piedi!”
“Ti dirò, che l’ho già trovato!”
Durante tutta questa conversazione, Gabriella non ha mai distolto lo sguardo da me, tanto, che Elide seduta alla mia destra con la mano sinistro m’afferrò il cazzo stringendolo forte, poi quando mamma fece cenno a Gabriella di seguirla in cucina, s’avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:
“Ho capito dove ha trovato il suo amante l’amica di tua madre! Però sappi, che a te non rinuncio!”
“Perché dovresti rinunciare a me?”
“Perché quella troia vuole rimanere incinta, quindi se pensa d’accaparrarsi in esclusiva il mio amore, faccio scoppiare uno scandalo”
“Stai tranquilla Elide la tua razione di cazzo, non ti mancherà mai!”
Elide si calmò, quando tornarono mamma e Gabriella, lei salutò e andò a dormire, mamma mi disse:
“Claudio non è meglio, che vada anche tu?”
“Ok mamma raggiungo subito Elide!” dissi scherzando.
Mamma parlò ancora con la sua amica, cercando di sapere, chi potesse essere l’uomo, che avrebbe ingravidato Gabriella, ma lei fu molto evasiva, anzi a tratti misteriosa, alche mamma un po’ incazzata le disse;
“Bene se non vuoi confidarti con me, io me ne vado a letto”
Così si salutarono, mamma venne nella nostra stanza, mentre Gabriella si ritirò nella sua.
Mamma furiosa con la sua amica s’addormento in pochi minuti, mentre io mi recai da Gabriella, bussai e al suo avanti, entrai.
Ormai scafato dalle dritte e dall’esperienza accumulata nei mesi passati a letto con Elide, le dissi:
“Spogliati e vieni a succhiarmi il cazzo, troia!”
Vidi, che Gabriella ebbe un brivido di lussuria allora continuai:
“D’ora in poi sarai la mia puttana, ti vestirai come ti dico e farai ciò, che ti ordino! Capito?”
“Si, ma”
“Ma, non ci sono ma solo si, oppure cercati un altro cazzo giovane, che sia disposto a ingravidarti alla faccia di quel impotente di Walter tuo marito!”
“Ok!”
“Allora vieni a succhiare il cazzo, che poi ti scopo tutta la notte!”
“Esagerato!”
Gabriella si spogliò poi venne sul letto ed incominciò il suo lavoro di bocca sul mio membro.
Dopo tre quarti d’ore mi disse:
“Mi duole la mascella, non c’è la faccio più! Ho bisogno di riposarmi!”
“Adesso, che me l’hai fatto diventare duro ti scopo, così nel mentre ti riposi”
La feci distendere prona, quindi le salii sopra, introdussi il cazzo nella sua figa, incominciando a pompare prima piano, poi quando s’abituò alle mie dimensioni aumentai il ritmo, dopo circa mezzora, affondavo in lei senza nessuna accortezza, tanto, che incominciò ad urlare:
“Questo sì, che è un cazzo! Tu sei così giovane, ma anche uomo! Adesso capisco, che mio marito è solo un mezzo uomo! Dai amore continua così, che m’ingravidi già la prima notte!”
Continuai a scopare fino alle prime luci dell’alba, venni in Gabriella almeno cinque volte, quando alle 7:00 dopo un bacio alla francese, lasciai la stanza per recarmi in quella dove mamma dormiva beata, mi disse:
“Fino a stanotte non sapevo cosa volesse dire godere! E non sapevo neanche cosa fosse un vero uomo! D’ora in poi, tu chiedi e io t’ubbidirò!”
S’alzo prese i suoi vestiti per recarsi in bagno, voltandosi verso me, vide le lenzuola macchiate di rosso, ingenuamente domandò:
“Claudio cos’è quella macchia rossa?”
“E’ il tuo sangue, stanotte t’ho sverginato!”
“Come?”
“Beh, tuo marito e quelli che t’hanno scopato precedentemente non erano poi così virili”
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