Una pessima scommessa
di
Il-legale
genere
comici
È cosa nota e universalmente riconosciuta che in una discussione -accesa o meno che sia - quasi mai le donne riescono ad essere razionali.
“Suvvia Chiara, c’è davvero poco da capire: un pompino è un pompino”. Elena non aveva dubbi sul punto.
Chiara, invece, di dubbi ne aveva sempre tanti e raramente si lasciava convincere facilmente. “Si ho capito, ma in tutta sincerità come fai ad essere certa che lo stai facendo davvero bene…che a lui piaccia sul serio”.
Alessandro ascoltava la conversazione tra le sue amiche con vivo interesse e molto divertito, ma senza smettere di lavare i piatti del pranzo. Le aveva conosciute ai tempi dell’università e, dopo quasi otto anni di amicizia, entrambe non avevano alcun problema a parlare esplicitamente di sesso in sua presenza, anche se di rado la conversazione era davvero seria.
“Va bene, ricominciamo. Dimmi di preciso da dove cazzo origina questa tua paura di non essere in grado di fare un pompino?”. La domanda di Elena era chiaramente provocatoria, ma forse anche un po seria.
“Sei proprio una stronza!”
“Ma dai…capisco che abbiamo bevuto due bottiglie di vino in tre e che non siamo proprio lucide, ma sono due ore che ci stai ammorbando con sta roba”.
La risposta di Chiara fu secca e inevitabile. “Fanculo!”
Elena e Chiara avevano un rapporto davvero strano. Bisticciavano praticamente ogni giorno, ma la loro amicizia era solida e complice come poche altre. Del resto, quando le cose andavano male, Alessandro era sempre pronto a portare la pace tra loro, come una sorta di perfetto ago della bilancia.
Quella volta però non fu necessario; la conversazione, infatti, virò quasi naturalmente su altro e quando Alessandro finì di lavare i piatti le trovò entrambe sedute sul divano a guardare una stupida commedia romantica su Netflix. Si sedette in mezzo a loro e non appena le vide sufficientemente docili e concentrate sul film prese a stuzzicarle.
“Avete già finito di litigare?”
“Non ti ci mettere anche tu”. Dicendo quelle parole Chiara lanciò uno sguardo minaccioso al suo amico, ma subito Elena riprese ad incalzarla.
“Dai Chiara non fare la bacchettona. Abbiamo la fortuna di avere un amico eterosessuale discretamente intelligente, possiamo anche approfittare per chiedergli quando un pompino è un buon pompino”.
“Non mettetemi in mezzo alle vostre cose”.
“Troppo tardi scemo…ormai ti ci sei infilato da solo”.
Per qualche istante Alessandro cercò di capire se doveva rispondere davvero alla domanda o, in alternativa, come tirarsi fuori da quella scomoda diatriba, ma inaspettatamente Chiara lo anticipò e vuotò il sacco.
“Una tipa in palestra dice di sapere fare il deep throat…e che il suo ragazzo va in brodo di giuggiole per quella roba”.
Elena ed Alessandro scoppiarono a ridere all’unisono, incuranti dell’imbarazzo della loro amica. Chiara era certamente la meno sfacciata del loro gruppo e quando faceva domande un po’ porno le veniva una ridicola vocina da bambina.
“Siete due imbecilli. Semplicemente mi chiedevo se ai ragazzi piace e quanto è difficile farlo. Pensavo di poter parlare tranquillamente con voi, ma evidentemente siete due coglioni”.
Vedendo Chiara incupirsi seriamente, Alessandro le si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulla guancia per consolarla.
“Chiara, dai, non arrabbiarti…ammetterai che la domanda è un pochino stramba. Comunque da uomo posso tranquillizzarti ufficialmente: un pompino è un buon pompino anche senza deep throat”.
“Grazie, fin lì ci arrivavo anche da sola”. Così dicendo Chiara diede un piccolo buffetto al suo amico, per fargli capire di averlo perdonato, ma a quel punto fu Elena a stupire tutti.
“Certo però…se il deep throat lo sai fare…i ragazzi apprezzano eccome!!!”
“Cosaaaa??”. Lo stupore di Alessandro e Chiara fu inenarrabile. Entrambi, incuriositi, puntarono immediatamente gli occhi addosso alla loro amica, alla spasmodica ricerca di qualche succulento dettaglio in più.
“Che c’è? Perché mi guardate così?”.
“Io per invidia nei confronti del tuo ragazzo, lei non lo so”.
“Ma sei un cretino, avevi detto che non era importante”.
“Mentivo”.
“Stronzo!”.
Elena si mise a ridere, sperando che i suoi amici non tornassero a rivolgere su di lei lo sguardo indagatore di pochi istanti prima. La frittata, però, era fatta e Chiara non aveva nessuna intenzione di mollare l’osso.
“Davvero sei in grado di farlo?”
“…ehm, si!”, le rispose Elena cercando di nascondere un pizzico di disagio.
“…e non soffochi?”
“Diamine, certo che no, dipende tutto da come entra”.
A quel punto Alessandro non riuscì più a trattenersi.
“Credo sia il giorno più bello della mia vita”.
Quella stupida battuta fece crollare in un istante la strana tensione mista ad imbarazzo che si era creata nell’aria.
“Ale, so di avertelo detto un milione di volte, ma sei veramente un cretino”.
Risero di gusto tutti insieme e a quel punto la conversazione sembrava più o meno finita, ma evidentemente non per Chiara.
Dopo essersi alzata dal divano per versare ancora un bicchiere di vino, infatti, disse con molta calma e a voce alta.
“Mi spiace Ele, io NON TI CREDO! Non è la prima volta che racconti una palla per prendermi in giro. Vuoi solo farmi sentire una cretina. Sono sicura che tra qualche ora, quando mi sarà passata questa mezza sbronza, dirai che mi stavi solo prendendo per il culo”.
“Cosaaaaa?”. A giudicare dal tono della sua voce, Elena era più offesa che stupita dalla reazione della sua amica.
“Confermo è il giorno più bello della mia vita”
“Sta zitto scemo!” Lo redarguì Elena, poi rivolgendosi a Chiara aggiunse “Sono in grado di farlo, non è una palla”.
La risposta di Chiara fu secca:“Scommettiamo!”
“Ti sei fottuta il cervello? O sei ubriaca sul serio?”
“Lo hai detto tu, abbiamo la fortuna di avere un amico eterosessuale discretamente intelligente, possiamo anche approfittare della sua cortesia e mi fai vedere come si fa un buon pompino”.
“Cosaaaa?” Alessandro era ormai certo che entrambe le sue amiche avessero perso il controllo della situazione.
“Ti ho detto di stare zitto…se vinco cosa ci guadagno?”
“Cosa vuoi?”
“Ragazze io sarei qui!”
“Zitto!”
“Convinco i miei e ti lascio la casa di Favignana per un weekend ad agosto, così ci puoi andare con il tuo ragazzo”.
“Due settimane?”
“Un weekend lungo, prendere o lasciare”.
“Ragazze io sarei sempre qui, magari vi interessa la mia opinione”.
“Non non ci interessa”. Gli risposero entrambe in coro, poi Elena aggiunse “Accetto!
Per Alessandro i due minuti di quella conversazione furono lunghi quasi come una eternità. Quello stupido battibecco iniziato come un gioco tra due amiche si era trasformato nella giornata più assurda, eccitante e spaventosa della sua vita.
Dopo che Chiara disse “accetto”, però, il silenzio calò gelido nella stanza come l’inverno in Alaska.
I tre amici si guardarono negli occhi in una sorta di triello tipo scena finale de “il buono, il brutto e il cattivo”, poi inaspettatamente Elena scoppio a ridere, quasi tra le lacrime.
“Ale sei un credulone, oltre che un cretino. Davvero pensavi che avrei accettato una scommessa così stupida”.
A quel punto iniziò a ridere anche Chiara, sebbene non proprio certa che la sua amica stesse veramente scherzando.
Alessandro, invece, rimase mestamente in silenzio, a metà strada tra l’affranto e il molto molto sollevato.
Per fuggire dall’imbarazzo di quella assurda situazione Elena tornò a concentrarsi sulla TV, sebbene dentro di se non poteva fare a meno di rammentare che la casa di Favignana di Chiara aveva una splendida piscina, una piccola spa con vasca idromassaggio e un fottuto campo da tennis.
Alla fine non resistette.
“Davvero mi avresti prestato la tua casa di Favignana in pieno agosto?”
“I miei partono per Santo Domingo a fine luglio…e tu davvero sai fare il deep throat?”
Il fatto che Chiara continuasse a non prenderla sul serio la feriva, ma sopratutto le fece salire una gran voglia di darle una piccola lezione. In una frazione di centesimo di secondo prese la sua decisione. Si alzò in piedi e raggiunse il tavolo dove Chiara ed Alessandro stavano bevendo l’ennesimo bicchiere di vino. Ne versò uno per sé, lo butto giù tutto d’un fiato e senza dire una parola prese Alessandro per mano, trascinandolo docilmente con sé vicino al divano.
Si inginocchiò comoda davanti a lui e dopo aver tirato via dal polso un elastico giallo iniziò a legarsi i capelli guardando verso Chiara con aria di sfida.
Alessandro impallidì, mentre Chiara, mollato all’istante il bicchiere di vino sul tavolo, si fiondò a sedersi sul divano accanto ai due amici con aria allegramente incredula.
“Ale sei pronto?”
“No!”
“Qualcosa dentro i tuoi pantaloni sembra suggerire il contrario”.
Elena sembrava tranquilla, quasi divertita dalla situazione, purtroppo per lei però avrebbe capito in fretta di aver fatto una pessima scommessa.
Appena gli abbassò i pantaloni, infatti, si ritrovò davanti il pisello più grosso che aveva mai visto nella sua vita.
Elena impallidì, Chiara scoppio a ridere, Alessandro avvampò.
“Ora si che sei nella merda, cazzo”.
Alessandro sorrise compiaciuto del piccolo implicito complimento sotteso a quella colorita espressione di Chiara, mentre lo sguardo di Elena fece subito capire ad entrambi che non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro.
A dire il vero dopo una piccola reazione di stupore, il viso di Elena fece trasparire erotica ingordigia più che timoroso spavento, ed infatti con molta calma prese il cazzo di Alessandro tra le sue mani e diede inizio al suo erotico delizioso capolavoro.
Circa dieci minuti dopo.
L’epilogo di tutta quella assurda situazione fu un accordo di reciproco silenzio. Nessuno dei tre avrebbe mai più parlato di quanto era successo.
Subito dopo, però, un imbarazzante silenzio sembrava non voler più lasciare la stanza dove i tre amici stavano continuando a guardare la tv e così Alessandro, con un po di coraggio, provò a riportare tutto alla normalità.
“Posso venire anch’io a Favignana ad agosto? In fondo se non fosse stato per me non avresti mai vinto la scommessa”.
“Sorvolando sul fatto che mi ha reso le cose terribilmente più complicate del previsto e che a momenti soffocavo, mi sembra evidente che tu sia già venuto a sufficienza.”
Una sonora risata prese finalmente il sopravvento sul silenzio e per fortuna di tutti il vino era finito.
Fine
“Suvvia Chiara, c’è davvero poco da capire: un pompino è un pompino”. Elena non aveva dubbi sul punto.
Chiara, invece, di dubbi ne aveva sempre tanti e raramente si lasciava convincere facilmente. “Si ho capito, ma in tutta sincerità come fai ad essere certa che lo stai facendo davvero bene…che a lui piaccia sul serio”.
Alessandro ascoltava la conversazione tra le sue amiche con vivo interesse e molto divertito, ma senza smettere di lavare i piatti del pranzo. Le aveva conosciute ai tempi dell’università e, dopo quasi otto anni di amicizia, entrambe non avevano alcun problema a parlare esplicitamente di sesso in sua presenza, anche se di rado la conversazione era davvero seria.
“Va bene, ricominciamo. Dimmi di preciso da dove cazzo origina questa tua paura di non essere in grado di fare un pompino?”. La domanda di Elena era chiaramente provocatoria, ma forse anche un po seria.
“Sei proprio una stronza!”
“Ma dai…capisco che abbiamo bevuto due bottiglie di vino in tre e che non siamo proprio lucide, ma sono due ore che ci stai ammorbando con sta roba”.
La risposta di Chiara fu secca e inevitabile. “Fanculo!”
Elena e Chiara avevano un rapporto davvero strano. Bisticciavano praticamente ogni giorno, ma la loro amicizia era solida e complice come poche altre. Del resto, quando le cose andavano male, Alessandro era sempre pronto a portare la pace tra loro, come una sorta di perfetto ago della bilancia.
Quella volta però non fu necessario; la conversazione, infatti, virò quasi naturalmente su altro e quando Alessandro finì di lavare i piatti le trovò entrambe sedute sul divano a guardare una stupida commedia romantica su Netflix. Si sedette in mezzo a loro e non appena le vide sufficientemente docili e concentrate sul film prese a stuzzicarle.
“Avete già finito di litigare?”
“Non ti ci mettere anche tu”. Dicendo quelle parole Chiara lanciò uno sguardo minaccioso al suo amico, ma subito Elena riprese ad incalzarla.
“Dai Chiara non fare la bacchettona. Abbiamo la fortuna di avere un amico eterosessuale discretamente intelligente, possiamo anche approfittare per chiedergli quando un pompino è un buon pompino”.
“Non mettetemi in mezzo alle vostre cose”.
“Troppo tardi scemo…ormai ti ci sei infilato da solo”.
Per qualche istante Alessandro cercò di capire se doveva rispondere davvero alla domanda o, in alternativa, come tirarsi fuori da quella scomoda diatriba, ma inaspettatamente Chiara lo anticipò e vuotò il sacco.
“Una tipa in palestra dice di sapere fare il deep throat…e che il suo ragazzo va in brodo di giuggiole per quella roba”.
Elena ed Alessandro scoppiarono a ridere all’unisono, incuranti dell’imbarazzo della loro amica. Chiara era certamente la meno sfacciata del loro gruppo e quando faceva domande un po’ porno le veniva una ridicola vocina da bambina.
“Siete due imbecilli. Semplicemente mi chiedevo se ai ragazzi piace e quanto è difficile farlo. Pensavo di poter parlare tranquillamente con voi, ma evidentemente siete due coglioni”.
Vedendo Chiara incupirsi seriamente, Alessandro le si avvicinò e le diede un piccolo bacio sulla guancia per consolarla.
“Chiara, dai, non arrabbiarti…ammetterai che la domanda è un pochino stramba. Comunque da uomo posso tranquillizzarti ufficialmente: un pompino è un buon pompino anche senza deep throat”.
“Grazie, fin lì ci arrivavo anche da sola”. Così dicendo Chiara diede un piccolo buffetto al suo amico, per fargli capire di averlo perdonato, ma a quel punto fu Elena a stupire tutti.
“Certo però…se il deep throat lo sai fare…i ragazzi apprezzano eccome!!!”
“Cosaaaa??”. Lo stupore di Alessandro e Chiara fu inenarrabile. Entrambi, incuriositi, puntarono immediatamente gli occhi addosso alla loro amica, alla spasmodica ricerca di qualche succulento dettaglio in più.
“Che c’è? Perché mi guardate così?”.
“Io per invidia nei confronti del tuo ragazzo, lei non lo so”.
“Ma sei un cretino, avevi detto che non era importante”.
“Mentivo”.
“Stronzo!”.
Elena si mise a ridere, sperando che i suoi amici non tornassero a rivolgere su di lei lo sguardo indagatore di pochi istanti prima. La frittata, però, era fatta e Chiara non aveva nessuna intenzione di mollare l’osso.
“Davvero sei in grado di farlo?”
“…ehm, si!”, le rispose Elena cercando di nascondere un pizzico di disagio.
“…e non soffochi?”
“Diamine, certo che no, dipende tutto da come entra”.
A quel punto Alessandro non riuscì più a trattenersi.
“Credo sia il giorno più bello della mia vita”.
Quella stupida battuta fece crollare in un istante la strana tensione mista ad imbarazzo che si era creata nell’aria.
“Ale, so di avertelo detto un milione di volte, ma sei veramente un cretino”.
Risero di gusto tutti insieme e a quel punto la conversazione sembrava più o meno finita, ma evidentemente non per Chiara.
Dopo essersi alzata dal divano per versare ancora un bicchiere di vino, infatti, disse con molta calma e a voce alta.
“Mi spiace Ele, io NON TI CREDO! Non è la prima volta che racconti una palla per prendermi in giro. Vuoi solo farmi sentire una cretina. Sono sicura che tra qualche ora, quando mi sarà passata questa mezza sbronza, dirai che mi stavi solo prendendo per il culo”.
“Cosaaaaa?”. A giudicare dal tono della sua voce, Elena era più offesa che stupita dalla reazione della sua amica.
“Confermo è il giorno più bello della mia vita”
“Sta zitto scemo!” Lo redarguì Elena, poi rivolgendosi a Chiara aggiunse “Sono in grado di farlo, non è una palla”.
La risposta di Chiara fu secca:“Scommettiamo!”
“Ti sei fottuta il cervello? O sei ubriaca sul serio?”
“Lo hai detto tu, abbiamo la fortuna di avere un amico eterosessuale discretamente intelligente, possiamo anche approfittare della sua cortesia e mi fai vedere come si fa un buon pompino”.
“Cosaaaa?” Alessandro era ormai certo che entrambe le sue amiche avessero perso il controllo della situazione.
“Ti ho detto di stare zitto…se vinco cosa ci guadagno?”
“Cosa vuoi?”
“Ragazze io sarei qui!”
“Zitto!”
“Convinco i miei e ti lascio la casa di Favignana per un weekend ad agosto, così ci puoi andare con il tuo ragazzo”.
“Due settimane?”
“Un weekend lungo, prendere o lasciare”.
“Ragazze io sarei sempre qui, magari vi interessa la mia opinione”.
“Non non ci interessa”. Gli risposero entrambe in coro, poi Elena aggiunse “Accetto!
Per Alessandro i due minuti di quella conversazione furono lunghi quasi come una eternità. Quello stupido battibecco iniziato come un gioco tra due amiche si era trasformato nella giornata più assurda, eccitante e spaventosa della sua vita.
Dopo che Chiara disse “accetto”, però, il silenzio calò gelido nella stanza come l’inverno in Alaska.
I tre amici si guardarono negli occhi in una sorta di triello tipo scena finale de “il buono, il brutto e il cattivo”, poi inaspettatamente Elena scoppio a ridere, quasi tra le lacrime.
“Ale sei un credulone, oltre che un cretino. Davvero pensavi che avrei accettato una scommessa così stupida”.
A quel punto iniziò a ridere anche Chiara, sebbene non proprio certa che la sua amica stesse veramente scherzando.
Alessandro, invece, rimase mestamente in silenzio, a metà strada tra l’affranto e il molto molto sollevato.
Per fuggire dall’imbarazzo di quella assurda situazione Elena tornò a concentrarsi sulla TV, sebbene dentro di se non poteva fare a meno di rammentare che la casa di Favignana di Chiara aveva una splendida piscina, una piccola spa con vasca idromassaggio e un fottuto campo da tennis.
Alla fine non resistette.
“Davvero mi avresti prestato la tua casa di Favignana in pieno agosto?”
“I miei partono per Santo Domingo a fine luglio…e tu davvero sai fare il deep throat?”
Il fatto che Chiara continuasse a non prenderla sul serio la feriva, ma sopratutto le fece salire una gran voglia di darle una piccola lezione. In una frazione di centesimo di secondo prese la sua decisione. Si alzò in piedi e raggiunse il tavolo dove Chiara ed Alessandro stavano bevendo l’ennesimo bicchiere di vino. Ne versò uno per sé, lo butto giù tutto d’un fiato e senza dire una parola prese Alessandro per mano, trascinandolo docilmente con sé vicino al divano.
Si inginocchiò comoda davanti a lui e dopo aver tirato via dal polso un elastico giallo iniziò a legarsi i capelli guardando verso Chiara con aria di sfida.
Alessandro impallidì, mentre Chiara, mollato all’istante il bicchiere di vino sul tavolo, si fiondò a sedersi sul divano accanto ai due amici con aria allegramente incredula.
“Ale sei pronto?”
“No!”
“Qualcosa dentro i tuoi pantaloni sembra suggerire il contrario”.
Elena sembrava tranquilla, quasi divertita dalla situazione, purtroppo per lei però avrebbe capito in fretta di aver fatto una pessima scommessa.
Appena gli abbassò i pantaloni, infatti, si ritrovò davanti il pisello più grosso che aveva mai visto nella sua vita.
Elena impallidì, Chiara scoppio a ridere, Alessandro avvampò.
“Ora si che sei nella merda, cazzo”.
Alessandro sorrise compiaciuto del piccolo implicito complimento sotteso a quella colorita espressione di Chiara, mentre lo sguardo di Elena fece subito capire ad entrambi che non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro.
A dire il vero dopo una piccola reazione di stupore, il viso di Elena fece trasparire erotica ingordigia più che timoroso spavento, ed infatti con molta calma prese il cazzo di Alessandro tra le sue mani e diede inizio al suo erotico delizioso capolavoro.
Circa dieci minuti dopo.
L’epilogo di tutta quella assurda situazione fu un accordo di reciproco silenzio. Nessuno dei tre avrebbe mai più parlato di quanto era successo.
Subito dopo, però, un imbarazzante silenzio sembrava non voler più lasciare la stanza dove i tre amici stavano continuando a guardare la tv e così Alessandro, con un po di coraggio, provò a riportare tutto alla normalità.
“Posso venire anch’io a Favignana ad agosto? In fondo se non fosse stato per me non avresti mai vinto la scommessa”.
“Sorvolando sul fatto che mi ha reso le cose terribilmente più complicate del previsto e che a momenti soffocavo, mi sembra evidente che tu sia già venuto a sufficienza.”
Una sonora risata prese finalmente il sopravvento sul silenzio e per fortuna di tutti il vino era finito.
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