2 Come ho perso la verginità

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incesti

Come ho perso la verginità

La notte passata con Elide, la bella porcella 56enne nostra colf, non m’ha fatto distogliere l’attenzione dalla mia vera passione, cioè mia madre Fiorenza.
Fiorenza tornò il pomeriggio successivo dopo essere stata a Bologna con quel gran pezzo di figa Gabriella.
Accolsi mamma con un abbraccio e un bacio sulla guancia, molto vicino alla bocca, sperando, che stringendola, s’accorgesse della mia erezione.
Mamma non s’accorse o fece finta di niente, l’unica cosa, che disse fu:
“Ehi quanta foga, sembra, che non ci vediamo da anni e non da poche ore!”
“Mamma mi sei mancata!”
“Anche tu Claudio, specialmente stanotte nel letto da sola”
Detto questo mamma chiamò Elide e le chiese:
“Hai fatto tutto quello, che t’ho detto?”
“Certo signora, ho fatto pulizia, ho accudito suo figlio Claudio come fosse mio, poi stamattina ho cambiato le lenzuola del suo letto”
“Brava Elide, comunque se vuoi puoi fare una settimana di ferie, visto, che vieni pagata per badare alle faccende di casa quando ci siamo io e Claudio, ma oggi viene per una settimana qui da noi Gabriella, non voglio darti del lavoro supplementare”
“Signora, se a lei non spiace preferirei restare, anche, perché quando mi sono trasferita qui in pianta stabile, l’alloggio che affittavo l’ho disdetto, quindi oggi come oggi non saprei dove andare”
“Va bene resta, allora se t’occuperai anche della casa, il prossimo mese ti darò 400.000 mila lire in più”
“No signora, non voglio soldi, mi basta la sua amicizia e quella del signorino Claudio”
“Ok Elide, allora dammi del tu come si dà a un’amica!”
“Grazie signora Fiorenza”
“Elide niente signora, solo Fiorenza”
“Si, ma lei è sempre la padrona!”
“No Elide, non sono padrona di nessuno, al massimo sono la tua datrice di lavoro!”
Detto questo ognuna se ne andò per i propri impegni, Elide a preparare la stanza degli ospiti, mamma a riposare dopo il lungo viaggio.
Io facendo il tonto andai dietro a Elide, visto, che con mamma non avevo ottenuto le risposte che cercavo, ho pensato, che magari Elide avrebbe provveduto a farmi calare l’erezione, che m’era venuta guardando quella gran figa di Fiorenza e quel gran troione d’Elide.
Raggiuta la colf nella stanza degli ospiti, facevo battutine stupide per cercare di farla scaldare, sperando in un pompino o al limite una sega da parte d’Elide, ma lei non pensava minimamente a nulla di ciò, anzi mi disse:
“Claudio stai buono, non possiamo, se tua madre viene a sapere quello, che abbiamo fatto stanotte mi caccia!”
Così senza ottenere niente s’arrivò la sera e all’ora di coricarci, mamma andò in bagno, io mi coricai nel letto, ma ero teso, agitato, perché avrei voluto fare con mamma, quello, che la notte precedente avevo fatto con Elide.
Quando mamma si coricò di fianco a me, l’unica cosa, che mi disse fu:
“Buonanotte amore!”
Poi dandomi la schiena s’addormentò, al contrario di me, che continuavo a girarmi un po’ sul fianco destro, un po’ su quello sinistro, qualche minuto supino poi nuovamente su un fianco e sull’altro, così via fino a svegliare mamma, che spazientita con voce alterata mi domandò:
“Insomma Claudio, cosa ti succede stasera?”
“Niente mamma!”
“Come niente! Non è da te avere un sonno così travagliato!”
“No, niente di che mamma, mi passerà”
“Beh se non ti passa domani appena arriva Gabriella ti porto dal medico!”
“No mamma, è che!”
“E che cosa?”
“E’ che sono innamorato!”
“Beh amore vedila durante il giorno, ma di notte dormi”
“Mamma è proprio questo il fatto, che la vedo durante il giorno, ma di notte la sogno, perché lei non mi considera proprio”
“E chi sarebbe questa ragazza, che fa soffrire le pene d’inferno al mio bambino?”
“Mamma quella ragazza sei tu! Sono innamorato di te!”
Mamma mi fece un sorriso, poi girandosi sul fianco sinistro dandomi la schiena bofonchiò:
“Ora dormi, ne ripariamo domani”
Dopo un paio di minuti mamma s’addormentò.
Non riuscendo a dormire m’alzai, andai in bagno a svuotare la vescica, poi pensavo di masturbarmi, ma dopo la pisciata, mi venne l’idea di raggiungere Elide nella sua stanza.
Raggiunta la stanza d’Elide aprii piano la porta, quindi la richiusi alle mie spalle, sempre adagio, in silenzio raggiunsi il letto d’Elide.
La stanza era rischiarata dalla luce della luna, che mi permise di vedere, che la colf era sdraiata supina senza niente addosso.
Il suo grande seno si muoveva al ritmo della respirazione, notai anche due belle areole marroni, dalle quali spiccavano due capezzoli appuntiti lunghi circa 1/1.5 centimetri, guardando più in basso, rimasi incantato dal suo ben curato cespuglio nero come la pece.
Sapevo, che se avessi divelto quel cespuglio sarebbe spuntato il roseo della sua figa e il clitoride.
M’avvicinai quasi in adorazione, facendo piano salii sul letto, per prima cosa le accarezzai i seni, quindi mi spostai all’oggetto dei miei desideri, tirando fuori la lingua incominciai a leccargliela proprio come m’aveva insegnato lei la notte precedente.
Passarono circa 10 minuti, Elide incominciò a svegliarsi, nel dormi veglia quasi incomprensibilmente disse:
“Si, che bello Aldo, continua! Lecchi da Dio!”
“Chi è Aldo?” sussurrai.
“Su dai Aldo, amore mio, dammi una bella leccata, che poi mi devi scopare come solo te sai fare!” mormorò Elide.
“Insomma, chi è Aldo?” domandai con voce leggermente alta, alche Elide si svegliò spaventata.
“Claudio cosa ci fai qui?”
“Niente! Non riuscivo a dormire, così ho pensato di venire a fare un po’ di pratica di quello, che mai insegnato ieri notte”
“Ehi, come sei diventato temerario! Speriamo, che tua mamma non s’accorga di niente”
“Dai Elide finisco di leccarti la figa, poi come m’hai chiesto ti scopo!”
“Ma caro non l’ho chiesto a te!”
“Già l’hai chiesto ad Aldo, ma si può sapere chi è Aldo?”
“Aldo è il mio defunto marito!”
“Dai Elide insegnami a scopare, che voglio farti godere come faceva lui!”
“Claudio allora pensa a leccarmi la passera, poi una volta, che avrò raggiunto l’orgasmo t’insegnerò come voglio essere posseduta”
Mi dedicai anima e corpo, nel giro di un’ora, feci raggiungere a Elide l’orgasmo, erano circa le 2:00 quando le chiesi d’insegnarmi a scopare una donna esigente come lei.
Prima cosa mi spiegò, che averla portata all’orgasmo con una bella leccata di figa, era già un buon punto, ma per farle raggiungere l’apice con la scopata, ci voleva oltre la teoria, anche una buona pratica e una buona resistenza.
Comunque mi disse, che quando avessi avuto il cazzo bello rigido, l’avrei dovuto avvicinare alla vagina e con un colpo secco infilarglielo dentro.
Nel giro d’un paio di minuti raggiunsi un’erezione soddisfacente, il membro sembrava una barra d’acciaio, glielo avvicinai alla passera, dopo un secondo diedi una spinta poderosa entrandole dentro.
“Ahia, sei matto con quel cannone mi sfondi!” urlò talmente forte, che pensai avesse svegliato anche mamma, che dormiva nella stanza dalla parte opposta della villa.
Subito dopo presi ad andare avanti e indietro, facendo si gridare Elide, ma era un grido di goduria e non di dolore.
Seguii tutte le sue indicazioni, pompai grazie alla mia resistenza, dovuta alla mia giovane età per circa tre ore, facendole avere a detta della sua, almeno sei orgasmi, difatti, quando venni mi disse:
“Grazie amore, anche con poca esperienza sei meglio di Aldo! Se seguirai le mie indicazioni e i miei consigli, diventerai il nuovo Casanova, ma ricordati, che non con tutte le donne puoi venirle dentro, come hai fatto con me”
“Scusami Elide, ma ero troppo preso e non mi sono reso conto, che stavo eiaculando”
Così quella notte persi la verginità con Elide.
A quella prima volta, ne seguirono molte altre, ogni scusa o posto era buono per chiavare la signora Elide, che ormai era diventata cazzo dipendente della mia anaconda, che ricordo la notte prima, lei stessa l’aveva misurato, restando meravigliata delle misure, 27 cm di lunghezza e 10.5 cm di circonferenza.





scritto il
2022-03-27
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