Folate di Mistral
di
Yuko
genere
voyeur
Folate di Mistral
Il Mistral soffia violento incuneandosi tra le pareti rocciose del golfo di Sormiou.
Le onde del mare si allontanano curiosamente dalla costa invece che approdare a riva come ci si aspetterebbe.
Dopo la giornata di arrampicata sulle abbaglianti rocce calcaree delle calanques marsigliesi, risaliamo affrontando silenziosi il ripido sentiero par raggiungere il colle e l'auto.
Raggiungiamo un gruppetto di turisti marittimi che procede davanti a noi.
Alzo lo sguardo per capire chi è il primo della fila che, con andatura più lenta, fa da tappo al fluire stanco dei camminatori.
Una ragazza, bella in carne, cappello di tela rossa, corto vestitino coprisole e stuoia di paglia arrotolata sotto al braccio, arranca con una certa fatica.
Mi chiedo come mai questi tre o quattro ragazzotti davanti a me non la superino per arrivare prima alla fine della salita che, sotto questo sole impietoso, rappresenta quasi un supplizio.
La giovane veste un coprisole davvero corto, color senape, e le belle cosce, nel lento incedere, si mostrano con generosità.
Lo sguardo dei ragazzi che mi precedono in effetti è più spesso rivolto alle rotondità della giovane che alle scivolose roccette del sentiero e non mancano sbandate e perdite di equilibrio per la scarsa attenzione agli ostacoli. Il tutto condito da sommesse imprecazioni in lingua transalpina.
"Non sarà certo per guardare un paio di cosce che si sarà formata questa fila!" Penso tra me e me. "Cioè, voglio dire, questa ragazza sarà anche stata in costume sulla spiaggia. Che interesse possono avere un paio di cosce, adesso?"
Un po' annoiata contemplo la pelle nuda della giovane.
Sì, il vestitino è anche molto corto e, forse.... Ecco, lo sguardo risale alla radice degli arti e sembra quasi che la ragazza sia senza mutandine.
Che non abbia il reggiseno è evidente, ma qui, dopo una giornata di mare, ben poche donne, al ritorno dalla spiaggia, si munisce di questo indumento intimo.
Sulle mutandine è difficile esprimersi.
Ma forse è più un'impressione dettata dalla fantasia. L'assenza di luce scurisce i dettagli e risulta impossibile distinguere se quel buio nascosto dalla corta gonnellina sia ombra o una passerotta scura, o forse un ciuffo di peli castani.
Sì, ci vuole una bella fantasia e mi sembra davvero poco per giustificare questo rallentamento di marcia della piccola comunità maschile in manifesta ispezione.
Mi volto verso il mio compagno di arrampicata che arranca poco dietro di me palesando un sorrisetto di supponenza che cerco di arricchire di commiserazione.
Lui mi guarda, capisce la situazione e mi restituisce il sorriso, scuotendo leggermente il capo.
Ma quando mi rigiro per studiare un itinerario di sorpasso, ecco che una folata di Mistral si abbatte su di noi.
Benedetto vento fresco che ci dona ristoro in questa sudata salita sotto il sole del tardo pomeriggio!
Ma...
Malizioso vento, furbetta brezza dalle distese del nord!
Il soffio descrive un vortice e solleva, appena appena, la gonna della ragazza, proprio mentre questa alza la gamba per affrontare un ripido gradino del sentiero, proprio sopra di noi.
Un bel culetto tondo si concede ai nostri sguardi interessati e una affascinante passera sugosa ricoperta da una fine peluria completa l'apoteosi di questa inaspettata folgorazione.
Come rispondendo a un segnale convenuto i tre ragazzi che mi precedono si sono fermati in contemplazione rigorosamente silenziosa.
Uno dà di gomito al socio, io soffoco una risata con la mano; la ragazza che procede davanti a tutti si serra il cappellino sul capo perchè non venga sbalzato via del soffio dispettoso, senza accorgersi del tripudio che ha suscitato l'universo che riposa tra le sue cosce, rinfrescate dal movimento d'aria.
Mi rigiro verso il socio che mi conforta con un malizioso ammiccamento.
Il mistero è chiarito.
Tutti pazzi per la passera. Tanto meglio quando la visione è a sorpresa.
E grazie a questo vento che oltre a rinfrescare concede sprazzi di gioia per edulcorare la fatica della salita!
Potrei decidere anch'io di aspettare la prossima, attesa, folata di Mistral, ma stasera abbiamo fretta e una bella birra fresca ci aspetta al campeggio "Les gigales". Una Adelscott fatta con malto torbato mi attira di più, anche se devo dire che lo spettacolo è stato delizioso.
Quanto al mio socio... Be' a lui ci penserò io a fargli vedere fra poco qualcosa che lo ripaghi del mancato spettacolo sul sentiero.
Il Mistral soffia violento incuneandosi tra le pareti rocciose del golfo di Sormiou.
Le onde del mare si allontanano curiosamente dalla costa invece che approdare a riva come ci si aspetterebbe.
Dopo la giornata di arrampicata sulle abbaglianti rocce calcaree delle calanques marsigliesi, risaliamo affrontando silenziosi il ripido sentiero par raggiungere il colle e l'auto.
Raggiungiamo un gruppetto di turisti marittimi che procede davanti a noi.
Alzo lo sguardo per capire chi è il primo della fila che, con andatura più lenta, fa da tappo al fluire stanco dei camminatori.
Una ragazza, bella in carne, cappello di tela rossa, corto vestitino coprisole e stuoia di paglia arrotolata sotto al braccio, arranca con una certa fatica.
Mi chiedo come mai questi tre o quattro ragazzotti davanti a me non la superino per arrivare prima alla fine della salita che, sotto questo sole impietoso, rappresenta quasi un supplizio.
La giovane veste un coprisole davvero corto, color senape, e le belle cosce, nel lento incedere, si mostrano con generosità.
Lo sguardo dei ragazzi che mi precedono in effetti è più spesso rivolto alle rotondità della giovane che alle scivolose roccette del sentiero e non mancano sbandate e perdite di equilibrio per la scarsa attenzione agli ostacoli. Il tutto condito da sommesse imprecazioni in lingua transalpina.
"Non sarà certo per guardare un paio di cosce che si sarà formata questa fila!" Penso tra me e me. "Cioè, voglio dire, questa ragazza sarà anche stata in costume sulla spiaggia. Che interesse possono avere un paio di cosce, adesso?"
Un po' annoiata contemplo la pelle nuda della giovane.
Sì, il vestitino è anche molto corto e, forse.... Ecco, lo sguardo risale alla radice degli arti e sembra quasi che la ragazza sia senza mutandine.
Che non abbia il reggiseno è evidente, ma qui, dopo una giornata di mare, ben poche donne, al ritorno dalla spiaggia, si munisce di questo indumento intimo.
Sulle mutandine è difficile esprimersi.
Ma forse è più un'impressione dettata dalla fantasia. L'assenza di luce scurisce i dettagli e risulta impossibile distinguere se quel buio nascosto dalla corta gonnellina sia ombra o una passerotta scura, o forse un ciuffo di peli castani.
Sì, ci vuole una bella fantasia e mi sembra davvero poco per giustificare questo rallentamento di marcia della piccola comunità maschile in manifesta ispezione.
Mi volto verso il mio compagno di arrampicata che arranca poco dietro di me palesando un sorrisetto di supponenza che cerco di arricchire di commiserazione.
Lui mi guarda, capisce la situazione e mi restituisce il sorriso, scuotendo leggermente il capo.
Ma quando mi rigiro per studiare un itinerario di sorpasso, ecco che una folata di Mistral si abbatte su di noi.
Benedetto vento fresco che ci dona ristoro in questa sudata salita sotto il sole del tardo pomeriggio!
Ma...
Malizioso vento, furbetta brezza dalle distese del nord!
Il soffio descrive un vortice e solleva, appena appena, la gonna della ragazza, proprio mentre questa alza la gamba per affrontare un ripido gradino del sentiero, proprio sopra di noi.
Un bel culetto tondo si concede ai nostri sguardi interessati e una affascinante passera sugosa ricoperta da una fine peluria completa l'apoteosi di questa inaspettata folgorazione.
Come rispondendo a un segnale convenuto i tre ragazzi che mi precedono si sono fermati in contemplazione rigorosamente silenziosa.
Uno dà di gomito al socio, io soffoco una risata con la mano; la ragazza che procede davanti a tutti si serra il cappellino sul capo perchè non venga sbalzato via del soffio dispettoso, senza accorgersi del tripudio che ha suscitato l'universo che riposa tra le sue cosce, rinfrescate dal movimento d'aria.
Mi rigiro verso il socio che mi conforta con un malizioso ammiccamento.
Il mistero è chiarito.
Tutti pazzi per la passera. Tanto meglio quando la visione è a sorpresa.
E grazie a questo vento che oltre a rinfrescare concede sprazzi di gioia per edulcorare la fatica della salita!
Potrei decidere anch'io di aspettare la prossima, attesa, folata di Mistral, ma stasera abbiamo fretta e una bella birra fresca ci aspetta al campeggio "Les gigales". Una Adelscott fatta con malto torbato mi attira di più, anche se devo dire che lo spettacolo è stato delizioso.
Quanto al mio socio... Be' a lui ci penserò io a fargli vedere fra poco qualcosa che lo ripaghi del mancato spettacolo sul sentiero.
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