Come find me

di
genere
sentimentali

Sound track: My Last Breath – Evanescence

23.58 una notifica sul telefono di Thomas lo distrae dal leggere l’ennesimo racconto, una mail, da lei.

OGGETTO: Come find me

Domani, ore 17.00
Piazzale alla rocca 10, Cento. FE

My last breath - Evanescence

Seguiranno indicazioni.

Shikari


Concisissima per una volta, la mail giunge inaspettata, Thomas la legge, la rilegge e deve prendere una decisione. Andare? Stare? Che fare? Dicono che la notte porti consiglio, il mattino al lavoro è distratto, impaziente immagina mille scenari. Google dice che in un oretta e mezza è arrivato a destinazione, il piazzale di un castello, alle 15 non resiste più, con una scusa esce dal lavoro, sale in macchina e parte. Hanno già viaggiato insieme, ma finora ha condotto lui, ora è lei a dirigere la musica, ricorda improvvisamente la canzone allegata alla mail, una ballata malinconica, un invito.
Finalmente trova parcheggio, uno sguardo al telefono sono le 16:45, un altro bip, un’altra notifica, un’altra mail.

Biblioteca comunale
Reparto ragazzi: Il piccolo principe

Trova facilmente l’ingresso a lato della scalinata della Rocca, potrebbe facilmente percorrere tutte le antiche sale fino a trovarla, ma lei vuole giocare, le piace la caccia, il sentirsi preda e cacciatrice al contempo. All’ingresso una nonnina lo osserva, posa il libro che sta leggendo e abbassa leggermente gli imponenti occhiali da lettura.
“Giovanotto serve aiuto?” domanda cortesemente a Thomas.
“Cerco la sezione ragazzi” un sorriso e anche la nonnina è conquistata, lascia la sua postazione per accompagnarlo dietro l’angolo, la sala subito adiacente, e lo lascia alla sua ricerca. Scorre le scaffalature colme, sfiorando con lo sguardo gli autori fino a che, eccolo, Il Piccolo Principe, sfila il libro accarezzandone leggermente la copertina, lo apre e in prima pagina trova un post it.

Primo indizio trovato, troverai anche gli altri? Troverai me?

Un altro post it in mezzo al libro porta una freccia, una citazione segnata:

“Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza.”

Sotto, sul successivo post it: “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. L. Sepulveda”

La ricerca riprende, stessa sezione, altro autore, altro libro, altri post it da trovare. Trova un volumetto illustrato, ne scorre veloce la storia, il messaggio si trova alla fine: “Vola solo chi osa farlo” Sul post it, vergato con calligrafia leggermente disordinata e svolazzante: “Mi hai chiamato Supernova, cercami tra le stelle”.

Come le bricioline di Hansel e Gretel, Shikari sta seminando indizi in una piccola caccia al tesoro in cui lei stessa è il tesoro, a lui il compito di decifrare i messaggi, cogliere gli indizi e affrontare la caccia. Torna sui suoi passi, la nonnina ancora intenta a leggere, lo guarda con un sorriso: “Astronomia, sala 3, scaffali 17 e 18”.

Potrebbe sorprendersi Thomas, ma sa che prima di lui è passata lei, la biblioteca non sembra molto frequentata, tra il terremoto del 2012 e l’emergenza covid, molti testi sono ormai digitalizzati, si compiace di esser sulla giusta via. Potrebbe esser lievemente spaesato, non ha un titolo o un autore, solo un indizio. Un libro sembra fuori posto, come se fosse stato preso e lasciato nel primo posto libero, “Le mappe del cielo. Una facile guida per riconoscere le costellazioni.” Il foglietto rosa fluo che sporge leggermente indica la croce del sud, “Dove ci porterà il prossimo viaggio? Lo scopriremo insieme? Come find me…”

Devono avere una sezione sui viaggi, con le guide, i diari, scorre in fretta le scaffalature ora, sala dopo sala, fino a che, eccola. Di spalle lo attende, fasciata nei jeans, sul leggero tacco che la slancia, i lunghi capelli raccolti in un alta coda che accarezza il collo avvolto in una leggerissima sciarpa di seta chiara, le estremità portate dietro la schiena lasciata quasi nuda dalla canotta, solo neri pittogrammi e delicati fiori a decorarla. Le cuffiette nelle orecchie la isolano dall’ambiente, assorta nel libro che impegna una mano mentre l’altra gioca con il ciondolo al collo. Ha cambiato la catena, ora è infilato in un nastrino di raso blu elettrico, come le punte dei suoi capelli. “Come find me” sussurra a tempo con la musica che riproduce in loop la canzone, un leggero sussulto quando avverte la mano di lui sul fianco, la presenza che si accosta alla schiena e con dolce prepotenza si fa dominante. La cuffietta cade al suo volgersi verso di lui, negli occhi un sorriso, fratello della maliziosa smorfia che le danza sulle labbra, “Ti ho trovata” un mormorio a fior di labbra, un incipit per la prossima avventura.
scritto il
2022-07-06
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