Fremiti di mamma Cap.2 - La prima volta in treno
di
Incest 2021
genere
incesti
-E poi?-
Aveva chiesto il ragazzo ormai rapito dall'incredibile racconto della mamma.
-Poi, come ti ho detto io e tuo zio siamo diventati intimi oltre il rapporto fratello/sorella.
Siamo diventati amanti incestuosi ed abbiamo fatto l'amore in modo appassionato praticamente ogni giorno e spesso anche più volte nell'arco della giornata.
Devo subito chiarire che la prima volta per me era stata davvero illuminante, traumatico e piacevole al tempo stesso.
Il pene di mio fratello era grande, grosso, lungo e duro almeno 5/6 volte quello di mio marito e la cosa mi aveva dapprima spaventata e poi chiarito in modo definitivo il fatto che mio marito a causa dalla mini dotazione, era impossibilitato a farmi provare piacere, in pratica era impotente anche se miracolosamente, senza neanche riuscire a sverginarmi, mi aveva messa incinta.
A riprova di questo, vi era il fatto che la prima penetrazione di mio fratello prima di farmi scoprire il piacere, mi aveva provocato una fitta lancinante di dolore ed una perdita di sangue conseguente la lacerazione dell'imene.
Poi purtroppo abbiamo avuto un incidente al quale avevamo subito posto rimedio anche se a ripensarci poi, me ne sono pentita.-
-Incidente! Che incidente?-
Aveva incalzato il ragazzo.
-Le prime volte eravamo talmente presi dalla passione ed io dall'incredibile scoperta che il partner può avere un vero cazzo tra le gambe e che dunque, nel sesso si può anche godere, che ci siamo lasciti andare senza precauzioni ed ero subito rimasta incinta.
Entrambi eravamo stati presi dal panico e non considerando che avrei potuto attribuirne la paternità a mio marito, ero andata subito da un dottore per interrompere la gravidanza.
Sono stata davvero una stupida, mio marito era già un cornuto ed io ho privato te di un fratellino e me stessa della gioia di avere un figlio da mio fratello.
Da quel giorno avevo cominciato a prendere la pillola giustificandola con mio marito col fatto che il preservativo si sfilava sempre col rischio di una gravidanza indesiderata.
In verità era sorto il problema che con la vagina quotidianamente aperta da mio fratello, le poche notti che anche lui mi voleva, non riusciva neanche a toccarmi che già si sfilava e così, senza preservativo, riusciva almeno ad avere un contatto con le grandi labbra della mia fica troppo aperta per il suo minuscolo uccellino.
La cosa era andata avanti in modo meraviglioso sino a quando mio fratello dopo la laurea si era trasferito in Sicilia dove aveva trovato un lavoro sposandosi subito dopo la tesi.
Prima di partire però Saro (Mio fratello), cosciente del trauma che mi avrebbe causato la sua assenza e la mancanza del suo cazzo al quale mi ero oramai abituata, mi aveva presentato un suo amico col quale avevamo fatto sesso a tre e che successivamente aveva riempito (in tutti i sensi) il vuoto lasciato da mio fratello.
In quei tre anni la mia emancipazione sessuale aveva subito progressi incredibili ed oltre a mio fratello (che incontravo ogni estate in vacanza o in occasione dei suoi rari viaggi in Lombardia) ed al suo amico col quale avevo una tresca fissa, non disdegnavo di avere occasionali rapporti con altri maschi quando se ne presentava l'occasione.
Sentivo di essere diventata una vera troia e la cosa mi piaceva alla faccio di quel cornuto di tuo padre e la stupida setta che aveva provocato tutti i miei guai.
Avevo pressoché smesso di frequentare il "Tempio" della setta e questo aveva creato un certo distacco dei miei genitori ed un raffreddamento di mio marito(Cosa graditissima per me) che mi cercava oramai così di rado che al primo contatto con la mia mano se ne veniva sfiorando appena il mio sesso asciutto ed ancora protetto dalle mutandine o se già nuda e bagnata era dovuta al ricordo della scopata di poco prima o dell'amato fratello.
-Che storia mamma, davvero incredibile come tu sia riuscita a non farti mai scoprire neanche da me che pure ti ho sempre guardata con orgoglio ammirando la tua bellezza e la tua dedizione alla famiglia.-
Le aveva detto il figlio sorridendole con una specie di smorfia.
-Solo con orgoglio mi hai guardata?-
Gli aveva risposto la mamma con tono malizioso.
-Si certo, con orgoglio soprattutto quando i miei amici a scuola mi invidiavano per avere una mamma così bella, sensuale e seria.-
-Davvero solo questo?
E le mie mutandine che trovavo spesso bagnate ed appiccicose?
Non poteva essere ne di tuo padre e ne dei miei amanti giacché per non farmi scoprire (Come hai giustamente detto tu) evitavo di farle bagnare quando scopavo con qualcuno mentre con tuo padre ero già nuda e quelle poche volte, avevo già un asciugamani per fargli ripulire le sue goccioline per non sporcare le lenzuola.-
Il ragazzo rosso in viso, aveva dovuto ammettere che spesso si masturbava usando capi intimi della mamma che prendeva dal cesto dei panni da lavare.
A quel punto la mamma si era alzata e mentre lo informava che era ora di andare a cenare nella carrozza ristorante, gli aveva messo la mano sulla patta del jeans e trovandogli il membro duro aveva aggiunto: " Adesso andiamo a mangiare che poi dobbiamo fare un bel discorsetto con questo birbantello."
Seduti a tavola l'uno i fronte all'altra, non avevano proprio l'aria della mamma col proprio figlio.
D'altra parte lei lo aveva partorito che aveva appena 19 anni la stessa età del ragazzo che aveva di fronte in quel momento e dunque, potevano passare benissimo per fratello e sorella se non addirittura fidanzati con una piccola differenza d'età: Lei era davvero molto bella, curata nell'aspetto e con indosso jeans attillati ed una T-shirt bianca con la scritta Cats, pareva davvero molto più giovane mentre il figlio aveva un aspetto decisamente più maturo.
Il loro atteggiamento a tavola poi, mano nella mano ed occhi languidamente fissi l'uno sull'altra, non lasciavano dubbi: "Erano innamorati!
Il cameriere li aveva trattati col riguardo che certe circostanze impongono e per questo era stato ringraziato con una buona mancia.
Rientrati nel loro scompartimento, la mamma si era seduta sul letto in basso della cuccetta a castello ed in quella posizione, aveva slacciato il jeans del figlio sfilandoglielo insieme alle mutande.
Contemporaneamente il ragazzo su indicazione della mamma si era tolta la maglietta rimanendo completamente nudo con la verga ben eretta davanti al suo viso.
Insieme al figlio, anche lei si era sfilata la t-shirt ed il jeans rimanendo solo col perizoma ed i seni spavaldamente eretti e nudi.
-Però bambino, che bell'arnese ti ho fatto!
Evidentemente è parte del ramo della mia famiglia visto come assomiglia a quello di mio fratello!
Certo, se tu avessi preso da tuo padre a questo punto la festa sarebbe già finita!-
Avevano riso a quella battuta mentre il ragazzo coi nervi tesi ed il corpo fremente, aspettava lo sviluppo di quella situazione che in cuor suo anelava da molto, troppo tempo!
La mamma che aveva colto il tremore del figlio e l'ansia che l'accompagnava, accarezzandolo sui glutei e dietro le cosce gli aveva detto a mezza voce:
-Non aver paura bambino e non aver fretta, capisco il tuo stato d'animo in questo momento.-
Dopo una pausa, aveva ripreso:
-Sono sicura che sia il mio stesso stato di agitazione di quando mio fratello per la prima volta, mi aveva allargato le cosce per intrufolarcisi con la bocca e la sua incredibile, saettante lingua.
Anch'io come lui, voglio regalarti la bocca, le labbra vogliose e la lingua per farti impazzire di piacere.-
La fellatio era stata incredibilmente lunga senza tralasciare nulla di quei trattamenti che così bene aveva imparato da suo fratello.
Tenendolo con una mano, con l'altra gli massaggiava lo scroto mentre con la lingua, pennellava il gambo risalendo dai testicoli verso il frenulo per poi superare il prepuzio e dedicarsi con ampi risucchi ad aspirare le gocce di preparazione al piacere che strizzava dal canale uretrale.
E poi, l'operazione inversa che, mentre gli stringeva i testicoli in modo quasi doloroso, la spingeva pennellando il gambo gonfio e duro versi i testicoli e oltre il perineo sino ad incontrare il buco del culo che si contraeva già pronto in attesa della guizzante lingua che avrebbe cercato di varcarne la giovane integrità.
Naturalmente la mano stretta sul poderoso gambo della verga, fungeva da sentinella allarmando la mamma ad ogni contrazione e tentativo di esplosione per farla fermare evitando così una prematura sborrata.
A quel trattamento mai provato prima, il ragazzo reagiva ansimando e scuotendo il bacino nell'inutile tentativo di scaricare la sua libidine giunta oramai sulle soglie del non ritorno.
Quando la mamma dopo più di 30 minuti di quell'incredibile pompino aveva capito che per il ragazzo quello stop and go diveniva sofferenza, gli aveva aperto i rubinetti lasciando che finalmente, le scaricasse in bocca ripetuti fiotti di sperma che lei ingoiava con avida lussuria sino a ripulirgli alla fine, ogni residuo rimasto sulla cappella e dentro il canale uretrale.
Il ragazzo era ancora tremante e con il fiato grosso quando la mamma distendendosi sulla scomoda brandina, si era sfilata il perizoma fradicio di umori e allargando le cosce, tirandovi in mezzo la testa del figlio, gli aveva detto:
-Bambino, adesso fai godere la tua mamma come ho fatto io con te!-
segue
Aveva chiesto il ragazzo ormai rapito dall'incredibile racconto della mamma.
-Poi, come ti ho detto io e tuo zio siamo diventati intimi oltre il rapporto fratello/sorella.
Siamo diventati amanti incestuosi ed abbiamo fatto l'amore in modo appassionato praticamente ogni giorno e spesso anche più volte nell'arco della giornata.
Devo subito chiarire che la prima volta per me era stata davvero illuminante, traumatico e piacevole al tempo stesso.
Il pene di mio fratello era grande, grosso, lungo e duro almeno 5/6 volte quello di mio marito e la cosa mi aveva dapprima spaventata e poi chiarito in modo definitivo il fatto che mio marito a causa dalla mini dotazione, era impossibilitato a farmi provare piacere, in pratica era impotente anche se miracolosamente, senza neanche riuscire a sverginarmi, mi aveva messa incinta.
A riprova di questo, vi era il fatto che la prima penetrazione di mio fratello prima di farmi scoprire il piacere, mi aveva provocato una fitta lancinante di dolore ed una perdita di sangue conseguente la lacerazione dell'imene.
Poi purtroppo abbiamo avuto un incidente al quale avevamo subito posto rimedio anche se a ripensarci poi, me ne sono pentita.-
-Incidente! Che incidente?-
Aveva incalzato il ragazzo.
-Le prime volte eravamo talmente presi dalla passione ed io dall'incredibile scoperta che il partner può avere un vero cazzo tra le gambe e che dunque, nel sesso si può anche godere, che ci siamo lasciti andare senza precauzioni ed ero subito rimasta incinta.
Entrambi eravamo stati presi dal panico e non considerando che avrei potuto attribuirne la paternità a mio marito, ero andata subito da un dottore per interrompere la gravidanza.
Sono stata davvero una stupida, mio marito era già un cornuto ed io ho privato te di un fratellino e me stessa della gioia di avere un figlio da mio fratello.
Da quel giorno avevo cominciato a prendere la pillola giustificandola con mio marito col fatto che il preservativo si sfilava sempre col rischio di una gravidanza indesiderata.
In verità era sorto il problema che con la vagina quotidianamente aperta da mio fratello, le poche notti che anche lui mi voleva, non riusciva neanche a toccarmi che già si sfilava e così, senza preservativo, riusciva almeno ad avere un contatto con le grandi labbra della mia fica troppo aperta per il suo minuscolo uccellino.
La cosa era andata avanti in modo meraviglioso sino a quando mio fratello dopo la laurea si era trasferito in Sicilia dove aveva trovato un lavoro sposandosi subito dopo la tesi.
Prima di partire però Saro (Mio fratello), cosciente del trauma che mi avrebbe causato la sua assenza e la mancanza del suo cazzo al quale mi ero oramai abituata, mi aveva presentato un suo amico col quale avevamo fatto sesso a tre e che successivamente aveva riempito (in tutti i sensi) il vuoto lasciato da mio fratello.
In quei tre anni la mia emancipazione sessuale aveva subito progressi incredibili ed oltre a mio fratello (che incontravo ogni estate in vacanza o in occasione dei suoi rari viaggi in Lombardia) ed al suo amico col quale avevo una tresca fissa, non disdegnavo di avere occasionali rapporti con altri maschi quando se ne presentava l'occasione.
Sentivo di essere diventata una vera troia e la cosa mi piaceva alla faccio di quel cornuto di tuo padre e la stupida setta che aveva provocato tutti i miei guai.
Avevo pressoché smesso di frequentare il "Tempio" della setta e questo aveva creato un certo distacco dei miei genitori ed un raffreddamento di mio marito(Cosa graditissima per me) che mi cercava oramai così di rado che al primo contatto con la mia mano se ne veniva sfiorando appena il mio sesso asciutto ed ancora protetto dalle mutandine o se già nuda e bagnata era dovuta al ricordo della scopata di poco prima o dell'amato fratello.
-Che storia mamma, davvero incredibile come tu sia riuscita a non farti mai scoprire neanche da me che pure ti ho sempre guardata con orgoglio ammirando la tua bellezza e la tua dedizione alla famiglia.-
Le aveva detto il figlio sorridendole con una specie di smorfia.
-Solo con orgoglio mi hai guardata?-
Gli aveva risposto la mamma con tono malizioso.
-Si certo, con orgoglio soprattutto quando i miei amici a scuola mi invidiavano per avere una mamma così bella, sensuale e seria.-
-Davvero solo questo?
E le mie mutandine che trovavo spesso bagnate ed appiccicose?
Non poteva essere ne di tuo padre e ne dei miei amanti giacché per non farmi scoprire (Come hai giustamente detto tu) evitavo di farle bagnare quando scopavo con qualcuno mentre con tuo padre ero già nuda e quelle poche volte, avevo già un asciugamani per fargli ripulire le sue goccioline per non sporcare le lenzuola.-
Il ragazzo rosso in viso, aveva dovuto ammettere che spesso si masturbava usando capi intimi della mamma che prendeva dal cesto dei panni da lavare.
A quel punto la mamma si era alzata e mentre lo informava che era ora di andare a cenare nella carrozza ristorante, gli aveva messo la mano sulla patta del jeans e trovandogli il membro duro aveva aggiunto: " Adesso andiamo a mangiare che poi dobbiamo fare un bel discorsetto con questo birbantello."
Seduti a tavola l'uno i fronte all'altra, non avevano proprio l'aria della mamma col proprio figlio.
D'altra parte lei lo aveva partorito che aveva appena 19 anni la stessa età del ragazzo che aveva di fronte in quel momento e dunque, potevano passare benissimo per fratello e sorella se non addirittura fidanzati con una piccola differenza d'età: Lei era davvero molto bella, curata nell'aspetto e con indosso jeans attillati ed una T-shirt bianca con la scritta Cats, pareva davvero molto più giovane mentre il figlio aveva un aspetto decisamente più maturo.
Il loro atteggiamento a tavola poi, mano nella mano ed occhi languidamente fissi l'uno sull'altra, non lasciavano dubbi: "Erano innamorati!
Il cameriere li aveva trattati col riguardo che certe circostanze impongono e per questo era stato ringraziato con una buona mancia.
Rientrati nel loro scompartimento, la mamma si era seduta sul letto in basso della cuccetta a castello ed in quella posizione, aveva slacciato il jeans del figlio sfilandoglielo insieme alle mutande.
Contemporaneamente il ragazzo su indicazione della mamma si era tolta la maglietta rimanendo completamente nudo con la verga ben eretta davanti al suo viso.
Insieme al figlio, anche lei si era sfilata la t-shirt ed il jeans rimanendo solo col perizoma ed i seni spavaldamente eretti e nudi.
-Però bambino, che bell'arnese ti ho fatto!
Evidentemente è parte del ramo della mia famiglia visto come assomiglia a quello di mio fratello!
Certo, se tu avessi preso da tuo padre a questo punto la festa sarebbe già finita!-
Avevano riso a quella battuta mentre il ragazzo coi nervi tesi ed il corpo fremente, aspettava lo sviluppo di quella situazione che in cuor suo anelava da molto, troppo tempo!
La mamma che aveva colto il tremore del figlio e l'ansia che l'accompagnava, accarezzandolo sui glutei e dietro le cosce gli aveva detto a mezza voce:
-Non aver paura bambino e non aver fretta, capisco il tuo stato d'animo in questo momento.-
Dopo una pausa, aveva ripreso:
-Sono sicura che sia il mio stesso stato di agitazione di quando mio fratello per la prima volta, mi aveva allargato le cosce per intrufolarcisi con la bocca e la sua incredibile, saettante lingua.
Anch'io come lui, voglio regalarti la bocca, le labbra vogliose e la lingua per farti impazzire di piacere.-
La fellatio era stata incredibilmente lunga senza tralasciare nulla di quei trattamenti che così bene aveva imparato da suo fratello.
Tenendolo con una mano, con l'altra gli massaggiava lo scroto mentre con la lingua, pennellava il gambo risalendo dai testicoli verso il frenulo per poi superare il prepuzio e dedicarsi con ampi risucchi ad aspirare le gocce di preparazione al piacere che strizzava dal canale uretrale.
E poi, l'operazione inversa che, mentre gli stringeva i testicoli in modo quasi doloroso, la spingeva pennellando il gambo gonfio e duro versi i testicoli e oltre il perineo sino ad incontrare il buco del culo che si contraeva già pronto in attesa della guizzante lingua che avrebbe cercato di varcarne la giovane integrità.
Naturalmente la mano stretta sul poderoso gambo della verga, fungeva da sentinella allarmando la mamma ad ogni contrazione e tentativo di esplosione per farla fermare evitando così una prematura sborrata.
A quel trattamento mai provato prima, il ragazzo reagiva ansimando e scuotendo il bacino nell'inutile tentativo di scaricare la sua libidine giunta oramai sulle soglie del non ritorno.
Quando la mamma dopo più di 30 minuti di quell'incredibile pompino aveva capito che per il ragazzo quello stop and go diveniva sofferenza, gli aveva aperto i rubinetti lasciando che finalmente, le scaricasse in bocca ripetuti fiotti di sperma che lei ingoiava con avida lussuria sino a ripulirgli alla fine, ogni residuo rimasto sulla cappella e dentro il canale uretrale.
Il ragazzo era ancora tremante e con il fiato grosso quando la mamma distendendosi sulla scomoda brandina, si era sfilata il perizoma fradicio di umori e allargando le cosce, tirandovi in mezzo la testa del figlio, gli aveva detto:
-Bambino, adesso fai godere la tua mamma come ho fatto io con te!-
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