Come iniziare 4

di
genere
prime esperienze

--Nota-- Ho cominciato questa narrazione inserendola nella categoria GAY e poi anche in quella BISEX, perchè è difficile definire draconianamente quale delle due categorie sia la più corretta, perciò inserirò i vari capitoli secondo il loro sviluppo. --Fine Nota--
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Ottobre: tornare a scuola, rivedere i compagni dell'anno prima (tra cui QUELLA compagna, che mi piaceva da impazzire ma, io studente svogliato e lei tra le prime della classe, come potevo anche solo osare farglielo capire? La cosa buffa è stato incontrarsi a 40 anni suonati e sapere che anche io piacevo un sacco a lei, ma una ragazza per bene, mica poteva fare la prima mossa, no? Abbiamo riso molto per la nostra occasione mancata!), ritornare nei luoghi, nei percorsi così abituali.
Mia madre spariva tutti i pomeriggi per andare a giocare a carte dalle sue amiche (e, bontà sua!, non mi portava più con sé ad annoiarmi a morte!), ma mi lasciava a casa ed io, una volta date tutte le mandate alla porta e messo anche il ferromorto, mi chiudevo (a chiave!) in bagno e poi mi denudavo, esplorando questo mio corpo dove cominciavano a esserci peluzzi al pube e dove, toccando certi punti, sentivo sensazioni nuove.
Uno di questi pomeriggi da... naufrago casalingo, ripensai alla famosa sera quando vidi Giuliana e Arturo e decisi di... simulare la cosa.
“Dunque... Arturo glie lo ha messo dentro... e per simulare, stringo la mano destra attorno al cazzo... però la fica deve avere un fondo, no? Mica è un buco senza fondo... e allora, mano sinistra a 'tappare' il... barattolo formato dalla mano destra!
Uhm... poi Arturo andava su e giù col sedere, quindi lo faceva scorrere avanti e indietro dentro alla fica di Giuliana... proviamo... così!!!
Oddio!!! Ma cosa mi succede??? Aspetta!!! Daccapo e poi continuando!!!
Oddio, santo cielo, cosa succede??? Dio sto male, mi sento strano, mi sento morire... Smetto, mi fermo!!! No! Voglio capre cosa succede, voglio andare avanti e... oddio... ohhhhhhhhhhh!!!”
Mi trovai la mano piena di una sostanza biancogiallognola, densa come il latte condensato... Con molta cautela, appoggiai un polpastrello sporco alla punta della lingua e... valutai il sapore: dolciastro, ma anche vagamente salmastro e... Un flash! Mi ricordai di quello strano sapore di quando avevo succhiato il “cannello della pipì” di “quel signore” in stazione, un mesetto prima...
Così, razionalizzando, capii alcune cose, facendo combaciare alcuni pezzi delle disordinate informazioni che avevo raccolto fino ad allora: prima di tutto che avevo sborrato, dopo essermi segato.
Poi che quel signore, per accettare di incularmi, aveva preteso un pompino da me e, che lo volesse così oppure no, glie lo avevo fatto con ingoio.
Inoltre, che se mi fossi segato mentre lui mi inculava, magari sarei venuto già allora (a saperlo!) e forse sarebbe piaciuto di più anche a lui.
Inoltre, avevo deciso che il segarmi mi piaceva da impazzire e, da quel giorno, avrei ripreso in esame le riviste, che nascondevo, per potermi regalare sontuose seghe con conseguente copiosa sborrata.
Lo so che, leggendo tutto ciò oggi, nel ventunesimo secolo, la mia scoperta della sessualità può sembrare poco credibile, ma all'epoca mi avevano profondamente inculcato nella mente il concetto di VERGOGNA!, per cui tutto era vergognoso e non se ne poteva né doveva parlare ed inoltre io, non avendo fratelli o cugini e non raggiungendo mai una certa intimità coi miei compagni di scuola e, men che mai!, con chi tra di loro consideravo amici, non avevo modo di confrontarmi e quindi crescere e scoprire le cose anche da un punto di vista diverso dal mio...
Torniamo alle mie vicende: dopo pochi giorni, avevo deciso di provare a vedere quante volte ero in grado di sborrare in un giorno e perciò cominciai a masturbarmi... a fatica arrivai ad eiaculare per nove (!!!) volte, ma l'ultima vidi tracce di sanque nello liquido seminale e mi spaventai un pohino, decidendo di sospendere quelle attività per tre o quattro giorni.
Avendo scoperto quel mondo di piaceri, spendevo i pochi spiccioli che mi concedevano i mei genitori in rotocalchi tipo CronacaVera o LeOre ( o nomi simili, ma avete capito) tutti con foto in biancoenero e testi... suggestivi e -lo ammetto!- a volte rimpinguavo le mie scarse sostanze con incursioni nel borsellino di mia madre, prendendo “qualcosa”, ma senza fare razzie ,che mi avrebbero denunciato senza ombra di dubbio.
Le riviste aiutavano il perfezionamento della mia... manualità e mi scatenavano pensieri ed associazioni che mi turbavano molto, come quella volta che lessi del “ghetto dei travestiti”, proprio nella mia città, “in Vico Untòria” (la pronuncia esatta, non untorìa come sembrerebbe!).
Memorizzai l'informazione e restai intrigato dalle foto di queste persone apparentemente femminili.
Ogni tanto, mi vedevo con mio padre e con lui era piacevole chiacchierare (Tipico papà che “sapeva tutto”!) e, magari, anche girare per i vicoli della città vecchia a cercare qualcosa di particolare che servisse a qualche suo lavoro hobbistico.
Un giorno, percorrendo una delle poche vie larghe del centro storico, alzai gli occhi e sull'angolo di un vicoletto lessi “Vico Untoria”; il mio cuore fece un sobbalzo e valutai rapidamente se e come chiedere a mio padre indicazioni; trovai quasi subito una formulazione abbastanza innocente: «Papà, ma come si chiama, questa strada?» E lui, sempre contento di farmi sapere le cose «Via Lomellini» ed io mi segnai mentalmente il nome della via.
Poi, a casa, fantasticai su quel luogo e sui travestiti e decisi che potevo utilizzare un maschiovestitodadonna come... fase di passaggio tra i maschi (vedi l'estate appena passata, con l'amichetto in cabina e poi quel signore lal sera in stazione) e le donne...
Avendo l'abbonamento per una linea del bus (quella che mi permetteva di andare da casa a scuola), se prendevo quel bus fino al capolinea poi potevo in pochi minuti arrivare a piedi fino in via Lomellini... la Porta del Paradiso!
E Con mia madre che andava a giovare a carte ogni santo pomeriggio, io potevo ovviamente muovermi liberamente dal dopopranzo, a condizione di essere a casa alle 7, prima di lei.
Così presi la stropicciata banconota da millelire che avevo, tutte le mie 100 e 50 lire ed un pomeriggio partii.
I caruggi del centro storico sono vicoli spesso larghi non più di un paio di metri, ma tra antichi edifici che si arrampicano fino a dei quarti, quinti piani e quindi, anche nei mezzogiorni estivi, sono ombrosi; immaginate che nell'avanzato pomeriggio i caruggi sono bui e la poca illuminazione pubblica viene accesa relativamente presto; avventurarsi già a quell'ora in una di queste viuzze, sopratutto se non ci sono vetrine di negozi ad illuminare il vicolo, poteva dare l'impressione di entrare in una galleria.
E percorrendo questa sorta di galleria, sulla soglia di un portone vidi una donna (donna? O forse travestito? Mah, chissà!) che mi sorrise e mi modulò un «Ciao... andiamo?» ed io... beh, era un grande e quindi dissi sì.
Dissi che avevo pochi soldi e la persona decise di farsi bastare le mie 1500Lire.
Poi la salita al secondo piano, la stanza e lei (ormai innegabilmente “lei”!) mi trattò con modi gentili, tranquilli: si denudò dalla vita in giù, si stese sul letto e mi invitò ad andarle sopra...
Ma io, ora che avevo l'occasione di avere a disposizione una vera fica, potendola finalmente farla uscire dal mito, dalla leggenda, avevo un'altra idea: approfittai del tempo che quella dolce signora mi aveva concesso per poter guardare la fica da vicino e toccarla e stendere le piegoline e mettere poi due dita dentro e sentire la superficie interna (stupefacentemente corrugata e non liscia come mi ero immaginato!) e mi considerai soddisfatto così.
Avevo finalmente avuto il mio... “battesimo del fuoco” con le donne, anche se -lo ammetto- la mia scelta aveva fatto diventare questo mio primo approccio, assolutamente diverso da quello di praticamente tutti gli altri.
Però ormai il luogo ed i suoi percorsi erano entrati a far parte della mia mappa mentale e quindi ero in grado di tornare in quel reticolo di caruggi dell'antico Ghetto per -ormai mi ero incaponito!- fare anche l'esperienza coi travestiti!
scritto il
2022-08-07
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