L'incontro

Il tempo finalmente ci è stato concesso per causa di forza maggiore, il Il luogo l’ho scelto io. Meriti il lusso. Un suite, champagne e noi… il tempo? Di tempo ne abbiamo poco esattamente come queste parole… sarà intenso almeno.
Il destino lo abbiamo infranto? Forse.
Io per te chi sono? Un altro? No!
Per me l’ennesima? No!

Sei esattamente vestita come ho richiesto; da puttana elegante. Spogliati, stenditi sul letto e non parlare…
La mia lingua marca un percorso sulla tua figa, lecco le labbra lentamente, senza foga, esplorando punti e zone sensibili, in cerca del piacere da farti urlare ma, li evito.
La mia lingua ci gira attorno, voglio che mi urli di farti godere, resisti ma, poco. Impazzisci.
Slinguazzo il clitoride, ti lasci andare, ansimi. So che stai provando. Aggiungo un dito, penetro. Dal sospiro che avverto capisco che ti piace, la tua bocca aperta sentenzia gemiti. Percorro con le dita le labbra della figa, disegno, scrivo, quei punti sensibili… li premo e tu ti riversi, mi cerchi con gli occhi infuocati, mentre sospiri velocemente inseguita da un orgasmo. Sobbalzi da letto, il tuo respiro si condensa sul mio sguardo gelido. Voglio un respiro più osceno.
Il glande è viscido, bagnato, cola sul monte di venere, lo struscio sul tuo seno, lo sbatto sui capezzoli, afferro un seno, lo mordo delicatamente, mordo il tuo collo, piccoli morsi, piccoli sussulti, mordo le spalle. Ritorno a giocare con i capezzoli, li torturo. Nonostante le tua urla, il lamento, il dolore, sembri gradire. Sei fradicia constato con la mano…
Il mio cazzo è inquieto. Vuole entrare nel tuo corpo con arroganza, il mio cazzo gocciola sul tuo seno. Goditi queste sensazioni, gli attimi di lussuria. Non cerco remissione in te, non voglio affliggerti pene.
Voglio affliggerti con il pene.
Voglio scopare per il piacere reciproco, ti desidero, voglio fotterti con rabbia, con forza ad alta velocità, un treno che entra in galleria, un boato. Vuoi me? Allora...
Decido io? Mi sento come se non stessi decidendo proprio nulla. Ti guardo, sono sopra di te… missionario… affondami le unghia nella carne.
Il cazzo apre le tua labbra, avanza dentro di te avvolto dalla tua figa ormai aperta come il fiume Nilo.
Implora piacere, grida e supplica quando il cazzo entra ed esce, sono infuocato, ti scopo per una quindicina di minuti, poi sfilo il cazzo rovente e te lo ficco in bocca, mi allieti con la saliva, le labbra, la lingua. Lo levo dolcemente e lo rimetto nella tua figa bagnata con un solo forte colpo.
Ti trema il bacino, una scossa trasale dal basso ventre, fino alla gola, esce dalla bocca: ansimi. Vieni dopo una decina di penetrazioni, vieni schizzando e trasformando il letto in un lago. Il piacere è così assiduo da farti agitare, da farti urlare che sei la mia puttana! Urlalo più forte.
Il tempo della dolcezza è finito. Devi essere scopata come una puttana, senza pietà. Ti metto a pecorina, riprendo a scoparti con decisione, foga, irruenza… un poco di passione. Apprezzi, muovendo il culo con foga, pare che voglia darmelo… il tempismo non è giusto… sto esplodendo.
Mi lecchi il cazzo, non sapevo cosa potesse fare la tua lingua, ti dedichi a me con un viso e degli occhi luccicanti, non innamorarti come me… sono un bastardo; esigo, prendo, fotto… amo.
Quando la tua lingua ha toccato la cappella, quel momento avrei voluto fosse eterno.
Incessabili spinte, spingo, spingo. No!
Succhi e contro-risucchi, lecchi. Il mio respiro si affanna, contraggo il culo che tieni afferrato, socchiudo gli occhi per un solo attimo, uno spruzzo in gola.
Lo tieni in bocca che riempo scaricando sborra densa, attenti, mi mostri il risultato galleggiare nella tua bocca, lo mostri con orgoglio, mi concedi la sensazione del vero maschio. Le labbra si chiudono, tutto va giu!!!
Vuoi il vero me? Allora...