Uomini o caporali?

di
genere
etero

Mi avvicino alla porta finestra, guardo fuori, il fumo della sigaretta mi avvolge, cazzo, penso, i capelli sapranno di sigaretta, scrollo la testa come a volerlo scacciare, lo sguardo è lontano fuori di qui, già penso ad altro, ad un altro, forse.

Mi arriva un sei bella, seguito da un ti amo; sorrido, scrollo le spalle e mi girò. Cazzo dici.

Sì cazzo dici, così senza che diventi un'esclamazione o una domanda, così che resti sospeso nell'aria, scolpito nella semioscurità di questa stanza d'albergo.

Nessuno può dirmi ti amo, nessuno può amarmi, cioè sì se vuoi fallo, cazzi tuoi però. Sappi che ti tradirò, anzi, non sarà neppure tradire il mio, perché non c'è tradimento se non c'è pure del sentimento, ed io dell'amore non so che farmene.

Tesoro, cazzo dici, sono una puttana, uno strumento per il tuo piacere, non puoi innamorarti di uno strumento, tra poco mi pagherai e usciremo da quella porta e chi si è visto si è visto.

Sì ma... ma cosa? Lo capisci che a me piace così, mentre tu che ora mi piagnucoli dietro come ci rimarresti sapendo che ogni sera porto qui uomini diversi. Ogni sera.

Perché a me questa vita piace e dell'amore non so che farmene.
scritto il
2022-05-03
2 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.