Sempre con Maria
di
Em
genere
feticismo
È passato qualche mese da quando Maria ed Emanuele ebbero il loro primo rapporto e Maria potette abbandonare il pannolone e passare alle mutandine. La loro relazione procedeva bene, quando Maria gli propose di fare l'amore un'altra volta. Emanuele quel pomeriggio andò da lei, stettero un po' insieme, si baciarono, si coccolarono. Maria quel giorno era vestita con la solita camicetta bianca, una gonna nera al ginocchio, collant questa volta bianchi e ballerine nere.
Era sempre rigida sul vestire, indossava sempre gonna, sottogonna, calze, mutandine e un assorbente intimo.
Maria poi gli disse: "Amore guarda... è qualche giorno che non vado in bagno, potresti farmi tu un clistere?" Ad Emanuele non parve vero, senza esitare le disse subito di sì.
Andarono in camera e Maria gli si sdraiò sopra, poi si alzò si spogliò, si abbassò i collant e mutandina a metà coscia e si distese sul letto. Intanto Emanuele aveva preso un siringone da 50cc, lo aveva riempito del liquido per il clistere ed era andato dalla sua ragazza. La prese con una mano per le caviglie, le mandò i piedi indietro, le inserì il beccuccio della siringa e mandò giù il liquido. Maria fece un gemito di godimento, rimase qualche minuto così, intanto Emanuele le massaggiava i piedi rivestiti dai collant bianchi odorosi, li annusava, li leccava.
Poi Maria si alzò, andò in bagno e da lì si sentì una scoreggia rumorosissima e lei con godimento che si svuotava.
Ritornò in camera sempre coi collant e mutandine a mezz'asta; Emanuele, che intanto si era spogliato, si sdraiò e Maria questa volta gli si mise di sopra. Mentre Maria si distendeva, Emanuele poteva vederle le mutandine tese tra le gambe. Come Maria si fu distesa, gli disse: "Vai amore, vai!" Lui la penetrò e rimasero così diverso tempo, con Maria che gli parlottava nell'orecchio. Il sedere di Maria emanava un forte odore di feci che rese la cosa più selvaggia.
Era sempre rigida sul vestire, indossava sempre gonna, sottogonna, calze, mutandine e un assorbente intimo.
Maria poi gli disse: "Amore guarda... è qualche giorno che non vado in bagno, potresti farmi tu un clistere?" Ad Emanuele non parve vero, senza esitare le disse subito di sì.
Andarono in camera e Maria gli si sdraiò sopra, poi si alzò si spogliò, si abbassò i collant e mutandina a metà coscia e si distese sul letto. Intanto Emanuele aveva preso un siringone da 50cc, lo aveva riempito del liquido per il clistere ed era andato dalla sua ragazza. La prese con una mano per le caviglie, le mandò i piedi indietro, le inserì il beccuccio della siringa e mandò giù il liquido. Maria fece un gemito di godimento, rimase qualche minuto così, intanto Emanuele le massaggiava i piedi rivestiti dai collant bianchi odorosi, li annusava, li leccava.
Poi Maria si alzò, andò in bagno e da lì si sentì una scoreggia rumorosissima e lei con godimento che si svuotava.
Ritornò in camera sempre coi collant e mutandine a mezz'asta; Emanuele, che intanto si era spogliato, si sdraiò e Maria questa volta gli si mise di sopra. Mentre Maria si distendeva, Emanuele poteva vederle le mutandine tese tra le gambe. Come Maria si fu distesa, gli disse: "Vai amore, vai!" Lui la penetrò e rimasero così diverso tempo, con Maria che gli parlottava nell'orecchio. Il sedere di Maria emanava un forte odore di feci che rese la cosa più selvaggia.
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