Il regalo che tutte le donne vorrebbero

di
genere
trio


La tensione la stava uccidendo, il momento tanto atteso era finalmente arrivato. Da più di due ore Alessio non le rivolgeva la parola, ma alla fine non si era tirato indietro.
Qualche sera prima, dopo parecchi bicchieri di vino e il terzo pompino di buon compleanno, in preda all’euforia del godimento Alessio le aveva chiesto se aveva un desiderio erotico irrealizzato che poteva esaudire. Francesca era praticamente sbronza, per cui del tutto inconsapevolmente gli scaraventò in faccia la più crudele verità che un marito o un fidanzato possa ascoltare.
- Oddio, che domanda…vorrei il regalo che piacerebbe a tutte le donne…farmi scopare da due uomini!

Il suono del citofono la fece trasalire. Posò frettolosamente i calici per l’aperitivo sul tavolino davanti al divano e si precipitò di corsa verso l’ingresso.
- Chi è?
Sapeva perfettamente chi era. Leo le aveva scritto solo un minuto prima per avvertire che stava arrivando.
- Si, terzo piano.
Mise giù la cornetta del citofono e aprì la porta di casa lasciandola socchiusa. Francesca era eccitata, ma anche un po preoccupata per Alessio. Continuava a non dare segni di vita. Era seduto sul divano a fumare un sigaro, apparentemente sereno. Probabilmente era convinto che non sarebbe successo nulla. Quando avevano deciso di contattare Leo avevano anche stretto un patto: se qualcosa fosse andato storto, si sarebbero fermati e Leo sarebbe andato via.
Nella testa di Francesca, però, questo finale non era neppure lontanamente contemplato.

Quando entrò in casa Leo non sapeva davvero cosa aspettarsi. Non sentiva Francesca da un paio d’anni e mai e poi mai si sarebbe aspettato un invito ad un festino. Certo per un periodo erano stati amici di letto, ma le loro strade si erano separate da tempo.
Non essendosi mai trovato in una situazione del genere Leo si comportò esattamente come Francesca aveva chiesto, come un amico invitato per un aperitivo, nulla di più.
Per fortuna, contrariamente alle aspettative, l’aperitivo che Francesca aveva preparato per rompere il ghiaccio fu meno imbarazzante del previsto. Dopo qualche iniziale minuto di disagio, infatti, la conversazione diventò quasi naturale, grazie soprattutto alle chiacchiere sulla recente vittoria di Sinner agli Australian Open.

Terminata la seconda bottiglia di vino, Francesca capì che era il momento di fare la sua mossa. Chiese ad Alessio di portare via tutto e di prendere qualcosa di più forte. Quando lo vide dirigersi verso l’angolo bar, si andò a sedere sul divano accanto al suo amico.
- Come va?
- Bene, cred…
Francesca non attesa la fine della risposta. Rapida come un felino sollevò il vestitino nero che indossava per l’occasione e si mise a cavalcioni su Leo stringendogli le braccia intorno al collo.
- …quindi lo facciamo sul ser…
Neanche questa volta Leo riuscì a terminare la frase. Francesca lo travolse con un bacio inaspettato, lascivo. Leo non si tirò indietro, eppure non era il bacio che lei si aspettava.
- Cosa c’è?
- In che senso?
- Caxxo, sai fare meglio di così!
Risero, poi Francesca prese le mani di Leo e le adagiò leggere sulle sue tettine. Adorava le sue mani, erano grandi e forti, ma sempre dannatamente curate. Cominciò a muoversi su di lui cercando di stimolarlo. Sebbene, infatti, fosse più che percepibile una certa presenza lì sotto, non vi era ancora stato alcun sussulto.

Leo rimase per qualche istante impietrito, visibilmente in imbarazzo. Dopo non molto, però, Alessio tornò in soggiorno con una bottiglia di rum e cominciò a versarlo nei bicchierini, come nulla fosse. A Leo sembrò un incoraggiamento più che sufficiente. Cominciò a baciare Francesca, sulle labbra, sul collo, sull’orecchio. Con le mani fece scivolare via le spalline del suo vestitino, lasciando scoperti i suoi piccoli seni che divennero immediatamente preda della sua bocca.
Francesca era eccitata e terrorizzata. I suoi capezzoli erano duri, le mutandine letteralmente impiastricciate.
Stava succedendo davvero.

Alessio, che fino a quel momento era rimasto in piedi a sorseggiare rum, guardando la sua donna baciare e spogliare un altro uomo, cadde quasi a peso morto sul divano quando vide Leo infilare il caxxo nella bocca di Francesca.
Lei era in ginocchio, lui in piedi. Con la mano destra le stringeva una lunga ciocca di capelli dietro la nuca, forzandola nei movimenti. Lei era aggrappata con entrambe le mani alle sue nude natiche, le unghie affondavano nella carne, mentre con la testa assecondava le spinte del suo amico.
Dopo qualche minuto di feroce erotica impazienza, Leo lasciò alla bella Francesca l’onere del controllo. Lei mollò la presa dal suo sedere e impugnò con entrambe le mani il caxxo bene eretto di Leo. Lo leccò sulla punta, lungo l’asta, infine ancora sulla punta, roteando vorticosamente la sua lingua, poi lo infilò piano di nuovo in bocca, iniziando a scivolare lentamente su e giù.

Alessio, nel frattempo, era confuso, perplesso, impacciato, non osava avvicinarsi. Il rumore dei risucchi e delle slinguate di Francesca sul caxxo dell’amico gli avevano provocato un groviglio alla bocca del stomaco, ma anche un irresistibile piacevole formicolio dentro i pantaloni. Irretito dall’eccitazione, iniziò a massaggiarsi le parti basse sopra la toppa dei pantaloni e, quando Leo fece sdraiare Francesca sul loro tavolino da caffè per iniziare a scoparla, quasi inconsciamente tirò fuori il suo membro.
Francesca iniziò a mugolare dal piacere. Preoccupata rivolse immediatamente lo sguardo al suo uomo, poi finalmente trovò il coraggio di chiamarlo a sé.
- Ale, ti prego vieni, avvicinati.
Alessio assecondò la richiesta. Si mise in ginocchio a lato del tavolino e, pur di non sentire i gemiti di piacere della sua amata per i colpi di un altro uomo, le tappò la bocca con il pisello.

Ce l’aveva fatta!
Leo le stava scopando la figa, la penetrava. Alessio, invece, si stava facendo ciucciare il pisello. Era ancora timido, probabilmente in imbarazzo per gli occhi di Leo puntati su di lui.
Francesca, però, sapeva come stuzzicarlo.
Con la mano sinistra iniziò a giocare con le sue palle, mentre con la bocca trangugiò il suo pisello fino quasi a soffocare. Il primo leggero conato di vomito fece letteralmente impazzire Alessio. La prese per i capelli ed iniziò a spingere il suo caxxo in profondità dentro la bocca, una, due, tre volte. Francesca tossì di nuovo, Alessio affondò furiosamente ancora una decina di colpi, poi uscì di gran fretta e sborrò sulle tettine della sua compagna.
Il pisello era finalmente appagato, lo stomaco ancora un groviglio, la testa addirittura più confusa di prima.

Con la bocca libera da lascivi incombenti Francesca riprese a mugolare per i colpi di Leo, che nel frattempo l’aveva fatta girare a pecorina. Dopo poco la prese per i capelli e la tirò a sé avvicinandosi al suo orecchio.
- Hai del gel? Qualcosa?
Francesca intuì immediatamente le sue intenzioni.
- No Leo, non pensarci. Non l’ho mai fatto con Alessio. Diventa un casino.
- Franci, non ti sto chiedendo il permesso, volevo solo essere gentile.
Dopo aver detto quelle parole, con la mano destra spinse con forza il viso di Francesca contro il tavolino, poi sputò con decisione sull’altra mano ed iniziò a solleticarle il buco del culo.
Francesca era in estasi. Aveva scelto decisamente bene il compagno di giochi. Alessio era bravo a letto, Leo del tutto ingestibile.
La paura che Alessio potesse arrabbiarsi o ingelosirsi la fece bagnare ancora di più. Ormai non c’era più bisogno del lubrificante.

Alessio ci mise qualche secondo a capire cosa stava per succedere, poi tutto avvenne sotto i suoi occhi.
- Oddio
Questa fu la parola che uscì incontrollata dalla bocca di Francesca quando Leo entrò. Alessio trasalì. Lei allungò una mano verso di lui, come a infondergli coraggio.
- Oddio
Ancora un piccolo scivolamento.
- Oddio.
Leo era finalmente dentro.
Iniziò a muoversi lentamente, con regolarità. Francesca ansimava, gemeva, mugolava. Leo con la mano sinistra le titillava il clitoride come fosse un piccolo campanello. Prima lentamente, poi sempre più veloce.
D’improvviso un intenso calore intorpidì il basso ventre di Francesca, le cosce le tramarono fino alla scossa, all’esplosione. Emise tre acutissimi urletti di piacere, infine riempì la mano di Leo dei suoi umori.
Lui ci pensò meno di un attimo, raccolse tutto il liquido che poteva e lo ingurgitò famelico infilandosi quattro dita dentro la bocca. Era come lo ricordava, sublimemente delizioso.

Francesca era in affanno, ma non era finita. La mano di Leo le schiacciava ancora il viso contro il tavolino, mentre il suo caxxo si stava dimenando in mezzo alle sue chiappe.
Nel frattempo Alessio diventava sempre più bianco, quasi non riconosceva la sua donna. Provava una strana sensazione di sofferenza, eppure il suo pisello stava tornando duro. In genere gli ci voleva molto più tempo.
Leggendo la confusione dipinta sul suo volto, Francesca iniziò a masturbarlo per calmarlo, per eccitarlo, mentre le infilate di Leo si facevano via via più veloci e profonde.
Con la mano sinistra Leo le assestò un schiaffo sul culo. Era un segnale che conosceva bene; c’era quasi. Ancora uno schiaffo. Questa volta molto più forte. Il rumore quasi spaventò Alessio.
- Franci ci sono, girati!.
- Cosa?
Leo sfilò di fretta il suo caxxo dal culo di Francesca, iniziò a masturbarsi velocemente, poi tornò a rivolgersi con decisione alla sua amica.
- Ho detto girati!
Senza pensarci Francesca lasciò il caxxo di Alessio al suo destino e si girò repentina verso il suo amico. Era consapevole che le avrebbe sbarrato in bocca. Era certa che le avrebbe fatto ingoiare tutto. Anche questo non l’aveva mai fatto con Alessio, ma in fondo ormai era in ballo, tanto valeva ballare.
Si sedette sul tavolino e aprì la bocca. Con la mano sinistra Leo prese Francesca dalla nuca, avvicinando la sua testa, infine dolcemente posò la punta della sua cappella sulla lingua della sua amica.
- Eccomi, ci sono.

L’orgasmo di Leo fu caldo, violento, abbondante, leggermente salato. Francesca lo buttò giù tutto.
Dopo qualche istante, letteralmente terrorizzata si girò lenta verso il suo compagno. Alessio sembrava distrutto, come fosse stato lui a prendere i colpi di Leo, eppure il suo caxxo era alto e duro come non lo era mai stato.
Francesca sorrise al suo compagno, poi abbassò lo sguardo e si rivolse direttamente al suo pisello.
- Sei già pronto per ricominciare tu?
La risposta di Alessio fu per lei inaspettata e meravigliosa.
- Direi di si. Spostiamoci in camera da letto, però, saremo più comodi.

Fine
scritto il
2024-01-28
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