Mia sorella 9° - La sborra nel pineto.

di
genere
incesti

Che chiavata!

Quella che doveva essere solo una sveltina di bentornata, si stava rivelando in verità la più grande chiavata mai fatta tra me e mia sorella per di più, il fatto che all'insaputa dei nonni e degli altri fratelli avesse cominciato ad usare la pillola (Anche se non ne avrebbe avuto bisogno in paese a causa della forzata astinenza) ci permetteva una libertà mai avuta prima.

La pillola gliela procurava il fratello dell'amica che a quel tempo, oltre che essere frocio(faceva sesso anche con alcuni maschi che incontrava nel borgo marinaro a valle del loro paese), aveva iniziato anche lui ad avere rapporti incestuosi completi con la sorella.

I due, in virtù della loro confidenza e dell'amicizia che li legava, avevano proposto anche a Lisa ad unirsi ai loro giochi ma lei, che oramai non pensava che a me, aveva sempre rifiutato.

In realtà, anche io ero talmente preso da lei che non vi era momento in cui non desiderassi di rivederla ancora.

Anche le esperienze che avevo avuto col quelle ragazze da quando avevo l'automobile, non mi avevano soddisfatto completamente col pensiero sempre rivolto a lei.

*******************

Nonostante io avessi goduto insieme a lei riempiendole la fica di sborra e lei avesse già avuto una infinità di orgasmi, mia sorella pareva non essere mai sazia e come un'invasata, continuava ad agitarsi su di me.

Per fortuna (?!) non avevamo ancora il telefono e dunque i miei non avevano la possibilità di controllare se il treno avesse un qualche ritardo e questo ci permetteva di intrattenerci ancora con una giustificazione bell'e pronta.

Dunque, io giacevo disteso sul sedile dalle macchina ribaltato mentre mia sorella, senza cambiare postura, continuava a starmi in grembo col mio membro ormai molle dentro di lei immerso in un mare di umori.

La frizione e la rotazione del suo clitoride sul mio inguine, veniva accompagnato dallo sciacquio dei liquidi e dai suoi gemiti sempre più accelerati ed affannosi.

Mentre continuava a muoversi al ritmo di quel ciac-ciac, con le mani dietro la mia nuca mi teneva la testa schiacciata sul suo seno offrendo alle mie labbra prima un capezzolo e poi l'altro.

Il crescendo del suo affanno segnalava un nuovo orgasmo in arrivo ed infatti, quando gridando " Godo..godo..!" se ne era venuta, mi aveva stretto la testa soffocandomi quasi risvegliando al contempo il mio cazzo che, ancora dentro di lei, aveva ripreso a dare segni di vita.

-Fratellino.. amore, ti sta tornando duro, che bello.. che bello, ti voglio sempre così.. adesso te lo succhio ancora e quando è bello duro, voglio che me lo metti dentro da dietro, ci spogliamo completamente e mi prendi in piedi mentre sono appoggiata a quell'albero.

Ci pensi, fare l'amore nel mezzo di questa pineta come fossimo il poeta Gabriele D'Annunzio e la sua amata Eleonora Duse.-

Arrapato come una bestia da quelle parole, avevo preso mia sorella da dietro con una tale foga da lasciarle due vistosi lividi sui fianchi stretti dalla morsa incontrollabile delle mie dita.

Dio mio che spettacolo!

Dopo quella monta bestiale, mentre mia sorella completamente nuda, col culo sollevato, i lividi sui fianchi, il busto ancora chino con le braccia appoggiate al pino e le gambe larghe, mostrava la fica completamente aperta dalla quale, colava tra le cosce e sull'erba un fiume di sborra, io la guardavo incredulo di essere io il fortunato che gode di tanta meravigliosa sorella.

segue
scritto il
2022-04-16
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