Scopami, Scopami!

di
genere
prime esperienze

Se qualcuno si fosse avvicinato al piccolo monitor della Sony handycam, avrebbe visto una deliziosa e tenera ragazza in ginocchio sul letto in biancheria intima ripresa di spalle che ridacchiava spensierata. La ragazza si voltò facendo volteggiare i riccioli dorati, mise le mani dietro la schiena pronta a slacciare il reggiseno di pizzo nero e rosso. Qualcuno gli fece segno di no, allora in attesa si mise a molleggiare sul letto.
Se qualcuno si fosse avvicinato al piccolo monitor della videocamera avrebbe visto un ragazzo e la sua enorme erezione andare verso la ragazza, baciarla in bocca alzandole la testolina con le dita ma, nessuno avrebbe visto quello che stavano facendo.
Lei chiese esortando ingenui dubbi: “proprio sicuro che si debba iniziare proprio così, proprio dalla fine?”
“Mi pare che sia così ma comunque non cambia la cosa… quindi inizia a succhiarlo!”
Lei lo prese in mano, guardò la telecamera e poi in alto, verso gli occhi del ragazzo, lui la corresse e subito, l’ammonì, dopo la ragazza scostò la mano verso i testicoli. Solo labbra e lingua toccavano la pelle del cazzo assicurandosi di bagnarlo completamente. Sebbene inizialmente la ragazza era distratta dalla telecamera e fu richiamata un paio di volte sul da farsi, i pochi minuti dopo era completamente dedita al pompino, impossibile seguire un copione.
La mano sinistra reggeva le palle come fossero un grappolo d’uva, con l’altra si toccava il seno, il clitoride, esplorava il corpo, lo accarezzava. Lui ansimava in maniera molto innaturale, il piacere però era vero, intenso. La ragazza lo stava spompinando bene. Lui ne era orgoglioso.
Il ragazzo non riusciva a trattenersi, non poteva lasciarsi solo spompinare, senza far nulla, immobile come una statua. Il cazzo glielo voleva conficcare in gola e lo fece, spezzando il ritmo imposto dalla ragazza, affondi impetuosi, un paio. Labbra serrate in una morsa dolce e scivolosa, quella sensazione di penetrare una fighetta bagnata, l’ardore incontrollato, l’erezione smisurata.
Lui la prese per i riccioli dorati e lei si aggrappò alle chiappe sode del ragazzo.

Se qualcuno avesse visto il piccolo monitor della Sony handycam, avrebbe visto un ragazzo fottere con impeto la boccuccia di una ragazza, chi avrebbe visto non sapeva che quella era la sua fidanzata. Nessuno avrebbe visto… forse.

Il cazzo scendeva nella gola senza ostruzioni vi rimase tanto da far trasalire una quantità di liquidi che emersero dalla bocca, colarono come acqua da una vasca piena. Lei sputò sul cazzo uscente e quasi trionfante, quasi perché non era stata ancora riempita di sperma. Labbra e glande erano uniti da un sottile filo di nettare, scomparve quando lei riprese il controllo del cazzo, lo guardò come per dire – ora succhio io - lui raccolse qualche rivolo di saliva intorno le labbra e glielo mise nella boccuccia prima di lasciarsi spompinare.
Si abbandonò ad un gemito sommesso, più naturale dei precedenti, si era sfogato. Lei prese il cazzo in mano, in un pugno chiuso che accompagnò verso la lingua che sbucava dalla bocca. Leccò il glande, lo leccava roteando, aggiungendo colpi di lingua a mo di frustata, zampillava saliva spumosa. Infilò la lingua nella fessura, poi, riaccompagnò il cazzo con il pugno sempre chiuso, fino a sbattere alle palle, lo ingoiò definitivamente, scomparve come per incanto all’interno della bocca. Anche se con difficoltà, all’interno riusciva a leccarlo.
Tutto gestito in maniera veloce e abbastanza precisa lanciando sguardi ammiccanti al fidanzato e alla telecamera.
“Succhia come una puttana… succhia come una puttana” le diceva il fidanzato ma, lei come poteva sapere come succhia una puttana? Doveva dirglielo il fidanzato che di esperienza con le signorine di facili costumi ne aveva abbastanza.
Pensando a come succhiare da vera puttana, slacciò il reggiseno delicato e costoso macchiato da qualche mix di liquidi. Un piccolo seno pieno, sufficientemente adeguato a riempire un mano, proprio la mano del ragazzo a cui stava succhiando il cazzo con diletto.
Un seno giovane, tenuto fieramente in alto. Un seno senza nulla da invidiare nonostante la modesta grandezza. Ma chi ha bisogno di tette quando si ha un culo sodo da ballerina?
L’esecuzione del pompino terminò con un urlo bestiale. Come da copione, lei si scostò leggermente dal glande, sorrise tirando fuori la lingua. Ne conseguì una copiosa sborrata preceduta da tre schizzi violenti che rimbalzarono sul labbro superiore, sotto il naso ed il terzo presumibilmente nella gola della ragazza. Il resto colò pulsando dal glande, fu raccolto da una abile lingua ed ingoiato.
Con le dita raccolse la sborra liquefatta sulla faccia. Il ragazzo la osservò meglio e dedusse che era leggermente scombussolata. La sborra rovinò anche quel misero accenno di trucco.
“Va a lavarti che andiamo avanti che fra poco mi torna duro… comunque brava!”
“Grazie amò…” andò in bagno, una sciacquata alla faccia, il ripristino del trucco. Tutto nuovamente come prima.
“Eccomi!”
“Allora… ora è il momento di masturbarsi!”
il ragazzo controllò la telecamera, ci girò intorno, guardò il piccolo schermo, sembrava un regista… del cazzo però.
Fece segno alla ragazza, la quale tolse subito il perizoma di pizzo, strisciò sulle lenzuola ed aprì le gambe di fronte la telecamera. Si sistemò in maniera confortevole ed poi attese un gesto del suo fidanzato. Il ragazzo fece uno zoom sulla figa spalancata, poi tornò indietro. Nel dubbio lasciò l’inquadratura su tutta il corpo della fidanzata.

Iniziò a masturbarsi, goffa, sembrava poco pratica, di certo non era imbarazzata. Vedendola in difficoltà, il ragazzo accorse in suo aiuto. Accarezzò il clitoride per qualche minuto e quando lei, iniziò a trasudare piacere e gemiti la lasciò fare da sola.
La ragazza si strusciava con tutta la mano poi con prepotenza si penetrava con indice e medio, il ritmo era alternato così come i movimenti, si accarezzava anche con il semplice dito indice. Ormai risucchiata da un vortice di piacere, continuava la masturbazione incallita mentre il ragazzo la guardava a bocca aperta… e se la bocca pendeva sempre più verso giù, il cazzo si alzava all’insù fino ad ottenere la durezza del marmo.
Il giovane si trovò in una brutta situazione, il pompino, la masturbazione… insomma era dannatamente eccitato tant’è che il cazzo sobbalzava da solo, pareva animato, protendeva verso la fighetta bagnatissima della fidanzata. Non era ancora la scena della penetrazione ma, il cazzo ebbe la meglio sulla ragione.

Se qualcuno avesse visto quel monitor, quel video, avrebbe visto un ragazzo con un cazzo enorme, pulsante di vita, entrare senza indugio nella fighetta stretta e bagnata della sua fidanzata.

Mentre lei era veramente concentrata, gemeva piacere, inzuppava il letto, non si accorse che il ragazzo le era accanto, quasi la spaventò. Lui l'afferrò dai capelli, la spostò in avanti e la fece camminare a carponi sul letto. In un attimo lei si ritrovò faccia a faccia davanti l’obbiettivo della telecamera, si girò quando avvertì il cazzo invaderla. Lui l’afferrò dal minuscolo girovita, la fece sua in un battito di ciglia. Una penetrazione selvaggia da almeno 120 bpm, una corsa sfrenata verso il piacere. Ma lo era?
I due godevano questo non si nega, forse non riuscirono ad esprimersi al meglio… una pecorina davanti la videocamera? Che fantasia. Cos’altro si poteva fare quando già tutto era stato fatto? Proprio nulla, tanto vale scopare, godere e sborrare.
Benché la posizione della pecora zoccola fosse ben apprezzata da entrambi, non era un piacere intenso, i gemiti perlopiù erano falsi, intrattenimento per segaioli anche se… quel video – che poi sarebbero diventati quei video – non sarebbe stato pubblicato. Nessuno li avrebbe mai visti… forse. Dunque il ragazzo rallentò la corsa sfuriata e selvaggia, il cazzo pulsava come i battiti di un cuore impazzito nella figa bagnata, spinse entrambi i pollici nell’ano della sua ragazza facendola urlare dal dolore, lei imprecò contro lui, non disse di levare i pollici dal culo però. Il ragazzo iniziò a prenderlo a percussioni, anche se il culo non era un tamburo, quel ragazzo riuscì a dare un ritmo melodico agli schiaffi. Lei, urlando e dimenandosi fece la voce accompagnatrice.
La ragazza era calda, bagnata vogliosa di cazzo come una puttanella. “Scopami… scopami…” urlava tra uno schiaffo e l’altro. Il suo culo era rosso… “sono una puttana… sono una puttana… sono la tua puttana!” Continuò gemendo.
Lui arrapato oltre il limite del fottibile, tolse il cazzo dalla figa sbrodolata, scendendo dal letto la trascinò, le divaricò le cosce, in quel momento lei si ritrovò gambe aperte a mezz’aria al bordo del letto, lui fuori. La prese, afferrando le sottili caviglie, portò la sua gamba destra sul letto dove affossò il piede, si chinò infilandole nuovamente il cazzo. Iniziò a penetrarla a fondo, al giusto ritmo. Qual’era il giusto ritmo? Il gemere di lei sotto gli affondi di un cazzo potente, gemiti e respiri miscelati all’aumento proporzionato del piacere… più affondava il cazzo, più lei godeva veramente, i liquidi che sgocciolavano come una grondaia piena dalla figa ne erano la fottuta prova.
Ancora e ancora, ritmo più sostenuto, affondi di cazzo implacabili… ma chi mai si sarebbe protetta da quel cazzo possente?
L’orgasmo di lei urlato a squarcia gola, liberatorio, potente e multiplo… “ancora… ancora!” disse devastata dalla frenesia, lui la guardava sorridendo… lei non ci riusciva a ricambiare perché gli spasmi del piacere la facevano contorcere. Il ritmo andò cessando piano piano. Lui infilò il cazzo a fondo a più non posso, gemette come se dovesse sborrare qualcosa di incontenibile, qualcosa che quella piccola figa non potesse contenere ma, non doveva sborrare, cercava di ficcargli il cazzo direttamente nell’utero. Se avesse schizzato, la sborra sarebbe uscita dalla bocca tant’è che era dentro.
Il cazzo pulsava, lo sfilò, uno schizzo di liquido trasparente rimase attaccato al glande… lei guardò la telecamera, pensava che il suo fidanzato avesse riversato in lei il suo piacere… sbagliava… era pronto per la corsa finale.
La riperse subito, la spinse leggermente avanti, questa volta lui si addentrò sul materasso tenendo le ginocchia ai margini di quel letto, spinse le ginocchia verso i seni della ragazza, fino a schiacciarli. I palmo dei piedi di lei sul petto muscoloso di lui che gli bloccò anche le braccia appoggiandosi.
Assicuratosi di essere dentro e di bloccarla per bene, iniziò a scoparla senza pietà…
Lei conosceva la posizione dell’incudine; piedi sulle spalle di lui, cazzo in profondità. La scopava spesso così… fino a farlo diventare un orgasmo doloroso. Quella variante no, non sapeva se fosse stata dolorosa e distruttiva, intanto godeva mentre il cazzo raggiungeva il fondo della vagina a ciascun colpo. Il movimento del bacino ondeggiava su di lei… travolgendola.
Ogni colpo era impetuoso, pieno di passione, un pizzico di amore…
Ogni colpo era un piacere per entrambi…
Ogni colpo diventava più profondo e veloce…
Ogni colpo risucchiava energia, sforzo… regalava ansimi di piacere.
Ogni colpo era sempre più impegnativo… il sudore rendeva la pelle sfavillante.
Ogni colpo era un meraviglioso orgasmo…
L’ultimo colpo…
Lui tentò quell’ultimo colpo profondo, preciso, il cazzo che fu devastante, boccheggiava sfinito come il suo condottiero… l’impresa fu compiuta, la vittoria era impressa sul volto della sua ragazza.
L’ultimo colpo fu una sborrata copiosa che liberandosi dalle pressione vaginale… dal ventre schizzò vicino il mento di lei, i rivoli si depositarono tra la pancia e le tette…

Se qualcuno avesse visto quel video avrebbe visto una scopata d’autore… piena di irruenza e passione. Nessuno avrebbe mai visto quel video perché i dischetti della handycam registravano solo mezz’ora.
Quei trenta minuti li persero tra il pompino e la masturbazione...che disdetta che fu.
I giovani fidanzati ci riprovarono. Registrarono all’incirca una decina di ore.
I giovani fidanzati non erano destinati. I filmini sparirono perché era giusto così.
Tranne uno.
Un filmato vagò dalla memory stick pro duo della telecamera – acquistata successivamente per comodità – alla psp, infine sulla ps3 dove un bel giorno. Il coinquilino di quel ragazzo invece di scoparsi quella troia della ragazza, si mise a frugare tra i video della ps3 e videro… videro una ragazza dai capelli ricci e dorati… succhiare un cazzo… farsi inculare… ingoiare sborra. Il tutto con la naturalezza di una vera pornostar.
di
scritto il
2022-05-11
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